Vi scrivo per una considerazione sul futuro del Digitale terrestre nel nostro Paese. Visto che, dal 1° gennaio 2013, tutti i canali che occupano i canali UHF dal 60 in poi verranno destinati alla banda larga LTE, per recuperare altro spazio sulle rimanenti frequenze televisive non sarebbe il caso di iniziare già a trasmettere in DVB-T2? Io sposterei in DVB-T2 tutti i canali HD e quelli a pagamento, insieme a tutti i canali sportivi e quelli tipo Rai 4, Rai 5, MTV, DEEJAY TV oltre a quelli futuri di SKY.
Poi, per non creare problemi alle persone anziane che hanno avuto difficoltà anche con l’attuale DVB e per non costringere la gente a comprare nuovi televisori in questo periodo di crisi, lascerei i primi sette canali generalisti con l’attuale DVB così da poterli ricevere con entrambi i sistemi.
Infine, non mi dispiacerebbe se Roma diventasse un “laboratorio” nel quale testare tutte le moderne tecnologie (DVB-T2, HD, DAB+, DMB, DRM+). Grazie per lo spazio e complimenti ancora per la Rivista.
Alcuni mesi fa, il Ministero dello Sviluppo Economico, nell’emendamento al decreto di semplificazione fiscale, ha inserito l’obbligo per i produttori di TV di integrare il tuner DVB-T2 su tutti i modelli in vendita dal 1° gennaio 2015 e lo stop della commercializzazione dei modelli DVB-T dal 1° luglio dello stesso anno. Per questo motivo, fino a quella data, il DVB-T2 verrà quasi certamente utilizzato dai broadcaster nazionali e locali solamente in modo sporadico e per test sul campo. Dubitiamo, quindi, che già dal prossimo anno, qualche canale verrà spostato sul nuovo standard mentre è più probabile che RAI, Mediaset e Telecom Italia Media trasmetteranno alcuni multiplex sia in DVB-T2 che in DVB-T.
La situazione non è affatto chiara nemmeno per i canali UHF 61-69 (banda 800 MHz), che il Ministero dello Sviluppo Economico aveva assegnato alle emittenti locali nel 2010 e che dal 1° gennaio 2013 dovrebbero essere trasferiti agli operatori mobili (che li hanno acquistati per 3 milioni di euro) per i servizi broadband mobile con tecnologia LTE. Il passaggio non sarà sicuramente indolore e probabilmente subirà dei ritardi visti i numerosi ricorsi presentati dalle Tv locali.
In una situazione del genere, complicata dalla grave crisi economica che incombe e dal recente switch-off che ha costretto milioni di persone a cambiare Tv o acquistare un decoder digitale, è impensabile che i broadcaster decidano di privare i telespettatori di alcuni canali, in chiaro o a pagamento, per trasmetterli solo in DVB-T2. Secondo noi, a partire dal 2015 (e non prima), le trasmissioni in DVB-T2 affiancheranno quelle in T sostituendole solo dopo molti anni, probabilmente seguendo lo stesso percorso fatto dal DVB-S/S2 sul satellite.