SAT in vacanza? Perchè no!

Luglio 2010. Anche quest’ anno, per milioni di italiani le sospirate ferie stanno per arrivare e la preoccupazione principale, sollevati dagli assillanti problemi di lavoro, sarà la preparazione delle valigie: ma come la mettiamo con il nostro hobby preferito, la passione per il Sat? Potremo mai rinunciare ai nostri programmi preferiti? Riusciremo per almeno due settimane a non “smanettare” con i settaggi, le impostazioni del decoder e così via? Se la risposta è negativa allora dobbiamo per forza trovare un rimedio a questo traumatico distacco.

Sembra strano ma proprio quando si è in vacanza e si avrebbe parecchio tempo libero da dedicare ai propri interessi non sempre si ha la possibilità di farlo: certamente se la passione consiste nel praticare attività sportive all’aperto (tennis, nuoto, bici, trekking) o più semplicemente leggere libri all’ombra di un ombrellone o sotto un albero, il dicorso è differente, ma per gli smanettoni di PC o appassionati del Sat il rischio di annoiarsi e deprimersi in vacanza è piuttosto alto.

Certamente chi trascorrerà le proprie vacanze in albergo o all’estero non si porrà questo problema, ma per la folta tribù dei vacanzieri campeggiatori e camperisti o per chi, più semplicemente, trascorrerà le  vacanze in case prese in affitto, le cose stanno diversamente.
Diamo sfogo allora alla fantasia, cercando di trovare alcune rapide soluzioni a queste necessità e, visti i tempi di difficoltà economica, anche poco dispendiose.

Ecco allora, oltre ad un’ampia panoramica di kit su misura, completi di tutto e pronti all’uso su mezzi mobili, vediamo come realizzare un vero e proprio impianto Sat “alternativo” utilizzabile non soltanto per il breve periodo di vacanza ma anche al nostro rientro a  casa e per tutto il resto dell’anno: in studio, in salotto o nella camera dei ragazzi.

Tutto l’indispensabile: i ferri del mestiere
Partiamo dalle difficoltà. I principali ostacoli alla realizzazione di un impianto satellitare per le vacanze sono senz’altro i costi e le conoscenze tecniche. Per superare entrambi gli inconvenienti non dobbiamo trasformarci improvvisamente in installatori provetti ed esperti di mercato, ma più semplicemente approfondire alcuni aspetti alla nostra portata, finora trascurati.

Per semplificare le cose, evitiamo innanzitutto di impelagarci nel Digitale terrestre: tutti i canali DTT del bouquet TivùSat sono ricevibili via satellite grazie alla smartcard in vendita a chi è in regola con il canone RAI.
Oltre tutto è confermata la notizia che la RAI, grazie ad un accordo di sperimentazione con Telespazio ed Eutelsat, trasmetterà i mondiali in Alta Definizione tramite la piattaforma satellitare TivùSat, rendendo ancora più attuale il nostro tentativo di portarci la tecnologia in vacanza.

La smart card funziona sia nei ricevitori certificati sia nell’apposita CAM, come pure – e non c’era da dubitarne – grazie ai soliti emulatori sui ricevitori Linux. Il nostro campo d’azione sarà quindi ristretto al solo satellite. Per realizzare un impianto satellitare avremo bisogno di una parabola, di un LNB, di qualche metro di cavo e di un ricevitore: oltre naturalmente ad un buon televisione per vedere i programmi.

Considerato l’ambiente ipotizzato, ossia camper, piccola imbarcazione o campeggio, gli apparecchi scelti dovranno offrire la possibilità di essere alimentati anche a 12V e non soltanto con i classici 220V delle prese di casa. Se fino a pochi anni fa questa sarebbe stata una limitazione non da poco, oggi è facile trovare decoder provvisti di doppia possibilità di alimentazione, grazie ad un trasformatore esterno (qui sopra due esempi di ricevitori con questa caratteristica).
Un ricevitore gestisce l’Alta Definizione mentre il secondo no: la scelta, logicamente, vincolerà anche il display utilizzato, in quanto sarebbe assurdo trascinarsi in viaggio un display Full-HD con un ricevitore SD e viceversa.

Per quanto riguarda il vero cuore dell’impianto, ovvero la parabola, la soluzione è più semplice, come si può vedere nella rassegna prodotti a seguire: esistono in commercio parabole dal diametro di 30, 40 cm leggere e facili da montare, a cui basterà abbinare un buon LNB e il ricevitore per completare l’impianto. Logicamente gli apparecchi illustrati sono solo alcuni esempi delle molteplici possibilità offerte dal mercato del Sat, e nulla vieta di utilizzare altri prodotti, in relazione alle personali esigenze. Potremmo così optare per un economico ricevitore FTA se non abbiamo intenzione di utilizzare alcun abbonamento: le variabili sono numerose, l’importante è acquistare componenti e materiali di qualità, validi anche in seguito, una volta tornati a casa.

Installazione e messa a punto “in loco”
Dopo la parte dedicata ai costi e alla scelta degli apparecchi, eccoci all’aspetto tecnico: abbiamo tutto il materiale ma è necessario anche sapere come impiegarlo al meglio, quando sarà il momento. Sarebbe veramente deprimente essere muniti di tutto l’indispensabile e non sapere come utilizzarlo: alcune operazioni sono semplici e possono essere eseguite a casa, come la preparazione del ricevitore.

In questa fase consigliamo di caricare i setting aggiornati e, nel caso di un ricevitore Linux Enigma, pochi plug-in per non appesantirne la gestione, dal momento che non potrà essere riprogrammato lontano da casa: un emulatore per la lettura dei nostri abbonamenti sarà sufficiente, ammesso di utilizzarlo. Il resto del lavoro dovrà essere fatto “in loco” perché i valori di puntamento di una parabola dipendono dalla propria posizione geografica: sono proprio le nozioni relative al puntamento che il più delle volte risultano sconosciute agli appassionati ed è sempre buona norma imparare alcune tecniche.

Contrariamente alle antenne terrestri, non basta un solo valore di puntamento perché nella ricezione satellitare entra in ballo anche il valore di elevazione, ossia di inclinazione della parabola: dobbiamo quindi premunirci di conoscere i valori di azimuth ed elevazione corrispondenti alle località nelle quali passeremo le vacanze.

Come vedremo più avanti ci sono decine di siti Internet che forniscono questi dati semplicemente inserendo il nome della città o la sua posizione geografica: un punto di partenza consiste nel visitare il sito http://www.dishpointer.com/ che utilizza le mappe di Google. Una volta ottenuti i dati si potrà procedere come spiegato nelle pagine più avanti, nella sezione dedicata al puntamento della parabola, per ottenere un risultato certo: ovviamente questo metodo si avvale di strumenti diciamo rudimentali e specialmente la ricerca del segnale con l’utilizzo del ricevitore digitale potrebbe rivelarsi, se non problematica, perlomeno lunga.

L’alternativa è il ricorso a uno strumento adatto allo scopo, come lo SmartMeter assai efficace nel fornire i dati relativi al puntamento fine di qualunque impianto anche grazie al display di cui è dotato, utile sia per visualizzare le barre di segnale sia i canali, dopo avere eseguito una sintonizzazione. Con strumenti di questo tipo il puntamento di qualunque satellite da ogni posizione geografica diventa veramente semplice, anche se il costo di questi strumenti potrebbe portarci di molto fuori budget.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome