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Nibol, l’app per lo smart working in riva al mare

Da Messina a Rimini nascono nuove strutture a metà tra stabilimento balneare e coworking: l’app Nibol è la prima a metterle in rete per renderle disponibili a lavoratori agili. E sempre più aziende offrono il lavoro-vacanza come “benefit”.  

Non più soltanto ombrelloni e sdraio, ma postazioni di lavoro in riva al mare prenotabili in tutta Italia via App, da aziende e professionisti che scelgono di lavorare da remoto.

Dopo i primi esperimenti di lavoro “vista mare” del 2020 – come il noto progetto di lavoro in barca a vela lanciato l’anno scorso dal comune di Brindisi – l’estate 2021 registra infatti il consolidamento della tendenza, con la diffusione, nelle località di villeggiatura del paese, di un nuovo tipo di struttura ricettiva, a metà tra stabilimento balneare e coworking. Segno dei tempi, e del fatto che il lavoro agile, la flessibilità lavorativa e la mobilità dei dipendenti sono modalità di lavoro sempre più diffuse.

Ci pensa Nibol

A confermarlo arriva anche Nibol, l’app dell’ufficio diffuso creata da Riccardo Suardi, che per primo ha intuito il potenziale di realizzare un’infrastruttura tecnologica che mettesse in rete uffici, coworking, sale riunioni e postazioni di lavoro – gli “hotdesk” – in strutture distribuite in tutto il territorio nazionale, per mettere a disposizione di aziende e professionisti, potenzialmente, “l’ufficio distribuito più grande del mondo”.

“Nibol è una piattaforma tecnologica che ha l’obiettivo di supportare aziende e professionisti, attraverso la tecnologia, nell’adozione e implementazione del lavoro agile, in tutte le sue forme. In sostanza, diamo alle aziende una piattaforma completa per la gestione dello smartworking: da un lato, offriamo un sistema di mappatura e gestione degli spazi interni, che permette ai dipendenti, ad esempio, di prenotare scrivanie o sale riunioni in ufficio; dall’altro, mettiamo a disposizione di aziende e professionisti network di oltre 100 location esterne (da coworking a postazioni di lavoro agile) prenotabili attraverso la nostra App, per abilitare le nuove forme di lavoro ibrido e diffuso – spiega Riccardo Suardi, founder della startup, che continua – Da fine maggio abbiamo notato che cresceva l’esigenza, in aziende e professionisti, di trovare postazioni di lavoro fuori dalle città, in location a metà tra il lavoro e il tempo libero: così siamo andati alla ricerca di nuovi spazi che rispondessero a questa esigenza. Oggi, tramite la nostra app, è possibile prenotare postazioni di lavoro in oltre 25 città: abbiamo uno stabilimento balneare in riva al mare a Messina, un “rural coworking” in Toscana, un hotel a 50 metri dal mare a Rimini e diversi coworking in tutta Italia, da Riccione a Napoli fino alle Marche”.

Coworking da spiaggia

Ma come nasce l’idea di aprire un coworking sulla spiaggia? “Un po’ da un’esigenza personale, vissuta da noi e dai nostri amici, e un po’ dalla voglia di cogliere nuove opportunità – spiega Guido Arcoraci di ISLHub, un lido di Messina a misura di smartworker, che offre postazioni di lavoro a 5 metri dal mare, con tanto di wifi e cassettine di sicurezza, che da giugno fa registrare il tutto esaurito – Si parla di south working, ma con questo caldo e le ferie che si avvicinano riuscire a creare a due passi dal mare uno spazio adatto per lavorare è un’opportunità per tutti: noi, ad esempio, accogliamo tanti professionisti siciliani che, con le nuove modalità di lavoro agile, hanno deciso di anticipare il rientro per le ferie; ma ci sono anche casi di chi ha deciso di organizzare un intero mese a metà tra lavoro e tempo libero, e trova in una struttura come la nostra la possibilità di coniugare le due cose in modo efficiente e produttivo. E abbiamo anche avuto il caso di piccoli team che hanno deciso di lavorare da noi per una giornata.

Insomma, il lavoro-vacanza piace, così come la scrivania fronte mare. Ma è davvero così anche per le aziende? “È davvero così, sì, ma il trend riguarda soprattutto le aziende tecnologiche e di nuova generazione: sono aziende agili e flessibili per natura, con un’età media piuttosto bassa e che hanno capito che uno switch culturale, prima ancora che operativo, verso il remote working è essenziale per attrarre e mantenere talenti. Tanto che, sempre più spesso, offrono posizioni interamente da remoto – commenta Pietro Novelli, Country Manager Italia della recruiting firm di origine anglosassone Oliver James ed esperto di smartworking ed employee experienceAnche noi, come gruppo Oliver James, abbiamo organizzato per diversi consulenti un periodo di full remote da Tenerife, e da giugno abbiamo diversi colleghi che hanno scelto di spostare la propria “scrivania” in location estive per le giornate di smart working. Il lavoro agile è destinato a rimanere, e impatterà anche il modo di vivere gli uffici: sempre più aziende si doteranno di membership su coworking e strutture distribuite sul territorio, che possano dare un’alternativa concreta all’home-working e all’ufficio, creando reali opportunità per lavorare da ovunque”.

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