Fiuta la preda e poi la cattura

Maggio 2010. La possibilità di effettuare ricerche alla cieca è molto importante sia per la comodità intrinseca sia, specialmente, perché non sempre i dati di sintonizazione sono conosciuti e dichiarati: ogni satellite contiene dei transponder i quali a loro volta contengono canali con le stesse caratteristiche di sintonizzazione. I dati salienti di ogni transponder sono frequenza, polarità, Symbol-Rate e FEC e per una loro analisi più approfondita vi rimandiamo al box relativo.

Ogni ricevitore è provvisto di una banca dati di frequenze, aggiornabile in vari modi, prontamente utilizzata ad ogni ricerca di canali: naturalmente, e siamo all’ABC del Sat, è possibile inserire i dati di sintonizzazione generando un nuovo transponder quando ne sorga la necessità, ma sempre e solo se si conoscono i dati da inserire.

I canali di servizio appaiono e scompaiono nel giro di pochi minuti e si presentano quasi sempre con dati di sintonizzazione diversi ed in quanto porzione di transponder sono acquistati specialmente da agenzie giornalistiche per trasferire il segnale dal luogo del servizio alla propria sede tramite satellite. Il transponder perciò viene acceso (termine che sta ad indicare la presenza di una trasmissione) solo per il tempo necessario allo scopo: la durata dell’occupazione del transponder stesso varia a seconda del tipo di programma.

Può capitare di seguire un canale per ore, nel caso, per esempio, di un evento sportivo, così come di vedere solo quindici minuti di un servizio che avremo modo di rivedere in post-produzione sui telegiornali nazionali. Sembrerebbe, perciò, quasi impossibile usufruire della visione di questi feed, ma ci conforta una certezza: i dati relativi alla frequenza e alla polarità di ogni transponder non cambiano mai e restano costanti dalla messa in orbita del satellite. In teoria basterebbe conoscere quali satelliti rendano disponibili frequenze su cui appaiono feed e il gioco sarebbe fatto…

Ma non è così. Mancano, infatti, altri dati importanti per la sintonizzazione dei canali come FEC e Symbol-Rate e, se per il FEC non emergono problemi perché qualunque tuner è oggi in  grado di rilevarlo in automatico, per il Symbol-Rate la cosa appare più complicata, in quanto il range di valori assunto è troppo ampio per pensare ad una soluzione “brute-force”, ovvero i ripetuti tentativi, su tutti i valori possibili, fino a trovare il valore corretto.

Versione più efficiente
La soluzione ancora oggi adottata ma che non soddisfa totalmente le esigenze di un buon Feed Hunter è la Blind Scan software. I decoder di questo tipo integrano una tabella contenente i valori di Symbol-Rate più utilizzati ed effettuano prove approfondite su tutti questi valori, nella speranza di non imbattersi in un valore non contemplato.

Questa soluzione, oltre a palesi problemi di velocità, non può essere ritenuta soddisfacente e, per fortuna, la tecnologia corre in aiuto con tuner che realizzano la funzione Blind Scan via hardware, rilevando il valore del Symbol-Rate sulla frequenza oggetto della ricerca: sempre che sia presente un segnale attivo.

Va precisato che un tuner Blind-Scan semplicemente è in grado di sintonizzare una frequenza senza conoscere il valore di Symbol-Rate, valore calcolato internamente e passato al firmware del ricevitore.
Tutte le funzioni di filtraggio della ricerca, dell’inserimento di range di frequenza e quant’altro troviamo implementate nei menu di ricerca Blind Scan dei ricevitori digitali sono funzioni dipendenti dal lavoro del tuner.

Personalizzazione più efficace
Se un ricevitore monta un tuner Blind Scan e i menu di gestione della ricerca sono limitati e non permettono grandi personalizzazioni della ricerca, la colpa non è del decoder ma degli sviluppatori del firmware.
Un esempio eclatante è dato dai ricevitori Linux basati su Enigma, il tipo di apparecchio più utilizzato dagli smanettoni, che lamentano la totale assenza di funzioni relative al Blind Scan anche in presenza di tuner adatti allo scopo.

La semplicità di utilizzo dei menu di ricerca è imbarazzante se rapportata ai risultati ottenuti: nella maggior parte dei casi basta inserire una frequenza di partenza, una di arrivo, la polarità desiderata e lo “step” di frequenza e il grosso del lavoro lo farà il tuner, restituendo sia i transponder trovati nella ricerca sia i canali ad esso correlati.

È facile intuire come le possibilità offerte da questa tipologia di ricerca siano indispensabili per i Feed-Hunter ma di sicuro aiuto anche per gli utilizzatori convenzionali: lanciando, infatti, la ricerca sull’intero satellite otterranno di aggiornare l’intero database di frequenze e le liste canali presenti.

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