Tv 3D GlassesFree, dall’idea al progetto

Febbraio 2009.

Samsung Puredepth
Il costruttore coreano ha sviluppato un televisore 3D da 46” che utilizza la tecnologia MLD senza occhiali sviluppata dalla ditta californiana PureDepth.

La tecnica MLD è nota da diversi anni, ma aveva finora presentato inconvenienti dovuti all’interferenza fra gli schermi sovrapposti, come si è osservato nei primi esemplari realizzati da Deep Video Imaging e utilizzati da Sanyo nel 2007.

L’innovazione introdotta da PureDepth, in un display a due strati che ha lanciato sul mercato, consiste nell’avere inserito uno strato di separazione, coperto da brevetto, fra i due pannelli per risolvere i problemi di interferenza ottenendo così prestazioni superiori al passato e a prezzi contenuti (figura 5).

L’efficacia con cui si percepisce l’effetto 3D sui display MLD di PureDepth è probabilmente un po’ inferiore a quella delle tecniche con occhiali ma certamente risulta inferiore l’affaticamento della vista dovuto all’uso degli occhiali.

I primi prodotti commerciali tipo MLD sono attesi sul mercato nel 2009 per l’impiego non solo nella Tv, come Samsung, ma anche nei computer e nei cellulari come prevede di fare Sanyo utilizzando schermi OLED.

Philips WOWvx
La multinazionale olandese ha realizzato i primi schermi ad alta risoluzione, 42” FullHD in formato 16:9, e 20 pollici da 1600×1080 pixel formato 4:3 utilizzando la tecnologia WOWvx per creare il senso di profondità dell’immagine.

Davanti ad uno schermo televisivo che crea immagini bidimensionali si è posto un ulteriore pannello lenticolare trasparente, costituito da una serie di lenti molto sottili che diffrangono la luce in modo che i due occhi ricevono immagini diverse, in totale nove immagini, in modo da creare l’effetto 3D.

Il segnale di pilotaggio del display, attraverso interfaccia DVI, richiede un opportuno processamento con il formato proprietario 2D Plus Depth, costituito da un’immagine 2D più una mappa di profondità a 8 bit (256 livelli) utilizzata per creare le nove differenti viste dell’immagine 2D.

In tal modo, anche se si riduce di tre volte la risoluzione lineare di 1920×1080 pixel, si crea il migliore compromesso fra la risoluzione spaziale, la percezione di profondità e il confort di visione.

Il formato 2D Plus Depth si ricava direttamente da un’elaborazione grafica nel caso di Videogame oppure con un apposito software di Philips partendo da contenuti 2D o da vere riprese stereo effettuate da due telecamere appaiate (figura 6). Partendo da contenuti 2D il software ricava automaticamente il segnale di profondità, ma a spese della definizione del segnale.

Se si parte da riprese stereo viene utilizzata una sola delle due immagini 2D ripresa da una delle telecameramentre, mentre il software provvede a ricavare il segnale di profondità dall’elaborazione combinata delle due riprese e con minore perdita di definizione.

Lo schermo da 42 pollici è ottimizzato per una distanza di visione di circa 3 metri con un angolo di visione di 100 gradi. Altre caratteristiche: tempo di risposta di 8 ms, luminosità di 700 cd/m2, rapporto di contrasto pari a 2000:1.

Visto il consistente aumento di prezzo rispetto a dislay 2D, il nuovo display di Philips trova per ora soprattutto mercato in avvisi promozionali e pubblicitari in luoghi pubblici per richiamare l’attenzione con presentazioni 3D.
Per l’impiego in ambito domestico servirà una riduzione dei costi del display e un’adeguata standardizzazione del formato 2D Plus Depth.

Alioscopy
La soluzione autostereoscopica del costruttore francese Alioscopy, prevede l’implementazione di unità ottiche lenticolari, poste di fronte al display LCD, che consentono di restituire la sfasatura d’immagine necessaria per assicurare l’effetto 3D da 8 punti di vista diversi.

La soluzione intende garantire un maggior campo di osservazione in modo da consentire la fruizione dell’effetto tridimensionale a più spettatori simultaneamente. Ha presentato schermi da 24 pollici per distanze di visualizzazione da 1,50 m, 40 e 42 pollici per distanze da 3,50 m.

Alioscopy punta a dimostrare la validità della propria soluzione sia per la vendita dei display col proprio marchio in campo professionale e pubblicitario, sia per poter rivendere la propria tecnologia in licenza a terzi.

Sony
Il costruttore del Sol Levante ha presentato un sistema di visione tridimensionale dedicato alla teleconferenza e denominato TelePresenza Tridimensionale in HD, progetto realizzato in collaborazione con la ditta belga Teleportel, che consente di percepire la presenza dell’interlocutore fin nei dettagli e nelle sfumature facciali.

La camera di ripresa viene allineata all’altezza degli occhi dei partecipanti in modo da interagire direttamente con l’interlocutore, guardandolo negli occhi e cogliendo tutte le sfumature tipiche del discorso dal vivo.

Inoltre il sistema permette di riprodurre le persone in dimensioni reali come se fossero presenti nello stesso ambiente.
Il sistema impiega la tecnica di videoconferenza PCS-XG80 1080i HD di Sony che consente di connettere tra loro simultaneamente fino a 6 siti remoti, con un menù navigabile in 20 lingue.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome