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LNB, satelliti e DTT: tutte le risposte alle domande più frequenti

Undici risposte alle vostre domande su DTT, LNB, parabole per impianti satellitari, accessori e cablaggi per dipanare anche i dubbi più ostici. Avete qualche ulteriore dubbio? Scriveteci e i nostri esperti vi risponderanno.

Come è fatto e come funziona un LNB?

LNB

L’LNB, acronimo di “Low Noise Block down converter” (convertitore a basso rumore), è un componente indispensabile di un impianto di ricezione satellitare perché svolge diversi compiti fondamentali. Riceve, amplifica, converte, gestisce, amplifica ulteriormente ed invia al decoder o al Tv i segnali ad altissima frequenza riflessi dalla parabola.

La ricezione avviene grazie ad una guida d’onda ed a speciali “antenne” (probe), differenti per la polarità orizzontale e per quella verticale, che catturano i segnali e li inviano ai circuiti elettronici che si occupano di amplificarli (molto deboli perché giunti dopo un viaggio di 36 mila chilometri, ovvero la distanza satelliti-terra), filtrarli, convertirli e gestirli nelle loro singole componenti.

La conversione è un’operazione delicata ma indispensabile perché le frequenze inviate dai satelliti sono molto elevate (nell’ordine dei 5 GHz per la banda C, 10-12 GHz per la banda Ku e addirittura 20 GHz per la banda Ka) e non possono transitare su un cavo coassiale che già fatica a supportare le frequenze al di sopra dei 2 GHz (l’attenuazione di un cavo coassiale aumenta al crescere della frequenza).

I circuiti di conversione operano quindi una traslazione dai 10-12 GHz originari (banda Ku) ai 950-2150 MHz (1° IF) gestibili sia dal cavo coassiale sia dal tuner DVB-S/S2, utilizzando una o più frequenze di conversione (O.L. – oscillatore locale) che variano a seconda del tipo di LNB impiegato. Nei modelli universali sono pari a 9,75 GHz per i segnali in banda bassa (da 10,7 a 11,7 GHz) e 10,6 GHz per quelli in banda alta (da 11,7 a 12,75 GHz). Sottraendo questi valori alle frequenze di trasmissione dei satelliti si ottiene la frequenza “finale” dei segnali inviati al decoder. Quest’ultimo, però, conoscendo le frequenze di conversione impostate nel menu (in base al tipo di LNB selezionato), è in grado di mostrare sullo schermo televisivo quelle “originarie” (1° IF + frequenza di conversione) così da semplificare il lavoro all’utente quando deve inserirle nella ricerca manuale dei canali o nell’aggiornamento del database dei transponder.

Altro compito fondamentale dell’LNB è la gestione delle frequenze. Come appena visto, la banda Ku opera nell’intervallo 10,7-12,75 GHz e su due diverse polarità, orizzontale (H) e verticale (V). La larghezza di banda complessiva, pari a 4100 MHz (2050 MHz moltiplicato per le 2 polarità), supera di gran lunga la capacità del tuner satellitare (1200 MHz – da 950 a 2150 MHz). Per consentire al decoder di ricevere tutti i segnali in banda Ku, l’LNB suddivide la banda in due “porzioni” (bassa e alta) selezionabili attraverso un comando di tono a 22 kHz inviato dal tuner DVB-S/S2 lungo il cavo coassiale. Ciascuno di questi due blocchi ospita le frequenze nelle due polarità che vengono successivamente selezionate inviando, sempre attraverso il cavo coassiale, una tensione di 13 volt (verticale) o 18 volt (orizzontale).

L’ultimo compito dell’LNB è quello di amplificare il segnale 1° IF e di inviarlo a Tv, decoder o agli altri componenti dell’impianto di distribuzione (es.: switch DiSEqC, miscelatori, ecc.).

Che differenza c’è tra un LNB “Quad” e “Quattro”? A prima vista sembrano simili perché entrambi hanno quattro uscite.

LNB

Gli LNB Quad sono convertitori universale con quattro uscite indipendenti, in pratica un LNB tradizionale a singola uscita moltiplicato per quattro. A ciascuna uscita va collegato un cavo coassiale che trasporta i segnali direttamente ai decoder oppure ai Tv con tuner DVB-S/S2. Anche un LNB “Quattro” ha la stessa forma, numero e disposizione delle porte ma ciascuna trasporta i segnali che hanno una determinata combinazione di polarità e banda: verticale/banda bassa (1° uscita – colore nero), verticale/banda alta (2° uscita – rosso), orizzontale/banda bassa (3° uscita – verde), orizzontale/banda alta (4° uscita – giallo). Questo tipo di LNB è destinato agli impianti con multiswitch che provvedono a commutare le varie bande e polarità per garantire la completa indipendenza delle uscite destinate ai decoder.

Con un LNB Twin posso vedere due diversi canali SAT su 2 decoder oppure lo stesso canale?

Un LNB Twin si comporta esattamente come due LNB indipendenti con altrettante parabole puntate verso lo stesso satellite. Permette quindi di risparmiare spazio, tempo e denaro, ottenendo gli stessi identici risultati. Se le due uscite vengono collegate a due diversi decoder/Tv oppure a un decoder e a un televisore, si possono ricevere canali radiotelevisivi differenti e indipendenti, senza vincoli di frequenza e polarità, ma solo dallo stesso satellite o slot orbitale. Gli LNB Twin sono compatibili anche con gli impianti Dual Feed e Multi Feed (spazio permettendo) e le stesse funzionalità sono presenti anche nei modelli “monoblocco” (LNB Twin e Dual Feed in un unico prodotto). Oltre agli LNB Twin esistono in commercio i modelli Quad (con quattro uscite indipendenti per 4 decoder/Tv – stesso risultato di 4 LNB e altrettante parabole) e Octo (8 uscite indipendenti).

