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Action cam, guida a otto modelli per essere protagonisti

La possibilità di documentare, condividere o semplicemente ricordare le proprie imprese, anche e soprattutto quando ricche di avventura, ha rapidamente portato alla diffusione delle action cam. Se per qualche tempo prezzi e modalità d’uso ne hanno reso un dispositivo accessibile a un gruppo ristretto di appassionati, l’offerta si è rapidamente allargata.

Varietà di modelli, diversificazione nelle configurazioni ed evoluzione tecnologica hanno così contributo rapidamente ad allargare la portata delle action cam, con maggiore possibilità di trovare un modello più in linea con le proprie esigenze e la propria disponibilità di spesa.

GoPro, dove il movimento è iniziato

Anche solo per il non trascurabile merito di aver portato il tema all’attenzione del grande pubblico, uno dei marchi di riferimento è GoPro. La strategia di aggiornamenti regolari nel tentativo di mantenere le distanze dalla concorrenza e garantire sempre il meglio della tecnologia, ha portato attualmente alla Hero9 Black come versione di punta.

Se non tutto quanto possa offrire di meglio attualmente una action cam, quasi. Da una risoluzione massima 5K con fotogrammi da 14,7 MP e immagini da 20 MP, doppio schermo per avere sotto controllo le ripresa ogni angolo, fino a una serie di modalità di ripresa difficile da eguagliare.

La dotazione utile in pratica per stimolare la creatività e ottenere sempre la ripresa desiderata. In più, con una gamma di accessori particolarmente ricca.

In particolare, tra l’altro si distingue l’obiettivo addizionale removibile, per superare uno dei limiti storici delle action cam, la visuale di ripresa per forza di cose estremamente ampia, anche per garantire la necessaria luminosità.

Continua la ricerca GoPro anche su altri punti strategici, a partire dallo stabilizzatore, arrivata in questa versione a HyperSmooth 3.0, con funzione di allineamento con l’orizzonte direttamente nella fotocamera. Inoltre, la possibilità di catturare fino a 240 fotogrammi al secondo risponde alla volontà di registrare slow motion senza perdere nitidezza. Infine, TimeWarp 3.0 è l’ultima evoluzione del timpe lapse a intervalli di tempo variabili.

Da non trascurare anche la possibilità meno scontata di quanto si possa credere, di utilizzare la Hero9 Black anche per streaming o semplicemente come webcam.

Anche se in misura inferiore rispetto ai primi modelli, tutto questo naturalmente si traduce in un prezzo ambizioso tanto quanto la videocamera. La dotazione di serie, con batteria da 1.720 mAh e scheda di memoria MicroSD da 64 GB costa infatti 379,98 euro.

DJI, momenti imperdibili

Più di recente, per livello di ambizioni ha iniziato a farsi notare anche DJI, portando nel settore action cam l’esperienza già maturata in altri contesti all’insegna della ripresa d’avventura e in particolare nel mondo dei droni.

In questo caso la sfida è affidata Osmo Action. Dietro le forme classiche di modelli più recenti, doppio display a colori compreso, si nasconde una serie di accorgimenti anche in questo caso interessanti.

La risoluzione video arriva al 4K. Salvo rare eccezioni, di fatto il massimo attualmente sfruttabile. Grande attenzione invece al sistema di stabilizzazione, essenziale considerata la natura del dispositivo. La risposta DJI RockSteady, sistema di stabilizzazione elettronica dell’immagine (EIS), combinato a efficaci algoritmi. Garantisce l’azienda, a prova anche di riprese dal vivo lungo i percorsi più accidentati.

Interessante anche le possibilità, almeno parziali, di controllo manuale. La ripresa in condizioni di luce precarie è storicamente uno dei punti delicati per le action cam. Poter agire con maggiore libertà su tempi di esposizione e gli altri parametri di ripresa, aiuta a ottenere comunque risultati all’altezza delle attese.

In più, altri accorgimenti in favore della praticità. Dal tasto dedicato per avviare riprese in pochi secondi, fino alla personalizzazione dell’interfaccia, sempre per aiutare a non perdersi tra i comandi rischiano di mancare l’attimo.

