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Consumi sotto controllo in casa: risparmio energetico, parte 2

Nel primo articolo di questa serie abbiamo concentrato l’attenzione principalmente sugli sprechi di energia, cioè i consumi superflui che possono essere azzerati con un minimo di attenzione (o con dispositivi di controllo remoto); come vedremo in questa seconda parte, però, gli aspetti di cui tenere conto per ridurre al minimo i consumi sono molti di più.

Innanzi tutto, è opportuno verificare tutte le fonti luminose della casa, alla ricerca di qualche dispositivo ormai obsoleto: l’illuminazione a led è infatti molto più efficiente rispetto a tutte le tecnologie precedenti, e oggi ha raggiunto livelli di prezzo tali da rendere l’aggiornamento dei punti luce economico quanto mai in passato.

Nella grandissima maggioranza dei casi, basta semplicemente sostituire la lampadina: un’operazione alla portata di chiunque, che non richiede alcuna particolare competenza tecnica. In alcuni casi, possono esserci problemi legati alle dimensioni fisiche: alcune lampadine a Led, infatti, pur mantenendo una forma simile a quella dei tradizionali bulbi incandescenti, sono leggermente più grandi e potrebbero rendere impossibile l’installazione all’interno di portalampade particolarmente angusti.

Esistono, però, modelli con dimensioni ridotte che possono risolvere questo problema; bisogna soltanto fare attenzione allo spazio disponibile ed eventualmente cercare lampadine adatte alle proprie necessità.

In alcuni casi, l’aggiornamento delle lampadine non è però così semplice: i problemi possono sorgere in particolare quando si agisce sulle sorgenti luminose a intensità regolabile, come i faretti o le lampade alogene. Bisogna infatti verificare che le lampadine a Led siano dimmerabili, cioè possano accettare in ingresso un’alimentazione già regolata da un dimmer esterno; si tratta di una caratteristica diversa rispetto alla variazione dell’intensità luminosa, che avviene all’interno della lampadina tramite un circuito di pilotaggio integrato.

Quasi tutte le lampadine smart, per esempio, supportano la regolazione della luminosità (tramite app, comandi vocali o integrando la loro gestione in un sistema domotico evoluto) ma devono essere alimentate con la tensione di rete comune, necessaria per il funzionamento dei circuiti di controllo e connessione all’ambiente smart home.

I dimmer di tipo tradizionale, invece, agiscono a monte delle fonti luminose; tramite circuiti dedicati diminuiscono la quantità di energia che raggiunge le lampadine (in genere eliminano una parte dell’onda che caratterizza la tradizionale corrente alternata degli impianti di casa) e di conseguenza attenuano la luminosità delle lampadine di tipo tradizionale. Questa corrente di alimentazione manipolata, però, non è affatto ideale per alimentare un circuito elettronico di tipo digitale.

Calcolare il risparmio effettivo garantito dal passaggio all’illuminazione a Led è complesso, ma ormai i prezzi sono talmente bassi da consigliare l’aggiornamento anche prima della fine della vita utile delle lampade di generazioni precedenti, specialmente nel caso di modelli a incandescenza o alogeni.

Luci led e smart per consumi più efficienti

Ikea

Ikea propone ormai da molti anni un catalogo di lampadine Led capaci di soddisfare la grandissima maggioranza delle applicazioni. Una delle serie più longeve è chiamata Ledare e offre lampadine di molte forme, dimensioni e potenze, con diverse temperature di colore (bianco caldo e freddo) e supporto per i dimmer di tipo tradizionale.

Lampade Ikea
Ikea offre da molti anni un notevole catalogo di lampade a Led, smart e tradizionali. L’offerta è arricchita anche da modelli decorativi, capaci di emettere una luce soffusa e molto calda.

Questa serie è in fase di dismissione, ed è stata sostituita per quasi tutti i formati dalla famiglia Solhetta; bisogna però fare attenzione in fase di acquisto, perché non tutti i modelli della nuova serie supportano il dimming.

Ikea offre anche una serie di lampadine decorative, con un aspetto molto accattivante (un globo trasparente con un led di tipo Cob spesso caratterizzato da forme piuttosto scenografiche). Queste lampadine sono principalmente complementi d’arredo, piacevoli da vedere ma non troppo efficaci come fonti luminose principali. Proprio per la destinazione di questi modelli, spesso la temperatura del colore della luce è bassissima, analoga a quella di una candela, per creare un’atmosfera più raccolta e calda.

