Enigma e DTT Felicissimo incontro

Febbraio 2011. L’avvento del Digitale terrestre nel nostro paese è un processo in atto dal  2008 e che vedrà il suo termine nel 2012: ben quattro anni per attuare uno sconvolgimento tecnologico necessario ma che non sta portando tutti i benefici attesi soprattutto a causa della conformazione del nostro paese. Ovunque sia passata la scure dello switch-off e l’abbandono definitivo delle trasmissioni analogiche a favore di quelle digitali, si è andati incontro a situazioni complesse. Intere aree geografiche non adeguatamente coperte dal segnale, continui cambi di frequenze con conseguente disagio per l’utenza normale, non abituata a risintonizzare il proprio Tv e una miridade di piccoli malfunzionamenti legati all’introduzione di un nuovo apparecchio, il decoder, che pochi conoscevano. Un fiume di parole è stato speso per discutere il fenomeno e molteplici polemiche sono state innescate da chi si ritrova con un servizio inadeguato: purtroppo la situazione è lungi dallo stabilizzarsi e le barriere naturali non possono essere aggirate con la tecnologia, a meno che non si utilizzi il satellite.
Inconvenienti a parte, è certo comunque  il ruolo centrale che il Digitale terrestre sta assumendo nell’intricata matassa del sistema televisivo italiano, in particolare da quando sono apparsi canali a pagamento che trasmettono cinema, sport e, ultimamente contenuti hard.

Così come avvenuto  per il satellite e come è ancora più facile oggi osservare, per proporre eventi di forte richiamo sono necessari forti investimenti, possibili solo con la televisione a pagamento: Dahlia TV, Mediaset Premium, NiteGate sono i nomi nuovi di questo inedito mercato che sta cercando di contrapporsi al monopolio di SKY, finora avvantaggiata nell’entrare, grazie al satellite e ai contenuti di qualità, in tutte le case degli italiani senza fare i conti con la posizione geografica.
E soltanto da poco l’interesse per il DTT sembra aver fatto breccia con proposte allettanti nei cuori dei telespettatori più esigenti, non più limitata alla sola offerta di canali generalisti e di emittenti regionali.

Categoria ben definita
I nostri lettori conoscono bene il fenomeno Enigma, sistema operativo che gestisce le prestazione di una categoria ben precisa di ricevitori satellitari basati su Linux. Introdotto e aggiornato dalla DreamMultimedia, produttore di ricevitori diventati quasi oggetti di culto tra gli appassionati, Enigma ha messo in accordo in poco tempo produttori e consumatori: i primi per la minor spesa in termini di sviluppo del firmware, i secondi per le eccellenti prestazioni che i ricevitori compatibili riescono a dare in termini di flessibilità e prestazioni.
Decine di volte abbiamo accennato alla convergenza tra ricevitori e personal computer, convergenza che appare evidente semplicemente osservando la composizione di un decoder: motherboard e microprocessore, memoria flash e gestione hard disk, rete LAN, USB e una dotazione di base degna di un vero e proprio PC. Questo fattore ha favorito la penetrazione di un sistema operativo a governare le prestazioni con notevole soddisfazione degli “smanettoni” del Sat, felici di  poter gestire il proprio ricevitore dal PC, come se fosse un PC.

Il diverso approccio di Enigma rispetto ai firmware tradizionali ha favorito la crescita di gruppi di sviluppo esterni al produttore che giornalmente mettono a disposizione su Internet le più svariate applicazioni: oroscopo online, email, previsioni del tempo, gestione dell’ EPG sino ad arrivare ai più conosciuti emulatori, verosimilmente illegali e osteggiati dai provider in quanto permettono di leggere qualunque tipo di card usufruendo degli slot interni del ricevitore. Basta scorrere le pagine di Eurosat per comprendere che il fenomeno Enigma è in crescita continua, supportato specialmente da una utenza che potremo definire evoluta ma anche da utilizzatori normali attratti e ingolositi dalle prestazioni superiori.

Fattiva convergenza
Sino a poco tempo fa il mondo Enigma e quello DTT erano disgiunti, il primo impegnato in continui miglioramenti e orientato al satellite – mondo molto più allettante per gli “smanettoni”- il secondo meno interessante ed anche un po’ noioso con le sole emittenti locali a tenerne vivo l’interesse. Ma le cose sono cambiate e, per certi versi, in modo fantasioso.

DTT ed Enigma, due realtà in forte espansione non potevano non incontrarsi, cerchiamo quindi di capire come è stato “trattato” il Digitale terrestre su ricevitori nati per il satellite. Innanzitutto va precisato a favore dei meno attenti che l’hardware incaricato di gestire i segnali satellitari o terrestri è  il tuner incaricato di processare i segnali in entrata dall’antenna. Naturalmente un tuner satellitare, sia esso in standar DVB o DVB-S2, non è in grado di processare i segnali Digitali terrestri e viceversa, proprio per la loro diversa frequenza. Detto ciò sembrerebbe che tutti i ricevitori satellitari siano tagliati fuori dai giochi ma così non è perché da tempo i produttori si sono preparati all’arrivo del DTT: ricordiamo, ad esempio, il QboxOne, uno dei primi ricevitori “combo” con doppio tuner Sat e DTT. In questo caso i tuner sono saldati entrambi sulla motherboard ma l’evoluzione successiva, sia da parte della DuoLabs sia di tutti gli altri produttori, è stata di dotare i ricevitori di veri e propri slot in grado di accettare più tuner e di diversa tipologia.

