L’intelligenza artificiale, in gergo “AI” o “IA”, è ormai prepotentemente entrata nella nostra vita quotidiana: tutti ne parlano ma pochi sanno veramente cos’è e cosa fa. È ora di fare un po’ di chiarezza sui meccanismi di funzionamento, i metodi di elaborazione, le possibili applicazioni e gli strumenti che permettono già da adesso di generare contenuti AI come testi e immagini utilizzando il computer e lo smartphone.
L’intelligenza artificiale, spesso chiamata con il suo acronimo IA o AI (Artificial Intelligence), è una branca dell’informatica che crea sistemi in grado di simulare l’intelligenza umana.
Da sempre i computer sono in grado di svolgere operazioni anche complesse in una frazione di tempo rispetto agli esseri umani. Tipici esempi sono i calcoli matematici, le ricerche per parola chiave, l’ordinamento e l’estrapolazione dei dati dai database che sfruttano la potenza di elaborazione dei computer secondo le istruzioni fornite dal programmatore.
Con l’avvento dell’AI i computer non si limitano ad elaborare i dati in base a queste istruzioni ma risolvono problemi, ottimizzano il risultato sulla base delle informazioni disponibili e creano contenuti utilizzando la stessa logica razionale del pensiero umano ma più rapidamente e senza fatica.
AI e capacità umane
Lo scopo dell’AI è creare sistemi da addestrare con modelli di apprendimento, ovvero algoritmi creati appositamente per emulare il ragionamento umano, più precisamente le tipologie di azione e di funzione tipiche dell’essere umano organizzate all’interno di quattro macro-categorie:
- Agire umanamente (allo stesso modo di un essere umano);
- Pensare umanamente (risolvere problemi con funzioni cognitive);
- Pensare razionalmente (risolvere problemi secondo logica);
- Agire razionalmente (ottimizzare il risultato sulla base delle informazioni disponibili).
Esistono due diverse tipologie di AI: debole (ristretta) e forte (generale).
L’AI ristretta (narrow AI) emula solo parzialmente la mente umana perché si focalizza su compiti e problemi specifici.
Gli assistenti vocali come Alexa, Siri e Google sono tipici esempi di AI ristretta che operano con un ventaglio di funzioni limitato e predefinito, senza intelligenza genuina (nonostante vengano chiamati “smart”) né autocoscienza.
Non possono emulare il ragionamento umano ma si limitano ad elaborare il linguaggio utilizzando regole predefinite per fornire soluzioni e azioni predeterminate come accendere e spegnere le luci, fornire informazioni sul meteo, notizie, ricerche di brani musicali, ecc.
L’AI generale (AGI) è tipica dei sistemi sapienti in grado di comprendere qualsiasi compito intellettuale come un essere umano, sviluppando un’intelligenza propria per analizzare e risolvere i problemi in totale autonomia attraverso sofisticati metodi di apprendimento.
Machine Learning e Deep Learning, vediamoci chiaro
Le tipologie di apprendimento applicabili all’intelligenza artificiale sono principalmente due: automatico (ML – Machine Learning) e approfondito (DL – Deep Learning).
Il Machine Learning è una branca dell’informatica secondo la quale i sistemi alla base della AI possono imparare dai dati, identificare modelli in modo autonomo e prendere decisioni con un limitato intervento umano.
In sintesi l’ML è un insieme di modelli matematici e algoritmi che permettono all’AI di migliorare le proprie capacità e prestazioni nel tempo, ad esempio istruire un sistema a intrattenere una conversazione con un essere umano o a svolgere altri compiti imparando dall’esperienza e adattandosi al contesto.
Tipici esempi di ML sono i sistemi di riconoscimento vocale presenti su smartphone, smart speaker e display che riconoscono il timbro dell’interlocutore (modello di esempio) e adattano le risposte, e le vetture a guida autonoma (o parzialmente autonoma) che sfruttano i vari sensori che vi abbiamo spiegato qui per analizzare l’ambiente circostante (segnaletica verticale e orizzontale, vicinanza ad altri veicoli, ecc.) e guidare in modo sicuro e nel rispetto del CdS.
