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I consigli degli esperti per la sicurezza informatica in Rete dei più giovani

In occasione del Safer Internet Day, molte società tecnologiche hanno condiviso strumenti e consigli per la sicurezza informatica degli utenti, soprattutto quelli più piccoli: tra queste aziende, figurano anche Microsoft e Acronis.

Microsoft ha rilasciato una nuova ricerca: “Global Online Safety Survey 2023: Parents’ and kids’ perceptions of online safety” invitando le persone nel mondo ad abbracciare il digitale in modo consapevole e ad assumere comportamenti online rispettosi verso il prossimo.

Da parte di Microsoft ci sono novità anche per il mondo Xbox, che da sempre ha a cuore la sicurezza dei giocatori e lavora per sviluppare modalità innovative e creative per educare bambini, teenager e genitori sulla necessità di pratiche di gioco sicure.

Da Acronis, specialista globale della Cyber Protection, arrivano inoltre cinque suggerimenti per tenere al sicuro i propri figli (e i propri soldi) online.

Vediamo i dettagli, partendo da Microsoft.

Global Online Safety Survey 2023, di Microsoft

Microsoft, che partecipa al SID da ormai 19 anni, ha rilasciato un nuovo report annuale che analizza le percezioni e gli atteggiamenti che adolescenti e genitori di tutto il mondo hanno sulla sicurezza online e le loro esperienze di rischio.

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Il Report si basa su un sondaggio svolto tra agosto e settembre 2022 su un campione di 16.000 persone composto da adolescenti (età 13-17), genitori di bambini di età compresa tra 6-17 anni e adulti (età 18-74) sullo stato della civiltà digitale e sicurezza online oggi in 16 Paesi (Argentina, Australia, Brasile, Canada, Cile, Colombia, Filippine, Francia, Germania, India, Italia, Messico, Perù, Regno Unito, Singapore, Stati Uniti).

La Global Online Safety Survey rivela che il 69% degli intervistati a livello globale ha avuto esperienza di un rischio online nell’ultimo anno. Percentuale che sale all’80% se consideriamo la sola popolazione LGBTQ+. La percentuale invece in Italia di persone che hanno subito un rischio online è del 62%, cifra che sale al 75% per la popolazione LGBTQ+.

Per combattere questi rischi, i genitori in genere considerano le funzionalità di sicurezza come strumenti efficaci per proteggere i propri figli online, con l’81% dei genitori a livello mondiale che ne utilizza almeno una.

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Tra i principali spunti emersi:

  • Il 46% degli Italiani (vs. 43% a livello globale) è meno fiducioso.
  • Disinformazione (49%), contenuti violenti (32%) e rischi per la persona – come hate speech, cyberbullismo, minacce – (30%) sono i rischi più comuni riscontrati in Italia. Se tra i ragazzi l’hate speech è il rischio più comune, vissuto dal 28%, forme di sollecitazione sessuale sono invece il pericolo che colpisce di più le ragazze, in particolare il 9% del campione.
  • I genitori di teenager sottovalutano qualsiasi tipo di rischio a cui i propri figli possono essere esposti.
  • Dopo aver avuto esperienza di un rischio online, il 62% dei teenager italiani (vs. 60% a livello globale) ne parla con qualcuno, il 76% dei ragazzi italiani ne parla con i genitori (vs. 70% dei ragazzi nel mondo).

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Microsoft – sottolinea l’azienda – mette a disposizione tutta una serie di strumenti affinché la dimensione online sia un luogo più civile e sicuro per tutti e invita cittadini, aziende e istituzioni a considerare con attenzione il ruolo che ognuno di noi riveste per un uso della Rete più rispettoso.

Xbox introduce Privacy Prodigy all’interno di Minecraft Education

In occasione del SID, Xbox ha introdotto all’interno di Minecraft Education, Privacy Prodigy, un’esperienza di apprendimento progettata per spiegare agli adolescenti come gestire i dati personali e come compiere scelte consapevoli.

Il gioco esplorerà quattro aree che rappresentano diverse cerchie di fiducia, dai familiari più stretti a luoghi pubblici come una biblioteca o un ristorante. In ogni area, le informazioni personali rilevanti prendono vita come byte di dati che hanno un disperato bisogno di protezione. I giocatori dovranno affrontare varie sfide per apprendere nozioni reali sulla sicurezza informatica.

