Aprile 2009. Con la proliferazione dei satelliti per il broadcasting satellitare (vi sono intere flotte di satelliti posizionate in pochi gradi) e con l’avvento di nuovi standard digitali (modulazioni multilivello, compressioni di segnali SDTV e HDTV, ecc) per il puntamento della parabola non ci si può certo affidare ad una paziente regolazione del suo posizionamento solo in base alle immagini osservate sullo schermo del televisore (che dovremmo trasportare insieme al decoder nei pressi della parabola stessa, situata sul balcone o sul tetto).
Rischieremmo di passare le nostre giornate a cercare segnali nel cielo senza alla fine essere sicuri di avere centrato il satellite voluto!
Il puntamento diventa estremamente più rapido e preciso con l’impiego di analizzatori Tv che oggi il mercato rende disponibili in una fascia accessibile di prezzi: da qualche centinaio di euro a poche migliaia di euro. Tali strumenti, compatti, con alimentazione autonoma e spesso completamente automatici, consentono una facile ma allo stesso tempo completa esecuzione delle misure necessarie.
Le fasi del puntamento
Il puntamento della parabola si svolge in due fasi principali. La prima fase, relativa al puntamento di massima, prevede:
– individuazione della posizione orbitale del transponder satellitare a cui siamo interessati;
– determinazione delle coordinate, elevazione e azimuth, da utilizzare per il puntamento di massima;
– verifica delle caratteristiche dell’LNB (Low Noise Block).
La seconda fase, relativa al puntamento fine della parabola mediante l’impiego dell’analizzatore Tv collegato all’LNB, prevede:
– identificazione del satellite;
– esecuzione del puntamento fine;
– esame dei parametri del transponder.
La posizione orbitale
I satelliti per il broadcasting Tv sono posizionati in un’orbita geostazionaria al di sopra dell’Equatore. Ciascuno di essi ha una posizione fissa in questa orbita, che è possibile conoscere attraverso varie fonti.
Siti web come www.lyngsat.com o www.satcodx.com contengono tutte le informazioni utili relative ai satelliti di cui stiamo parlando.
La posizione orbitale è un dato così importante che spesso è parte del nome del satellite (figura 1). È importante notare che alcuni satelliti non sono “singoli” ma corrispondono ad una “flotta”.
Ad esempio HotBird 1-4,6 E indica la flotta 1,2,3,4 e 6 posizionata a 13°a Est nell’orbita. Astra 1B-1H, 2C indica la flotta 1B, 1C, 1D, 1F, 1G, 1H e 2C posizionata a 19,2° (non è incluso 2D posto a 28,2°E).
Elevazione e azimuth
Conoscere la nostra posizione (latitudine e longitudine) è ugualmente facile.
Questa informazione è ottenibile da una mappa qualsiasi o anche da un normale navigatore satellitare GPS.
Con questa informazione possiamo calcolare l’elevazione e l’azimuth da impostare sulla parabola per iniziare la nostra operazione di puntamento.
Esistono anche formule matematiche da applicare ma esistono siti in Internet che fanno questo lavoro per noi. In particolare il sito http://www.lyngsat.com/tracker/ è interessante poiché, selezionando il satellite da puntare, si possono ottenere i dati posizionandosi sulla cartina.
Per esempio se prendiamo il satellite Hot Bird 13°E e selezionando una zona dell’Italia con le coordinate latitudine= 40.44° Nord e longitudine= 12.55° Est, l’elevazione e l’azimut necessari sono 178.69 gradi e 43.18 gradi rispettivamente.
L’elevazione deve essere misurata dal piano orizzontale, magari utilizzando un inclinometro, e l’azimuth dal nord magnetico con una bussola. Normalmente è più pratico iniziare con lo spostamento orizzontale della parabola per passare poi all’elevazione (figura 2).
Polarizzazione del segnale
I segnali trasmessi da satellite usano simultaneamente due polarizzazioni. Esse sono lineari (Orizzontale o Verticale) oppure circolari (Destrorsa o Sinistrorsa) a seconda del tipo di antenna trasmittente usata nel satellite.
L’utilizzo di due polarizzazioni ortogonali consente di impiegare le stesse frequenze per le due polarizzazioni senza che i rispettivi canali interferiscano.
I moderni LNB (Low Noise Block) universali, che amplificano il segnale microonde e lo convertono a media frequenza, usano principalmente le polarizzazioni lineari e hanno anche la possibilità di selezionare un range di frequenze d’ingresso (due per ogni polarizzazione dette Banda Bassa e Banda Alta) utilizzando un segnale di controllo chiamato tono di commutazione a 22KHz, sovrapposto o meno alla tensione continua di alimentazione.
