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DiSEqC: come funziona, cosa permette di fare

Dodici domande sul DiSEqC, la tecnologia messa a punto da Eutelsat che permette di gestire fino a 64 LNB, centralini multiswitch, motori ed altri dispositivi con un solo decoder e un solo cavo coassiale. Avete qualche ulteriore dubbio? Scriveteci e i nostri esperti vi risponderanno.

Cos’è il “DiSEqC”?

Scheda di collegamento di uno switch DiSEqC a decoder e LNB (Credit: Megasat)

Il DiSEqC (pronuncia “Dai-sec”), acronimo di Digital Satellite Equipment Control, è un protocollo di comunicazione sviluppato da Eutelsat, l’operatore dei satelliti Hotbird.

Mette in comunicazione tra loro decoder satellitari, LNB e motori, al fine di gestire la ricezione da due o più parabole, LNB e motori utilizzando un solo cavo coassiale.

Come fa il DiSEqC a comandare tutto questo con un solo cavo?

Il segreto sta nella comunicazione basata su un tono a 22 kHz che funge da “portante” (onda PWM modulata in PWK) e sui comandi digitali generati dal decoder che si differenziano a seconda del dispositivo da gestire (LNB, motore, centralino multiswitch, ecc.).

Il messaggio digitale trasmesso dal decoder viene applicato al tono a 22 kHz secondo la logica dei “bit”: un bit ha una durata complessiva di 1,5 millisecondi e assume il valore “zero” se il tono è attivo per 0,5 ms (e inattivo per il resto del tempo, cioè 1 ms) oppure “uno” se dura 1 ms (inattivo per 0,5 ms).

Un intero messaggio di controllo dura 53 millisecondi è formato da 4 “istruzioni” (4 byte, 32 bit): il primo byte descrive la modalità di funzionamento (framing – con o senza risposta), il secondo identifica il dispositivo da controllare (address – tutti, solo LNB e switch, solo LNB, motori, ecc.), il terzo contiene il comando da eseguire (command) mentre il quarto i dati da inviare (es.: satellite 1-2-3-4, banda, polarità, limiti motore, ecc.).

Formato dei messaggi DiSEqC in trasmissione e ricezione (solo nelle versioni bidirezionali 2.x)

Questi 4 byte permettono al decoder di generare moltissimi comandi, gestire molteplici dispositivi secondo vari schemi operativi e possono convivere sia con il segnale satellitare sia con gli altri comandi come quelli di banda e polarità (22 kHz on/off, 14/18 volt) grazie alla trasmissione digitale e ai tempi di ritardo (nel caso della portante a 22 KHz).

In pratica il decoder assume il ruolo di “controller” (unità master) mentre i dispositivi gestiti sono le “unità slave”. Il primo fornisce un comando ai secondi e, dopo una serie di controlli sui dati ricevuti, esegue l’operazione richiesta.

Il controllo può essere unidirezionale oppure bidirezionale. Nel primo caso il comando viene inviato senza nessuna verifica sull’effettiva esecuzione (il decoder non sa se è stato ricevuto ed eseguito correttamente) mentre nel secondo caso il dispositivo “slave” comunica al decoder “master” se il comando è arrivato, è stato eseguito oppure è necessaria una nuova trasmissione.

Quali dispositivi includono e utilizzano il DiSEqC?

LNB Monoblocco Megasat Diavolo

Esistono diversi componenti di un impianto satellitare che utilizzano il protocollo DiSEqC.

Alcuni permettono solo di generare i comandi (es.: decoder e Tv), altri hanno il compito di riceverli e gestirli (switch, motori DiSEqC 1.2, LNB Monoblocco, moduli Multiswitch per impianti centralizzati, ecc.), altri ancora possono ricevere, gestire e comunicare con il dispositivo “master” per essere riconosciuti e configurati in maniera automatica (Multiswitch avanzati – vedi sotto).

Esistono differenti versioni del DiSEqC?

Sì. A ciascuna versione corrisponde uno specifico livello (primo numero) ed una specifica categoria (secondo numero) che determinano le tipologie di comandi generabili, i dispositivi che si possono gestire, ecc.

Ad esempio, la versione DiSEqC 1.0 appartiene al primo livello (1) e alla categoria “zero” (0).

Quali sono i livelli e le categorie del DiSEqC? Cosa permettono di fare?

La versione “base” del DiSEqC non ha alcun numero identificativo (livello/categoria) perché viene chiamata “Simple Tone Burst”, “Simple DiSEqC” oppure “Mini DiSEqC”. Si tratta di una versione “semplificata” della 1.0 (vedi sotto) per commutare e gestire solamente 2 LNB.