Il Deep Learning utilizza tecniche basate sulle reti neurali per effettuare un’elaborazione molto più completa delle informazioni, utilizzando grandi quantità di dati (anche complessi e incrociati) e algoritmi ispirati alla struttura e al funzionamento del cervello umano (reti neurali artificiali).
In sostanza il DL permette ai sistemi AI di apprendere in maniera autonoma e più profonda con l’obiettivo di renderla forte (AI generale).
Applicazioni e funzionalità
L’intelligenza artificiale è ampiamente diffusa, più di quanto si pensi, in ambito industriale, commerciale, sanitario e nei servizi.
I reparti vendite e marketing utilizzano l’AI per analizzare il comportamento e le preferenze degli utenti così da ottimizzare i processi di produzione e acquisto, le strutture sanitarie sfruttano il riconoscimento intelligente delle immagini di radiografie, risonanze e TAC per individuare eventuali patologie, le società assicurative analizzano i dati dei clienti e dei sinistri in modo intelligente per prevenire frodi e rischi eccessivi.
Anche la videosorveglianza fa uso dell’AI per identificare le persone e i veicoli sospetti (riconoscimento facciale e targa), analizzare le immagini delle riprese per individuare comportamenti sospetti, migliorare l’affidabilità dei sistemi (grazie all’ML) e ridurre i carichi di lavoro degli operatori delle sale monitor.
Gran parte degli assistenti virtuali impiegati nei customer care, sia vocali che testuali (chatbot), si basano sull’intelligenza artificiale per migliorare l’interazione con i clienti, comprendere le loro esigenze, lo stato d’animo (anche in base al tono della voce) e fornire risposte adeguate senza il supporto degli operatori in carne ed ossa.
Con l’arrivo dei primi servizi AI di massa come ChatGPT, il chatbot di OpenAI, l’intelligenza artificiale ha iniziato a diffondersi anche nelle professioni creative (giornalismo, fotografia, pubblicità, moda, ecc.), tra gli studenti e le persone comuni per la sua capacità di generare contenuti originali come testi, immagini, musica e video (AI generativa).
AI generativa: cos’è, come funziona
Per AI generativa si intende l’utilizzo dell’intelligenza artificiale per la creazione di nuovi contenuti creativi come testi, immagini, musica, audio, video e molto altro.
L’AI generativa sfrutta modelli di grandi dimensioni capaci di eseguire più operazioni contemporaneamente e pronte all’uso, tra cui riepilogo, domande e risposte, classificazione e altro ancora. In pratica utilizza modelli di Machine Learning per apprendere i pattern e le relazioni in un set di dati di contenuti creati dall’uomo, utilizzando poi questi pattern per generare nuovi contenuti.
Il metodo più comune per addestrare un modello di AI generativa consiste nell’utilizzare l’apprendimento supervisionato dall’uomo. Al modello viene assegnato un set di contenuti creati dal programmatore e le etichette corrispondenti in modo da imparare a generare nuovi contenuti simili a quelli umani ed etichettati nello stesso modo.
L’AI generativa è ormai ampiamente utilizzata nei chatbot 2.0, nella creazione di immagini artificiali, nella stesura e nell’editing dei testi. Gli smartphone di nuova generazione “AI powered” come il Samsung Galaxy S24 offrono funzioni avanzate ottenute grazie all’AI generativa come l’assistente di chiamata per la traduzione istantanea tra diverse lingue, il traduttore automatico in tempo reale e l’editing creativo per modificare un testo originale adattandolo secondo lo stile e il registro linguistico richiesto.
L’AI integrata nello smartphone con elaborazione locale o su cloud permette anche di analizzare il contenuto di una registrazione vocale, riconoscere molte voci differenti e trascrivere le conversazioni, riassumere testi anche molto lunghi e articolati, ricercare sul web l’elemento di una foto (cerchia e cerca) e modificare immagini in modo avanzato (spostamento di elementi, ricostruzione zone mancanti, ecc.).
