Ricevitori Linux: fase di stallo o cambio di rotta? Facciamo il punto

Ci occupiamo spesso dei ricevitori Linux interrogandoci sul loro effettivo valore, spinti dalla dotazione hardware superiore e dalle soluzioni software in evoluzione. Oggi il fenomeno sembra però aver bruscamente arrestato la sua corsa. Vediamo di comprenderne i motivi.

 

Abbiamo ripetutamente scritto su queste pagine come la nascita dei ricevitori Linux sia la conseguenza della convergenza tra ricevitori digitali e personal computer, realizzatasi appieno grazie alla presenza di un sistema operativo preposto a governarne le prestazioni offerte da Spark, Android o dal più conosciuto e utilizzato Enigma.
Naturalmente, come in molti altri campi, la nascita di un prodotto di successo non è quasi mai soltanto il frutto di elevata progettualità, bensì il risultato di combinazioni favorevoli che si realizzano in un momento propizio, un concetto espresso egregiamente dal modo di dire “i tempi sono maturi”. Nel caso dei ricevitori digitali gli elementi che hanno permesso la formazione della categoria basata su sistema operativo erano tutti presenti da tempo nei decoder in commercio, pronti ad essere utilizzati in modo “diverso” per ottenere qualcosa di nuovo. Tutti i modelli in commercio sono provvisti di microprocessore con memoria a supporto, sono dotati di connessione di rete e USB e gestiscono hard disk con funzioni di personal video recording. Questi elementi hardware, nell’era precedente a Enigma, erano gestiti da un firmware “customizzato” per ogni ricevitore o, al limite, per ogni chipset: è quindi, come è facile intuire, una qualsiasi modifica o aggiunta nelle funzioni del ricevitore comportava la completa riscrittura del firmware, con spese importanti a livello di sviluppo.
Quando i primi programmatori indipendenti iniziarono a testare la possibilità di controllare l’hardware con un vero e proprio sistema operativo Linux, non molti produttori intuirono immediatamente le possibilità che si aprivano e ciò offrì la possibilità a Dream Multimedia, il primo costruttore a crederci, di accumulare un vantaggio tecnologico, efficacemente sfruttato nel corso degli ultimi anni per primeggiare tra i produttori di ricevitori Enigma-based.

Progressivi sviluppi
In breve tempo, proprio per la possibilità di riutilizzare il codice scritto su piattaforme hardware diverse, molti produttori investirono su hardware più performanti, fino alla realizzazione dei super-ricevitori odierni, con extra dotazione di memoria, multi tuner plug & play, USB 3.0 ed Ethernet 1GB. A questo promettente rilancio hardware seguì il periodo di proliferazione dei Gruppi di sviluppo, impegnati a migliorare le prestazioni dei ricevitori basati su sistema operativo. Con queste premesse, è palese come la multimedialità e la gestione della rete con l’aiuto di Internet e di tutte le possibilità offerte dalla connessione siano diventati i punti di forza fondamentali di Enigma.
Oggigiorno è possibile scaricare centinaia di applicazioni installabili sul ricevitore in grado di coprire un ampio ventaglio di campi d’interesse: dal meteo alla gestione delle webcam, da YouTube a Opera Browser sino a culminare in contenuti borderline per la lettura delle card negli smart card integrati. Velocità di esecuzione e nel cambio canale, stabilità di funzionamento flessibilità d’uso sono le caratteristiche principali di questi sistemi. Ma non basta. Il firmware fornito dal produttore, dotato delle sole funzioni di base, non è quasi mai il più performante, per cui se davvero si desidera utilizzare il sistema al massimo delle sue possibilità, sarà necessario procedere all’installazione di un’immagine alternativa, alla quale faranno seguito le varie configurazioni dell’impianto e la fine parametrizzazione dei valori, come spiegato nei nostri ripetuti articoli sull’argomento. Ma il vero passo importante, quello che ha permesso ai ricevitori Enigma di imporsi all’attenzione dei mercati europei, è stato la migrazione da sistemi per esperti a sistemi facilmente utilizzabili da qualunque utenza.

