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Smartwatch versatile: guida alla scelta fra otto modelli

Dalle notifiche allo sport, passando per interfaccia vocale o semplice supporto per ascoltare musica in libertà, sono diverse le funzioni assolte da uno smartwatch versatile.

Se molti vanno alla ricerca di solo alcune tra queste e cercano quindi un modello particolare, una buona fetta di mercato apprezza uno smartwatch versatile, anche solo per il piacere di indossarlo e pronto a tornare utile in svariate situazioni.

Per i produttori, un settore solo all’apparenza più facile da gestire. A fronte di esigenze meno vincolanti, c’è infatti la necessità di inquadrare, forme, dimensioni, funzioni e prezzi per un pubblico vasto ed eterogeneo. Come rivela anche una carrellata sui modelli verso i quali indirizzarsi, non necessariamente da cercare solo tra i soliti noti.

Xiaomi uno smartwatch per tutto

Uno smartwatch nel senso più generico del termine deve essere in grado di fare tutto, o quasi. In ogni caso, farlo bene, senza trascurare al tempo stesso la ricerca di elementi distintivi. In più, lavorando senza sosta su aspetti cruciali e trasversali, come autonomia e prezzo.

Una combinazione interessante è il Mi Watch di Xiaomi. Nell’ambito di un’offerta sempre più eterogenea, proprio in questi giorni allargata addirittura agli autoveicoli elettrici, la strategia di proporre pochi modelli per il singolo prodotto porta inevitabilmente a curare con attenzione al dettaglio.

Nel caso di Mi Watch, con risultati interessanti. Senza avventurarsi in azzardi stilistici o tecnici, il display schermo AMOLED da 1,39” va sul sicuro con un design rotondo e risoluzione da 454×454 pixel. Con un peso contenuto in 32 grammi. Uno degli aspetti importanti per averlo al polso tutto il giorno in ogni circostanza.

Così come la serie di funzioni proposte, tipiche di uno smartwatch versatile. A partire da quelle legate alla personalizzazione, con la possibilità di variare la grafica del quadrante, fino al panorama completo del supporto alle attività fisiche. Dal monitoraggio della frequenza cardiaca alla registrazione delle sessioni sportive, con 117 discipline distinte.

In più, l’ormai quasi obbligata lettura del livello di ossigenazione del sangue, anche se solo a titolo informativo. Sempre senza nessuna pretesa di attendibilità a livello medico, l’insieme dei sensori produce dati utili a determinare un indice sullo stato di salute complessivo.

Aspetto meno scontato, anche alla luce del prezzo 129,99 euro, con un GPS integrato. Secondo quanto dichiarato da Xiaomi, grazie alla batteria da 420 mAh, con un’autonomia spinta addirittura a 16 giorni se non si sfrutta l’opzione always-on e comunque con 50 ore di registrazione con tracciamento.

Huawei vuole segnare la differenza

Di conseguenza, chi vuole confrontarsi su questa linea ha due scelte. O cercare di adeguarsi al prezzo, oppure cercare soluzioni utili a marcare una differenza apprezzata dai consumatori.

Huawei intende seguire la seconda strada con Watch GT2 Pro. Secondo le ambizioni dell’azienda, partendo da un livello di finiture diverso. Come vuole dimostrare il quadrante in vetro zaffiro resistente all’usura e abbinato alla scocca in titanio e retro della cassa in ceramica. Di forma rotonda con display da 1,39” e risoluzione di 454×454 pixel. Qualche ripercussione inevitabilmente sul peso, di 52 grammi, cinturino escluso.

Di fronte alla necessità ormai irrinunciabile di garantire aspetti come notifiche da smartphone lettore di musica indipendente e supporto alle attività fisiche più svariate, la ricerca Huawei è riuscita comunque a scovare qualche aspetto non scontato per uno smartwatch versatile.

Come la rappresentazione grafica delle effemeridi, gli orari di alba e tramonto e quando sorge e tramonta la luna, fasi comprese. Per chi apprezza la vita all’aria aperta, con il risvolto pratico di un supporto per organizzare escursioni. Per chi vive al mare, anche l’indicazione delle fasi di marea.

Interessante anche l’uso del GPS. La funzione Ritorno a casa tiene traccia degli spostamenti. Nel caso il segnale risulti troppo debole in situazioni delicate, la registrazione effettuata aiuta a ritrovare la strada di casa, mostrando una versione semplificata del percorso effettuato.

Completo il panorama delle restanti funzioni, dall’analisi del sonno al rilevamento del valore SpO2 in qualsiasi momento della giornata. Durante la corsa all’aperto, viene calcolato anche il VO2 Max.

Sale di conseguenza il prezzo. Anche se rispetto all’originale listino di 299,90 euro, di recente Huawei ha ridotto il costo ufficiale a 209,90 euro, più in linea con la media attuale del settore.