Ho visto su internet un LNB che ha l’ingresso per l’antenna terrestre. A cosa serve?

LNB

Il GT-dLNB2T di GT Sat è un LNB multifunzione e intelligente: grazie alle due uscite dCSS/SCR può distribuire ad un massimo di 32 prese (tuner/decoder/user band) i segnali satellitari e quelli terrestri utilizzando un solo cavo coassiale. La terza presa F consente infatti di miscelare i segnali terrestri VHF e UHF a quelli satellitari per riottenerli alla presa utente risparmiando un secondo (o terzo) cavo coassiale dedicato. Basta collegare l’ingresso terrestre dell’LNB all’uscita del centralino Tv (o ad uno splitter a valle) e regolare il livello di amplificazione/attenuazione del centralino Tv per garantire alle prese il miglior segnale possibile in termini di livello e qualità. La miscelazione è di tipo passivo, cioè senza amplificazione, e di questo è necessario tenerne conto durante la progettazione dell’impianto di distribuzione per ottenere un livello di segnale adeguato. Ad esempio, i cablaggi dall’LNB agli splitter ed alle prese utente non devono essere troppo lunghi e le prese da servire non troppo numerose perché le attenuazioni potrebbero compromettere la ricezione dei canali radiotelevisivi DVB-T/T2.

Quando si avvita il connettore F all’LNB e al decoder, bisogna stringerlo bene con una pinza?

Per i collegamenti in esterni o interni (sotto tetto) a LNB, antenne DTT, centraline Tv, multiswitch e switch DiSEqC, è sempre bene avvitare il connettore F a mano e poi dare una stretta finale (pochi gradi) con una pinza o una chiave esagonale da 11 mm. In questo modo si migliora la resistenza meccanica alle vibrazioni che potrebbero svitare il connettore dalla presa facendo penetrare acqua/umidità e compromettendo la ricezione. Per tutti gli altri collegamenti interni (casa) a decoder, Tv, partitori, derivatori e modulatori RF, è sufficiente avvitare il connettore F a mano.

I cavi coassiali si giuntano attorcigliando i fili tra loro e isolandoli con il nastro isolante?

Assolutamente no. La giunta deve essere fatta con due connettori F e una doppia femmina F (vedi risposta seguente).

Se il cavo SAT è danneggiato posso giuntarlo oppure devo cambiarlo tutto?

LNB - Giunta

Se il danno (schiacciamento, piega eccessiva, fessurazione guaina, ecc.) riguarda una tratta breve e facilmente sostituibile, è meglio evitare di giuntare il cavo. In tutti gli altri casi si può eliminare la parte danneggiata e procedere con la giunta utilizzando due connettori F e una doppia femmina F (vedi foto) acquistabili nei negozi di fai-da-te, materiale elettrico, antennistica e online. La perdita causata dalla giunta è solitamente trascurabile se si utilizzano connettori e prese di buona qualità.

Il cavo dell’LNB ha un piccolo taglio dove c’è la curva sotto il braccio di supporto. Devo sostituirlo o posso ripararlo?

Se il taglio è di 1-2 centimetri al massimo e la calza o pellicola di alluminio sottostante è in buone condizioni, si può riparare avvolgendo la guaina con nastro autoagglomerante (es.: www.bostik.it/prodotti-fai-da-te/siliconi-e-sigillanti/gomma-liquida-nastro-autoagglomerante) o semplicemente isolante in PVC. In alternativa si può tagliare il connettore F (o sfilarlo se a vite), inserire un pezzetto di guaina termorestringente, scaldarla per farla aderire alla guaina del cavo coassiale e poi rifare la crimpatura del connettore F oppure riavvitarlo.

Cos’è un modulatore e come funziona?

Un modulatore è un apparecchio che trasforma un segnale audio/video proveniente da varie sorgenti (decoder Sky o tivùsat, box IPTV, DVD, lettore Blu-ray, ecc.) in un canale VHF o UHF, analogico oppure digitale (mux).

Il principale vantaggio del modulatore è permettere la visione di un canale satellitare, IPTV, film DVD o VOD su tutte le prese antenna di casa, cioè nell’intero impianto centralizzato, senza dover acquistare altri decoder, box o DVD/Blu-ray.

È meglio un modulatore analogico oppure digitale?

Il modulatore analogico è compatibile con qualsiasi Tv, anche molto vecchio, costa poco (30-40 euro) ma offre una qualità video solo mediocre (segnale composito a bassa definizione). Quello digitale è più costoso (100-150 euro), è compatibile solo con i Tv/decoder DVB-T MPEG-4 (i modulatori DVB-T MPEG-2 sono rari) ma offre una qualità video (HD 1080i/p) ed una versatilità di gran lunga superiori. Se in casa ci sono Tv e decoder almeno DVB-T MPEG-4, la scelta migliore è senza dubbio il modulatore digitale DVB-T HD.

Posso utilizzare un modulatore DVB-T HD per la Tv in cucina che non sintonizza Rai 1 HD sul 501?

La maggior parte dei modulatori DVB-T HD di ultima generazione adotta il codec video MPEG-4 H.264 e non è quindi compatibile con Tv e decoder DVB-T MPEG-2. Tra l’altro questi apparecchi diventeranno obsoleti dal 1° settembre prossimo con il passaggio delle trasmissioni terrestri dall’MPEG-2 all’MPEG-4.

 

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