Dodici dubbi espressi dai nostri lettori che ci hanno scritto a questo indirizzo e altrettante risposte su argomenti legati alla ricezione della televisione satellitare e terrestre.
Le parabole grandi che si vedono sui tetti permettono di vedere molti più canali e quelli di altri continenti?
Il diametro della parabola per la televisione satellitare è direttamente correlato al suo guadagno. Più grande è l’antenna, maggiori le possibilità di catturare i segnali più deboli che le parabole compatte da 60-80 cm non sono in grado di ricevere. Per questo motivo, una parabola grande permette di vedere molti più canali rispetto ad una piccola ma solo se puntata verso un satellite che trasmette a bassa potenza. Per Hotbird e gli altri satelliti di Eutelsat e Astra ad alta potenza che si “accontentano” di un diametro di 60-80 cm, un’antenna più grande offre qualche vantaggio solo quando il segnale viene fortemente attenuato per le condizioni meteo (pioggia) e quando il cablaggio è molto lungo (parecchie decine di metri). In tutti gli altri casi i risultati sono identici. Le parabole più grandi (dai 100-120 cm in su) vengono spesso abbinate ad un motore così da poter sintonizzare più satelliti indipendentemente dalla loro potenza di irradiazione. Difficilmente, però, un’antenna grande è capace di ricevere i canali di altri continenti. Le aree di copertura dei satelliti (footprint) in banda Ku sono quasi sempre limitate a singoli continenti o regioni (es.: nord Europa, est Europa, nord Africa, ecc.) e, in presenza di vari footprint, le distanze sono tali da impedire la ricezione anche con parabole molto grandi. Il discorso cambia quando il satellite trasmette anche in banda C: in questo caso la copertura può essere transcontinentale e permettere, ad esempio, di ricevere in Europa i canali satellitari asiatici, indiani o africani.
Per spostare una parabola serve per forza un motore? Oppure esiste qualche altro metodo?
L’unico sistema per spostare la parabola in modo automatico, sul satellite che trasmette il canale sintonizzato dal decoder, è il motore. Altri metodi meccanici o manuali non possono assicurare la stessa precisione e versatilità, soprattutto se la parabola si trova sul tetto.
Che tipi di motore si possono usare con la parabola?
Esistono tre tipologie di motori per la televisione satellitare: monocavo (DiSEqC), a pistone e rotore H-H.
Il motore monocavo è indicato per le parabole più piccole, da 50 a 120 cm, e si interpone tra il palo e la parabola. I prezzi variano tra 30 e 100 euro ed il montaggio è (quasi) alla portata di tutti.
Il motore a pistone e il rotore H-H sono indicati per le parabole più grandi e pesanti, indicativamente dai 120 cm ad oltre 3 metri. Il rotore ha un’escursione maggiore (180° – orizzonte-orizzonte) rispetto al motore a pistone ma è più difficile da adattare alla singola parabola.
Per una parabola da 120 cm mi consigliate un motore monocavo oppure a pistone?
La scelta tra le due tipologie di motori dipende da diversi fattori. Se la parabola è leggera e si preferisce evitare la posa di cavi aggiuntivi, la soluzione monocavo è la più idonea. Per una migliore affidabilità nel tempo, è importante scegliere motori monocavo di alta qualità e in grado di supportare il peso dell’antenna con un buon margine di sicurezza.
Per le parabole più pesanti e nelle situazioni dove è possibile posare un cavo aggiuntivo di alimentazione e controllo, consigliamo invece un motore a pistone. Questo anche in previsione di un futuro upgrade (es.: parabola da 150-180 cm) o al passaggio immediato ad una parabola più grande che richiede obbligatoriamente un motore a pistone o rotore H-H.
Come si comandano i motori monocavo?
I motori monocavo per ricevere la televisione satellitare si alimentano e si comandano direttamente dal decoder utilizzando lo stesso cavo coassiale che trasporta il segnale dall’LNB al decoder. È sufficiente fare una piccola modifica sulla parabola, ovvero collegare il vecchio cavo al motore e da questo aggiungere uno spezzone fino all’LNB. Per la gestione del motore si utilizzano il protocollo DiSEqC 1.2 ed il software USALS. Quest’ultimo non è presente in tutti i decoder/Tv ma è molto comodo perché calcola automaticamente le posizioni dei satelliti attraverso le coordinate geografiche del luogo di installazione, semplificando così il puntamento della parabola e l’installazione del motore. Il DiSEqC 1.2 è supportato dalla quasi totalità dei decoder/Tv: basta abilitarlo nel menu di configurazione e agire sui comandi di rotazione est-ovest dell’antenna. Quando le barre di segnale e qualità sono ai massimi livelli per quello slot orbitale, si salva la posizione e si passa al satellite successivo.
Devo portare un cavo elettrico al motore della parabola?
Dipende dal tipo di motore. Se è monocavo (DiSEqC 1.2/USALS) non bisogna aggiungere cavi perché l’alimentazione scorre nel cavo coassiale del segnale. Se invece il motore è quello a pistone oppure un rotore, solitamente utilizzati per le parabole più grandi e pesanti (dai 120 cm in su), sono necessari 4 cavi aggiuntivi a quello coassiale del segnale.