Infine, molto interessante è anche la serie Tradfri, i dispositivi smart di Ikea che comprendono prese, pulsanti di comando, sensori e naturalmente anche una nutrita selezione di lampadine. In questo caso, il controllo sulla luminosità avviene direttamente all’interno del singolo dispositivo, che quindi non è compatibile con i dimmer di tipo tradizionale. A seconda del modello, queste lampadine possono anche variare la temperatura della luce o addirittura emettere luce colorata Rgb.

Hub Ikea
Il sistema smart home di Ikea richiede un hub per la comunicazione tra i dispositivi e la rete locale della casa; da poche settimane l’azienda ha lanciato un nuovo modello, che sarà compatibile con Matter.

Tutto l’ecosistema Tradfri è basato su Zigbee; l’azienda vende sia kit pre-abbinati che comprendono la lampadina e il relativo telecomando, sia gateway per il controllo e la gestione centralizzata di tutti i dispositivi della casa.

A questo proposito, l’azienda ha da poco lanciato un nuovo hub per i suoi prodotti smart, che offre molte più funzioni rispetto al vecchio modello.

Philips Hue

Philips è stata tra i pionieri nel settore delle lampade smart; la serie Hue si è trasformata nel tempo in un brand separato, un vero e proprio ecosistema che comprende moltissimi dispositivi: dalle tradizionali lampadine alle strisce a led, dalle lampade a piantana a quelle da tavolo.

Non mancano neppure i gateway e gli accessori per mettere in comunicazione questa serie, tradizionalmente basata sul protocollo Zigbee, con gli altri dispositivi smart della rete locale.

Hue Lampadine
Philips offre una grande varietà di lampade compatibili con l’ecosistema Hue; sono disponibili molti formati e diverse caratteristiche, come l’emissione di luce bianca a diverse temperature di colore o addirittura il supporto Rgb.

Nonostante siano noti per i prezzi non proprio popolari, i dispositivi Hue hanno avuto molto successo grazie alla loro affidabilità, alla qualità della luce prodotta e soprattutto al fatto di aver preceduto quasi tutti i concorrenti.

Hue Telecomando
L’ecosistema Hue offre anche diversi dispositivi di controllo, tra cui pulsanti wireless e telecomandi che consentono un controllo semplice delle funzioni.

La famiglia Hue comprende anche altri elementi oltre a quelli dedicati all’illuminazione: nell’ecosistema si trovano anche pulsanti di controllo senza fili, telecomandi di vario genere, prese comandate e altri accessori.

Hue Led Strip
Oltre alle lampadine tradizionali, nella serie Hue si possono trovare anche lampade da pavimento, tavolo e soffitto e perfino strisce di Led.

In realtà, non tutti i device Hue necessitano di un gateway; alcuni dei modelli più recenti supportano anche il Bluetooth e possono quindi essere controllati direttamente tramite uno smartphone o un tablet.

Philips è stata tra le prime aziende ad annunciare il supporto per Matter: il bridge riceverà presto un aggiornamento del firmware che consentirà l’accesso alle nuove funzioni, già oggi in fare di testing.

Spegnimento automatico per ridurre i consumi

Un ulteriore di risparmio è ottenibile spegnendo in modo automatico (o semi-automatico) i dispositivi non utilizzati; abbiamo già analizzato il caso dello stand-by del televisore, ma – specialmente se la tv è di fabbricazione recente – potrebbe essere più vantaggioso utilizzare lo stato del televisore come variabile con cui controllare l’alimentazione di altri dispositivi.

Molto spesso, infatti, la tv è l’elemento centrale di un ecosistema più complesso, che comprende anche un decoder o un set top box, una soundbar o un amplificatore AV, e magari anche una console per videogiochi o un subwoofer attivo. In molti casi, tutti questi dispositivi entrano in gioco soltanto quando la tv è attiva, e possono quindi essere spenti quando invece lo schermo è disattivato.

Per ottenere questo risultato si possono naturalmente utilizzare dispositivi smart, ma è disponibile anche un’alternativa molto più semplice: sui principali siti di commercio elettronico (e anche in molti punti vendita della grande distribuzione specializzata) si possono infatti trovare le cosiddette multiprese master/slave, dispositivi da poche decine di euro che alimentano le prese slave soltanto quando rilevano un assorbimento significativo dalla presa master.

Basta quindi collegare il televisore alla porta master e tutti gli altri dispositivi a quelle slave, ed eventualmente regolare la soglia di intervento.