Il DiSEqC 1.0 funziona solo in una direzione (decoder-dispositivo – come il Simple Tone Burst appena visto) e permette di comandare fino a 4 LNB per altrettante parabole e/o posizioni satellitari (es.: 13° Est, 19,2° Est, 16° Est, 9° Est). È retrocompatibile con il Simple Tone Burst.

Il DiSEqC 1.1 (livello 1, categoria 1) mette a disposizione istruzioni aggiuntive chiamate “uncommitted” rispetto a quelle tradizionali “committed” (1.0) che permettono non solo di gestire fino a 8 LNB ma soprattutto di collegare più switch DiSEqC in cascata (vedi sotto) per arrivare ad un massimo di 64 combinazioni (LNB) possibili, sempre con un solo decoder e un solo cavo coassiale. È retrocompatibile con le precedenti versioni (1.0 e Simple Tone Burst).

Il DiSEqC 1.2 è espressamente dedicato alle parabole motorizzate e permette di comandare il movimento, impostare i limiti est/ovest e la posizione di ogni singolo satellite con lo stesso cavo coassiale utilizzato per la ricezione dei segnali DVB-S/S2 e l’invio dei comandi di banda (22 KHz) e polarità V/H (14/18 volt). Un decoder/Tv compatibile DiSEqC 1.1 non è automaticamente compatibile con le versioni precedenti (1.0 e 1.1) se non viene espressamente riportato nelle specifiche tecniche.

Le versioni 2.0, 2.1 e 2.2 introducono il concetto di “bidirezionalità” dei comandi (livello 2) replicando le stesse funzionalità (categorie) delle versioni 1.0, 1.1, 1.2 e assicurando la piena retrocompatibilità (ad esempio uno switch DiSEqC 2.0 può essere utilizzato per 2 LNB di un sistema Dual Feed).

In pratica permettono di inviare i comandi e ricevere risposta dai dispositivi in tutte quelle applicazioni che richiedono una completa interattività come il controllo remoto dei centralini TV negli impianti monocavo, il riconoscimento automatico e la configurazione di tutti i dispositivi collegati all’impianto satellitare, ecc.

La quasi totalità dei decoder satellitari in commercio e dei televisori con tuner DVB-S/S2 supportano i comandi DiSEqC 1.0 e 1.1. Alcuni sono compatibili anche con le parabole motorizzate monocavo (1.2) ma solo una minoranza supporta le versioni “bidirezionali” 2.0, 2.1 e 2.2.

Ho sentito parlare del “DiSEqC 1.3”: perché non l’avete citato?

Il DiSEqC 1.3 non viene elencato tra le versioni ufficiali perché, in realtà, non esiste. Si tratta, infatti, di una denominazione fittizia spesso utilizzata per quei motori e decoder con funzionalità aggiuntive rispetto a quelle “base” del protocollo DiSEqC 1.2.

Come già scritto sopra, il DiSEqC 1.2 permette di controllare un motore monocavo gestendone lo spostamento, i limiti est-ovest, ecc. Alcuni di questi motori supportano anche il protocollo USALS (Universal Satellites Automatic Location System) sviluppato dalla società italiana STAB.

Schermata di configurazione di un motore monocavo USALS dal decoder Sat Optimuss Underline

Questo protocollo facilita il puntamento della parabola motorizzata calcolando automaticamente le posizioni dei satelliti in base al luogo di installazione. È sufficiente inserire nel menù OSD i valori di latitudine e longitudine, memorizzare un solo satellite (es.: Hotbird 13° Est) e il motore memorizzerà automaticamente tutte le altre posizioni visibili. Esistono alcune varianti (cloni) del protocollo USALS chiamate “GoToX”, “GoToXX”, ecc.

I motori monocavo e i decoder/Tv che supportano il protocollo USALS e le sue varianti vengono pertanto indicati come “compatibili DiSEqC 1.3” o “Compatibili GoToX”.

Cosa si intende per “switch DiSEqC in cascata”?

Grazie alle caratteristiche e potenzialità del protocollo DiSEqC 1.1 (istruzioni aggiuntive “uncommitted” – vedi sopra), si possono gestire molti più ingressi rispetto agli 8 predefiniti (utilizzando uno switch 1-out/8-in) semplicemente collegando tra loro diversi switch in versione 1.1 e/o 1.0 su due o tre livelli.

Se, ad esempio, colleghiamo al decoder uno switch DiSEqC 1.1 e i suoi 4 ingressi ad altrettanti switch DiSEqC 1.0 (sempre a quattro ingressi), potremo gestire fino a 16 LNB. Questo schema è composto da due livelli (livello 1 – inferiore – switch DiSEqC 1.1, livello 2 – superiore – switch DiSEqC 1.0).

