Nel panorama delle soundbar “abbordabili” ma non basic, la Fire TV Soundbar Plus di Amazon si presenta con una promessa molto semplice e, proprio per questo, difficile da mantenere: portare un salto di qualità audio vero, con supporto Dolby Atmos e DTS:X, senza perdersi dietro mille fronzoli smart o app proprietarie.
Amazon, forte della sua reputazione sul versante streaming con i dispositivi Fire TV, qui gioca però una partita differente. Non ti vende un altro hub, non mette Alexa al centro del salotto, ma si limita — e non è detto che sia un male — a offrirti una soundbar plug & play, pensata per essere usata da chiunque, anche da chi si spaventa solo a sentire la parola “configurazione”.
Qui niente microfoni, niente interfacce da navigare, nessuna app da scaricare per iniziare: colleghi il cavo HDMI e sei già operativo.
Questo la rende di fatto una soundbar universale, che punta tutto sulla facilità e su un hardware più “onesto” rispetto a tanta concorrenza che spesso carica il prezzo di servizi che userai una volta sola.
Nell’uso quotidiano, la filosofia che traspare è proprio questa: vuoi solo sentire meglio i film e le serie? Vuoi che ogni parola sia chiara, che il sub virtuale faccia il suo lavoro senza costringerti a spostare i quadri dal muro? Allora sei nel target.
Non sei il tipo che passa il pomeriggio su Reddit a settare equalizzatori e a scaricare firmware cinesi? Ancora meglio. Questa soundbar è per te.
Chi invece vuole integrazione con Alexa, routine personalizzate, streaming diretto via WiFi, troverà subito un limite: la Plus non è una Fire TV “con le casse grandi”, ma una soundbar con il brand Fire TV. Il legame è più di nome che di fatto.
Questo, però, non la rende meno interessante: se la si guarda come una soundbar pura, e non come uno smart speaker, Amazon qui ha tirato fuori una ricetta che sorprende per equilibrio tra prezzo, prestazioni e facilità d’uso.
Scheda tecnica completa: tutti i dati che servono davvero
Andiamo subito al sodo, con la lista delle specifiche dettagliate e una spiegazione per ogni dato chiave, senza paura di scendere nel tecnico.
Caratteristiche principali dichiarate da Amazon:
- Sistema 3.1 canali
La soundbar monta tre altoparlanti full-range (sinistra, centro, destra) + un canale centrale dedicato ai dialoghi, e un subwoofer integrato (non esterno) che lavora sul range basso.
Non ci sono speaker “up-firing” dedicati, ma la soundbar sfrutta processori DSP per simulare l’effetto Atmos e surround. - Potenza totale: 180 W (RMS)
(Non dichiarata esplicitamente da Amazon su tutte le schede, ma si trova in documentazione e da fonti attendibili.)
Questa potenza è ben distribuita tra i canali frontali e il sub integrato. - Driver:
- 3 midrange full-range (70 x 35 mm)
- 2 tweeter (per le frequenze alte)
- 1 woofer o subwoofer integrato (115 x 50 mm)
- Codec audio supportati:
- Dolby Atmos (virtualizzato)
- Dolby TrueHD
- Dolby Digital Plus
- DTS:X (virtualizzato)
- DTS Virtual:X
- LPCM
- Connettività:
- 1 x HDMI ARC/eARC
- 1 x ingresso ottico digitale Toslink
- 1 x Bluetooth 5.0 (per streaming musicale da smartphone/tablet)
- 1 x USB (solo per aggiornamenti firmware)
Non ci sono porte AUX/analogiche né HDMI passthrough.
- Compatibilità:
Funziona con qualsiasi televisore dotato di uscita HDMI ARC/eARC o ottica digitale.
Il controllo del volume via HDMI-CEC è garantito con tutte le principali marche.
