Dal 2022, quando la UHF in banda 700 MHz verrà spenta per i canali televisivi e riutilizzata per il 5G, queste frequenze si potranno comunque utilizzare per un modulatore DVB-T HD? Per il momento l’ho configurato su un canale VHF libero come avete consigliato nei vari test ma volevo comunque da voi la conferma se potrò impostarlo anche su questi canali UHF liberi.
La dismissione da parte dei broadcaster della banda UHF 700 MHz, corrispondente ai canali dal 49 al 60, non impedisce comunque il suo utilizzo nella rete coassiale interna. Entro il 1° luglio 2022 non sarà più possibile sintonizzare i mux su queste frequenze semplicemente perché verranno spostati altrove.
Tuttavia si potrà ancora generare un mux ad uso interno utilizzando un modulatore DVB-T HD. Ovviamente, per poter funzionare correttamente, questo sistema di distribuzione dovrà (e deve tuttora) rispettare tutta una serie di requisiti. In primo luogo i vari Tv e decoder con tuner DVB-T devono poter supportare gli standard MPEG-2 e/o MPEG-4 H.264 (i vecchi modulatori DVB-T utilizzavano solo l’MPEG-2, quelli nuovi anche l’MPEG-4 H.264). In secondo luogo, all’interno della rete coassiale non devono essere presenti filtri che abbattono le frequenze UHF oltre i 700 e/o 800 MHz (filtri LTE attuali e 5G futuri). Questi filtri possono trovarsi a valle del centralino oppure integrati nello stesso.
Il discorso cambia leggermente per chi ha installato un modulatore RF analogico: in tal caso potrà funzionerà solo fino a quando non si acquisterà un nuovo TV dotato dei soli tuner digitali T/T2/S/S2. Nei nuovi modelli, infatti, il tuner analogico è ormai in fase di dismissione ed è probabile che tra 2-3 anni scomparirà definitivamente.
Smart Q&A
Hai un dubbio su una tecnologia smart, una domanda sul funzionamento di un prodotto o semplicemente bisogno di un consiglio? Scrivici e i nostri esperti vi risponderanno.