Gli utenti di Minecraft Education possono trovare l’esperienza Privacy Prodigy nella libreria delle lezioni del gioco. Gli utenti di Minecraft Bedrock possono invece scaricare il mondo dalla Education Collection nel Minecraft Marketplace.

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Questa iniziativa è parte del progetto CyberSafe lanciato lo scorso anno con Home Sweet Hmm, un divertente e coinvolgente modo per aiutare i giocatori a identificare i livelli di fiducia che possono riporre nelle persone che li circondano ed esplora le strategie per salvaguardare le loro informazioni personali sensibili e per mitigare i problemi che derivano da informazioni compromesse.

Xbox sottolinea inoltre come le sue community online siano curate con l’aiuto della piattaforma Community Sift di Two Hat, basata sull’AI e sull’intuizione umana, che filtra i contenuti di testi, immagini e video.

Specialisti di lingua e cultura – madrelingua che comprendono il linguaggio formale e informale, oltre agli idiomi culturali e regionali – costruiscono, curano e mantengono i dati linguistici che aiutano Community Sift a determinare quale linguaggio è offensivo e quale è semplicemente un gergo utilizzato dai giocatori o parte della propria cultura.

I cinque suggerimenti di Acronis

Come sottolinea Acronis, il Safer Internet Day, la Giornata Mondiale per la Sicurezza in Rete, è stata istituita per promuovere la consapevolezza sulle potenziali attività pericolose in cui può imbattersi l’utente medio che naviga online. Internet infatti è al contempo un luogo altamente formativo e una miniera di risorse, ma anche un terreno fertile per le attività criminali.

Soprattutto i bambini rischiano di cadere vittime dei criminali informatici, se non dispongono degli strumenti e delle conoscenze di base per muoversi in sicurezza nel web. In quanto nativi digitali, tuttavia, i ragazzi di oggi assimilano con rapidità tutto ciò che è legato alle tecnologie, e sarà quindi facile illustrare loro alcuni accorgimenti indispensabili per navigare in Internet, sostiene Acronis.

Di seguito le indicazioni di Acronis.

1. Monitorare le abitudini di gioco online dei figli e soprattutto le persone con cui interagiscono

Negli ultimi dieci anni, la popolarità del gaming online è cresciuta in modo dirompente, con giochi come Minecraft e Roblox che hanno permesso ai giovani di connettersi e interagire con giocatori di tutto il mondo. Purtroppo, è anche un invito ai potenziali predatori che considerano i ragazzi un facile bersaglio.

In un recente studio si legge che oltre il 40% dei ragazzi connessi tra i 10 e i 14 anni ammette di parlare online con sconosciuti. Per contrastare queste minacce, i genitori possono intraprendere alcune azioni che garantiscono ai figli la massima protezione, senza incrinare gli aspetti sociali positivi del giocare online con gli amici.

Verificare, ad esempio, che le opzioni di chat, sia di testo che vocali, siano disattivate, non tanto per i compagni di scuola ma almeno per gli sconosciuti. Ricordare ai ragazzi di utilizzare appieno la funzionalità di “blocco” di cui dispongono i giochi, e di applicarla liberamente a chiunque li faccia sentire anche minimamente a disagio.

2. Assicurarsi che i ragazzi non possano fare pagamenti in-app o online

Oltre a intervenire per proteggere i figli dagli sconosciuti, è altrettanto importante accertarsi che non possano acquistare nulla tramite le app e i siti web con cui interagiscono. Sono soprattutto i giochi sui dispositivi mobile a rendere estremamente facile l’acquisto di valute o cosmetici (personalizzazioni del gioco), con una procedura nota come microtransazione che può essere attivata con pochi tocchi sul display anche dai più piccini, in modo non intenzionale.

Una ricerca rivela che oltre l’8,2% dei genitori riferisce che i propri figli hanno speso più di 100 dollari al mese in acquisti tramite giochi mobile. Fare in modo che i pagamenti siano possibili solo tramite password e bloccate PIN, impronta digitale o altri metodi di pagamento sulle app alla portata dei propri figli.

