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Dazn, anno nuovo format nuovo: arriva Day Off

Il 2022 di Dazn si apre con un nuovo ed esclusivo format: “Day Off”.

Condotto da Diletta Leotta, Day Off racconta una giornata fuori dal campo in compagnia di un calciatore della Serie A Tim. Un nuovo format, che porta lo spettatore a conoscere i giocatori sotto una luce più personale, tra confidenze e racconti, hobby e passioni, ma senza mai parlare di calcio, anzi con l’obbligo di non farlo; se si trasgredisce, arrivano le simpatiche ma spinose penitenze del barattolo di “Day Off”.

Il protagonista a dare inizio alla prima puntata, disponibile da oggi su Dazn, è Federico Bernardeschi, centrocampista di Juventus e Nazionale Italiana, che racconta la sua passione per l’arte, la musica e la cucina e i momenti che hanno marcato la sua vita: tutti gli ingredienti per imparare a staccare dal calcio e ricaricarsi.

dazn bernarderschi

Dazn Day off, la prima puntata con Federico Bernardeschi

Il calciatore ha rivelato di aver apprezzato le due regole di Day Off: non si parla di calcio e niente cellulari. «È essenziale staccare per ricaricarsi. Ho impiegato anni per trovare il giusto equilibrio, ma adesso riesco a gestirmi bene».

Bernardeschi si è soffermato sull’importanza della famiglia: «Nella vita ho scoperto col tempo che ho sempre dato meno peso alle cose materiali e più peso agli affetti umani. Stare con tutte donne in casa è la cosa più bella del mondo. Le donne sono molto più avanti di noi uomini. Si sta bene: sono sempre coccolato e amato. Quando sono off, adesso che sono orgogliosamente padre, cerco di dedicare più tempo alle mie due figlie, Deva e Lena. Con il nostro lavoro siamo poco a casa. Cerco di dar loro tutto l’amore del mondo, ovviamente facendo anche qualche sbaglio. Ma è naturale e in realtà è anche una parte bella dell’essere genitori. Non siamo esseri perfetti: loro devono imparare ad amare anche le imperfezioni degli altri, come noi ameremo le loro».

dazn day off

Una visione bianconera e le belle sofferenze

«Avevo 8 anni e facevo un sogno ricorrente. Andavo quattro volte a settimana avanti e indietro da Carrara agli allenamenti (a Empoli, per un totale di 230 km andata e ritorno, ndr), la sera arrivavo stanco a casa. Sognavo spesso questo tunnel e in fondo c’era una luce bianca pazzesca, ho sempre immaginato che quello fosse il punto in cui dovevo arrivare per ripagare sia me sia la mia famiglia di tutti i sacrifici fatti. Arrivando alla Juve, in bianconero, il sogno si è realizzato.» ha raccontato Bernandeschi a Dazn. «Il mio percorso è stato pieno di tante avversità. Ognuno ha il suo, a me il mio piace tantissimo. Anche le sofferenze, bellissime. Non rinnego niente. Dalle sofferenze ho sempre imparato qualcosa di bellissimo. Ad esempio a 16 anni mi hanno fermato per il cuore, mi dissero che non potevo più giocare a calcio. È stato pazzesco, son dovuto stare in casa senza fare attività fisica di nessun tipo per 6 mesi. In quel periodo mi sono avvicinato moltissimo alla fede, pregavo tanto. Però non stavo bene, anche i miei amici me lo facevano notare. Ma quella sofferenza mi ha fatto capire quanto io amassi davvero il calcio, quanto io amavo davvero questa passione. Certe cose si capiscono quando ce le tolgono. Allora lì mi sono promesso di fare tutto quello che era in mio potere per arrivare a essere un calciatore professionista. Ci credevo tanto che sarei riuscito ad arrivare in alto. Noi carraresi siamo tosti di carattere, sarà il marmo? Ahh e ne andiamo molto fieri».

dazn bernarderschi

2021, l’anno dell’equilibrio

A Dazn, il calciatore bianconero ha raccontato di aver raggiunto traguardi sportivi e personali fondamentali nel corso del 2021. «Credo di essere risalito, con l’Europeo ho chiuso un cerchio del mio viaggio. Il 2021 è stato un anno meraviglioso: ho vinto due trofei con la Juve, ho vinto l’Europeo, è nata mia figlia, abbiamo comprato casa e ci siamo sposati. Non ho nulla di cui lamentarmi. Elencando queste cinque cose può sembrare un anno pazzesco, ma in realtà anche in questo anno ci sono stati tanti momenti difficili. Per questo io amo i momenti difficili. Penso che il 2021 sia stato l’anno dell’equilibrio per me».

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