La soundbar NON integra Alexa, né un sistema Fire OS. Può essere controllata dal telecomando TV (via HDMI-CEC) oppure dal proprio telecomando incluso. - Telecomando incluso:
Piccolo, minimale, plastico, con pulsanti per volume, mute, cambio sorgente, bassi e modalità audio. - Dimensioni e peso:
- Larghezza: 94 cm
- Profondità: 13,2 cm
- Altezza: 6,4 cm
- Peso: circa 3,9 kg
- Colore: Nero opaco, griglia frontale in tessuto.
- Supporti:
- Può essere appoggiata su un mobile
- Fori VESA per fissaggio a parete (viti e staffe NON incluse nella confezione)
- Accessori in confezione:
- Soundbar
- Alimentatore (cavo standard, niente alimentatori giganti)
- Cavo HDMI
- Cavo ottico
- Telecomando + batterie
- Manuale rapido
Perché questi dati contano
Se stai cercando una soundbar da usare ogni giorno, queste informazioni sono fondamentali:
Il supporto Dolby Atmos e DTS:X, anche se solo virtuale, fa la differenza nella spazialità audio — soprattutto nelle stanze non enormi.
Il subwoofer integrato non vibra le pareti come un sub esterno, ma la presenza di un vero driver dedicato ai bassi cambia totalmente la percezione rispetto alle soundbar ultracompatte che si limitano a “gonfiare” le frequenze con DSP.
Non aspettarti miracoli dal Bluetooth: serve solo per ascoltare musica (Spotify, Apple Music, YouTube, podcast), non supporta codec avanzati tipo aptX HD o LDAC, quindi per ascolto musicale “audiofilo” non è il massimo, ma per la quotidianità è più che sufficiente.
L’assenza di HDMI passthrough può essere un limite per chi ha molte sorgenti (console, decoder, player), ma per il 90% delle famiglie basta e avanza.
La scelta di non mettere un display, ma solo dei LED frontali, è coerente con la filosofia “usa e dimentica”.
Design, materiali e qualità costruttiva: Amazon punta sulla sostanza
Al primo impatto dal vivo, la Fire TV Soundbar Plus non cerca di rubare la scena: lunga quasi un metro ma con profilo basso, scivola sotto la maggior parte dei TV senza coprire la cornice o infastidire la vista.
La plastica usata è robusta, ma non “premium” in senso stretto: la griglia frontale è in tessuto acustico nero, piacevole al tatto e capace di catturare poca polvere (ma attenzione agli animali domestici: il tessuto attira i peli!).
Sul lato superiore si trovano i pulsanti fisici, ben distanziati e morbidi alla pressione: accensione, volume su/giù, selettore sorgente e Bluetooth.
Sul retro, il layout delle porte è razionale: HDMI, ottica e alimentazione sono distanziate quanto basta da permettere un’installazione pulita anche su mobili poco profondi.
Il peso di quasi 4 kg è più che giustificato dalla presenza dei driver e del sub interno: non è una soundbar “vuota” come tante soluzioni entry-level, ma nemmeno un carro armato.
Nessun display, ma una sottile fila di LED frontali che si illuminano con colori diversi a seconda della sorgente, del volume, o della modalità audio attiva.
Il telecomando, come anticipato, è essenziale: piccolo, leggero, plastica non premium ma pulsanti sufficientemente grandi anche per chi ha mani grosse.
Da notare l’assenza di microfoni o tasti smart: questa non è una soundbar che si controlla con la voce (almeno, non direttamente).
Sul lato pratico, puoi usarla anche con i piedini della TV senza rischiare che copra la parte bassa dello schermo — occhio solo alle soundbar Samsung/Philips con piedini centrali molto bassi, ma in generale non dà problemi nemmeno con TV da 55” o 65”.
Unico vero limite sul fronte design: non c’è staffa per il montaggio a parete inclusa.
Se vuoi appenderla, dovrai comprarne una universale o ricorrere al fai-da-te. Qui Amazon poteva sforzarsi un po’ di più.
