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Smartglasses audio, soluzione ideale per sentirci bene

Dietro le difficoltà attraversate dagli smartglasses in senso generico, quelli riferiti all’utilizzo di realtà virtuale e soprattutto realtà aumentata, senza tanti clamori sta crescendo un comparto interessante di questa tecnologia, quello dedicato alle funzioni audio.

Al momento gli smartglasses audio rappresentano una soluzione interessante per diverse ragioni. Eliminata la complessità di gestire il proiettore per la realtà aumenta, con relativa elettronica e batteria, peso e dimensioni diminuiscono drasticamente, così come il prezzo. Abbastanza da progettare modelli in linea con le tendenze attuali del design e proporre quindi al mercato prodotti simili a quelli attuali ma con funzioni innovative. Per quanto ancora limitata, non a caso l’offerta sta rapidamente crescendo, andando incontro a diverse esigenze, di stile, di qualità e costi.

Amazon subito pronta con l’orecchio teso

Buona parte del merito per la popolarità degli smartglasses audio va riconosciuta ad Amazon. Come sempre in questi casi, il mercato si muove anche e soprattutto quando si mette in gioco un marchio noto. Per evitare la stessa fine dei Google glass, per gli Echo Frames il problema ora è mantenerne le promesse.

Facendo tesoro proprio anche delle esperienze dei diretti rivali, le premesse non mancano. Anche se gli Echo Frames non sono ancora disponibili in Italia, alcune indicazioni restano interessanti. Prima di tutto, si parte da un comune paio di occhiali, per aggiungere funzioni smart senza snaturarli.

Quindi, scelta dei materiali e forme guidate dalle tendenze del momento, alle quali i componenti elettronici devono adattarsi. Il risultato si può considerare effettivamente raggiunto. Sfruttando posizioni più ergonomiche per microfono e speaker, l’obiettivo di allargare il raggio d’azione del proprio sistema di riconoscimento vocale Alexa è più vicino. In pratica, una sorta di combinazione ben riuscita tra occhiali e smart speaker, in 31 grammi di peso.

Anche se il sistema non si affida ancora alla più evoluta tecnologia della conduzione ossea, le potenzialità restano elevate. Grazie anche ad accorgimenti particolari di Amazon, a partire da un sistema di regolazione automatica dell’audio sulla base del rumore ambientale, affidato a quattro piccoli diffusori e un microfono per lato. Una modalità personalizzabile secondo il proprio profilo tracciato via app. Oppure, l’opzione VIP filter per stabilire da quali app e da quali contatti ricevere notifiche o accettare chiamate.

Il primo impatto però resta quello visivo. Importante di conseguenza la scelta di materiali come fibra di carbonio e titanio per la montatura, di uso comune anche negli occhiali comuni da vista e da sole.

Il prezzo al momento non si può ancora definire popolare. Disponibili in tre colori, gli Echo Frames costano 249,99 dollari, con un sistema di controllo dei consumi per lo spegnimento automatico tre secondi dopo essere stati riposti su un piano. Utile per aumentare l’autonomia, dichiarata in due ore di uso effettivo con chiamate attive.

Bose sa come farsi ascoltare

Il vero salto di qualità per una nuova tecnologia è trovare un nuovo campo di applicazione. Andare cioè oltre un’alternativa a una soluzione esistente. L’approccio Bose ha portato a considerare gli smartglasses audio come opportunità di allargare la propria offerta e di conseguenza anche il relativo bacino di utenza.

I Frames sono una linea completa di prodotti, destinati a chi porta gli occhiali abitualmente od occasionalmente, aggiungendo in tutti i casi una modalità audio, non necessariamente alternativa, a cuffie o auricolari.

Prima di tutto, un accessorio utile per ascoltare musica da diffusori personali senza che gli altri se ne accorgano. Se isolarsi dall’ambiente circostante non è la priorità, una soluzione idonea e praticamente invisibile per continuare comunque a godersi playlist o telefonare a mani libere.

Alla base del sistema la tecnologia proprietaria Open Ear Audio. All’interno di ogni asta, si trova un’unità acustica ultrasottile con aperture sul bordo esterno e sul lato inferiore, appositamente progettate per ridurre sensibilmente la propagazione del suono oltre l’orecchio. Un cavo piatto lungo i cardini in acciaio trasmette audio e alimentazione ai diffusori. Inoltre, un sistema di microfoni integrato nelle aste permette di rispondere alle chiamate in vivavoce.

