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Connessioni internet per casa, vediamoci chiaro

Per collegarsi a internet da casa esistono varie soluzioni e tecnologie: fibra 100%, fibra e rame, fibra e radio, solo rame oppure satellite. Ecco come funzionano, quali prestazioni offrono in termini di velocità e affidabilità, come calcolare la velocità reale di download/upload e molto altro.

Almeno 9 abitazioni italiane su 10 hanno a disposizione un collegamento internet di nuova generazione (NGA – Next Generation Access) che assicura una velocità di download di almeno 30 megabyte al secondo (Mbps).

Le famiglie più fortunate che abitano nei grandi centri urbani (e non solo) possono navigare su internet a velocità sostenuta, anche oltre i 1000 Mbps (1 Gbps) mentre altre devono accontentarsi di velocità inferiori (da 30 a 200 Mbps).

Altre ancora a cui era stato promesso un collegamento ultraveloce (es.: 100 Mbps) nella realtà ottengono prestazioni nettamente inferiori (es.: 30-50 Mbps).

Per scoprire le ragioni di questa differenza di velocità, anche tra comuni vicini, è necessario imparare a conoscere le tecnologie utilizzate per portare internet nelle case degli italiani.

Come è fatta un’infrastruttura di rete

L’infrastruttura di rete che permette di navigare su internet da casa, giocare online o vedere una partita di calcio in streaming è basata su varie tecnologie e soluzioni che si riflettono sulla qualità e le prestazioni del collegamento (velocità di download – da internet al PC/console/smart Tv di casa – e upload – da casa a internet).

L’accesso al web è possibile grazie ad una fitta rete di cavi che si snoda in tutto il pianeta, anche subacquei, raggiungendo le centrali di trasmissione principali degli operatori telefonici/dati.

Le centrali principali sono collegate a loro volta a centrali regionali, provinciali e locali da cui partono i cavi destinati ai cabinati di smistamento, ovvero gli armadi di strada a livello di quartiere o zona circoscritta.

A partire dagli armadi di strada si perfeziona l’ultimo tratto (chiamato “ultimo miglio”) che porta uno o più fasci di cavi alle singole unità abitative o lavorative anche attraverso gli armadi di derivazione (chiamati “chiostrine”) presenti nelle immediate vicinanze (a livello strada, su pali, ecc.) oppure all’interno dei palazzi.

Dal rame alla fibra

Fino a 20-30 anni fa l’infrastruttura di rete era composta quasi esclusivamente da cavi di rame (il classico “doppino”) che supportano una velocità massima di 7-20 Mbps in download (ADSL2) influenzata negativamente dalle condizioni meteo, dalle temperature esterne e dalle distanze geografiche.

Più un’abitazione è lontana dalla centrale, dai cabinati o dagli armadi, più il segnale perde potenza (cioè cresce l’attenuazione sul cavo di rame) con conseguente riduzione della velocità di download/upload.

Con l’avvento della banda ultra larga e del piano strategico BUL, un buona parte della rete in rame è stata sostituita dalla fibra ottica che ha permesso di rivoluzionare le prestazioni in termini di velocità (i fili di vetro supportano molta più “banda”) e affidabilità (bassa attenuazione anche su lunghissime distanze, elevata resistenza alle condizioni ambientali e ai disturbi in radiofrequenza, ecc.).

Verso la Gigabit Society (al rallentatore)

La sostituzione della vecchia rete in rame con quella nuova in fibra richiede un grande sforzo economico e operativo di cui il nostro Governo si è fatto carico ma che, ad oggi, sta subendo forti rallentamenti.

Mappa dello stato di avanzamento lavori fibra (https://bandaultralarga.italia.it/mappa/)

La Strategia Italiana per la Banda Ultralarga (Verso la Gigabit Society), approvata nel 2021 dal Comitato Interministeriale per la transizione digitale, prometteva di portare la fibra (FTTH/FWA – vedi sotto) in 5424 comuni entro il 2022 (6234 entro il 2023) e la connettività a 1 Gbps su tutto il territorio nazionale entro il 2026, in anticipo rispetto agli obiettivi europei fissati al 2030.