Installazione e compatibilità reale: un plug & play quasi universale
Arriva il momento che spesso rovina l’entusiasmo da unboxing: l’installazione.
E qui la Fire TV Soundbar Plus mantiene la sua promessa più importante: la semplicità.
- Collega la soundbar alla corrente.
- Collega il cavo HDMI (fornito) alla porta ARC o eARC del TV.
- Accendi la TV: la soundbar viene riconosciuta come dispositivo audio esterno.
Niente app, niente pairing via Bluetooth, nessuna “scansione” di dispositivi.
Se il tuo TV supporta HDMI-CEC, puoi gestire accensione, volume, mute e cambio sorgente dal telecomando del TV stesso.
In caso contrario, usi quello incluso: nessun lag, risposta immediata.
Cos’è HDMI eARC (e perché oggi è l’unica scelta sensata)
uando colleghi una soundbar moderna a un televisore recente, la porta da usare è una sola: HDMI ARC, o meglio ancora, HDMI eARC.
HDMI ARC, cioè “Audio Return Channel”, ti permette di collegare la soundbar al TV con un solo cavo HDMI, semplificando tutto: niente più cavi ottici, nessuna complicazione, controllo del volume incluso e qualità audio superiore rispetto alle vecchie soluzioni.
HDMI eARC (“enhanced Audio Return Channel”) è l’evoluzione naturale di ARC: offre una larghezza di banda molto più ampia, supporta audio non compresso, Dolby Atmos e DTS:X in versione “cinema”. In pratica, è la differenza tra sentire bene e sentire tutto, senza compromessi.
Perché è importante? Solo con HDMI ARC/eARC puoi sfruttare al massimo la qualità della tua soundbar e ascoltare i formati audio più avanzati, senza limiti di compatibilità o compressione.
Per chi ha TV senza HDMI ARC/eARC (più raro oggi, ma può capitare con modelli vecchi o TV secondarie), basta collegare l’ottica Toslink. In questo caso si perde la possibilità di accendere/spegnere la soundbar insieme al TV, ma il resto funziona senza problemi.
Bluetooth: la procedura di pairing è classica:
- Premi il pulsante dedicato sul top,
- Cerca la soundbar dal tuo smartphone/tablet,
- Connettiti e ascolta la musica.
Attenzione: il Bluetooth serve solo per l’audio IN, non puoi usare la soundbar come speaker per chiamate o ricevere audio dal TV via Bluetooth.
Compatibilità:
- Funziona con tutti i Fire TV Stick (da 4K in su, anche quelli vecchi).
- Funziona con Sky Q, decoder, console, Apple TV, Chromecast: tutto ciò che passa dal cavo HDMI.
- Zero problemi con i TV LG, Samsung, Sony, Philips testati, anche su modelli con 4-5 anni sulle spalle.
L’unico vero limite: niente HDMI passthrough, quindi se hai solo una porta HDMI sul TV, dovrai scegliere se collegare la soundbar o un altro dispositivo. Ma, onestamente, ormai tutte le TV moderne hanno almeno due o tre porte HDMI.
Non serve manuale, non serve assistenza: in meno di 5 minuti è pronta a funzionare.
Esperienza d’uso e qualità audio: quello che Amazon non scrive sulle brochure
Quando si recensisce una soundbar, i numeri contano… ma la vera differenza la fa sempre l’ascolto “di pancia”. La domanda che ogni utente si pone dopo aver collegato la Fire TV Soundbar Plus al proprio TV è una sola: ma suona davvero meglio di prima? Giustifica la spesa?
Un salto immediato rispetto agli speaker della TV
La risposta, per onestà intellettuale, non lascia spazio a dubbi: sì, il salto rispetto a qualsiasi TV senza impianto audio dedicato si sente subito.