Per molti ma non per tutti
Uno dei limiti nell’impiego di immagini scritte da terze parti, ossia da Gruppi di sviluppo esterni al produttore, è dovuto all’orientamento dell’immagine, solitamente orientata verso utilizzatori esperti, capaci di poter scrivere parti di codice, effettuare un “mount” manuale delle periferiche e intervenire direttamente sul codice: un insieme di prerogative inaccettabili perché un apparecchio possa risultare appetibile al grosso pubblico. Perciò l’evoluzione verso un impiego più semplice e alla portata di molti è stato il vero motivo del successo dei ricevitori Enigma-based. Senza contare che questo “ammorbidimento” non ha comportato penalizzazioni per gli appassionati evoluti, lasciati liberi di continuare a utilizzare il proprio ricevitore per le evoluzioni più “estreme”. Infatti le funzioni più complicate sono comunque presenti: raggruppate in un unico menu (Blue Panel) al sicuro dall’uso accidentale e involontario di un utilizzatore inesperto.
Un grosso passo nella direzione user-friendly è stato fatto grazie anche alla maggior stabilità delle immagini, assolutamente affidabili nelle normali funzioni. Tuttavia, come ripetuto più volte nei nostri articoli, nonostante i ricevitori Enigma-based possano essere utilizzati da tutti, non sono apparecchi per tutti: un semplice ma basilare concetto da tenere sempre in considerazione prima di un acquisto.
Troppe volte abbiamo ricevuto mail di lettori sfiduciati e delusi per aver acquistato un ricevitore non rispondente alle personali esigenze: per utilizzare al meglio un ricevitore Enigma è necessario, infatti, il collegamento a Internet, per beneficiare dei periodici aggiornamenti delle immagini e dei settings. Molti utenti, abbagliati dalle possibilità di Enigma, senza approfondire l’argomento, spendono così centinaia di euro per un prodotto per loro inadeguato, salvo poi scaricare la propria insoddisfazione sul ricevitore.

Stanchezza fisiologica?
Quanto scritto sinora evidenzia una crescita progressiva dei ricevitori Linux-based, ma va altresì detto come, al momento, si avverta un sensibile calo, forse fisiologico, dell’intero comparto. Enigma, probabilmente necessita di una rinfrescata o di un successore in grado di portare avanti un discorso innovativo da tempo rallentato. Altri sistemi operativi, quali Spark e Android hanno cercato di insidiare il trono di Enigma, ma la congiuntura economica ha deviato la naturale evoluzione di questi prodotti lanciando un nuovo corso: dopo il fenomeno dei cloni, o meglio dei ricevitori di bassa qualità che scopiazzavano l’hardware di modelli di grido, risparmiando su tutto ma in particolare sulla progettazione, assistiamo ora al tentativo di sfruttare al massimo il parco macchine esistente con soluzioni a basso sotto, di buona qualità costruttiva, ma senza alcuna innovazione. Questo fenomeno non va svilito come quello dei cloni, perché è figlio della crisi economica: palese che gli appassionati si sentano abbandonati da un segmento di mercato che ha interrotto il percorso virtuoso dell’eccellenza a favore di scelte più conservative ed economicamente sostenibili, ma è pur sempre un modo per usufruire di modelli nuovi.
Per chiudere vogliamo tributare un giusto riconoscimento ai due ricevitori che più di altri hanno colpito l’attenzione degli appassionati del mondo Linux-based: Vu+Duo2, per le caratteristiche hardware spettacolari, supportate dalle immagini del Gruppo BlackHole, sempre aggiornate anche in un periodo di stanca come l’attuale, e Amiko A3, il ricevitore che maggiormente ha saputo proporre scelte innovative a livello meccanico e di firmware, grazie al sistema operativo Spark2, che potrebbe rappresentare una ottima evoluzione di Enigma2.

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