Al momento lo stato di avanzamento dei lavori è inferiore alle attese e moltissime zone d’Italia devono ancora convivere con il vecchio doppino in rame, almeno per l’ultimo tratto che va dall’armadio di strada alle abitazioni. Molto più numerosi sono invece i cabinati di smistamento (armadi di strada) raggiunti dalla fibra ottica, anche nei comuni italiani più piccoli.

Ad oggi, quindi, solo poco più della metà delle famiglie italiane ha a disposizione una connessione internet che gli garantisce (sulla carta come vedremo tra poco) una velocità di download di almeno 100 Mbps ma in tantissime abitazioni i 50-100 Mbps sono ancora un miraggio.

Fibra 100% oppure “mista”

Le proposte commerciali degli operatori telefonici (TIM, Vodafone, Wind Tre, Iliad, ecc.) parlano spesso di “fibra” senza specificare la tecnologia impiegata e promettono velocità di download che talvolta non rappresentano la regola ma l’eccezione.

Mentre in alcune zone il collegamento dalla centrale locale all’abitazione utilizza interamente la fibra ottica (FTTH – Fiber To The Home – Fibra 100%) in molte altre si utilizza sia la fibra fino all’armadio di strada (FTTC – Fiber To The Cabinet) sia il vecchio doppino di rame (dall’armadio di strada all’abitazione – Fibra “mista”).

Esiste anche una soluzione intermedia chiamata FTTB (Fiber To The Building) e utilizzata quando non è possibile effettuare lavori in appartamento per l’installazione della fibra. Prevede il collegamento in fibra ottica dalla centrale di trasmissione a una centralina condominiale e un collegamento in rame da quest’ultima ai singoli appartamenti (poche decine di metri).

Le prestazioni dei collegamenti FTTH/FTTB non sono influenzate né dalla distanza né dalle condizioni ambientali. La velocità di download/upload viene quindi stabilita dall’operatore in base all’offerta sottoscritta dal cliente (es.: 1000/200 Mbps, 2,5/1 Gbps, 10/2 Gbps, ecc.) e, di norma, corrisponde a quella reale a meno di sovraffollamenti o problemi tecnici.

Offerte commerciali TIM per internet a casa

La questione è totalmente diversa quando il collegamento avviene in FTTC: la prima tratta in fibra è molto performante mentre la seconda in rame porta a una riduzione della velocità di download/upload in base alle tecnologie utilizzate dall’operatore nell’armadio di strada (massimo 100/200 Mbps in download), alle condizioni del doppino (spesso posato decenni fa) e alla distanza tra l’abitazione e l’armadio di strada.

Armadio di derivazione TIM (FTTC)

Il punto critico dell’FTTC è quindi la tratta dei cavi di rame che partono dall’armadio di strada, passano da quello di derivazione e infine arrivano nell’abitazione.

Se la lunghezza è contenuta (massimo 150-200 metri) l’attenuazione sarà minima e la velocità di “partenza” (es.: 100 Mbps all’armadio di strada) verrà probabilmente mantenuta all’80-90% (80-90 Mbps).

Se invece l’abitazione è lontana dall’armadio di strada, ad esempio oltre i 400-500 metri, gran parte del segnale verrà perso lungo il percorso e le velocità scenderanno rapidamente, anche sotto i 30-40 Mbps in download e i 3-4 Mbps in upload nonostante i 100-200 Mbps di partenza.

Speedtest effettuato su un collegamento FTTC in un’abitazione distante 600 metri dall’armadio di strada (velocità di partenza: 100/20 Mbps)

Questa criticità si manifesta in particolare nei piccoli comuni con una bassa densità abitativa e pochi armadi sparsi su un territorio molto vasto che servono ampie zone anche su lunghe distanze (fino a 1 km).

