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Amazon Music: ai clienti Prime 100 milioni di canzoni, ma nessun controllo sui titoli

Con un annuncio a sorpresa, Amazon ha annunciato di aver esteso a tutti i clienti Prime l’intero catalogo di Amazon Music: 100 milioni di brani, contro i 2 milioni precedentemente disponibili.

La domanda, più che legittima, potrebbe essere che senso ha quindi sottoscrivere l’abbonamento mensile ad Amazon Music Unlimited?

Una risposta tutto sommato facile, ma che potrebbe al tempo stesso non piacere a molti utenti.

Amazon Music, le differenze fra i piani

I motivi per scegliere l’abbonamento ad Amazon Music Unlimited sono numerosi: prima di tutto, la qualità dei file trasmessi in streaming fino a 24 bit e 192 kHz. Inoltre, Amazon Music Free e Prime non consentono di acquistare il pacchetto famiglia, rimanendo confinati al singolo utente. Tanto Music Unlimited che Music Prime non impongono agli utenti paise pubblicitarie fra un brano e l’altro.

Il vero punto debole? Eccolo, in tutta la sua (antipatica) verità. Music Prime (e ovviamente il fratello minore Music Free) non permettono la scelta deii singoli brani. Agli utenti è concesso solo l’ascolto di canzoni, attraverso il supporto di intelligenza artificiale e machine learning.

Gli algoritmi contano più degli utenti?

Un sistema già visto con Spotify, e che ha fatto arrabbiare innumerevoli audiofili e anche grandi artisti del calibro di Adele. A farne le spese sono, fra gli altri, gli appassionati di musica classica, genere già penalizzato dagli streamers, in generale molto più pop-oriented. Pensare di proporre estratti da opere liriche allo stesso modo di singolo brani di un album pop non ha semplicemente alcun senso. Ma anche per tutti gli altri, spesso il risultato è sentirsi proporre canzoni magari lontane dalle proprie esigenze. Inoltre, il limite del salto traccia è fissato a cinque brani, per poi ascoltare giocoforza quanto proposto dagli algoritmi di Amazon Music.
Con questo non vogliamo demonizzare il concetto di shuffle, più che ragionevole in molte circostanze di ascolto. Tuttavia, il concetto di album e della sua costruzione merita rispetto: le scalette non sono realizzate a caso, ma sono spesso frutto di intense confronti e riflessioni da parte degli autori e degli staff.

Un’esperienza musicale finalizzata ad offrire agli ascoltatori il percorso così come pensato dagli artisti, nei fatti snaturata da un’intervento tecnologico. Che, con una certa ironia, gli utenti dovranno pagare per non avere.

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