Le ultime rilevazioni della piattaforma di Digital Analytics MyMetrix di Comscore confermano la crescita esponenziale dell’uso delle applicazioni di Intelligenza Artificiale. Nell’ultimo anno sono cresciuti dell’89% e ad ottobre hanno superato i 16 milioni (ovvero il 35% della popolazione italiana on-line) gli utilizzatori mensili di almeno un’applicazione di intelligenza artificiale; di questi 2,9 milioni hanno utilizzato addirittura due o più applicazioni di IA nel mese di riferimento.
Rispetto ad ottobre dello scorso anno le pagine viste sono quasi triplicate (338 milioni e +193%) mentre il tempo speso ha superato quota 1 miliardo di minuti con un incremento Y/Y del 154%.
ChatGPT con i suoi 14,7 milioni di utilizzatori (quasi triplicati rispetto ad ottobre 2024 quando erano poco di più di 5 milioni) continua ad essere l’applicazione di gran lunga più usata mentre la maggiore crescita è stata registrata da Perplexity che è arrivata a 745.000 utilizzatori nel mese con un tasso di sviluppo nell’anno del 2351%.
Nella fascia d’età 15-24 il livello di penetrazione dell’applicazione di Open AI sfiora il 50% (49,1%) e ChatGPT, con i suoi 3 milioni, è il quinto player per numero di utilizzatori davanti addirittura a TikTok al sesto posto con 2,8 milioni e Instagram all’ottavo con 2,7 milioni. Si tratta di giovani che usano internet più intensamente rispetto alla metà dei loro coetanei che non si avvalgono di ChatGPT soprattutto per la fruizione di contenuti relativi ai servizi finanziari (+31 punti percentuali rispetto alla media del segmento d’età), alla musica (+26 punti percentuali), ai viaggi (+22 punti percentuali).
La penetrazione rimane particolarmente alta anche nella fascia d’età 25-34 attestandosi al 47,8% sul target mentre sfiorano ormai i 6 milioni (5,86 milioni) e sono quasi quadruplicati (+291%) rispetto ad ottobre 2024 gli utilizzatori di ChatGPT con più di 45 anni.
Questo segmento di fruitori più maturi di ChatGPT, rispetto alla media dei coetanei che navigano in rete, mostra meno interesse per i contenuti sportivi (-29 punti percentuali), alle notizie finanziarie (-40 punti percentuali) e a quelle di natura politica (-13 punti percentuali).
“Continuiamo ad analizzare il fenomeno della crescita nell’utilizzo delle applicazioni di intelligenza artificiale con grande attenzione – afferma Fabrizio Angelini, CEO di Sensemakers. Fa riflettere che – solo recentemente e a oltre vent’anni dal loro lancio – si siano cominciati a valutare gli effetti dell’utilizzo intensivo dei social network proprio mentre le applicazioni di intelligenza artificiale stanno introducendo nuovi cambiamenti strutturali e profondi nell’utilizzo della rete soprattutto per lo svolgimento di attività primarie quali la formazione e lo sviluppo della conoscenza.

