Febbraio 2009. Ciascun anaglifo contiene due immagini sovrapposte, riprese con angolazione opportunamente diverse una dall’altra, che rappresentano il punto di vista dei due occhi dell’osservatore della scena.
Mentre senza occhiali si vede l’immagine come fosse mossa, con l’impiego degli occhiali stereoscopici ciascun occhio vede solo l’immagine relativa ad un’angolazione di ripresa: le due diverse immagini arrivano separate al cervello dove viene combinata la visione tridimensionale.
Gli occhiali possono essere del tipo passivo, con due colori complementari o con diverse polarizzazioni (figura 3), o del tipo attivo (shutterglasses) che oscurano la visione di un singolo occhio alternativamente all’altro, in sincronismo con la proiezione (figura 4).
Gli occhiali a colori complementari sono poco costosi ma lamentano una scarsa fedeltà cromatica in presenza di colori saturi. Gli occhiali polarizzati costituiscono il miglior compromesso fra costo e qualità delle immagini. Gli occhiali attivi hanno ancora costi elevati (fino a 40-50 euro) e sono in fase di miglioramento delle prestazioni.