Il primo impatto è quello che ci si aspetta da una soundbar 3.1 ben progettata: il suono si apre in larghezza, i dialoghi non scompaiono più dietro agli effetti speciali, il volume massimo è ben superiore a quello a cui ci hanno abituato i TV consumer degli ultimi anni. Ma soprattutto, si recupera una profondità e una presenza che, con i piccoli altoparlanti integrati nelle TV ultra-slim, semplicemente non può esistere.
L’effetto cinema è garantito anche senza toccare nulla: basta mettere su una qualsiasi produzione con traccia Dolby Atmos (Prime Video, Netflix, Disney+ e ormai anche RaiPlay e Mediaset Infinity), alzare il volume e lasciarsi trasportare. Il DSP fa il suo lavoro, spalma il suono su tutta la stanza, e riesce a simulare in modo convincente una spazialità superiore alla fisica reale della barra.
Non ci sono speaker upfiring, non ci sono veri canali posteriori — qui tutta la magia è software — ma la differenza si sente, soprattutto su TV di fascia media e media-alta, dai 50″ in su.
Dialoghi, il vero punto di forza
Se c’è un aspetto in cui la Fire TV Soundbar Plus si fa valere, è nella chiarezza dei dialoghi.
Il canale centrale dedicato funziona come promesso: voci limpide, mai nascoste dal rumore di fondo, senza la necessità di correre a regolare il volume durante le scene concitate o nei film d’azione.
La modalità “Dialoghi Chiari” (attivabile da telecomando) esalta ulteriormente le frequenze medie, ideale per chi guarda molto cinema, serie o telegiornali la sera, magari a volume contenuto per non disturbare il vicinato.
Anche con produzioni italiane, dove spesso la post-produzione sonora non è esattamente hollywoodiana, la differenza si nota: meno fatica di ascolto, zero “eh? cosa ha detto?”, e per chi ha in casa persone con qualche difficoltà uditiva la vita migliora davvero.
Dolby Atmos e DTS:X: cosa aspettarsi davvero
Qui bisogna essere onesti: la sigla Atmos fa vendere, ma senza speaker dedicati (upfiring) il risultato è comunque una simulazione.
La Fire TV Soundbar Plus lavora bene sulle colonne sonore immersive, ricostruendo un fronte sonoro ampio e, con il giusto contenuto, anche una buona sensazione di verticalità (le classiche piogge di proiettili o temporali digitali sono credibili), ma non aspettatevi l’effetto “bolla” totale di sistemi 5.1 reali o di soundbar più costose con satelliti wireless.
Il merito va ai DSP di ultima generazione: gestiscono in tempo reale il mix, allargando il campo stereofonico e spostando i suoni laterali dove serve.
Per un salotto standard (diciamo 15-25 mq), la differenza tra una traccia stereo e una Atmos è netta.
DTS:X? Stesso discorso, anche se in Italia è più difficile trovare contenuti ottimizzati. Se avete Blu-ray fisici o contenuti “premium” scaricati legalmente, l’effetto c’è e si sente, soprattutto nei film d’azione.
Bassi e subwoofer integrato: ci siamo… quasi
Il subwoofer integrato fa il suo, soprattutto se la soundbar viene posizionata su un mobile solido, vicino a una parete.
I bassi non sono di quelli che fanno tremare il pavimento — manca la botta fisica di un sub dedicato — ma il risultato è equilibrato e mai “plasticoso”, come spesso accade con soundbar economiche.
Si può regolare l’intensità dei bassi da telecomando (tre livelli), e in stanze medio-piccole si può anche esagerare senza distorsioni.
Il basso “vero” nei film d’azione o nei concerti live c’è, anche se non arriva a livelli da far impazzire gli amanti delle frequenze sotto i 50 Hz. Per la musica elettronica e i videogiochi, la pacca c’è, ma chi cerca il “subwoofer che muove l’aria” dovrà salire di gamma (e prezzo).