Ciò ha reso i ricevitori molto versatili, il Dream Video DM8000 può gestire addirittura 4 tuner differenti, garantendo ai produttori un nuovo mercato di add-on rappresentato proprio dai tuner stessi: infatti se si vuole aggiungere un tuner ad un determinato ricevitore lo si dovrà acquistare dal produttore del ricevitore stesso non essendoci la compatibilità. Questa scelta commerciale consente ai produttori di gestire le riparazione esclusivamente sui propri prodotti ma, per contro, rappresenta uno sforzo progettuale hardware e software non indifferente.

Moduli esterni a basso costo
Proprio per ovviare a questo maggior sforzo economico e per usufruire della visione dei canali digitali terrestri su sistemi privi di tuner integrato e neppure della tecnologia plug & play, si sta facendo strada un sistema a basso costo basato sui tuner DTT USB e sulla connessione USB dei ricevitori, grazie alla scrittura dei driver da parte di gruppi di sviluppo esterni. Un driver è un programma che permette al computer di interagire con una periferica hardware, nel nostro caso i driver permettono al ricevitore di utilizzare i tuner USB come se fossero integrati.

E’ facile comprendere come questa soluzione apra nuovi ed interessanti orizzonti per i produttori, anche se, com’è altrettanto facile intuire, si rischia di dover gestire errori e guasti a causa di periferiche esterne non certificate dal produttore stesso. Ma il gioco sembra valere la candela, soprattutto per gli utilizzatori e specialmente perché molti di essi sono in possesso di tuner USB magari perchè già utilizzati sul proprio computer.
Da qualche tempo assistiamo all’integrazione di parecchi driver in tutte le immagini per Enigma proprio per permettere l’uso della marca e del modello di tuner USB preferito. Curioso il fatto che anche la Digital Key di SKY sia nell’elenco dei tuner utilizzabili con un ricevitore Enigma2, quasi a continuare una lotta iniziata con gli emulatori, e alcune prove effettuate ne confermano il corretto funzionamento, con buona sensibilità in ricerca e ottima stabilità. Non siamo certi che i vertici di SKY siano felici di ciò, ma per l’utenza di Enigma, ossia chi una volta abbonato ripone nell’armadio lo SkyBox e utilizza al suo posto un ricevitore Linux-embedded, è senz’altro una bella notizia.

Sembrerebbe proprio che il sistema ricevitore Linux+Enigma riesca a rafforzarsi proprio grazie a nuove sfide: prima l’Alta Definizione che ha portato ad Enigma2, ora l’integrazione del Digitale terrestre su apparati che altrimenti non potrebbero gestirlo. E già si vocifera dei nuovi ricevitori compatibili con il 3D: molta carne al fuoco in attesa di un’ulteriore e attesa evoluzione di questo sistema operativo che, ricordiamolo, deve la sua fortuna al lavoro di tanti appassionati.

Settings DTT, ostacoli superati
Abbiamo spiegato più volte come l’utilizzo dei settings, ossia le liste di canali preconfezionate reperibili su Internet, sia da preferire ad una sistemazione manuale, oramai inattuabile considerato l’alto numero di canali ricevibili. Tuttavia, l’arrivo del Digitale terrestre ha complicato e non di poco la gestione dei settings a causa della regionalità delle trasmissioni DTT. Mentre una lista di canali relativi ad uno o più satelliti è utilizzabile per chiunque riceva il satellite a cui essa fa riferimento, nel caso del Digitale terrestre non è così. I canali RAI, per esempio, trasmettono su frequenze diverse, a seconda del ponte radio dal quale vengono irradiate e ciò implica che non possa esserci un file di settings per soddisfare tutte le esigenze.
E’ perciò necessario attivare una ricerca automatica sul tuner terrestre e quindi sistemare i canali a mano o con l’uso di un setting-editor nell’ordine preferito. Sfortunatamente questo lavoro di sistemazione manuale è invalidato al successivo caricamento di un nuovo file di settings, perché inevitabilmente le nuove impostazioni cancellano quelle precedenti. Per ovviare a ciò, arriva la nuova versione di EnigmEdit, settings editor specifica per ricevitori Enigma-based, che dovrebbe risolvere questi inconvenienti grazie ad un efficiente sistema di export/import dei bouquet. In pratica basta effettuare una ricerca sul Digitale terrestre, leggere dal ricevitore i settings e sistemare i canali terrestri a nostro piacimento e quindi esportare il bouquet relativo al DTT.  Il file esportato contiene i dati dei nostri canali ed è facilmente importabile su qualunque altro file di settings che si desidera caricare sul ricevitore.
Così facendo otterremo un file personalizzato trasferibile sul ricevitore nei futuri settings. Nelle immagini possiamo vedere l’operazione di export di un bouquet e l’operazione di import dello stesso su di un file di settings più recente.

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