Con di serie altre due funzioni ormai standard soprattutto sulla fascia alta, come controllo vocale e software a corredo per il montaggio video anche su smartphone, la richiesta per la sola videocamera è di 379 euro.

Sony, camcorder in versione action cam

Elemento centrale di una action cam è naturalmente l’ottica. Facile quindi aspettarsi la presenza dei marchi storici della fotografia. La forte esigenza di tecnologia di contorno però, al momento sembra scoraggiare tanti, a parte Sony, la cui FDR-X3000 A propone un approccio meno convenzionale ma altrettanto valido.

Le forme infatti si discostano da quelle più affermate per assomigliare più a una versione in scala dei tanto apprezzati camcorder del marchio giapponese. Il vero punto di forza però, è la combinazione di tre elementi consolidati quando si parla di Sony.

Prima di tutto, il sensore CMOS Exmor R con elevata sensibilità utile anche per riprese in presenza di luce debole, se non addirittura al buio. Inoltre, il processore di immagini BIONZ X, per garantire le prestazioni del caso alla risoluzione 4K Ultra HD con velocità di trasferimento dati a 100 Mbps. Infine, la consolidata collaborazione con Zeiss per le ottiche.

In più, una scelta decisamente insolita, e al tempo stesso interessante. Di serie, il comando remoto Live-View Remote. Una sorta di wearable, all’occorrenza da usare come braccialetto o semplicemente da montare sull’action cam, per aumentare la libertà di azione a distanza, senza dipendere dallo smartphone.

D’altra parte, anche l’unica via per vedere l’anteprima delle immagini, dal momento che il display sul dispositivo è riservato alle informazioni d’uso. Inoltre, per le immersioni fino a 60 metri, è necessaria una protezione aggiuntiva.

L’esperienza Sony in materia offre tutte le garanzie del caso sulle prestazioni. Questo significa però, anche una spesa proporzionata, nel caso specifico di 600 euro.

Insta360, l’altro punto di vista

Diverse comunque le alternative disponibili, sia per chi è disposto a investire una cifra più bassa per una action cam sia per chi ne è alla ricerca per un uso meno estremo. Per diversi aspetti, interessante l‘interpretazione Insta360 GO 2.

Solo una delle varianti proposte dal marchio, quella però al momento tra le più originali in assoluto. La compattezza è infatti tale da rendere la GO 2 versatile come poche altre. Misura infatti 52,9×23,6mmx20,7mm. Grazie a questo, e agli adattatori in dotazione, si riesce a posizionare praticamente ovunque.

Anche in assenza forzata di un display, l’uso è estremamente semplificato. Praticamente, si riduce tutto a un pulsante sotto il piccolo obiettivo, a meno naturalmente di non voler optare per la gestione via app.

Tra gli elementi distintivi però, è un altro a emergere. Grazie a una combinazione di sensori e algoritmi per il livellamento dell’orizzonte, a prescindere dalla posizione della videocamera, il video risulterà perfettamente verticale.

La compattezza non pregiudica la disponibilità della  funzioni di base. Per esempio, il timelapse può essere effettuato qualsiasi angolazione e anche di notte, quando il sistema sarà in grado di adattare automaticamente esposizione e intervalli. Oppure, uno slow motion limitato sì al 4x, ma in grado di registrare fino a 120 fps.

Il controllo diretto delle impostazioni più semplici si effettua anche dalla custodia. Con l’apprezzabile ruolo aggiuntivo di caricatore, come avviene ormai regolarmente per gli auricolari total wireless. Questo porta l’autonomia totale di ripresa a 2,5 ore. La stessa custodia funziona anche da comando remoto o da supporto.

La dotazione base, comprensiva di custodia e supporto magnetico a ciondolo, costa 319,99 euro.