Musica e Bluetooth: ok, ma con qualche limite
La soundbar supporta Bluetooth 5.0: lo streaming da smartphone è semplice e stabile, ma — come già spiegato — non si tratta di un’esperienza “audiophile”.
Spotify, Apple Music, podcast e radio online suonano bene, con bassi corposi e alti sufficientemente dettagliati, ma manca la separazione che solo speaker HiFi dedicati o soundbar più raffinate possono dare.
Per un ascolto casual, una serata tra amici, una playlist in sottofondo, va più che bene.
Per chi ama ascoltare dischi o FLAC, invece, la limitazione del codec Bluetooth si fa sentire: dettaglio da tenere a mente, anche se oggi, onestamente, il 90% degli ascolti digitali passa da piattaforme lossy.
Giochi e YouTube: anche qui nessun problema
Testata con console (PS5 e Switch) e contenuti streaming da YouTube, la soundbar si comporta sempre in modo prevedibile e affidabile.
Il lag audio è praticamente assente (HDMI eARC fa il suo lavoro), la spazialità aiuta anche in giochi FPS o di guida dove i dettagli sonori servono per immergersi meglio nella scena.
Un plauso va anche alla gestione del volume: si può passare da una partita a basso volume notturno a una maratona gaming senza mai sentire distorsioni o saturazioni fastidiose.
Utilizzo quotidiano: semplicità vera, senza mai una complicazione
Qui la Fire TV Soundbar Plus brilla davvero.
Non servono app, non servono aggiornamenti software continui, non serve “pensare” alla soundbar: si accende, funziona, si dimentica.
Il telecomando è semplice, ma non banale: si cambia sorgente, si regola il livello dei bassi, si attiva/disattiva la modalità dialoghi in un attimo.
Anche chi odia le tecnologie smart o ha paura di Alexa trova in questa barra una compagna perfetta per tutte le serate: fa quello che promette, sempre, senza farti mai pentire dell’acquisto.
Limiti, difetti e cose da sapere davvero
Nessun prodotto è perfetto, e anche la Fire TV Soundbar Plus, seppur promossa a pieni voti per semplicità e rapporto qualità/prezzo, ha i suoi limiti. Alcuni sono insiti nella categoria, altri sono precise scelte di Amazon che vanno comprese prima di spendere.
Niente Fire OS, niente Alexa.
Il nome “Fire TV” può trarre in inganno: qui non c’è nessuna smart TV integrata, nessun assistente vocale, niente comandi a distanza con la voce.
Se cerchi una soundbar “smart” a tutti gli effetti, con microfoni, streaming diretto da app e tutte le routine Alexa, questa non fa per te. L’integrazione con l’ecosistema Fire TV, a essere onesti, si ferma al nome: puoi usarla benissimo anche con un vecchio decoder, con una console o con qualsiasi sorgente HDMI/ottica. Niente più, niente meno.
Mancanza di uscite ed espandibilità.
Non puoi collegare un subwoofer esterno né aggiungere satelliti wireless posteriori: il sistema resta “chiuso”. La soundbar offre tutto quello che ha fin da subito, senza possibilità di espansione.
Per la fascia di prezzo va bene così, ma chi sogna un giorno di fare il salto verso un vero 5.1 surround dovrà cambiare totalmente impianto.
HDMI passthrough assente.
Un piccolo limite per chi usa la TV come hub centrale di molte sorgenti (console, decoder, lettori Blu-ray): la soundbar ha una sola porta HDMI (ARC/eARC), quindi tutto passa dal TV. Non puoi collegare le sorgenti “in cascata” alla barra stessa come succede sui modelli più costosi.
Nell’uso domestico, onestamente, raramente diventa un problema — ma va detto.
Bluetooth solo per la musica.
Il Bluetooth integrato è pratico, ma non supporta i codec “hi-res” tipo aptX HD o LDAC. La resa audio per la musica è comunque sopra la media delle TV, ma non ci si può aspettare il dettaglio di un impianto hi-fi, né l’estensione di un vero speaker stereo.
