Oltre la solita Tv

Ottobre 2009. Mentre la IPTV su piattaforme proprietarie a pagamento è in generale riuscita ad acquisire una quota di mercato piuttosto modesta, la streaming Tv attraverso portali gratuiti su Internet ha raggiunto grande popolarità grazie alla buona qualità delle immagini (molti dei quali in formato 16:9) e alla validità dei contenuti, al punto da poter fare a meno della classica Tv (tabella).

Basta citare ad esempio YouTube e CurrenTV per l’attualità, mentre nuovi portali, come Hulu e Netflix, per la grande fiction di Hollywood si apprestano a sbarcare anche in Italia.

La WebTV però ha ancora il grosso limite di non essere una sofa-TV, cioè vista solo da utenti familiari con mouse e tastiera sul piccolo display del computer e per questo anche chiamata desk-TV. Come conseguenza l’utente “PC oriented” si sta progressivamente allontanando dal televisore da salotto, mentre l’utente poco incline all’uso del computer si trova precluso l’accesso alla WebTV.

Le nuove generazioni di prodotti per la Tv digitale devono allora risolvere questo grosso limite consentendo di accedere sul televisore del salotto e con il solo telecomando anche ai contenuti del Web.
In tal modo l’utente “PC oriented” rimane agganciato al televisore affiancando la WebTV alla programmazione tradizionale e dall’altro chi non ha familiarità con il PC può con il telecomando uscire dal palinsesto della Tv tradizionale per godere di nuovi contenuti video.

Nel 2010 Internet sorpasserà la Tv
È in forte e incessante crescita la quota di utenti che guardano video on-line attraverso la WebTV che, a differenza della IPTV, si basa su una piattaforma aperta e gratuita con contenuti video di qualità sempre migliore e più alternativi alla Tv tradizionale. 

Secondo una ricerca condotta da Microsoft dal titolo “Europe logs on: Internet trends of today & tomorrow” il 28% degli europei guarda video on-line e il consumo di contenuti video sui siti e nei social network rappresenta il 65% del tempo dedicato al Web.

La ricerca di Microsoft conclude con la previsione che nel 2010 il Web sorpasserà la televisione, con il consumo di Internet che arriverà a 14,2 ore alla settimana, contro le 11,5 ore dedicate alla Tv.
A favorire il cambiamento di abitudini è stata anzitutto la crescita della banda larga, che in Europa ha conquistato quasi il 50% della popolazione (l’Italia è fanalino di coda con meno del 30%, ma vi sono programmi per un forte recupero).

Inoltre sta arrivando una nuova offerta di contenuti, come è risultato evidente all’evento MIPTV, il Mercato Internazionale della Produzione Televisiva, tenutosi in aprile a Cannes, dove accanto ai grandi network e ai produttori come Endemol e Freemantle, erano presenti anche i protagonisti del Web, come You Tube, Myspace, Face-hook, Msn Video e Yahoo!, in cerca di contenuti Tv da rendere disponibili sulle proprie reti Web.

Il modello di business che prevale è quello del flusso di video gratuito sostenuto dalla pubblicità, come hulu.com e fancast.com (ancora non visibili in Italia), ma vi sono anche formule a pagamento con contenuti premium come CinemaNow e TV everywhere generato dal recente accordo fra Comcast e Time Warner.
  
WebTV, tutti i sistemi per vederla sul televisore
Vi sono diversi sistemi per vedere la WebTV sul televisore in salotto così da utilizzare la tipica user experience del normale utente TV e senza correre il pericolo di disperdersi negli infiniti contenuti del Web.

Tali sistemi hanno in comune le seguenti caratteristiche (figura 4):
– utilizzano un telecomando senza richiedere l’utilizzo di mouse e tastiera;
– consentono la ricerca sul Web per categorie di contenuti attraverso opportune icone o menu sul display del televisore;
– possono permettere la ricerca sul Web di un qualunque specifico argomento scrivendone la parola relativa per mezzo di una tastiera semplificata (tipo quella degli SMS del telefonino) presentata sul display;
– mentre si effettua la ricerca si continua a vedere, su una schermata affiancata al menu o alla tastiera, il programma selezionato della TV digitale DVB.

Figura 4. I nuovi Media Center  consentono di vedere sul televisore i contenuti streaming del Web insieme ai contenuti della Tv a standard DVB, utilizzando la tipica user experience del normale utente Tv.

Vediamo come sono realizzati e come funzionano i diversi prodotti, che chiameremo genericamente Media Center, a cui è assegnato il compito di scavalcare anche l’ultimo collo di bottiglia, il monitor del PC, per travasare qualunque streaming dal mondo Internet al maestoso HDTV in salotto insieme ai contenuti della tradizionale Tv digitale a standard DVB.

I vari prodotti si dividono in due gruppi principali:
– nel primo gruppo sono compresi quei sistemi che utilizzano un computer vero e proprio pur senza usare mouse e tastiera
– nel secondo gruppo sono quei sistemi che non richiedono l’impiego di un computer.