Due cavi servono a portare l’alimentazione a 36 Vcc dal decoder o dal posizionatore (MOTOR), altri due per rilevare, tramite un sensore, la posizione del motore (SENSOR) così da visualizzare sul display del posizionatore/decoder lo slot orbitale verso il quale è puntata la parabola.
Per puntare una parabola basta una bussola oppure serve un misuratore di campo?
La bussola permette di conoscere solo la direzione di puntamento della parabola sul piano orizzontale (azimut), ad esempio i 13° Est di Hot Bird indirizzando il braccio di sostegno dell’LNB verso sud per poi spostarsi a sinistra di 13 gradi. È necessario conoscere anche l’elevazione dell’antenna, ovvero l’inclinazione sul piano verticale. Anche questo dato, però, è facilmente ricavabile tramite le apposite app per iOS/Android oppure i siti web (es.: www.dishpointer.com). Un misuratore di campo fornisce molte più informazioni, non solo sulla qualità e la potenza del segnale ricevuto, ma consente anche di capire, grazie alle immagini dei canali televisivi visualizzate sul display LCD, se la parabola è puntata verso il satellite desiderato e non quelli vicini. Anche il modello più economico da poche decine di euro rende il lavoro di puntamento particolarmente semplice e rapido oltre a poter verificare il corretto funzionamento dell’intero impianto.
Se installo la nuova antenna per il digitale terrestre adesso, dovrò cambiarla ancora nel 2022 a causa dello switch-off?
No. Le antenne per la ricezione della televisione attualmente in commercio sono già adatte a ricevere i segnali di nuova generazione (DVB-T, DVB-T2, MPEG-4, HEVC, Full HD, 4K) e non sarà necessario sostituirle nel 2022 con il passaggio dal DVB-T al DVB-T2 e dall’MPEG-4 all’HEVC. Al massimo bisognerà installare un filtro dopo l’antenna per abbattere le interferenze dei segnali 5G che si troveranno vicini ai mux DTT T2 UHF più “alti” (Ch 47-48) oppure sostituire il vecchio centralino con uno predisposto per la nuova banda UHF (474-690 MHz) e/o filtro 5G integrato.
Ho fatto montare l’antenna per il digitale terrestre nel 2012 ed è in buone condizioni. Dovrò cambiarla per continuare a vedere i canali DTT con i cambiamenti dei prossimi switch-off?
No. Anche se l’antenna per la televisione terrestre è stata progettata per la “vecchia” banda televisiva UHF (Ch 21-69 – 474-862 MHz), andrà bene (ma non benissimo) per le future trasmissioni. In caso di disturbi generati dal 5G che dovessero emergere nel corso del 2022, basterà aggiungere un filtro lungo il percorso del segnale, dall’antenna al centralino e poi alle prese di casa. Solo successivamente, qualora emergessero problemi di ricezione su alcuni canali più delicati (come quelli in 4K), si valuterà la sostituzione con un’antenna di nuova generazione già progettata per la nuova banda UHF e dotata delle più moderne tecnologie.
Posso far passare il cavo coassiale Tv/Sat nella stessa canalina dei cavi di corrente?
In fase di installazione dell’impianto elettrico, è assolutamente consigliato utilizzare corrugati separati per l’impianto d’antenna (Televisione terrestre/Satellite), di potenza (prese elettriche, interruttori luce, ecc.) e di servizio (cavo di rete, doppino telefonico, fibra ottica, cavi antifurto, ecc.). Qualora ciò non sia possibile a seguito di intervento su impianto esistente, è consentito il passaggio nello stesso corrugato senza interposizione di separatori solamente con un opportuno dimensionamento della guaina del cavo coassiale e la relativa prova di tensione in acqua. Questi cavi antenna speciali possono essere installati con i cavi energia per sistemi di I categoria, con marcatura sia 450/750 V sia 0,6/1 kV, utilizzati per sistemi a tensione nominale verso terra (Uo) fino a 400 V. I cavi ad elevato isolamento sono contrassegnati “C4 – Uo=400 V” secondo la Norma CEI UNEL 36762 di riferimento.
Per approfondimenti potete andare qui. Considerato l’elevato rischio di scariche elettriche e potenziali incendi causati dai corto-circuiti, per questo tipo di cablaggi sconsigliamo il fai-da-te e suggeriamo di rivolgersi ad un antennista professionista.
Gli impianti Sat in fibra ottica hanno le stesse limitazioni?
No. Tra i tanti vantaggi della fibra ottica rispetto al coassiale figurano la possibilità di cablaggio insieme a linee elettriche e la totale immunità ai disturbi elettromagnetici (non li genera né li subisce dai cavi elettrici).
Posso far passare il cavo coassiale della televisione nella canalina del doppino telefonico?
Si. Le norme CEI richiedono che le linee di impianti differenti installate nello stesso canale o tubazione abbiano tensioni di isolamento pari almeno al valore maggiore richiesto dai due impianti. In questo caso la tensione più alta è quella che circola nel cavo telefonico (48/60 V) e qualsiasi cavo coassiale per Tv/Sat ha una tensione di isolamento intorno ai 300 V, quindi abbondantemente superiore a quanto richiesto dalle norme.