Amazfit, passione per i dettagli

Forme rotonde a un display da 1,39” di diametro sono le dimensioni scelte anche da Amazfit per il GTR 2, insieme alla relativa risoluzione di 454×454 pixel. Una tendenza sempre più diffusa, senza però rinunciare a dettagli distintivi. In questo caso, intervenendo a livello estetico sul vetro di protezione, lavorato in modo da incurvare il profilo quanto basta a dare l’idea di continuità con la cassa in alluminio o in acciaio inossidabile.

Sul fronte del benessere, Amazfit segue le indicazioni PAI (Personal Activity Intelligence), evoluzione degli originari diecimila passi al giorno. Frequzna cardiaca, dati su movimento e altri indicatori possibili (sonno, CpO2, ecc.) vengono utilizzati per calcolare un punteggio sulla salute costruito su basi più scientifiche.

PAI misura l’impatto dell’attività fisica sul cuore elaborando i dati sulla frequenza cardiaca, il tempo di esercizio e le altre informazioni con un algoritmo, per fornire un singolo punteggio di valore unico sullo stato fisico, così da renderlo anche più comprensibile.

Questo aiuta anche a rendere più affidabili eventuali avvisi su potenziali anomalie. Per esempio, durante l’esercizio, l’orologio può inviare degli avvisi sotto forma di vibrazione in caso di frequenza cardiaca anormale, al di fuori della zona di variazione consigliata.

Sempre più comune negli smartwatch è anche la presenza di microfono e piccoli speaker. In genere sfruttati per interagire attraverso i sistemi più diffusi, in questo caso al momento permettono solo di impartire comandi vocali dedicati in inglese. Oppure, anche per rispondere alle chiamate direttamente dall’orologio via Bluetooth.

La batteria da 471 mAh si adegua a standard di autonomia per uno smartwatch versatile ormai nell’ordine di almeno una settimana. Senza attivare la modalità always-on, Amazfit si spinge addirittura a dichiararne il doppio.

All’apparenza competitivo il prezzo di 169,99 euro. Importante però sottolineare, senza GPS integrato.

Honor Watch GS Pro non intende arrendersi mai

Vuole invece dimostrare di avere praticamente tutto quanto possa richiedere un utente a uno smartwatch versatile, e magari qualcosa di più, la più recente sfida di Honor, il Watch GS Pro. Nonostante gli sforzi, l’azienda fatica a scrollarsi di dosso l’eredità Huawei, ancora visibile in alcuni tratti del design ma soprattutto nella funzionalità.

In ogni caso, Watch GS Pro sembra avere le idee chiare su come affermarsi. A partire da sollevare interesse per chi insegua un’affidabilità sopra la media. Grazie infatti a  materiali e componenti scelti e assemblati con cura, il risultato è il superamento dei test per quattordici standard militari, tra i quali resistenza a temperatura, umidità, e altitudine, nebbia salina e sabbia.

Una certa analogia con Huawei sui quadranti è conseguenza del legame mantenuto a livello hardware. Il sistema utilizza infatti il chip Kirin A1, grazie al quale però, ambire anche a un’autonomia di 25 giorni. Anche con la modalità GPS attiva, la prestazione è comunque di valore assoluto, arrivando a cento ore di registrazione. Durante ai quali, può tornare utile anche in questo caso la modalità Ritorno a casa.

Sul versante sport, Watch GS Pro dedica un’attenzione particolare allo sci, con una serie di dati non scontati, tra cui numero di piste, distanza, tempo di percorrenza, velocità massima, pendenza massima, dislivello in salita e discesa, altitudine, frequenza cardiaca e calorie bruciate. Più in generale, restano sempre un centinaio le attività tracciabili.

Perfettamente allineato allo standard invece il quadrante rotondo da 1,39” con risoluzione da 454×454 pixel e una varietà di grafiche tra le quali scegliere. Discorso simile per le altre funzionalità più diffuse, dalla lettura dei parametri vitali SpO2 compreso, alla musica passando dall’interfaccia vocale.

La parziale particolarità di Watch GS Pro non può fare a meno di ripercuotersi almeno in parte sul prezzo, più vicino agli standard Huawei rispetto alla media del settore, con 249,90 euro.

Scatta l’ora anche per Realme

La concorrenza più agguerrita a Xiaomi sul fronte del prezzo, arriva da chi è impegnato ormai da qualche tempo a seguirne le impronte anche sul fronte delle vendite. Se sul costo Realme Watch S Pro si allinea perfettamente alle strategie del rivale con 129,99 euro, sul resto le differenze non mancano.

A partire da linee meno fluide più vicino ai classici cronografi, anche se non in modo accentuato. Perfetta sintonia invece sulla risoluzione da 454×454 pixel del display rotondo nella cassa con acciaio e protetta da un vetro Corning Gorilla Glass. Per un totale non leggerissimo di 63,5 grammi.

Minore è anche il numero di attività specifiche tracciabili. Per le quindici supportate però, Realme garantisce una precisione assoluta, grazie anche al rilevamento dell’SpO2 e alla registrazione dei tracciati via GPS.