I prodotti disponibili commercialmente si differenziano soprattutto per la maggiore o minore facilità di accesso ai contenuti e per la ricchezza degli stessi.

Sistemi che utilizzano un computer
Tali sistemi richiedono l’impiego di un computer in combinazione con telecomando e con il televisore, stabilendo quindi una rete Ethernet locale a cui collegare i vari dispositivi.
Sono stati i primi prodotti per vedere la WebTV sul televisore con l’ausilio del telecomando, ma non hanno trovato un vero successo commerciale proprio per la necessità di utilizzare il computer.

PC con software Media Center
Il capostipite dei prodotti commerciali per ricevere la webTV è stato il Windows Media Center di Microsoft  basata sul software Media Center Edition che ha visto versioni successive più aggiornate fino alle più recenti Windows Vista Home Premium e Ultimate per HDTV (figura 5).

Figura 5. Il Windows Media Center di Microsoft utilizza il software Media Center Edition a bordo di un PC dotato di telecomando e con uscita video per il televisore.

Set-top-box per rete locale
Un apposito set-top-box, controllato dal telecomando, è collegato (via presa RJ-45 Ethernet o senza fili con WiFi) a una rete locale nella quale sono inseriti il computer collegato alla rete Internet e il televisore.
In tal caso le funzione di media center è svolta dal set-top-box mentre il computer non richiede un software dedicato a tale funzione. Questa soluzione è stata preferita da Apple che ha realizzato il primo set-top-box Media Center denominato AppleTV (figura 6).
Lo scarso successo commerciale ha però indotto Apple a sostituirlo con una nuova versione che non ha bisogno del computer per collegarsi alla rete.

Figura 6. AppleTV è stato il primo media center realizzato in forma di set-top-box separato  e controllato da telecomando. Nella sua prima versione richiede un computer MAC per collegarsi alla rete  Internet.

Sistemi che non impiegano un computer
I sistemi che non richiedono l’impiego del computer per vedere la WebTV sul televisore sono certamente i più adatti per attrarre il grande pubblico che non abbia particolare confidenza con il computer.
Perciò numerosi sono i nuovi prodotti che diversi costruttori hanno presentato e continuano a introdurre sul mercato.

Televisori e lettori Blu-ray dotati di WidgetTV
Il Widget Channel è una speciale applicazione software che, operando su un microprocessore, consente di accedere a un sito Web in rete alla stessa maniera in cui i tuner dei ricevitori radio o Tv permettono l’accesso di un canale radio nel campo delle frequenze.
Il widget relativo ad un particolare sito appare sul display come icona o come riga di un menu, selezionando la quale con il telecomando si accede direttamente al sito (figura 7).

Figura 7. Gli Internet Enabled TV si collegato a siti della rete attraverso i widget channel la cui icona sul display viene selezionata dal telecomando.

Introdotta per la prima volta da Intel e Yahoo!, sta avendo una proliferazione soprattutto in televisori e lettori Blu-ray, che, oltre alle normali prese per antenna, video e audio, prevedono anche una presa Ethernet per collegarsi alla rete a banda larga attraverso un modem.

Tali prodotti Internet Enabled, noti anche come WidgetTV o NetCast, hanno il limite di potere accedere solo ai canali di WebTV previsti dal costruttore del televisore o del lettore in base ad accordi con i siti di WebTV.
Fra i televisori in commercio vi sono televisori Sony Bravia, LG, Philips e prossimamente Netgear e Android (vedi Eurosat febbraio 2009), mentre Panasonic ha annunciato Widget Channel integrati nei propri lettori blu-ray.

Set-top-box dotati di navigazione in rete
Con i set-top-box dotati di browser per navigare in rete tramite telecomando è possibile godere sul televisore dei più svariati contenuti oggi disponibili su WebTV. Sono dei veri e propri HTPC, Home Theatre Personal Computer, mascherati da set-top-box con interfacce utente particolarmente studiate per facilitare l’accesso e la selezione dei contenuti con il telecomando.

È la tipologia di prodotti in cui si nota la maggiore proliferazione di nuove versioni. Sono entrati infatti sul mercato modelli ibridi multipiattaforma, con i quali accedere sia alla WebTV sia alla televisione terrestre e prossimamente anche a quella satellitare, nonché modelli multifunzionali, che prevedono anche la videoregistrazione e funzioni interattive per posta elettronica e video conferenza. In commercio vi sono prodotti di Telsey, TVSurf, BlobBox, Wyplayer, Netgear (figura 8).

Figura 8. Alcuni esempi di set-top-box di ultima generazione multi-piattaforma (DTT e WebTV) e multifunzionali (registrazione digitale e media center): BlobBox (8-A) e Wyplayer (8-B).

Appartengono a questa categoria anche le ultime generazioni di playstation della Sony, Nintendo e Microsoft (figura 9) che prevedono la navigazione sul Web, pur se limitata a pochi siti.

Figura 9. La playstation della Xbox360 di Microsoft con relativo telecomando per la navigazione sul Web.

