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Come installare l’antenna per il digitale terrestre

Si può installare da soli l’antenna per il digitale terrestre o è troppo complicato? Ecco una serie di domande e risposte utili per il fai da te. E qualche dritta su cablaggi e connettori.

Per installare o sostituire un’antenna terrestre serve l’antennista?

Dipende dal luogo di installazione e dalle proprie capacità tecniche. Se è garantita la massima sicurezza durante lo svolgimento del lavoro (es.: tetto piatto, linee vita presenti, ecc.) e si hanno le necessarie competenze tecniche, è possibile fare tutto in autonomia. In tutti gli altri casi è sempre meglio affidarsi ad un professionista per installare l’antenna per il digitale terrestre.

È facile assemblare un’antenna terrestre?

 

Sì. Le antenne di nuova generazione adottano soluzioni intelligenti e salva tempo come i singoli componenti premontati, il fissaggio dei riflettori a incastro e i dadi a farfalla di grandi dimensioni che possono essere stretti con le dita o con un cacciavite (no pinze).

È facile puntare l’antenna terrestre?

Sì. Rispetto a quella satellitare, i margini di errore sono molto più bassi e non è necessario puntarla con precisione verso il trasmettitore ma entro un arco di ben +/- 20° rispetto al punto in cui si trova il trasmettitore.

Per installare l’antenna terrestre serve sempre un misuratore di campo?

Sì e no. Il misuratore è importante per analizzare i segnali che si possono ricevere identificando eventuali problemi e risolvendoli con l’ausilio di filtri o centralini tarati ad-hoc. Per il solo puntamento è sufficiente la bussola oppure la vista ottica del luogo ove sono posizionati i ripetitori (es.: Monte Valcava per gli abitanti della Lombardia orientale).

Esistono antenne con sistema di puntamento integrato?

Si. Le antenne Elika PRO di Fracarro sono dotate di un sistema di puntamento a led che rende superfluo l’utilizzo di strumenti di misura. Non si tratta di un gadget ma di una funzione che semplifica il lavoro dell’installatore, quello dell’appassionato e che permette anche di monitorare a distanza il funzionamento dell’antenna senza dover salire sul tetto. Per far accendere il led e garantire la ricezione dei segnali con diverse funzioni extra come il controllo automatico del guadagno, le Elika Pro devono essere alimentate (antenne attive).

L’antenna terrestre ha una polarità come l’LNB della parabola?

Si, orizzontale oppure verticale. Rispetto alla parabola, però, la polarità va impostata manualmente prima dell’installazione (orientamento orizzontale o verticale) in base a come trasmettono i multiplex DTT.

 

Il cavo coassiale per la Tv Sat va bene anche per il digitale terrestre?

Sì. Ormai da molti anni, i cavi coassiali sono progettati e costruiti con materiali e tecnologie avanzate che supportano un intervallo di frequenze molto ampio (da 5 a 3000 MHz) e quindi sia le bande terrestri che quelle satellitari. Tuttavia non esiste un solo cavo coassiale per tutti gli impieghi ma tante soluzioni ad hoc a seconda della lunghezza del cablaggio, del posizionamento (in canaline, interrato, ecc.), delle condizioni ambientali, ecc. Prima di progettare e realizzare un impianto SAT e/o DTT è bene informarsi sui siti internet delle aziende produttrici (Cavel, Belden, Messi & Paoloni, ITC, Fracarro, Beta Cavi, ecc.) e presso il proprio rivenditore di fiducia.

C’è differenza tra un cavo coassiale sottile ed uno spesso?

Sì. Le differenze principali sono 3: il diametro esterno della guaina, quello interno dell’anima che trasporta il segnale e la flessibilità.

Il cavo coassiale mini è molto flessibile perché la guaina è spessa solo 4-5 mm. Quello normale è più rigido e ha uno spessore di 6-8 mm. La sezione dell’anima interna varia tra 0,7 mm (con guaina da 4 mm) e 1,2 mm (7-8 mm). Più l’anima interna è “grossa”, minore sarà l’attenuazione del segnale al crescere della lunghezza del cavo. Ecco perché i cavi coassiali normali vengono utilizzati per i cablaggi dall’antenna (SAT/DTT) alla presa di casa mentre quelli mini sono preferibili per le tratte più brevi, come ad esempio dalla presa a muro o dalla parabola sul balcone al decoder. Se nelle canaline non c’è spazio per ospitare un cavo normale oppure la sua rigidezza impedisce di superare i passaggi più tortuosi, si può comunque utilizzare quello mini tenendo però conto della maggiore attenuazione del segnale (circa 3,5-4,5 dB per ogni 10 metri rispetto ai soli 1,8-2,8 dB dei cavi normali).

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