Uno schema a tre livelli con 5 switch DiSEqC 1.1 (uno per il livello 1 e quattro per il livello 2) e 16 switch DiSEqC 1.0 (4 per ciascuno switch DiSEqC 1.1 di secondo livello)  permette invece di controllare fino a 64 LNB.

Per una parabola Dual Feed quale versione DiSEqC serve?

parabole satellitari

Una parabola Dual Feed con due LNB separati richiede la versione più semplice del protocollo DiSEqC, ovvero la “Simple Tone Burst” (chiamata anche “Simple DiSEqC o Mini DiSEqC) supportata da tutti i decoder e Tv DVB-S/S2.

Più concretamente, serve uno switch DiSEqC con 2 ingressi e 1 uscita compatibile con qualsiasi versione del protocollo, anche quelle avanzate come la 1.0 (monodirezionale) e la 2.0 (bidirezionale). L’uscita andrà collegata al decoder mentre i 2 ingressi agli LNB (posizione A e B – es.: Hotbird e Astra).

Schema di impianto Dual Feed con switch Simple DiSEqC

Le indicazioni sopra valgono anche per gli LNB Monoblocco?

Sì e no. Ricordiamo innanzitutto che gli LNB Monoblocco sono speciali convertitori che includono in un unico “corpo” i circuiti di due o tre diversi LNB (ogni LNB ha il suo “corno” – feed), già tarati per catturare i segnali provenienti da altrettanti slot orbitali distanti tra loro 6°, 4°, 3°+3°, ecc.

Ad esempio, per un Dual Feed dedicato ai satelliti Hotbird 13° Est e Astra 19,2° Est si utilizza un LNB monoblocco da (19,2°-13°=6,2°) mentre per un Dual Feed Hotbird 13° Est e Eutelsat 9° Est un monoblocco da (13°-9°=4°).

Per commutare le due posizioni satellitari si utilizza la stessa versione del protocollo DiSEqC di due LNB separati, ovvero “Simple Tone Burst” oppure 1.0, selezionandola nel menu del decoder o del Tv DVB-S/S2 e specificando le posizioni associate ai satelliti (es.: A-Astra, B-Hotbird).

Il discorso cambia, invece, per quanto riguarda i componenti aggiuntivi dell’impianto. Gli LNB monoblocco comprendono già i circuiti che servono a commutare i due satelliti e, di conseguenza, le loro uscite (1, 2, 4, 8) vanno collegate direttamente ai decoder/Tv. In sostanza non bisogna aggiungere alcuno switch DiSEqC esterno ma solo configurare i decoder/Tv come indicato sopra.

Vorrei comprare una parabola toroidale multi-feed: quale switch DiSEqC mi serve?

Antenna Parabolica toroidale
Parabola toroidale Wave Frontier T90

Dipende da quanti LNB ha intenzione di montare sulla parabola, tenendo presente che un’antenna toroidale come la Wavefrontier 90 può supportare fino a 16 LNB.

Fino a 4 LNB si usa uno switch DiSEqC 1.0 con 4 ingressi mentre da 4 a 8 LNB serve uno switch DiSEqC 1.1 a 8 ingressi oppure uno switch DiSEqC 1.1 con 2 ingressi e due switch DiSEqC 1.0 con 4 ingressi ciascuno (in cascata).

Se la parabola ospita da 9 a 16 LNB basta seguire lo schema sopra che impiega uno switch DiSEqC 1.1 (livello 1) e 4 switch DiSEqC 1.0 (livello 2).

Quanto costa uno switch DiSEqC?

Switch EMP-Centauri “multi-DiSEqC” programmabile con ingresso DTT

Il prezzo di uno switch DiSEqC parte da pochi euro per i modelli più economici compatibili Mini-DiSEqC/1.0 con due soli ingressi (2 LNB) per arrivare a qualche decina di euro per i modelli più complessi, multifunzione e programmabili (1.0/1.1/1.2, 8 ingressi, ingresso aggiuntivo terrestre, ecc.).

Lo switch DiSEqC è impermeabile? Può stare all’aperto vicino alla parabola?

Switch DiSEqC Venton con guscio di protezione

Sì. Tutti gli switch DiSEqC sono impermeabili e possono essere tranquillamente posizionati dietro alla parabola, sul suo palo se già dotati di supporto/guscio (vedi foto) oppure all’interno di una scatola di derivazione fissata a muro.

Per ragioni di sicurezza, per incrementarne la durata e l’affidabilità, consigliamo tuttavia di trovare una posizione adeguata al riparo dalle intemperie (anche dai raggi solari che potrebbero portare al surriscaldamento dei componenti elettronici interni), ad esempio nel sottotetto oppure direttamente in casa, così da facilitare anche la manutenzione, le misure strumentali e la sostituzione in caso di guasto.

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