Teniamoci al passo

Marzo 2010. Quando ci rechiamo in un negozio per comprare un apparecchio ci troviamo quasi sempre in balia dell’esperienza e della “esuberante” professionalità dell’addetto di turno e troppe volte, sotto la sua influenza, rischiamo di acquistare qualcosa che non soltanto è lontano dalle nostre esigenze, ma che, il più delle volte, addirittura non ci soddisfa.

Attenzione: con ciò non vogliamo sostenere che il personale del negozio non sia all’altezza del compito, ma più semplicemente sottolineare la necessità di una nostra anche parziale competenza, proprio per scongiurare fuorvianti errori di valutazione.
È innegabile come negli ultimi anni la forte crescita delle trasmissioni televisive satellitari abbia coinvolto folte schiere di consumatori in origine ben lontane dal volersi dotare di parabola e ricevitore e più che soddisfatte della propria antenna terrestre e dei canali locali fino a quel momento ricevuti.

La proliferazione delle emittenti satellitari e l’introduzione della pay-tv ha spostato l’asse d’interesse dei telespettatori. Un esempio per tutti, l’accesso alle partite di calcio: oggi possiamo seguire in diretta via satellite tutti i maggiori campionati europei.
Una manna per gli appassionati, costretti sino a qualche anno fa ad accontentarsi di 90° Minuto o di analoghe trasmissioni oramai scomparse, perché travolte dall’esuberante offerta delle Tv a pagamento.

Un numero  impressionante di nuovi utenti satellitari, volenti o nolenti, si sono dovuti confrontare con tecnologie del tutto nuove e sconosciute: oggi nuovamente messi alla prova dall’irreversibile avvento del Tv Digitale terrestre.
Alcune regioni, come sappiamo, hanno già provveduto allo switch-off definitivo e quelle restanti lo faranno nei prossimi anni.
La morale è che tutti i telespettatori, indipendentemente dalla piattaforma scelta, dovranno indistintamente munirsi di un ricevitore digitale, se non già integrato nell’apparato televisivo.

Informazione necessaria
Considerate le premesse sarebbe incauto non conoscere, almeno per sommi capi, le possibilità offerte da un ricevitore digitale, le funzioni di base e gli optional, per poterci districare al meglio.
Anche chi ha acquistato un ricevitore qualche anno fa necessita di una “rinfrescata” delle proprie conoscenze, perché il mercato è profondamente cambiato e nuove soluzioni si sono affacciate all’orizzonte.

I ricevitori top di un tempo sono oramai superati per prestazioni e funzioni da qualunque ricevitore anche di basso costo di oggi: fortunatamente, tranne casi sporadici, l’alta penetrazione di questi apparecchi ha determinato un vistoso ribasso dei prezzi che ha finito per interessare anche i ricevitori di classe più elevata.
Insomma, muoversi in questo contesto fidando solo dell’istinto può essere rischioso, meglio quindi documentarsi.

Innanzitutto, come sempre, le esigenze di chi acquista sono prioritarie, perciò é necessario saper distinguere tra le varie proposte, magari anche allettanti, ma non allineate ai nostri canoni: è meglio acquistare un ricevitore con poche funzioni, ma utili, piuttosto che un top di gamma  ricco potenzialità aliene e che richiedono conoscenze al di fuori della nostra portata.

Se per vedere un qualsiasi programma televisivo è necessaria una lunga operazione di messa punto e regolazione di parametri, anche il miglior ricevitore sulla piazza può trasformarsi in una scelta sbagliata.

Particolare del frontale di un ricevitore
Common Interface Jepssen JST2. Possiamo notare
due slot per le CAM e 2 smart card reader oltre ad una entrata USB che il ricevitore gestisce non per funzioni di PVR ma per il caricamento dei setting e del firmware.

Funzioni fondamentali
Il ricevitore deve garantire innanzi tutto la stabilità di funzionamento e una buona semplicità d’uso, insomma deve essere user-friendly, rubando la definizione ad altri ambiti. Innanzitutto, in base alle nostre esigenze, stabiliamo se ci interessano le televisioni a pagamento o no per definire se il ricevitore sarà o meno dotato di slot Common Interface e lettori di smart card oppure un semplice free to air, adatto solamente alla visione dei canali in chiaro.

