DiSEqC. Un solo cavo basta per tutti

Agosto 2009. Il DiSEqC è un sistema aperto utilizzato oggi da tutti i costruttori di decoder per la gestione degli impianti di antenna Tv satellite multifeed e anche per la gestione delle parabole motorizzate; non c’è oggi apparecchiatura e dispositivo satellitare (decoder, commutatori d’antenna, centralini per impianti collettivi e gli stessi LNB) che non sia in grado di sfruttare le ampie possibilità offerte da questo versatile dispositivo di commutazione.

Il sistema è concepito per permettere ad una unità principale, chiamata Master, di comunicare con una o più unità periferiche, chiamate Slave.
Negli esempi riportati di seguito il Master sarà il nostro decoder Sat, di qualunque marca sia, mentre le unità Slave saranno tutti i dispositivi collegati tra il decoder e l’antenna o le antenne paraboliche.

Un tono prezioso
Il metodo di comunicazione con il quale il decoder può comunicare con l’antenna parabolica e controllare tutti i dispositivi ad essa collegati si basa sulla modulazione digitale del tono a 22 kHz.

Questo tono è già presente nel nostro impianto Sat, perché ha il compito di controllare l’LNB al fine di farci ricevere tutti i canali trasmessi nella banda di frequenze più alta irradiata dai satelliti compresa tra 11,7 GHZ e 12,75 GHz. Senza il tono a 22 kHz si potrebbero ricevere solamente i canali diffusi nella banda più bassa di frequenze che va da 10,7 a 11,7 GHz.

Il sistema DiSEqC sfrutta convenientemente questo tono come “portante” di una informazione digitale che è appunto il comando generato dal nostro decoder.
Nella figura è illustrato il sistema con il quale il tono a 22 kHz può trasportare i comandi DiSEqC.

Il classico dual-feed
Sono disponibili in commercio dispositivi che impiegano la forma semplificata del DiSEqC, definita come Tone Burst o anche Simple DiSEqC e altri che impiegano la forma completa Full DiSEqC.

Il Tone Burst svolge una sola applicazione destinata ad impianti Sat individuali: la commutazione tra due LNB per ricevere due satelliti impiegando due antenne (se i satelliti sono molto distanti tra loro) oppure un’antenna dual-feed (se i satelliti sono vicini tra loro).

Per realizzare un sistema dual-feed – o aggiornare la parabola da uno a due feed – è necessario un commutatore a due ingressi e un secondo LNB. Il commutatore potrà essere simple DiSEqC (figura 1) oppure Full DiSEqC  (figura 2) ma è preferibile che sia di questa seconda versione se si vuole estendere la ricezione, in un secondo tempo, a più di due satelliti.

Il decoder si dovrà configurare, nell’apposito menu dove si fissa il tipo di antenna, come dual-feed oppure Sat A-B. È disponibile una possibile variante a questa soluzione (figura 3) resa possibile da uno speciale LNB Loop Through dotato di due connettori con il commutatore integrato.

Figura 1. Esempio di applicazione del sistema semplificato Simple DiSEqC per realizzare un impianto dual-feed

Figura 2. Un commutatore full DiSEqC impiegato in un impianto dual-feed non offre sostanziali differenze rispetto al Simple DiSEqC ma permette eventuali upgrade per aggiungere altri feed

Figura 3. Esempio di impiego con LNB loop-through. Tale sistema può funzionare con un primo LNB DiSEqC a cui è collegato un secondo LNB universale

Il DiSEqC all’opera
Il segnale Simple DiSEqC lascia il passo a sistemi superiori quando i satelliti da ricevere e di conseguenza gli LNB da commutare sono più di due.

Per realizzare queste soluzioni più aperte si ricorre al Full DiSEqC che comprende oggi diversi livelli applicativi come illustrato in questa tabella.

Livelli DiSEqC le differenze
I decoder disponibili sul mercato si suddividono tra quelli che possono generare comandi di livello 1.0 (2.0) e altri capaci di generare comandi di livello 1.1 (2.1). Le versioni 1 sono quelle più diffuse e di queste trattiamo le possibili applicazioni.

Con il livello 1.0 possiamo controllare sistemi multifeed fino a 4 LNB. Con i comandi del livello 1.1 sono state aggiunte quattro commutazioni sfruttando comandi DiSEqC aggiuntivi e portando quindi il sistema alla gestione di 4×4, ovvero 16 commutazioni di antenna.

Da 2 a 3 feed
Per passare da un’antenna dual-feed ad un sistema per ricevere tre satelliti si ricorre ad un commutatore aggiuntivo espressamente compatibile con il livello 1.1.