Un’alternativa più flessibile è quella offerta dalle prese smart, che vanno programmate con una logica simile: una prima presa analizza il consumo e invia un segnale di accensione o spegnimento a una seconda presa, a cui collegare tutti i dispositivi da attivare soltanto quando il televisore è acceso.

Più in generale, il passaggio ai dispositivi smart offre molte altre possibilità di automazione; per esempio, è piuttosto semplice ed economico aggiungere sensori di movimento per accendere automaticamente le luci in caso di necessità, e poi spegnerle una volta che l’ambiente è vuoto. Le soluzioni sono di vario genere e hanno campi di utilizzo diversi: i sensori più semplici, diffusi ed economici sono quelli a raggi infrarossi passivi (Pir), che possono costare addirittura meno di 10 euro per i modelli più economici in offerta, e comunque rimangono quasi sempre attorno ai 20 euro.

Sensore Pir
Un sensore di movimento con tecnologia a infrarossi passivi è molto utile per accendere automaticamente le luci nei luoghi di passaggio, come i corridoi o le scale.

Questi dispositivi hanno un tempo di intervento rapidissimo (pochi decimi di secondo) e sono quindi perfetti per accendere velocemente la luce in corridoio o sulle scale al passaggio di una persona; inoltre, integrano spesso anche sensori di luminosità ambientale per attivare la luce artificiale soltanto quando è effettivamente necessaria. Un altro vantaggio di questa tecnologia è l’estrema efficienza: in molti casi, questi sensori sono alimentati da batterie a bottone che garantiscono un’autonomia di molti mesi.

Il grosso limite di questa tecnologia è la rilevazione della presenza: infatti, i sensori Pir sono eccitati dal movimento, ma non rispondono in modo affidabile alla presenza statica: se una persona è seduta sul divano a leggere o guardare la tv, molto probabilmente i piccoli movimenti compiuti non sono sufficienti a far scattare la rilevazione.

Aqara Microwave
I nuovi sensori di presenza millimeter wave promettono di risolvere il problema della rilevazione delle persone che rimangono ferme in una posizione.

Per ovviare al problema si possono utilizzare i cosiddetti sensori radar (o millimeter wave), che però sono ancora pochi e molto più costosi (superano infatti in genere i 50 euro l’uno). Più problematica è anche l’alimentazione: al contrario dei sensori a raggi infrarossi, quelli radar necessitano di una alimentazione costante, in genere a bassa tensione (per esempio tramite una connessione Usb).

Sensori e automazione

Ricavare informazioni sulla presenza delle persone è molto utile per controllare l’illuminazione degli ambienti, la ventilazione, la climatizzazione o il riscaldamento. A questo proposito, possono essere preziosi semplici sensori di apertura delle finestre, anche in questo caso disponibili a prezzi che vanno da 10 a 20 euro. L’informazione sull’apertura di una finestra può essere utilizzata, ad esempio, per fermare il climatizzatore (magari lasciando qualche minuto di attesa per garantire il passaggio in caso di necessità).

Sensore Porta
Un sensore di apertura per le porte e le finestre può essere prezioso per evitare sprechi di energia, ad esempio quando è acceso il climatizzatore.

Se gli elettrodomestici (in particolare lavatrici, asciugatrici e lavastoviglie) possono essere programmati, è utile verificare il proprio contratto alla ricerca di informazioni su eventuali fasce orarie a costi diversi, in modo da sfruttare i periodi della giornata in cui l’energia costa meno.

Un candidato piuttosto interessante all’automazione è anche lo scaldabagno, naturalmente se del tipo elettrico ad accumulo; si può infatti mantenerlo spento negli orari in cui non viene utilizzata l’acqua calda, e programmare l’accensione in modo tale da garantirne la disponibilità quando invece serve. Bisogna però valutare con attenzione il profilo di consumo per calcolare se lo spegnimento è effettivamente vantaggioso: riscaldare l’acqua dalla temperatura ambiente ha infatti un costo energetico iniziale piuttosto alto, mentre mantenerla a temperatura è meno oneroso. L’effettivo beneficio può essere calcolato soltanto in base alle effettive esigenze e modalità d’uso, analizzando l’andamento del consumo nell’arco della giornata con un dispositivo di misurazione adeguato.

A proposito dello scaldabagno, è quasi sempre utile abbassare la temperatura dell’acqua: un valore tra 40 e 45 gradi è più che sufficiente per tutti gli usi domestici, e aumentare ulteriormente la temperatura fa crescere i costi e favorisce la formazione del calcare.