Analogo il discorso relativo al Digitale terrestre: se non abbiamo ancora un ricevitore DTT e sappiamo che ci servirà, allora è interessante sapere che esistono ricevitori in grado di gestire i segnali provenienti sia dalla parabola sia dall’antenna terrestre, una bella comodità sempre che rientri nei nostri interessi.

Un’altra peculiarità dei giorni nostri è l’Alta Definizione.
È palese che un ricevitore HD, per dare il meglio, debba essere abbinato ad una televisione compatibile, altrimenti, attraverso la sola Scart, non si potrà godere delle piene prestazioni. Perciò, se le nostre scelte vanno in questa direzione sarà necessario, anche se non indispensabile, disporre un Tv al plasma oppure LCD del tipo HD Ready o Full-HD.

Va poi precisato che utilizzando un ricevitore HD abbinato ad un Tv color a definizione standard, pur perdendo in qualità potremo comunque ricevere i canali HD trasmessi via satellite, cosa impossibile con un ricevitore in standard DVB-S.

Abbiamo così già individuato tre macroaree tra le prestazioni diciamo di base tra le quali sbizzarrirci nella scelta: FTA oppure CI, SAT oppure Combo e HD oppure SD.
I box di queste pagine vi aiuteranno a fare chiarezza con la terminologia.

Per non farsi mancare nulla: seriale RS232, 2 USB, rete e anche la rete wireless. Impressionante dotazione di connettività presente nel decoder Enigma-based Qbox HD. Le porte USB servono per l’aggiornamento del firmware ma possono anche essere usate per le funzioni PVR mentre la seriale viene utilizzata congiuntamente alla rete per l’aggiornamento del bootloader o, in casi estremi, per il caricamento del firmware. La rete permette l’acceso Internet e la gestione del decoder via computer, grazie alla WebInterface.

Un particolare dell’interno di un decoder digitale con hard-disk integrato.

Optional di serie e a richiesta
Scelta la dotazione di base, dobbiamo poi districarci tra gli optional, ossia le prestazioni aggiuntive che danno un valore aggiunto al ricevitore senza limitarne il funzionamento se non presenti. Siamo convinti assertori dei setting, ossia le liste canali personalizzate inviabili al ricevitore in diversi modi: seriale, USB o rete.

La possibilità di far ricorso ai setting personalizzati rende più snella la gestione del ricevitore e la semplicità con cui scaricarli è una parte importante di questo processo. Praticamente tutti i produttori supportano questa possibilità e si contano a centinaia i siti Internet specializzati in tal senso ed è quindi normale consigliare questa possibilità. Ma la vera innovazione degli ultimi anni legata, appunto, ai ricevitori digitali è la funzione di PVR (Personal Video Recorder) e la multimedialità che ne consegue.

In effetti, con la convergenza tra ricevitori e computer negli ultimi anni è difficile capire se un decoder digitale assomiglia ad un personal oppure, per contro, è il computer a fare le veci dei ricevitori digitali. Un dato sicuro è che progressivamente le soluzioni tecniche adottate sui personal computer sono arrivate quasi tutte sulle motherboard dei ricevitori digitali.

Microprocessore e memoria, USB e scheda di rete, wireless o wired sino ad arrivate alle gestione di hard-disk ai fini della registrazione dei programmi, sono dotazioni hardware ereditate dal mondo del PC.
Sino a pochi anni fa per registrare un programma televisivo ci si avvaleva del glorioso videoregistratore VHS e in minor misura del masterizzatore, che utilizza un supporto DVD per la registrazione, con ovvi limiti. Ora con la gestione di un supporto magnetico tutto è senza dubbio più semplice e la qualità che si ottiene è pari all’originale.

Aggiungiamo poi che la maggior parte dei ricevitori registra in formato “.ts” (transport stream) riconosciuto dai player multimediali più diffusi ed ecco che le nostre registrazioni possono essere migrate dal ricevitore al PC di casa senza alcuna difficoltà.