L’importanza dell’interfaccia utente
La maggiore difficoltà per travasare qualunque streaming dal mondo Internet al maestoso HDTV sta nel disporre di un’interfaccia utente adeguata al normale utilizzatore Tv, con il solo telecomando al posto di tastiera e mouse, e senza correre il rischio di disperdersi negli infiniti contenuti della rete, molti dei quali di bassa qualità.

Per i servizi di video-on-demand numerose indagini dimostrano in modo sempre più chiaro che l’interfaccia e l’organizzazione dei contenuti sono tra i principali fattori di successo.

L’entusiasmo del pubblico nei confronti del concetto di VoD, spesso percepito come l’offerta ideale verso la quale la televisione dovrebbe tendere, deve fare i conti con dinamiche di fruizione che privilegiano le proposte in grado di facilitare l’orientamento all’interno di un’offerta ampia e in costante aumento.
L’equilibrio tra varietà e qualità delle library da una parte e semplificazione e orientamento della scelta dall’altra sembra essere la principale sfida per il prossimo futuro del VoD.
Esaminiamo alcuni aspetti importanti per l’interfaccia utente della WebTV sul televisore.

Grafica dell’interfaccia
Sullo schermo del televisore viene visualizzato poco testo con caratteri dalle dimensioni leggibili dal salotto di casa da tutti i componenti della famiglia.
È la prima cosa che l’utente nota nell’osservare le pagine Web sul televisore (figura 10a), mentre le pagine presentate sullo schermo del televisore come sul display del computer possono presentare difficoltà di lettura (figura 10b).

Figura 10a. Sullo schermo del televisore risulta meglio leggibile poco testo con caratteri di grandi dimensione.

Figura 10b. Pagine di solo testo possono presentare difficoltà di lettura.

Ricerca sul web per categorie di argomenti
Questa modalità corrisponde a quella normalmente utilizzata dal telespettatore SKY attraverso menu che raggruppano i contenuti del Web in varie categorie (es. sport, news, cinema, varietà, ecc. ), e sotto-gategorie (tipo di sport, data dell’evento, tipo di cinema, ecc.) (figura 11).

Figura 11. Menu con diverse categorie di contenuti web e multimediali.

Il risultato è una lista più o meno ampia di video provenienti dai maggiori portali Web che viene programmata su un server con diverse modalità:
– il set-top-box si collega a un server inserito in rete nel quale la programmazione dei contenuti (tipologia e loro priorità nel menù) viene gestita da un integratore di contenuti sulla base di accordi con il costruttore del set-top-box;
– il set-top-box si collega a un set-top-box inserito in rete, la cui programmazione viene gestita dallo stesso utente collegandosi con un PC ad un apposito sito;
– il server è integrato nello stesso set-top-box e contiene una serie di siti già impostata dal costruttore e che può essere ampliata dall’utente.

Ricerca sul Web per temi specifici
Questa modalità assomiglia maggiormente a quella utilizzata dagli utilizzatori PC attraverso motori di ricerca sul Web.
In tal caso si compone la parola relativa al tema specifico mediante il telecomando e la tastiera sul display, per avere una lista di tutti quei contributi che riguardano quel tema. Opera in modo complementare alla ricerca per menu (figura 12).

Figura 12. La tastiera sul display permette di scrivere parole con il telecomando per la ricerca di temi specifici.

Quali WebTV possiamo vedere in Italia?
Riportiamo alcuni esempi di siti di WebTV che si possono vedere in Italia suddivisi per tipologia. Molti siti prevedono formati 16:9 con qualità elevata (HQ).
La fruibilità può avvenire in modalità diretta (alla selezione segue direttamente la visione) o podcasting (alla selezione segue prima il download sul disco rigido poi la visione).

• UGC (User Generated Contents): YouTube, Google Videos, Yahoo Videos, CurrentTV, MetaCafe.
• Broadcaster: rai.tv, mediaset.it, BBC.com, CNN.com, ESPN.com, Eurosport.com, NBC.com, PGAT, TMZ.com.
• Stampa quotidiana: Il Corriere della Sera, La Repubblica
• Aggregatori di programmi Tv e musicali: Miro, Vcast, Babelgum
• Album fotografici: Picasa, Flickr
• Enciclopedici: Wikipedia
• Film on-demand e trailer: iVid, Veoh.

Molti dei siti per WebTV per film on-demand sono visibili solo negli Stati Uniti perchè le major di Hollywood che forniscono i contenuti hanno imposto ai provider l’utilizzo di filtri geografici che escludono l’utenza al di fuori del Nord America.
Questo è il caso di Hulu, Joost, Epix, Netfix, fancast.com e CinemaNow, nei quali i i trailer, cioè la presentazione dei film, è gratuita, mentre i film sono in generale a pagamento. Alcuni siti stanno comunque completando accordi commerciali per sbarcare anche in Europa.

Fra le ultime novità, ancora in corso di sperimentazione, vi sono YouTube XL per video con definizione adatta per grandi schermi, YouTube in 3D e CinemaNow3d per video tridimensionali, EpixHD per i film in Alta Definizione.

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