Un sistema di controllo di tipo smart (vedremo più avanti le varie soluzioni disponibili) consente anche la creazione di routine di automazione anche piuttosto complesse, capaci di integrare informazioni provenienti da più sorgenti per ottimizzare i consumi, semplificare la gestione della casa e automatizzare eventuali incombenze ripetitive.

Si può ad esempio creare una routine per spegnere tutte le luci della casa, abbassare (o alzare) tutte le tapparelle quando si attiva o disattiva l’antifurto, accendere la luce in soggiorno quando la luminosità è troppo bassa ed è presente almeno una persona, chiudere le tapparelle quando piove e molto altro ancora: l’unico limite è la creatività dell’utente e la voglia di individuare gli scenari d’uso più efficaci. Naturalmente, serve anche una buona padronanza degli strumenti offerti dalle varie soluzioni di controllo domotico; questi scenari evoluti non sono quindi adatti a chi non ha voglia di sperimentare, imparare e mettersi alla prova.

Consumi e protezioni, grazie alle multiprese

Brennenstuhl Presa Comandata

Multipresa Brennenstuhl
Una multipresa master/slave, come quella prodotta da Brennenstuhl, consente togliere l’alimentazione a tutti gli accessori quando si spegne il dispositivo principale (per esempio un televisore o un computer).

Questa multipresa comandata prodotta da Brennenstuhl è un prodotto abbastanza semplice nella concezione e nell’uso, molto lontano dal livello tecnologico delle soluzioni smart che vanno per la maggiore in questo periodo. Il suo funzionamento, infatti, è completamente “analogico” e non prevede alcuno strumento di monitoraggio.

Il vantaggio di una soluzione di questo genere è nella sua robustezza e resilienza: continuerà a funzionare in ogni ambiente e in ogni momento, senza bisogno di connessioni a Internet, configurazioni remote, protocolli smart o altro.

La multipresa ha sei posti, tutti in standard tedesco Schuko (purtroppo non utilizza le prese di tipo universale). Una delle prese, denominata Main e caratterizzata da una colorazione rossa, riceve la spina di collegamento del dispositivo principale; tutte le altre, invece, sono slave, ossia vengono alimentate soltanto quando la presa rileva un assorbimento dalla presa principale. Utilizzando questa presa si possono spegnere o accendere contemporaneamente un televisore e tutti gli accessori collegati, come per esempio un amplificatore AV o una soundbar, un subwoofer attivo, un decoder esterno o una console per videogiochi.

La soglia di intervento, ossia il livello di assorbimento che fa scattare l’alimentazione dei dispositivi slave, è regolabile tramite un piccolo trimmer accessibile tramite un cacciavite a taglio. Inoltre, la multipresa offre anche una protezione contro le sovratensioni fino a 19.500 A.

Renkforce RF-5083154

Presa Renkforce
Questo modello di Renkforce offre funzioni di controllo master/slave e promette una protezione completa dalle sovratensioni, estesa anche alle connessioni dati (RJ11 e RJ45) e all’antenna.

Simile al modello precedente è anche questa multipresa prodotta da Renkforce, che aggiunge però ulteriori funzioni, specialmente per quanto riguarda la protezione. Questa versione è più voluminosa (ospita due file di prese) ma consente di collegare un numero molto superiore di dispositivi: sono infatti ben dieci le prese utilizzabili, di cui otto in standard tedesco Schuko e due bipolari di tipo C (CEE 7/16).

Anche in questo caso, una delle prese è quella principale: in base all’assorbimento registrato la multipresa alimenta anche quelle secondarie. La funzione Master/Slave può essere facilmente disabilitata con uno switch, che consente quindi di utilizzare questo dispositivo come una multipresa di tipo tradizionale.

Come nel modello di Brennenstuhl, anche qui è possibile regolare la soglia di assorbimento che fa scattare l’accensione dei dispositivi secondari.

Notevoli sono anche le funzioni di protezione: la multipresa è protetta contro le sovratensioni e ospita un fusibile che può essere sostituito. Inoltre, sono presenti anche porte di input e output in formato RJ45, RJ11 e coassiale, che permettono di garantire la protezione della linea telefonica, della connessione di rete Ethernet e dell’antenna: in sostanza, tutti i cavi che arrivano al televisore dal resto della casa possono essere protetti attraverso questa multipresa.