L’idea è anche proporre lo smartwatch versatile anche come sistema in evoluzione. Al fianco delle funzioni di base, l’azienda si impegna infatti prossimamente ad attivare attraverso aggiornamenti del firmware supporto multilingua, modalità always-on per il display e funzioni di controllo remoto. Resta da vedere quanto quest’ultima opzione possa rivelarsi compatibie con lo smartphone di un altro produttore.

È sempre l’ora di un Garmin

Difficile pensare a una panoramica wearable senza prevedere anche un modello Garmin. Tuttavia anche trovarne uno senza una destinazione d’uso ben precisa non è facile. Il più vicino a uno smartwatch versatile può essere considerato il modello base nella linea Venu.

Le forme rotonde e abbastanza lineari con i due pulsanti sfruttati nella maggior parte delle configurazioni simili, si adattano infatti a diverse circostanze. Fermo restando però alcuni aspetti distintivi, a partire da una diagonale leggermente inferiore di 1,2” per una risoluzione di 390×390 pixel.

La cassa in acciaio e la protezione Corning Gorilla Glass confermano tuttavia la volontà Garmin di non accettare compromessi sulla qualità, e di conseguenza incidono in parte a formare il prezzo di 379,99 euro. Inoltre, la ricerca di una resa visiva più dettagliata incide leggermente sui consumi, portando l’autonomia dichiarata a cinque giorni, con sei ore di utilizzo del GPS integrato.

Per il resto, difficile trovare qualche carenza tra le funzioni. Monitoraggio, sport, salute, musica e notifiche sono tutte coperte. Nel pieno rispetto della vocazione Garmin per i più atletici, con il supporto di piani di allenamento mirati in base alle caratteristiche fisiche e alle prestazioni registrate.

A proposito di salute, originale l’utilizzo combinato dei dati su frequenza cardiaca, analisi del sonno e livello di ossigenazione del sangue per osservare anche la respirazione e fornire eventuali indicazioni utili a un benssere generale.

Anche se al momento resta una delle opzioni meno sfruttate sugli smartphone, da sottolineare anche la possibilità di utilizzare Venu per i pagamenti contactless.

Timex, alternativa non scontata

Per trovare uno smartwatch versatile dalle forme quadrate, è necessario andare a cercare tra uno dei marchi meno scontati. Non tanto quando si parla di orologi in generale, anzi. Nel mondo wearable il richiamo di Timex è certamente meno popolare rispetto ai modelli tradizionali, ma con buona probabilità soprattutto per la posizione storicamente consolidata nel settore.

Senza troppi fronzoli, Metropolitan S presenta comunque tutte le carte in regola per essere preso in considerazione. La cassa in alluminio da 36 mm di diagonale racchiude un display AMOLED,

La sezione dedicata alle discipline sportive specifiche è limitata a sei, abbastanza da coprire comunque buona parte della attività. Sempre ricordando comunque la natura polivalente di questi smartwatch. Resta però la possibilità di fissare obiettivi per allenamenti a lungo termine, il promemoria per quando è arrivato il momento di mettersi in moto e un grafico con il tracciato del battito cardiaco utile a esaminare uno sforzo.

Metropolitan S inoltre, non fa a meno di includere anche una bussola digitale e il barometro, utili in diverse situazioni outdoor. Non previste invece, memoria interna per l’ascolto di musica e l’interfaccia vocale.

L’autonomia  in qualche modo ne guadagna, spingendosi fino a un paio di settimane. Così come il prezzo limitato a 179 dollari.

Skagen, smartwatch versatile e garantito

Anche per chi vuole avventurarsi alla ricerca di qualche marchio meno conosciuto, sempre quando si parla di smartwatch versatile, le opportunità non mancano. Puntando a un modello per ogni occasione e al tempo stesso originale, una proposta interessante arriva da un marchio storico dell’orologeria, Skagen Falster 3.

Forte di una reputazione consolidata sui modelli classici, il marchio danese non si tira indietro di fronte alla sfida e propone una versione con cassa rotonda  e display da 1,28″ con risoluzione quindi leggermente inferiore alla media di 416×416 pixel.

Ad attirare l’attenzione però, uno dei pochi in questo contesto ad affidarsi a Google per il sistema operativo WearOS. Per chi non vuole allontanarsi più del necessario dal mondo Android, una soluzione grazie alla quale non dover passare più tempo del necessario nell’imparare nuove modalità d’uso.

La scelta permette comunque di coprire buona parte delle funzionalità più diffuse, sfruttando anche il GPS integrato. In questo caso semmai, il vero problema è dover scegliere le app più adatte all’interno dell’offerta Google, per definizione particolarmente ricca.

Per le funzioni standard tuttavia, ci si può anche limitare a quelle preinstallate. A partire dal rilevamento della frequenza cardiaca e relativa analisi, alla quale si trovano affiancate l’interfaccia vocale di Assistant, Google Fit per la parte sportiva, Pay per i pagamenti e Spotify per la musica con 8 GB a disposizione.

In linea con le caratteristiche, e comunque abbastanza contenuto da renderlo interessante, il prezzo di 199 dollari.

 

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