Per scegliere e allestire un impianto centralizzato per la TV satellite oggi si possono seguire due strategie, la prima è di cercare la soluzione migliore tra quelle tipiche consigliate dai costruttori consultando gli schemi proposti nei cataloghi, la seconda è che partendo dalla conoscenza del funzionamento di ogni componente e sapendone interpretare le caratteristiche elettriche si possa scegliere quelli che messi insieme svolgono bene il loro compito e a conti fatti costano meno.
Da uno a quattro decoder con la stessa antenna
Il caso più semplice da analizzare è quello di una casa con un massimo di 4 alloggi in ognuno dei quali si voglia installare un decoder SAT. Tre sono le soluzioni possibili: collegare un centralino multiswitch radiale a quattro uscite con un’antenna dotata di LNB a quattro uscite con bande separate, utilizzare un multiswitch passivo e infine impiegare solamente un LNB a quattro uscite indipendenti.
La prima soluzione richiede l’impiego di un multiswitch radiale (figura 1), ovvero un centralino dotato di quattro ingressi per le bande separate fornite dall’LNB e quattro uscite per i decoder. Tale centralino per funzionare richiede alimentazione elettrica che può essere fornita da un alimentatore interno incorporato o da un alimentatore esterno. Questo aspetto può costituire un problema in quelle abitazioni sprovviste di un impianto elettrico per le parti comuni in quanto l’energia elettrica necessaria è fornita da uno degli appartamenti. Questa soluzione non è certo consigliabile sia per evitare discussioni sui costi dell’energia elettrica, sia e soprattutto per evitare che un eventuale scatto delle protezioni elettriche, in quell’appartamento che alimenta il centralino, provochi l’oscuramento dei canali televisivi a tutti gli altri.
In questi casi è necessaria una soluzione alternativa in grado di fornire ugualmente l’energia elettrica necessaria al centralino SAT e all’LNB.
Pronta soluzione
La soluzione esiste e si tratta di un multiswitch senza alimentatore che sfrutta la tensione fornita dai singoli decoder collegati per alimentare sia il centralino, sia l’LNB (figura 2). In questo modo il costo dell’energia elettrica viene ripartito automaticamente tra tutti i condomini.
Installando un centralino con più di 4 uscite, con un costo leggermente superiore, si può prevedere che ogni alloggio disponga di più di una presa di allacciamento del decoder. Questo può essere il motivo per cui non viene scelta una configurazione alternativa in cui il centralino può anche non servire. Tale soluzione (figura 3) si basa, infatti, su uno speciale LNB disponibile facilmente sul mercato, dotato di quattro uscite indipendenti.
Questo LNB costa poco più di un normale LNB universale a quattro uscite ma non quanto un multiswitch radiale. Ciò significa che può essere conveniente utilizzare al posto di un centralino SAT un LNB di questo genere. In questo modo si ottiene un discreto risparmio rispetto alla prima soluzione ma si deve rinunciare a un’eventuale aggiunta di collegamenti con altri decoder aggiuntivi.
Economie condivise
In un condominio dove i decoder da collegare all’antenna centralizzata sono più di 4, possiamo normalmente ricorrere a soluzioni radiali, quando è possibile raggiungere i decoder partendo direttamente dal centralino TV con un cavo indipendente per ogni decoder: diversamente si ricorre a una distribuzione in cascata dove si realizza una linea di discesa a più cavi (4, 5, 8, 9) sulla quale ad ogni piano viene collocato un multiswitch derivatore.
Queste sono le soluzioni tipiche, ossia quelle normalmente proposte da ogni costruttore per garantire segnali di qualità in qualunque tipo di edificio. Per risparmiare in questi casi si può cominciare impiegando al posto del multiswitch radiale (figura 4), il cui costo comprende l’alimentatore di rete integrato e parti in plastica nonché circuiti di amplificazione interni per compensare le perdite sui cavi, una coppia di multiswitch derivatori passivi collocati in testa invece che lungo la linea (figura 5).