Alcuni siti web come questo permettono di stabilire, con buona approssimazione, le velocità effettive in base alla vostra ubicazione così da conoscere in anticipo le performance reali della rete FTTC.

https://uli.it/fibra-ottica/verifica-copertura.html

FWA, l’alternativa wireless alla FTTC

Nelle abitazioni non coperte dalle reti in fibra e con una rete in rame poco performante o addirittura assente, la soluzione preferita per accedere a internet da casa è la tecnologia FWA (Fixed Wireless Access).

L’infrastruttura di rete ricalca quella della FTTC ma, al posto dell’armadio di strada, la dorsale in fibra raggiunge una stazione radio (torre mobile BTS) che trasmette e riceve i segnali da/verso l’abitazione con tecnologia wireless (4G, 5G, soluzioni radio proprietarie, ecc.).

L’abitazione comunica con la BTS grazie ad un’antenna compatta montata all’esterno, puntata in direzione della torre mobile e collegata ad un modem/router dedicato che smista i segnali ai dispositivi fissi (PC, console, Smart TV, ecc. – via Ethernet) e mobili (smartphone, tablet, controller domotici, ecc. – tramite Wi-Fi).

La rete FWA non richiede la presenza della linea fissa (doppino telefonico) e permette quindi di raggiungere anche i luoghi più remoti (località montane, aree scarsamente abitate, zone rurali, ecc.).

Il collegamento radio dell’ultimo miglio è però sensibile ai disturbi ambientali (pioggia, sbalzi di temperatura, ecc.) e la velocità di download/upload è strettamente legata alla distanza BTS-abitazione come già visto per l’FTTC, al numero di utenti collegati, ecc.

Di norma l’FWA permette di creare una rete wireless a banda larga fino a 30-40 Mbps (download) o, nei casi più fortunati, anche a banda ultralarga (100-200 Mbps).

STTH: internet via satellite

I satelliti sono un’altra soluzione vincente per affrontare e superare il Digital Divide così da garantire a tutti (100% del territorio e della popolazione) e già adesso una connessione in banda larga/ultralarga da almeno 30-100 Mbps.

Dallo spazio possono irradiare a pioggia connessioni veloci, in qualsiasi momento e luogo, così come fanno già da decenni con i canali radiotelevisivi.

Internet via satellite

Non richiedono infrastrutture terrestri ma solo un’antenna piatta o parabolica puntata verso il cielo e un modem/router che invia e riceve i segnali tramite LAN (Ethernet) e Wi-Fi.

L’STTH (Satellite To The Home) è una tecnologia ormai collaudata non solo per il settore business ma anche per il mercato consumer grazie a soluzioni “chiavi in mano” a costi contenuti come quelle di Starlink (clicca qui o il banner sotto per l’articolo di approfondimento).

Starlink, internet via satellite per tutti a 50 euro

Cinque bollini a tutela dei consumatori

AGCOM, l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, ha introdotto una serie di bollini identificativi per permettere ai consumatori di riconoscere più facilmente le tecnologie di connessione disponibili nelle loro abitazioni.

Alle tecnologie FTTH e FTTB è stato assegnato un bollino verde con la lettera “F” (Fibra 100%), a FTTC/FWA due bollini gialli (FR – Fibra-Rame o Fibra-Radio) mentre alle connessioni 100% rame/wireless due bollini rossi (R – Rame o Radio).

Dal momento che le nuove reti in fibra ottica sono in costante espansione, non solo nelle grandi città ma anche nei piccoli comuni, vi suggeriamo di consultare regolarmente i siti web degli operatori telefonici (es.: sezione “controlla copertura”) oppure i portali dedicati come BUL, Connetti Italia, Open Fiber e Fibermap per essere sempre aggiornati sulle migliori tecnologie di connessione disponibili a casa vostra.

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