Edifici predisposti, pensiamoci prima

Gennaio 2009. Un moderno edificio per essere classificato tale deve oggi vantare predisposizioni tecnologiche per consentire a chi vi abita di essere raggiunto facilmente da servizi di telecomunicazioni provenienti dall’esterno dell’edificio, ma anche di interconnettere in modo “aperto” sistemi domotici e multimediali all’interno dell’edificio.

Uno stabile dotato di tali infrastrutture acquista un valore aggiunto che permette una rivalutazione dell’immobile: ogni appartamento provvisto di predisposizioni telefoniche, televisive, domotiche e di rete dati assume infatti un maggiore valore sul mercato.

Ma come allestire tutte le predisposizioni necessarie e soprattutto come prevedere che tali dotazioni possano crescere con il tempo senza dover rifare tutto da capo?

La tecnologia offre svariate soluzioni per realizzare ad hoc il cablaggio di un edificio. Sono disponibili sul mercato soluzioni aperte e soluzioni proprietarie, ed è opportuno che le predisposizioni generali di un edificio siano di tipo “aperto” così da adattarsi a tutti i tipi di possibili servizi attuali e futuri.

Soluzioni aperte
Con il concetto di “soluzione aperta” intendiamo predisposizioni, cavedi, cablaggi, cavi, apparecchiature passive e attive rispondenti a standard riconosciuti e consolidati. Soprattutto le apparecchiature devono operare con linguaggi e sistemi aperti per evitare gli effetti inevitabili dell’obsolescenza che assumono le soluzioni proprietarie con conseguenti aggiornamenti sempre costosi e sempre “chiusi”.

Per partire con il piede giusto è opportuno valutare le necessità di un moderno utente condominiale e individuare la tecnologia di cablaggio o predisposizione standardizzata da adottare.

Per avere un esempio delle possibili applicazioni multimediali che si possono ottenere in un moderno edificio abbiamo compilato questa tabella, nella quale risulta evidente come la tipologia di connessione più diffusa sia quella che impiega cavi a coppie intrecciate UTP.

Indicazioni fondamentali
La guida CEI 306-2 fornisce alcune indicazioni utili alla predisposizione multimediale di base degli edifici partendo dalle infrastrutture di base ovvero:

– deve esserci un condotto che percorra la verticale dell’edificio in modo da permettere sia la salita sia la discesa dei cavi e la distribuzione verso le singole unità abitative. Questo condotto deve arrivare nel sottotetto ma anche alla base dell’edificio in modo che sia possibile la connessione con la rete esterna a qualunque livello dell’edificio;

– lungo il condotto verticale vanno predisposti locali adatti all’installazione di armadi o apparecchiature. Non basta più, quindi, la semplice scatola di derivazione incassata ma serve un vero e proprio locale o una nicchia ampia o un armadio a parete nei quali si possano collocare cavi in partenza e in arrivo nonché apparecchiature passive e attive. Queste ultime, necessitando di alimentazione elettrica, richiedono che nei locali di distribuzione di piano sia disponibile un allacciamento alla rete elettrica delle parti comuni;

– da ogni locale di piano si fanno partire le diramazioni di utente che terminano ad una scatola di diramazione dalla quale partono in modo radiale (a stella) gli allacciamenti per i punti di utilizzazione dell’appartamento, uno per ogni stanza.

Doppio percorso
La guida CEI prevede due tipi di predisposizione: base e avanzata.
Nella predisposizione base ogni punto di utilizzazione viene raggiunto da un cavo UTP (Unshielded Twisted Pair) ovvero “cavo a coppie intrecciate” e un cavo coassiale, la predisposizione avanzata prevede invece due cavi UTP e due CAVI coassiali.

È opportuno che vi siano tubazioni vuote sufficienti ad ospitare anche più di cavi UTP e coassiali ma anche cavi a fibre ottiche. Nella tabella sono riassunte alcune indicazioni di base per la predisposizione delle condutture.

Grafico. Predisposizione minima delle tubazioni ricavate dalla guida CEI 306-2 per la distribuzione multimediale in edifici. Verso l’alto la guida CEI prevede quattro tubazioni per l’antenna satellite e una per l’antenna terrestre: in rosso abbiamo aggiunto il diametro consigliato dall’esperienza diretta. In aggiunta sono previste anche tubazioni per servizi di satellite bidirezionale e WiMAX che si stanno ora affacciando all’orizzonte. I centri stella vanno collegati al conduttore principale di terra. Altre tubazioni possono essere aggiunte secondo le necessità.

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