Home Normativa L'USB-C sarà il caricabatteria unico da utilizzare in Europa. Sì, ma quando?

L’USB-C sarà il caricabatteria unico da utilizzare in Europa. Sì, ma quando?

Dieci anni di collaborazione (le prime iniziative risalgono al 2009) fra Commissione europea e operatori del settore per promuovere iniziative volontarie hanno permesso di ridurre a tre il numero di caricabatteria per telefoni cellulari in Europa (ne abbiamo avuti anche oltre trenta). Ma non esiste ancora una soluzione unica.

Per averla, la Commissione europea ha presentato una proposta di normativa per adottare una soluzione di ricarica standardizzata per tutti i dispositivi elettronici.

Con la proposta di revisione della direttiva sulle apparecchiature radio, le porte di ricarica e la tecnologia di ricarica rapida saranno armonizzate.

In base alla proposta, le porte USB-C diventeranno il formato standard per smartphone, tablet, cuffie, videocamere, altoparlanti portatili e console per videogiochi venduti in Europa.

La Commissione europea propone anche di separare la vendita dei caricabatteria da quella dei dispositivi elettronici, ossia acquistando un nuovo smartphone non si troverà più nella scatola anche il caricabatteria.

Il fine, evidente, è evitarne lo spreco, per ridurre dell’impronta ambientale associata alla produzione e allo smaltimento dei caricabatteria, sostenendo in tal modo la transizione verde e digitale.

Quando avremo un caricabatteria universale?

La proposta odierna di revisione della direttiva sulle apparecchiature radio dovrà essere adottata dal Parlamento europeo e dal Consiglio (formato dai governi dei 27 Stati membri) in base alla procedura legislativa ordinaria, anche detta di codecisione.

Ossia entrambi gli organi europei dapprima emendano e poi votano la stessa normativa, con un percorso di andata e ritorno del testo fra di loro (non più di due volte: prima e seconda lettura).

L’esperienza ci ha insegnato che un iter di questo tipo, ordinario, necessita di almeno un anno e mezzo. Dopodiché la direttiva  deve essere recepita dai 27 Parlamenti nazionali per poter diventare legge dello Stato.

Poi ci sarà periodo transitorio di 24 mesi dalla data di adozione, che darà all’industria un ampio margine di tempo per adeguarsi alle nuove prescrizioni prima della loro entrata in applicazione.

In assenza di intoppi potremmo quindi ipotizzare per il 2025 l’effettiva disponibilità di un caricabatterie unificato in Europa.

L’interoperabilità del dispositivo è l’obiettivo più complesso e sarà conseguita con questa proposta.

L’interoperabilità dell’alimentatore esterno sarà affrontata nell’ambito della revisione del regolamento (che in quabto tale non necessita di recepimento, ma una volta approvato dalle istituzioni europee entra in vigore in tutti gli Stati) sulla progettazione ecocompatibile. L’iniziativa sarà avviata nel corso di quest’anno in modo da allinearne l’entrata in vigore.

La proposta della Commissione europea in sintesi

Armonizzare le porte di ricarica per i dispositivi elettronici: il formato standard sarà l’USB-C. I consumatori potranno in tal modo ricaricare i loro dispositivi con lo stesso caricabatteria USB-C, indipendentemente dal marchio del dispositivo.

Armonizzare la tecnologia di ricarica rapida, contribuendo da un lato a evitare che i produttori limitino senza motivo la velocità di ricarica e dall’altro a garantire che la velocità di ricarica sia la stessa quando si usa un qualsiasi caricabatteria compatibile con un dispositivo;

Vendere i caricabatteria e i dispositivi elettronici separatamente: i consumatori potranno comprare un nuovo dispositivo elettronico anche senza un nuovo caricabatteria, con la conseguente limitazione del numero di caricabatteria superflui o inutilizzati. Si stima che, diminuendo la produzione e lo smaltimento di nuovi caricabatteria, la quantità di rifiuti elettronici si ridurrebbe di quasi mille tonnellate l’anno;

Informare meglio i consumatori: i produttori dovranno fornire informazioni pertinenti sulle prestazioni di ricarica, indicando tra l’altro la potenza necessaria per ricaricare un determinato dispositivo e se quest’ultimo supporta la ricarica rapida. Ciò permetterà ai consumatori di verificare con maggiore facilità se i caricatori che già possiedono soddisfano i requisiti dei loro nuovi dispositivi o li aiuterà a scegliere un caricabatteria compatibile.

Per arrivare a disporre di un caricabatteria standardizzato è necessario garantire la piena interoperabilità da un capo all’altro del cavo, vale a dire tra il dispositivo elettronico e l’alimentatore esterno.

 

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome

Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato sulle novità tecnologiche

css.php