I prodotti per l’automazione domestica

Tp-link Tapo

Il produttore specializzato nelle soluzioni di rete Tp-link ha creato ormai da qualche tempo una linea di prodotti dedicati alla gestione intelligente della casa, commercializzati con il brand Tapo.

Questa famiglia comprende un buon numero di dispositivi, che coprono molte delle esigenze più comuni: l’azienda produce lampadine a led e altre soluzioni di illuminazione (per esempio strisce a led) di tipo smart, controllabili via Wi-Fi, prese comandate (singole e anche multiple, con e senza funzioni di monitoraggio dei consumi), sensori e pulsanti senza fili (che richiedono però un hub per l’integrazione nella rete locale) e una notevole linea di telecamere di sorveglianza.

Tapo Sensore
L’ecosistema Tapo comprende alcuni sensori per l’automazione casalinga, come quello dedicato al rilevamento dei movimenti (nell’immagine) o dell’apertura di porte e finestre.

L’ecosistema proposto da Tp-link è piuttosto semplice ma copre le esigenze più comuni: sensori di movimento e di contatto permettono sia di implementare un semplice sistema antifurto sia di automatizzare l’accensione delle luci per risparmiare energia.

Inoltre, si possono anche creare scenari e routine avanzate e controllare i dispositivi tramite l’app dedicata, o ancora integrarli in un sistema domotico più complesso grazie al supporto per gli assistenti vocali come Alexa o Google Home.

Tapo Telecamera
Tra i prodotti a marchio Tapo trovano posto molte telecamere dedicate alla sicurezza, con modelli da interno e da esterno e una dotazione di funzioni variabile.

Xiaomi Aqara

Quando si valuta un ecosistema smart non si può non citare Aqara, un brand di Xiaomi che propone decine di prodotti per coprire una grandissima varietà di esigenze. Le tipologie di prodotti offerte sono così tante che a volte è perfino difficile comprendere le differenze tra un modello e l’altro, anche perché come spesso accade in casa Xiaomi ci sono diverse linee di prodotti, indirizzate a mercati diversi ma comunque acquistabili anche dall’Italia.

Sensore Aqara
La famiglia Aqara comprende una grande varietà di sensori, che coprono tutte le esigenze più comuni per l’automazione e il controllo casalingo.

I principali vantaggi offerti da questo ecosistema sono l’estensione dell’offerta, che copre davvero la grandissima maggioranza delle esigenze degli utenti, e i prezzi in media molto convenienti. Per evitare problemi è opportuno partire dal sito ufficiale del produttore, individuare i prodotti desiderati nell’elenco di quelli destinati al mercato europeo, e poi cercare le offerte migliori, su Amazon oppure sui portali di commercio elettronico dell’estremo oriente (come per esempio Aliexpress).

Temperatura Aqara
La valvola termostatica smart di Aqara consente di controllare l’apertura e la chiusura di un termosifone, offrendo un controllo puntuale e ampie possibilità di automazione.

Il catalogo Aqara comprende una grande varietà di sensori (movimento, apertura di porte e finestre, temperatura e umidità, vibrazione, perdite d’acqua e qualità dell’aria) e una altrettanto ampia famiglia di attuatori, con pulsanti wireless, comandi da integrare nelle scatole portafrutti, controlli per i termosifoni, motori per le tende, prese comandate e molto altro ancora.

La maggior parte di questi dispositivi utilizza il protocollo Zigbee, che richiede un hub per il coordinamento e la comunicazione con il resto della rete locale; naturalmente, nel catalogo di Aqara si trova anche un buon numero di hub, che spesso integrano anche altre funzioni (Aqara produce addirittura telecamere di sorveglianza con supporto Zigbee).

Telecamera Hub
Nel catalogo Aqara si trovano diversi dispositivi originali; per esempio, sono ben tre le telecamere di sorveglianza che svolgono anche le funzioni di hub per i sensori e gli attuatori.

I sensori più vecchi di questo marchio utilizzavano un “dialetto” basato su Zigbee che non era facilmente integrabile con dispositivi di altri produttori, ma per fortuna ora l’azienda ha deciso di aderire in modo più completo allo standard; è importante scegliere i dispositivi marchiati Zigbee 3.0 se si cerca la massima interoperabilità.

La famiglia comprende anche una lampadina a Led con temperatura del colore variabile, ma si tratta di un solo modello con attacco E27; chi ha reali esigenze di controllo e gestione dell’illuminazione casalinga farebbe meglio a guardare altrove, per esempio tra i prodotti Ikea e Philips Hue, di cui abbiamo parlato sopra.

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