In sintesi
Il piccolo ricevitore Amiko SHD-8900 ALIEN ha risvegliato il nostro interesse verso la sperimentazione, quasi sopito: abbiamo molto apprezzato l’implementazione del dual-boot con cui poter scegliere liberamente il sistema operativo Spark oppure l’universale Enigma, e beneficiare così di una flessibilità d’uso impensabile su altri ricevitori della stessa fascia di prezzo o decisamente più costosi. Una separazione netta tra i firmware installati permette l’impiego “double-faced”, ovvero completamente indipendente dei sistemi, permettendo di giocare con il nostro apparecchio senza la paura di rovinare la serata famigliare per qualche files refrattario ad installarsi. E chi crede che il sistema operativo Spark sia esclusivamente “family-oriented” e che ci si diverta solo con Enigma deve ricredersi, in quanto anche in questo ambiente, in ogni caso Linux-based, è possibile installare plug-in, navigare in Internet (RSS, Internet-Radio e YuoTube) e gestire il PVR su penne USB. Una vera e propria innovazione tecnologica che ci auguriamo di vedere implementata anche in altri marchi.
Agosto 2011
Velocità, stabilità, estetica, funzioni avanzate: chissà quante cose passano per la testa dei progettisti nel tentativo di inventarsi qualcosa di nuovo con un buon successo di pubblico, un’innovazione destinata a durare nel tempo. Le buone idee sono merce rara e averle non è per nulla semplice, nel campo dei ricevitori digitali e della tecnologia in generale, poi, le cose sono ancora più complicate perché entrano in ballo tanti fattori capaci di oscurare un lampo di genio. Una soluzione può essere eccellente ma inattuabile per motivi tecnici, così come può dimostrarsi antieconomica anche se in grado di risolvere molti problemi: una buona idea che trovi anche attuazione equivale a trovarsi al posto giusto nel momento giusto, quasi come vincere alla lotteria. Proprio per questi motivi accade anche che le vere innovazioni si manifestino per caso, o per motivi profondamente diversi da quelli che poi ne decretano il successo.
L’uovo di Colombo?
Da qualche anno sui ricevitori Enigma, campo di battaglia degli smanettoni, si è diffuso il “multi-boot”, ossia la possibilità di decidere all’avvio del ricevitore quale versione del firmware utilizzare tra quelle presenti nei device connessi al ricevitore. A dire il vero abbiamo dedicato poco spazio a queste soluzioni basate sul codice presente nel bootloader, trattandosi di pratiche avanzate responsabili a volte di scarsa stabilità per il ricevitore. Probabilmente non la pensano così i progettisti dei decoder Amiko che nel recente modello Alien, hanno previsto al boot di sistema la possibilità di scegliere tra due diversi sistemi operativi, il primo proprietario, nome in codice Spark, l’altro è il classico Enigma2: in questo modo una funzione da “smanettoni” quale il multiboot viene adottata per la prima volta a favore della semplicità.
Il sistema Spark offre un’interfaccia più classica, è più semplice da utilizzare e mette a proprio agio le persone a disagio con Enigma, ma senza rinunciare a funzioni di networking avanzate, installazione di plug-in e aggiornamenti online. Le versioni di Enigma2 customizzate per Alien offrono le stesse prestazioni di qualunque altra versione del popolare sistema operativo Linux-based, anche a scapito della semplicità. Proprio per le caratteristiche tipiche del dual-boot la prova è stata separata in due parti, al fine di approfondire le prestazioni di entrambi i sistemi operativi.
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