Minimo l’impatto sulla montatura complessiva sia a livello estetico sia per quanto riguarda il peso, di 57 grammi. Un pulsante sull’asta destra mette in pausa l’ascolto o passa alla traccia successiva o precedente. All’occorrenza, si usa anche per rispondere o terminare una chiamata.

Diversi i modelli sviluppati da Bose. Tutti con lenti intercambiabili e adatti anche a montare lenti correttive. I primi sono stati i Frames Alto, con lenti squadrate sportive in alternativa ai Frames Rondo con  arrotondate. Entrambi promettono fino a 3,5 ore di riproduzione.

Per chi fa sport, risulteranno interessanti i più recenti Frames Tempo, con un suono più potente in grado di compensare eventuali disturbi del movimento, come l’aria in bicicletta. Oltre a forme più aerodinamiche, offrono maggiore stabilità, resistenza all’acqua di categoria IPX4 e fino a otto ore di autonomia.

Due invece i modelli pensati per chi ricerca lo stile, Frames Tenor e Frame Soprano. I primi con montatura rettangolare, gli altri presentano un design cat eye con lenti grandi. Per entrambi, l’autonomia è intorno alle cinque ore e mezza.

I prezzi variano dai 229,95 euro del modello base Frame Alto fino ai 279,95 di tutti gli altri.

Huawei tiene la voce a posto

Sugli smartglasses audio crede molto anche Huawei, con l’ambizione di poter competere ad alto livello. Non a caso, gli X Gentle Monster Eyewear II sono improntati soprattutto al design. Le forme infatti richiamano molto da vicino occhiali alla moda dalle forme pronunciate. Solo guardandoli da vicino, emerge la natura wearable riconducibile soprattutto alle dimensioni superiori alla media delle stanghette.

Quanto serve per racchiudere tutti i componenti del caso. Prima di tutto, un sistema acustico in grado di ridurre al minimo la dispersione della voce sfruttando le onde sonore inverse. In questo modo, viene assicurata anche la riservatezza, al sicuro da orecchie indiscrete che non siano quelle del proprietario.

Entrambe le stanghette hanno la superficie touch per impartire i comandi. Oltre a controllo della musica o gestione delle chiamate, anche l’assistente vocale o l’avvio della procedura di abbinamento allo smartphone. In più, una funzione particolare, disponibile però solo in abbinamento ad alcuni modelli di smartphone Huawei. Nella registrazione di un video, si può scegliere di sfruttare i microfoni degli smartglasses al posto di quelli del telefono e ottenere così un audio a 20 Hz.

Per loro natura, gli occhiali sono tra gli accessori a maggiore rischio di smarrimento. In questo caso, si può ridurre il pericolo grazie all’app. Attivando la funzione di ricerca, viene visualizzato il punto sulla mappa dove si trovano, o più semplicemente viene attivato un segnale acustico.

A tutela dell’autonomia dichiarata di cinque ore di ascolto, grazie al sensore di movimento la modalità Greetings si occupa di spegnere in automatico gli occhiali qualora vengano tolti e appoggiati su un piano. Nel caso di ascolto di musica in corso, riparte dallo stesso punto se rindossati entro tre minuti.

Il prezzo risultante è piuttosto alto, soprattutto se paragonato alle alternative. Si parla infatti di 329 euro. Da considerare però, la possibilità di ordinare smartglasses audio della propria misura.

Vue parte da un altro punto di vista

Gli occhiali sono utilizzati prima di tutto da chi ha problemi di vista. Se per gli altri in genere è una questione anche di scelta o di moda, in questo caso il potenziale mercato è decisamente più importante e affidabile nel tempo.

Considerazioni raccolte da Vue per sviluppare un’offerta in grado di assecondare queste esigenze. Pensando cioè a montature complete di lenti correttive per ogni difetto visivo e soprattutto abbastanza leggere da esser indossati senza problemi tutto il giorno.

Nei 25 grammi delle montature Vue c’è infatti un concentrato di tecnologia improntato alla massima praticità. Le funzioni audio con relativi comandi a sfioramento per gestire chiamate e musica sono infatti solo alcune delle possibilità. Soprattutto, posizione e conformazione dei due speaker sono studiate in modo da offrire una resa audio più avvolgente, senza isolare dall’ambiente circostante.

In più, l’originale possibilità di usare gli smartglasses audio come telecomando per scattare foto e riprendere video da smartphone Android, oppure interagire via voce con Amazon Alexa, Google Assistant e Apple Siri. Infine, ascoltare indicazioni di navigazione riducendo la necessità di distogliere lo sguardo dalla strada.