Per permettere il corretto funzionamento di più commutatori messi in cascata, è necessario ripetere il comando DiSEqC più volte e con tempi prefissati (il sistema prevede un ritardo di 100 ms tra il primo e il secondo comando) così da consentire al primo commutatore di eseguire il primo scambio e poi raggiungere il secondo commutatore per eseguire il secondo.

Lo schema comprende quindi il vecchio commutatore dual-feed (di tipo 1.0) alla cui uscita va collegato un commutatore 1.1 (figura 4).

Figura 4. Impiego del DiSEqC in sistemi con commutatori in cascata per passare da 2 a 3 LNB

Fino a 4 feed
Per collegare fino a 4 LNB si possono impiegare commutatori DiSEqC a quattro ingressi che rispondono ai comandi del livello 1.0 (figura 5). Questi comandi, identificati come Sat A-B-C-D, sono generati oggi da tutti i decoder satellitari in commercio, compresi quelli per la pay-tv. Per realizzare l’impianto sono necessari quindi 4 LNB universali, un’antenna dotata di supporto multi-feed o, in alternativa, più antenne paraboliche. Nel caso si debba collegare un quarto LNB ad un sistema a tre feed come quello di figura 4 possiamo ricorrere ad un terzo commutatore 1.0 collegato come nello schema di figura 6.

Figura 5. Impiego del DiSEqC negli impianti individuali a quattro LNB con semplici commutatori DiSEqC 1.0 già predisposti per questa applicazione compatibile con tutti i decoder compatibili DiSEqC 1.0

Figura 6. Possiamo passare dalla soluzione a 3 feed della figura 4 a un sistema a 4 feed senza eliminare nulla, impiegando un terzo commutatore DiSEqC 1.0

Fino a 8 feed
Collegando due commutatori d’antenna in cascata possiamo controllare antenne fino a 8 feed (figura 7).
In questo caso si utilizzano, connessi direttamente agli LNB, due commutatori a quattro ingressi del tipo DiSEqC 1.0, che rispondono normalmente ad un comando definito come “position” a quattro stati A-B-C-D, ossia il normale comando Sat A-B-C-D visto nell’esempio di figura 5.

Le uscite di questi due commutatori vanno collegate ad un commutatore a due ingressi compatibile DiSEqC 1.1, che risponde al comando “option” utilizzando due stati option A-B tra i quattro disponibili option A-B-C-D.

Figura 7. Grazie alle possibilità di commutazione estese offerte dal sistema full DiSEqC si possono collegare fino a 8 LNB utilizzando uno speciale commutatore a due ingressi che risponde ai comandi Option A-B

Fino a 16 feed
Usando un commutatore DiSEqC 1.1 a 4 ingressi possiamo aumentare il numero di commutazioni possibili e arrivare ad un massimo di 16 diversi LNB gestibili da un unico decoder dotato di set completo di comandi DiSEqC 1.1.

Servono quindi quattro commutatori a quattro ingressi collegati ai 16 LNB e rispondenti al comando Position A-B-C-D le cui uscite sono collegate ad un commutatore a quattro ingressi rispondente ai comandi Option A-B-C-D. Lo schema dell’impianto è riportato nella figura 8.

Figura 8. Impiegando un commutatore a 4 ingressi che risponde ai comandi Option A-B-C-D possiamo controllare fino a quattro commutatori a quattro ingressi per un massimo di 16 LNB

Fino a 64 feed
Il costruttore tedesco SPAUN offre la possibilità di ricorrere a uno speciale commutatore (SUR 420F) provvisto di tre modalità di funzionamento per realizzare differenti configurazioni di impianto rispondenti a differenti combinazioni di comandi DiSEqC.

Nella figura 9 è riportato lo schema di un impianto realizzabile per gestire fino a 64 LNB.

Figura 9. Ecco una possibile evoluzione del sistema fino ad un massimo di 64 LNB utilizzando uno speciale commutatore dotato di 3 diverse modalità di funzionamento

Possibili alternative
Ai sistemi illustrati si possono aggiungere altre possibili configurazioni dotate di comandi aggiuntivi presenti su alcuni decoder e che corrispondono essenzialmente al comando 0/12 volt e ai comandi DiSEqC 1.2.

Con il primo comando possiamo duplicare una delle configurazioni viste finora impiegando appunto i due stati di tensione 0 volt e 12 volt e uno speciale commutatore che risponde a questa tensione attraverso un filo aggiuntivo.

Nel secondo caso troviamo in commercio speciali commutatori che hanno più ingressi per altrettanti LNB e che rispondono ai comandi che normalmente sono destinati ai motori di antenna.

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