Midland, immagini non parole

Per i tanti non necessariamente alle prese con situazioni estreme o alla ricerca del massimo offerto dalla tecnologia, il livello di spesa si può ridurre, e neppure di poco. Accontentandosi di un ventaglio di opzioni, e di accessori inferiore, la soddisfazione resta comunque elevate. Nel caso Midland significa affidarsi alla H9, action cam sempre 4k, con frequenza a 30 fps.

Le forme sono semplici, mentre per le riprese in immersione serve ancora la custodia dedicata, ormai spesso superata, utile comunque anche a difendere da pioggia e polvere. Di serie però, un non scontato telecomando da polso per i comandi di base,

Presente sempre lo stabilizzatore d’immagine, così come la modalità Time Lapse, sia con foto da 14 MP sia con video, Comandi e operazioni vengono controllati anche dal display LCD da 2” sul retro.

La dotazione di serie prevede una dotazione completa di custodia impermeabile, una serie di supporti e il telecomando Wi-Fi. Il prezzo ufficiale è di 198,99 euro.

Nilox, l’importatnte è filmare

Ancora più essenziale è l’idea Nilox, messa in pratica nella 4K Naked. In linea con i canoni classici di designi della action cam, ha il pregio non secondario di essere il primo modello Nilox a non richiedere la custodia impermeabile per riprese fino a dieci metri di profondità. Il case viene comunque fornito di serie per chi vuole spingersi più a fondo, fino a trenta metri.

In tutte le altre situazioni, si può apprezzare i vantaggi di un sistema più leggero e compatto, con schermo touch screen da 2” a colori. In alternativa, si può sempre contare sul telecomando in dotazione.

Per le riprese si arriva sempre al formato 4K, mentre le foto raggiungono la risoluzione di 14 MP. La stabilizzazione è garantita, mentre non si può contare più di tanto su regolazioni manuali od opzioni come il time lapse.

Viene però fornita una seconda batteria, utile a raddoppiare la singola autonomia di due ore di ripresa. Per molti risulterà di conseguenza interessante il prezzo di 129,95 euro.

 

Trevi, obiettivo sul risparmio

Per chi punta prima di tutto al prezzo però, si può fare anche di meglio. Trevi infatti, con la propria GO 2500 4K si spinge infatti ben al di sotto dei cento euro. Nei casi migliori di venditori online, si può arrivare anche a poco più di 60 euro.

Qualche compromesso è inevitabile, anche se il cuore resta comunque affidato a un sensore immagine Sony 179, per raggiungere il formato video 4K. Nessuna rinuncia inoltre, sul fronte pratico, con il doppio display, posteriore a colori e anteriore monocromatico per le impostazioni operative. 16 MP la massima risoluzione per le immagini.

Oltre alla presa USB 2.0, l’interfaccia è anche HDMI, in una configurazione che ricorda molto da vicino le action cam di qualche generazione fa, comunque affidabili se non si insegue la massima versatilità e qualità assoluta in ogni circostanza.

Ezviz, la dash cam in più

Sulla stessa linea, per prezzo e caratteristiche c’è anche la Ezviz S2. Colori a parte, le forme non presentano differenze sostanziali. Una importante emerge però a livello di specifiche, con il video non oltre il formato Full HD. Anche per le immagini, la risoluzione di 8 MP è inferiore alla media.

C’è però una ragione di fondo per una differenza così marcata. La S2 è infatti concepita anche come dash cam, dove la necessità di riprendere a lungo comporta inevitabilmente qualche compromesso con la qualità per garantire la durata delle riprese memorizzabili.

Per questo, sono da segnalare alcune opzioni particolari, come il riconoscimento di ostacoli e dei segnali stradali, il superamento di corsia e la possibilità di registrare video in automatico in situazioni di emergenza, come una collisione.

Anche l’angolo di ripresa di 150° è leggermente inferiore rispetto alla media di 170°. Ci sono però modalità time lapse e il display posteriore, l’unico, da 2”.

Il prezzo sui canali di vendita online è intorno ai 50 euro. Attenzione però alla dotazione di accessori. Spesso infatti si trova in vendita solo la videocamera con cavo USB.

 

 

 

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