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Dalla transizione elettrica alla robotica: la nuova frontiera del giardinaggio moderno con Stiga

Il Gruppo Stiga, forte dei suoi 90 anni di esperienza, continua a innovare nelle attrezzature per la cura del giardino portando sul mercato prodotti alternativi a quelli che montano motori a scoppio, nonché dotati di tecnologie che rendono sempre più semplice il loro utilizzo

Stiga è un esempio di azienda che conferma quanto sta avvenendo nel comparto dell’automotive, di come cioè la transizione elettrica stia imprimendo una forte innovazione in settori tradizionali. Il Gruppo infatti da 90 anni produce e distribuisce in tutto il mondo attrezzature per la cura del giardino (motosega, tagliasiepi, trattorini rasaerba, robot tagliaerba ecc.) attraverso 5 brand. Oltre a Stiga, gli altri sono Alpina, Mountfield, Castelgarden e Atco. Sebbene il nome sia poco noto al grande pubblico in Italia, pare che i prodotti Stiga contribuiscano a tenere in ordine i giardini di Buckingham Palace. Al di là della veridicità di questa circostanza, visto che la Corona britannica non è propensa a rilasciare referenze, di fatto oggi sono più di un milione le attrezzature Stiga vendute, provenienti dai 3 stabilimenti situati in Italia, Slovacchia e Cina. Ed è proprio nel nostro paese che si trova la sede principale, per la precisione a Castelfranco Veneto, in provincia di Treviso. La struttura si estende su oltre 30 mila metri quadri, di cui fanno parte 10 mila mq di uffici, 5000 destinati al reparto R&D e il resto alla fabbrica vera e propria suddivisa equamente tra produzione e logistica. Qui si producono trattorini da giardino di alta gamma, tagliaerba a taglio frontale, batterie e, soprattutto, i robot tagliaerba autonomi, il fiore all’occhiello della gamma di prodotti dell’azienda.

I nuovi robot tagliaerba autonomi di Stiga

Il progetto sui nuovi robot autonomi risale al 2019, lo stesso anno in cui Stiga ha implementato un laboratorio di batterie. Nel 2020, nello stabilimento di Castelfranco Veneto è stata realizzata una linea di batterie che poi è sfociata nella loro produzione interna. Contemporaneamente l’infrastruttura per la linea di produzione dei robot ha visto scendere in campo una forte innovazione tecnologica e di management, grazie alla combinazione di operazioni manuali effettuate da 15 specialisti e da processi automatizzati in cui dei robot collaborativi si interfacciano con gli operatori. Michele Scapin, Chief Engineering Director of Robotics & Connectivity, spiega la genesi del progetto: “È nato nel 2019, quando ci siamo dati come sfida quella di realizzare un robot che non utilizzasse il filo perimetrale. Tutta la fase iniziale del progetto è stata focalizzata nell’individuazione di quali fossero le tecnologie più interessanti per riuscire a raggiungere questo traguardo”. Il risultato di questo lavoro si è tradotto nello sviluppo di una serie di tecnologie proprietarie con 37 brevetti registrati, di cui 20 relativi alla navigazione, 8 alla connettività e 9 al design e alle soluzioni meccaniche. Oggi, l’intera gamma di robot tagliaerba autonomi opera attraverso un perimetro virtuale basato su RTK GPS, combinato con la tecnologia predittiva Active Guidance System (AGS) che garantisce l’affidabilità del segnale, prevenendo così le interruzioni di taglio. I robot rilevano e memorizzano dove la ricezione GPS è debole o assente e individuano i punti ciechi nel giardino, utilizzando queste informazioni per pianificare il percorso di taglio più efficiente.

L’innovazione passa da elettrificazione, cloud e app

Elettrificazione da una parte e impiego di tecnologie di frontiera dall’altra sono al cuore del cambiamento che sta interessando l’ecosistema Stiga. Il robot tagliaerba, ad esempio, in virtù della connessione cloud con la sua stazione di riferimento lungo tutto il percorso, non solo fa sì che ogni singola zona del prato venga falciata in modo preciso e regolare, ma anche che nessuna zona sia tagliata ripetutamente. Tramite la app relativa, inoltre, gli utenti possono facilmente controllare lo stato e il funzionamento del robot, tra cui la programmazione, i pattern e la regolazione dell’altezza di taglio, la pulizia dei bordi e la personalizzazione del perimetro. “L’app gestisce non solo il robot, ma tutte le macchine che abbiamo nella nostra gamma”, aggiunge Matteo Bonilauri, Program Manager Connected Solutions. “È comunque mandatoria per l’utilizzo del robot che è equipaggiato con una SIM, così come la stazione di ricarica. Tramite le SIM avviene la triangolazione del segnalo con il nostro cloud basato su Google. Fra l’altro siamo GDPR compliant, perché i server che utilizziamo sono in Europa, nello specifico in Germania”. Uno degli aspetti su cui si è concentrato lo sviluppo del robot è stato anche quello della user experience. “Abbiamo prestato molta attenzione all’esperienza d’uso – sottolinea infatti Bonilauri –, nel senso che il robot è una macchina complessa con molteplici settaggi. Per questo abbiamo cercato di rendere semplice l’esperienza dell’utente attraverso tantissimi test. Uno dei principali è stato effettuato ad esempio con il dipartimento di Design del Politecnico di Milano”.

Semplificazione: dai processi produttivi all’utilizzo

Fabio Banin, Robot Expert & Agronomo di Stiga
Fabio Banin, Robot Expert & Agronomo di Stiga

Fabio Banin, Robot Expert & Agronomo, ribadisce quanto sia stato fondamentale il processo di semplificazione anche nel contesto produttivo: “È stato importantissimo nella fase di ingegnerizzazione della macchina e di design fare in modo che fosse più semplice possibile il montaggio e lo smontaggio, la gestione di tutte le parti meccaniche sia per quanto riguarda la linea di montaggio sia per la gestione della parte dell’utente e del service. Volevamo evitare di avere un robot che fosse difficile da manutenere, specialmente quando si fa la manutenzione invernale. Adesso, se si smonta la macchina anche da bendati, non si ha bisogno di guardare nessun manuale tecnico o nessun video”.

In Francia esiste il repairability index, un parametro che misura quanto sia semplice riparare una macchina. Nel campo dei robot, quello Stiga ha ottenuto un punteggio pari a 9 su 10. È uno dei cardini su cui ruota la strategia attuale del Gruppo che si combina con una serie di pilastri di cui fanno parte la sostituzione progressiva dei motori a scoppio con batterie e motori elettrici, l’impiego di materiali riciclabili e a basso impatto ambientale dalla componentistica agli imballaggi, il risparmio energetico e l’utilizzo di fonti rinnovabili. Tutte caratteristiche presenti, non a caso, nella sede di Castelfranco

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