3. Proteggere i dati privati dei propri figli

La privacy dei dati è una preoccupazione crescente tra gli utenti connessi e ciclicamente i notiziari riferiscono di nuove gravi violazioni. Le Nazioni Unite segnalano che oltre l’80% dei ragazzi ha una presenza digitale già prima dei due anni di età, il che solleva timori sulle informazioni condivise dai genitori.

Inoltre, i ragazzi devono imparare quali informazioni possono condividere e quali devono rimanere private, sapendo che anche le conversazioni tra amici fidati o le informazioni personali archiviate nei profili online possono potenzialmente finire nelle mani delle persone sbagliate.

Occorre spiegare ai ragazzi che alcune informazioni, come l’indirizzo o il nome completo, non vanno mai condivise, se non su siti web approvati e utilizzati dalle scuole che frequentano. Verificare anche che i profili online dei ragazzi siano privati, e quindi visibili soltanto a persone autorizzate. Infine, quando si pubblicano foto o informazioni sui propri figli sui social, occorre tenere sempre presente chi potrà vederle e di quali intenzioni potrebbe avere.

4. Controllare le impostazioni degli account dei propri figli

Oltre alla possibilità di impostare l’account su “privato”, la maggior parte delle reti di social media consente l’attivazione o la disattivazione di singole funzionalità o di impostazioni della privacy. Ciò consente di definire in modo specifico le modalità di interazione dei ragazzi con le piattaforme.

È possibile, ad esempio, disabilitare la messaggistica istantanea o impostare limiti orari quotidiani per l’utilizzo di una app sul telefono o sul tablet dei ragazzi. Il 66% dei genitori di ragazzi tra i 12 e i 17 anni riferisce che i figli hanno almeno un account di un social media; senza adeguate impostazioni della privacy, rischiano quindi di esporre informazioni sensibili a un vasto pubblico.

5. Essere sempre pronti all’ascolto

Monitorare l’utilizzo che i ragazzi fanno di Internet riduce le potenziali minacce a cui sono esposti, ma resta imprescindibile dotarli delle competenze adeguate a vivere serenamente e in riservatezza le proprie attività online. Internet è un luogo molto vasto e le minacce informatiche sono in costante evoluzione: realisticamente, non è possibile essere pronti a ogni evenienza.

Per questo, Acronis ritiene che il suggerimento più importante di tutti sia di mantenere sempre un dialogo aperto e onesto con i figli. Fare capire loro che possono parlare con i genitori sempre, di qualunque cosa vedano o sperimentino online, senza dover temere eventuali conseguenze negative.

Inoltre, come in altre situazioni sociali, devono poter contare sui genitori in caso di episodi di bullismo o cyberbullismo. Oltre la metà dei ragazzi connessi afferma di ricevere messaggi molesti online, un danno che può essere circoscritto se i ragazzi sanno come bloccare e ignorare correttamente messaggi di questo tenore.

I vincoli e le restrizioni della pandemia hanno promosso l’enorme diffusione del lavoro da remoto e della scuola a distanza, rendendo più importanti che mai le misure per la sicurezza online. I malintenzionati sono costantemente al lavoro, alla ricerca di denaro e informazioni riservate, e le loro tattiche diventano sempre più sofisticate, avverte Acronis. Ma – sottolinea altresì la società di cyber protection – non bisogna avere paura, perché utilizzando le conoscenze e i software giusti è possibile esplorare in sicurezza il web e le tante risorse che offre.

Per essere protetti e rimanere #CyberFit nel panorama online serve un approccio integrato. Grazie alla combinazione di backup affidabili e di misure di difesa collaudate che integrano l’intelligenza artificiale, suggerisce l’azienda, Acronis Cyber Protect Home Office offre una Cyber Protection semplice, efficiente e sicura con cui difendersi dal ransomware e dagli attacchi di cryptojacking, e funzionalità di filtraggio URL per impedire il caricamento di contenuti pericolosi. Ogni giorno, oltre 5 milioni di utenti in tutto il mondo si affidano ad Acronis per proteggere i propri dati.

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