Questi multiswitch sono sprovvisti dell’alimentatore integrato perché sfruttano la corrente fornita dai decoder collegati per alimentare l’LNB e gli stessi circuiti interni del multiswitch non presentano normalmente parti in plastica costose o addirittura ne sono totalmente sprovviste: risultano di conseguenza più compatti e, nelle versioni più economiche, escludono la miscelazione dei segnali TV terrestri.
Necessario e superfluo
Ciò che manca può considerarsi superfluo se i cavi destinati ai decoder non sono molto lunghi (meno di 30 metri), considerando che sulle uscite del multiswitch derivatore troviamo un’attenuazione di almeno 10 dB rispetto al segnale fornito dall’antenna parabolica, ossia dall’LNB. Inoltre, in quegli edifici dove esiste già un impianto TV terrestre efficiente si può risparmiare ancora qualcosa utilizzando multiswitch SAT senza miscelazione TV e raggiungendo i decoder collocati nei vari alloggi direttamente con un cavo intestato senza usare prese da incasso specifiche per i segnali SAT. Al risparmio sui multiswitch si può aggiungere quello sulla manodopera, se i cavi SAT vengono installati sfruttando tubazioni esistenti solo quando sia possibile, oppure posati a parete con fascette fissacavo.
Adottando tutte le strategie per risparmiare sull’impianto, dopo esserci accertati che i segnali SAT raggiungano i decoder degli utenti con una potenza minima di 53 dBµV (per avere ancora circa 6 dB di margine rispetto al minimo stabilito dalle norme di 47 dBµV), potremmo anche stupirci di pagare il tutto a prezzi del 50% più bassi.
Gli schemi dell’impianto:
Figura 1
Schema tipico di un impianto per collegare quattro decoder SAT alla stessa antenna parabolica e miscelare anche i segnali TV per distribuire alle stesse prese di utente entrambi i segnali
Figura 2
Schema alternativo dove al posto di un multiswitch radiale dotato di alimentatore possiamo ricorrere a un multiswitch di quelli normalmente impiegati per gli impianti in cascata, in grado di funzionare senza alimentatore. Ciò permette di realizzare impianti in piccoli edifici multifamiliari dove non esiste l’impianto elettrico delle parti comuni. Ogni decoder contribuisce a fornire energia elettrica ai multiswitch e all’LNB. Questa soluzione è espandibile, ovvero accetta l’eventuale collegamento di un terzo multiswitch per aumentare il numero di connessioni possibili ovvero di decoder collegabili. I collegamenti
di utente non devono superare una lunghezza di 30 metri se realizzati con cavi da 5 mm di diametro esterno e poco più di 40 metri se si usano cavi da 7 mm
Figura 3
Schema di una soluzione in grado di fornire i segnali SAT a quattro decoder senza l’impiego di alcun centralino ma solamente un LNB a quattro uscite indipendenti. Si tratta della soluzione più economica con cui realizzare collegamenti fino a 56 metri con cavo da 5 mm e 78 metri con cavo da 7 mm. Rispetto alla soluzione tipica della figura 1 questa soluzione permette di dimezzare il costo dell’impianto ma preclude ogni possibilità evolutiva del sistema, non potendo collegare più di 4 decoder. Volendo miscelare i segnali TV terrestri è necessario ricorrere a uno speciale LNB a quattro uscite indipendenti dotato di ingresso TV
Figura 4
Schema tipico d’impianto per edifici con più di 4 decoder da collegare all’antenna parabolica centralizzata. Va impiegato un multiswitch radiale dotato di alimentatore e miscelazione dei segnali TV terrestri. Il multiswitch è solitamente di tipo attivo e pertanto permette di collegare alle sue uscite cavi da 7 mm lunghi fino a 78 metri, oppure cavi da 5 mm lunghi fino a 56 metri
Figura 5
Un’alternativa meno costosa di quella della figura 4 ma espandibile nel tempo è ricorrere a una coppia di multiswitch derivatori collegati normalmente in cascata. Questi multiswitch possono essere passivi o attivi, nel primo caso costano di meno ma usano la corrente fornita dai decoder collegati per alimentare sia i multiswitch sia l’LNB. Se i collegamenti di utente non superano i 30 metri (cavo da 5 mm) o i 40 metri (cavo da 7 mm) non esistono problemi anche con i multiswitch passivi