Interessante anche la modalità di carica, con la connessione magnetica ereditata dagli smartwatch, al posto della più sfruttata presa USB solitamente collocata al termine di una stanghetta. L’autonomia dichiarata supera le quattro ore.

A seconda i materiali e forme scelti per la montatura, i prezzi variano tra 199 euro e 229 euro.

Fauna vuole farsi anche vedere

Per chi insegue un accessorio più vistoso, una buona soluzione possono  essere gli smartglasses audio di Fauna. Le stanghette infatti risultano piuttosto pronunciate, in particolare allungate in verticale. Una soluzione utile anche ad aumentare la superficie touch per le interazioni e quindi la precisione dei movimenti.

Poche deroghe invece, alle funzionalità. Gli speaker sono addirittura quattro, due woofer e altrettanti altoparlanti MEMS di USound, ai quali si aggiunge una coppia di microfoni. Questo senza intaccare l’autonomia standard intorno alle quattro ore. Aspetto non scontato in questo contesto, supportate da una custodia con ricarica integrata, utilizzabile per altri quattro cicli.

Le lenti correttive possono essere montate dal proprio ottico. Di serie vengono fornite lenti Zeiss trasparenti con protezioni contro le luci blu artificiali (quelle di monitor, smartphone e tablet), oppure scure con protezione solare.

Al prezzo di 249 euro non sono previste funzioni aggiuntive come per esempio l’interfaccia vocale.

Lucyd, utili anche per lo smartworking

Il successo di un accessorio particolare e innovativo come degli smartglasses audio dipende per buona parte anche dalla collocazione scelta per promuoverli e dalla strategia di marketing. Quella di Lucyd si differenzia nettamente dalle altre, e non solo per il prezzo di 149 dollari, il più abbordabile tra quelli presi in esame.

L’idea è costruire una sorta di community tra gli utenti e cercare stimoli all’acquisto di un prodotto in linea con le tendenze del momento. Nel caso specifico, l’attenzione verso i Lucid Lyte viene attirata grazie alla prospettiva di sfruttarli anche in videoconferenza in condizioni di telelavoro, liberandosi dalla necessità di cuffie e microfoni separati.

Al di fuori di questo resta però evidente la volontà di proporli come strumento per il tempo libero o per lo sport, all’insegna di design e libertà di movimento. Dietro forme attuali infatti, si nasconde infatti un sistema con doppio speaker e microfoni con riduzione dle rumore.

Diverso il sistema di controllo, dove il più sfruttato sfioramento delle stanghette viene sostituito da una coppia di pulsanti a filo di montatura, in prossimità delle cerniere, con l’aspetto del logo.

Cresce invece l’autonomia, dichiarata in almeno sei ore. La ricarica sfrutta la connessione magnetica. Di serie anche l’interazione vocale con Siri. Le lenti correttive sono calcolate a parte, ma se ne può occupare la stessa Lucyd inviando la prescrizione insieme all’ordine.

SND Ray guida la generazione della conduzione ossea

Per quanto giovani, gli smartglasses audio stanno già guardando a una nuova generazione. Al sistema tradizionale di riproduzione audio, iniziano infatti a vedersi i primi modelli con la tecnologia a conduzione ossea.

In pratica, il sonoro non viene più trasmesso attraverso il canale uditivo, ma raggiunge la coclea sfruttando le capacità conduttive delle ossa della tempia. Secondo chi sta sperimentando questo approccio, si ottengono due vantaggi.

Il primo è una resa acustica di un altro livello, più coinvolgente e immersiva. Una sorta di effetto surround a portata di orecchio. Inoltre, si offre una risposta migliore a chi cerca riservatezza e non vuole divulgare il proprio ascolto.

Ufficialmente, i progetti in questo campo sono ancora in mano soprattutto a startup e si trovano in genere sui canali di crowdfunding. Tra i più interessanti, su Indiegogo si trova SND Ray.

L’impianto di base rasta praticamente immutato. A parte la necessità di aumentare il volume delle stanghette quanto serve, linee e materiali vengono scelti a piacere, per combinare praticità, resistenza e requisiti di design.

La raccolta ha incontrato un buon favore. Le sottoscrizioni a 99 euro sono infatti al momento chiuse. Si aspetta ora l’entrata in commercio con una produzione regolare.

 

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