Aggiungiamo l’hard-disk
Se la registrazione dei programmi è una prerogativa importante, allora sarà il caso di verificare che il ricevitore sia PVR Ready e capace di gestire hard-disk del tipo desiderato. Alcuni ricevitori gestiscono il PVR solo via USB e di conseguenza vi munirete di hard-disk esterni provvisti di questa interfaccia, altri ancora accettano dischi interni o esterni di tipo eSATA o IDE, anche se quest’ultima è oramai in disuso.

La possibilità di registrare un programma implica, nella maggior parte dei casi, che il ricevitore sia sintonizzato sul programma da registrare, a meno che il decoder non sia del tipo doppio tuner: uno per la visione e l’altro per la registrazione.

Ovviamente sarà necessario anche un impianto satellitare provvisto di due discese indipendenti, tramite due distinti LNB. La gestione di un HDD da parte di un ricevitore abbinato ad un’uscita veloce verso il computer come la rete o la penna USB, introduce alcune interessanti possibilità multimediali quali la visualizzazione di fotografie memorizzate sull’hard-disk o su un supporto esterno, come pure la visione di file multimediali (avi, mpg, mp4) sul televisore attraverso il ricevitore.

Linux o non Linux?
Non potevamo terminare questa breve carrellata sulle nuove potenzialità offerte dai ricevitori digitali senza citare i ricevitori Linux-base, che, oltre alle caratteristiche hardware tipiche di un computer, si avvalgono anche di un vero e proprio sistema operativo.

La maggior parte di questi decoder è basata infatti su Enigma, una versione elaborata di Linux studiata proprio per garantire una maggiore flessibilità d’uso al sistema, grazie a parti aggiuntive di software (plug-in e add-on), che si integrano al sistema operativo potenziandone le prestazioni. La semplicità d’uso è garantita dal fatto che queste parti aggiuntive sono scaricabili da Internet direttamente sul ricevitore e la loro installazione avviene automaticamente senza l’ausilio del computer.

Su un ricevitore Enigma possiamo poi intervenire sostituendo integralmente il firmware con una delle versioni disponibili in rete come pure installare soltanto le parti di nostro interesse: player multimediali, emulatori, skin grafici, EpgViewer, eccetera.

Tra i contenuti aggiuntivi dei decoder Enigma troviamo poi gli emulatori, ossia parti di software capaci di comportarsi come una CAM, trasformando di fatto gli slot per le card in lettori universali, capaci di interagire con qualsiasi card ufficiale, compresa la smartcard di SKY. Pur nella illegalità intrinseca legata al non pagamento delle royalties ai fornitori di codifica questa pratica dell’utilizzo degli emulatori è largamente utilizzata.

Esperienza sul campo 
In poche righe è praticamente impossibile condensare tutte le peculiarità dei ricevitori digitali, i loro pregi e difetti al fine di consigliare i potenziali acquirenti, ma abbiamo cercato di dare un’infarinatura tecnologica che permetta di cavarsela quasi da soli.

Seguendo queste indicazioni e i test mensilmente eseguiti sulle pagine della rivista, ognuno potrà puntare la propria attenzione su un particolare ricevitore in base alle proprie esigenze, al costo e alle funzioni in grado di svolgere.

Palese che l’impatto che si ha vedendo un ricevitore dal vivo, in negozio, è quasi irrinunciabile e quindi il consiglio è di cercare, ove possibile, di vedere all’opera l’apparecchio desiderato, prima dell’acquisto.

E anche la scelta del negozio deve esser mediata: difficile che in un grande magazzino si possa trovare un addetto preparato sui receiver di una certa complessità, non per incapacità ma proprio perché il target di utenza a cui si rivolgono non “richiede” queste conoscenze.

D’altronde come nessuno entrerebbe in un negozio di elettronica per comprare una saponetta, bisognerebbe seguire lo stesso ragionamento anche nel verso opposto, dando a Cesare quel che è di Cesare.

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