L’LNB fornirà in uscita un gruppo di transponder diverso a seconda della combinazione di tensione con cui viene alimentato (tabella 1).
Identificazione del satellite
Gli analizzatori più completi offrono numerose funzioni sviluppate per rendere semplici le misure sia nei sistemi per la Tv analogica che per quella digitale, essendo in grado di fornire automaticamente tutte le informazioni circa i canali disponibili in etere e la loro qualità senza richiedere nessuna informazione preliminare sui segnali da misurare, e identificando il tipo di segnale, lo standard, la modulazione, il symbol rate, ecc.
In questi analizzatori è stata realizzata una funzione specifica per l’allineamento della parabola da satellite. In tale modalità, lo strumento si autoconfigura per offrire molto velocemente una risposta dello spettro.
Allo stesso tempo, esso visualizza una barra grafica ad alta sensibilità che permette la regolazione fine del picco di segnale, necessario a ottimizzare il puntamento delle antenne.
Dopo il puntamento di massima della parabola, con l’analizzatore in modalità spettro collegato al connettore dell’LNB, selezioniamo la banda satellite, la modalità puntamento antenna e con span di 200 MHz impostiamo l’alimentazione su una delle possibili tensioni.
Prendiamo ad esempio 13 VDC+22 KHz, che ci selezionerà la Polarizzazione Verticale e la Banda Alta.
Usando un livello di fondo scala di 80dBµV, comunque regolabile in funzione dell’intensità del segnale ricevuto, inizieremo a vedere sullo schermo dell’analizzatore un segnale probabilmente debole che potrebbe arrivare dal satellite voluto o da uno di quelli vicini, poiché di certo l’antenna non è ben puntata.
Muoviamo lentamente l’antenna orizzontalmente e verticalmente fino a vedere distintamente sullo schermo lo spettro del segnale a forma di panettone, anche se non sappiamo ancora se si tratta del satellite desiderato.
Regoliamo la frequenza fino a portare il marker al centro del panettone che osserviamo sullo schermo.
A questo punto premendo il tasto di identificazione automatica l’analizzatore ci dirà su quale satellite siamo e la relativa posizione orbitale (figura 3). Se non si tratta del satellite desiderato, basterà spostare lentamente l’antenna fino a ricevere il segnale di quello immediatamente adiacente e si ripeterà il processo automatico di identificazione.
Un altro modo di operare è di impostare prima la frequenza (ad esempio 11766 MHz, segnale della RAI digitale su HotBird 13E) e muovere la parabola fino a che sullo schermo non apparirà 13°E e il segnale RAI.
Puntamento fine
Identificato il satellite si passa al puntamento fine per ottenere due obiettivi: massimizzare la potenza del segnale, minimizzandone l’interferenza alla stessa frequenza su polarizzazione incrociata.
Per massimizzare il segnale muoviamo lentamente l’antenna in orizzontale e verticale osservando sullo schermo il livello del segnale principale (figura 4A).
Per minimizzare la crosspolarizzazione si ruota l’LNB intorno al proprio asse finché sullo schermo i segnali interferenti raggiungono il valore minimo (figura 4B).
Si deve tenere conto che puntare l’antenna e/o la parabola al massimo livello non sempre significa la migliore qualità del segnale. Infatti, in caso di interferenze, spesso la migliore ricezione si ottiene eliminando le interferenze a scapito anche dell’intensità del segnale stesso.
Esame dei parametri del canale
Con l’analizzatore possiamo avere una visione d’insieme dei canali inseriti in un transponder esplorando la banda in frequenza e identificando i canali, oppure selezionando una delle liste canali satellite dal menu apposito.
Per visualizzare la lista di servizio (elenco dei canali contenuto nel transponder), si preme la manopola e si seleziona un canale utilizzando la manopola o le frecce. Gli analizzatori contengono già in memoria una serie di liste canali che possono eventualmente essere aggiornate on line.
Possiamo vedere in chiaro il programma decodificato leggendo sovrapposti alle immagini tutti i dati relativi al canale e al transponder che si sta analizzando. In questa schermata (figura 5) avremo i seguenti parametri: numero di canale Tv, Network Identification, Video PID (Process IDentifier), Audio PID, SID (Security Identifier), tipo di standard (DVB-T / C / S), valori delle frequenze RF e IF.
Inoltre gli analizzatori possono leggere i segnali ausiliari associati al segnale decodificato DiSEqC e SaTCR – Unicable per la gestione degli switch, dei motori e degli LNB.
Gli analizzatori del terzo gruppo hanno l’opzione per la misura dei canali HDTV con standard DVB-S e DVB-S2 con le relative funzioni di identificazione, demodulazione e misure digitali per tali segnali, compresi quelli con modulazione 8PSK come nel caso dei transponder HDTV di SKY e Astra 23.5E.