Guida alle migliori app AI
Con l’arrivo della versione app di ChatGPT sugli smartphone Android e iOS (metà 2023) si è scatenata la corsa allo sviluppo di nuove applicazioni di intelligenza artificiale destinate sia ai professionisti che al pubblico di massa.
Alcune applicazioni sono già integrate negli smartphone di nuova generazione come il Samsung Galaxy S24 e il Pixel 8 PRO ma l’elenco è destinato a crescere già nei prossimi mesi con l’iPhone 16 e ancor più vertiginosamente nei prossimi 3 anni con oltre 1 miliardo di smartphone dotati di AI generativa disponibili sul mercato. Vediamo ora quali sono le app più interessanti, cosa fanno e quanto costano.
OpenAI ChatGPT
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ChatGPT è un chatbot basato su AI generativa (con apprendimento automatico) sviluppato da OpenAI e focalizzato sulle conversazioni con gli utenti.
La app è disponibile gratuitamente in versione base (con modello di linguaggio AI GPT-3.5) ed a pagamento in versione Plus (GPT-4 – 22 euro mensili) su tutti gli smartphone con almeno Android 8 e iPhone/iPad con iOS/iPadOS 16.1.
Per chattare con ChatGPT basta digitare una domanda nella casella Message oppure cliccare sull’icona cuffia e utilizzare la voce. Supporta diverse lingue tra cui l’italiano, fornisce risposte articolate e testi riguardanti qualsiasi argomento.
La versione Plus con modello di linguaggio GPT-4 permette anche di creare immagini a partire da una descrizione testuale e condividerle sui social, identificare e spiegare le immagini catturate dalla fotocamera dello smartphone, creare render da foto, ecc.
Microsoft Copilot
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Copilot è il chatbot di Microsoft con intelligenza artificiale multimodale (multi input) disponibile su web, software e app per Android (minimo 8) e iOS/iPadOS (minimo 15.0).
Utilizza i modelli di linguaggio più potenti ed avanzati di OpenAI come GPT-4, GPT-4 Turbo (modello linguistico di grandi dimensioni – LLM) e DALL·E 3 per fornire risposte testuali rapide, complesse e precise oltre che generare immagini e illustrazioni artificiali (anche loghi, sfondi e storyboard per film e video) da semplici descrizioni di testo.
In pochi e semplici passaggi è possibile creare email e CV in vari stili, riassunti di testi complessi, itinerari di viaggio personalizzati, comporre storie e sceneggiature, tradurre testi in varie lingue, revisionarli e ottimizzarli.
La versione base gratuita include tutti i modelli di linguaggio (compreso GTP-4), l’interazione via testo o voce, la creazione di immagini, loghi e illustrazioni da testo, la ricerca sul web con Bing e molto altro.
La versione Pro costa 22 euro al mese (con 30 giorni di prova gratuita) ed offre prestazioni più veloci e accesso prioritario a GPT-4, più potenza nella creazione di immagini AI con Designer, l’aggiunta di Copilot in app selezionate di Microsoft 365.
Google Gemini
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Gemini è la prima intelligenza artificiale multimodale di Google basata su un modello di linguaggio proprietario che potenzia il motore di ricerca e l’assistente vocale di Big G per fornire supporto alla scrittura, all’apprendimento e alla ricerca sul web.
È disponibile su web, app Android (dalla versione 12 in poi) e, a breve, anche su iOS dall’interno della app Google. Se la vedete sullo store di Google ma non riuscite a installarla cliccate qui e scaricate l’ultima versione disponibile.
È utile per riepilogare e trovare informazioni rapide da Gmail o Google Drive, creare riassunti, generare immagini da testi, pianificare viaggi con Google Maps e Google Voli, trovare oggetti dalle foto scattate con lo smartphone, ecc.
Permette anche di creare routine con i dispositivi domotici supportati da Google Home, ottenere suggerimenti su sport, salute e attività lavorative, scrivere romanzi, racconti per bambini e molto altro.