E niente mirroring audio dal TV: il Bluetooth qui serve solo per inviare musica dallo smartphone o dal tablet.
Bass Management limitato.
Il subwoofer integrato è onesto ma non fa miracoli. In stanze grandi o per chi ama sentire le esplosioni nello stomaco, la botta resta limitata. La regolazione dei bassi aiuta, ma non può sostituire la pressione fisica di un sub dedicato. Se vivi in un condominio questo potrebbe essere un pregio, ma per gli appassionati di home cinema puro è un limite.
Assenza di staffe a muro nella confezione.
Piccola ma fastidiosa mancanza: per fissarla a parete bisogna procurarsi una staffa universale. Niente di insormontabile, ma un accessorio in più avrebbe fatto comodo, soprattutto visto che la concorrenza spesso lo offre di serie.
Telecomando migliorabile.
Va benissimo per il volume e le funzioni base, ma la plastica è sottile, e manca la retroilluminazione dei tasti. Di notte o al buio, trovare il tasto giusto richiede un po’ di abitudine.
Zero regolazioni avanzate.
Niente app, niente equalizzatori grafici, nessuna personalizzazione vera del suono. La soundbar offre alcune modalità preimpostate (Film, Musica, Dialoghi), ma chi ama “giocare” con le curve di frequenza non troverà pane per i suoi denti. Per la stragrande maggioranza degli utenti questo è addirittura un pregio, ma chi cerca il tuning fine deve guardare altrove.
I led frontali sono piccoli e poco visibili.
Piccolo difetto di usabilità: i led di stato, specialmente se hai la soundbar sotto un TV molto basso, sono difficili da vedere a colpo d’occhio. Nulla di drammatico, ma può capitare di chiedersi “a che volume sono?” senza un’indicazione chiara.Conclusioni: per chi è davvero la Fire TV Soundbar Plus?
Arrivati alla fine della prova, la domanda che resta — ed è la più importante — è sempre una:
Per chi ha senso spendere i (circa) 200 euro di questa soundbar? Chi ne resta davvero soddisfatto?
La Fire TV Soundbar Plus è il prodotto perfetto per chi cerca un enorme salto di qualità rispetto all’audio del televisore, ma non vuole complicarsi la vita con mille impostazioni, app, ecosistemi smart o configurazioni complesse.
È una barra che va dritta al punto: la colleghi, la usi, te la dimentichi.
Il suono è potente, spaziale e i dialoghi sono finalmente chiari anche nei film “confusi” o nelle serie doppiate male. La differenza con i mini speaker delle TV sottili è imbarazzante, e chi guarda Netflix, Prime Video, Disney+ o si gode ogni tanto un Blu-ray, se la gode davvero.
Non è la soundbar per audiofili, non è per chi vuole la casa connessa e tutto gestito da app e assistenti vocali.
Non è nemmeno la barra per chi ha un salone da 40 metri quadri o vuole far tremare i vicini con i bassi: è una soluzione equilibrata, onesta e concreta.
Chi cerca il “bottone easy”, chi ha solo voglia di un bel suono, finalmente ricco e senza sorprese, non resterà deluso.
L’assenza di funzionalità smart e l’impossibilità di espansione, per molti, sono un vantaggio: niente bug, niente aggiornamenti, nessuna complicazione. Per altri, potrebbero essere dei limiti: qui sta tutto nella consapevolezza dell’acquisto.
In definitiva:
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Se vuoi solo sentire meglio e non vuoi sbatterti, la Fire TV Soundbar Plus è tra le scelte più sensate della sua fascia.
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Se vuoi un suono vero e non ti interessa l’integrazione totale con la smart home, la risposta è ancora sì.
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Se sogni il Dolby Atmos “vero” e le esplosioni che fanno tremare le finestre, forse devi alzare il budget e guardare altrove.


