Home Outdoor Fare sport all'aperto: le 6 migliori app indipendenti

Fare sport all’aperto: le 6 migliori app indipendenti

Tra le app più popolari, quelle per lo sport e alla salute occupano uno dei primi posto in assoluto nelle preferenze degli utenti.

Praticamente scontate su qualsiasi smartphone nella versione del relativo produttore, al loro successo contribuisce in misura crescente anche la diffusione degli smartwatch in grado di registrare svariati tipi di attività.

Con il passare del tempo però, sono iniziate a emergere anche diversi limiti. Disegnare un’app per tutte le esigenze soddisfacendo al tempo stesso ogni aspettativa non è facile.

Inoltre, al momento del passaggio da un modello a uno di marchio diverso sorgono seri problemi nella continuità delle registrazioni archiviate. Infine, per molti è anche importante il legame con la community di riferimento per la propria passione.

Tutto questo ha favorito la rapida crescita di app per lo sport indipendenti e trasversali.

Rivolte a un numero più o meno grande di discipline, dalla semplice camminata allo sport estremo, hanno in comune la volontà di rispondere alle aspettative anche dei più esigenti, tracciando attività da qualsiasi dispositivo, memorizzarle, analizzarle, agevolare la condivisione e permettere di confrontarsi con una community ben inquadrata.

Strava, la rivoluzione del segmento

Su tutte spicca Strava, nonostante qualche decisione strategica rischiosa negli ultimi tempi e nonostante la concorrenza si stia organizzando. Alla base di un successo che ha fatto prontamente scuola, pochi concetti e semplici.

Prima di tutto, un luogo di ritrovo per gli appassionati, di sport e bicicletta prima di tutto ma progressivamente anche a tutti gli altri. Quindi, la possibilità di rivedere la propria prestazione con metriche chiare e al tempo stesso originali. Non da ultimo, la possibilità di sfidare, anche a distanza, amici o atleti incontrati per caso.

Concepita da appassionati per appassionati, i risultati di Strava ruotano intorno al concetto tanto semplice quanto innovativo di Segmento. Se è infatti difficile confrontarsi su percorsi con punto di inizio e di fine praticamente diversi per ciascuno, farlo su singoli tratti è molto più facile. La combinazione di difficoltà, popolarità e prossimità ha fatto il resto.

Come tanti progetti cresciuti sull’onda dell’entusiasmo tipico di appassionati, poco meno di un anno fa Strava si è trovata di fronte a un bivio. Far fronte all’impegno crescente continuando a garantire qualità del servizio e innovazione, contando semplicemente sull’autorizzazione a gestire i dati degli utenti non è stato più sufficiente.

La scelta, a questo punto scontata, è stata quindi di introdurre un abbonamento mensile per continuare a sfruttare tutto il potenziale, limitando a quella gratuita solo l’accesso alle funzioni di base.

Forse è ancora presto per i bilanci, però le indicazioni al momento sembrano dare ragione alla scelta. Buona parte degli appassionati ha infatti ritenuto 50 euro all’anno, una cifra giustificata per le funzionalità offerte. In pratica, la sensazione di aver goduto di un periodo di prova insolitamente lungo ha prevalso su quella di vedersi costretti a pagare dopo aver inserito dati anche per anni.

Nel frattempo, l’app si è comunque evoluta. Dalla possibilità di tracciare percorsi sempre più dettagliati, di recuperare informazioni per organizzare le proprie uscite, o aumentando dettagli ai grafici e allargando le graduatorie, le ragioni per restare fedeli a Stava non mancano.

Così come d’altra parte le alternative. Anche se buona parte di loro sono finite acquisite dai marchi del settore, la possibilità di scelta non mancano.

Scartate quindi le possibilità di rivolgersi a Runtastic entrata nell’orbita Adidas, a Runkeeper con lo stesso destino per Asics e perfino una delle prime, Endomondo, diventato servizio a pagamento di Under Armour ribattezzato MapMyRun, bisogna cercare altrove un’app per lo sport.

Komoot, compagno ideale d’avventura

Un buon inizio può essere Komoot. Superando l’errore commesso da tanti di provare a inseguire ed emulare un’idea di successo, ha saputo prendere spunto dal momento favorevole alle app per sport per aggiungere qualcosa di personale.

Nel caso specifico, si guarda più da vicino al mondo dell’escursionismo, a piedi o in bicicletta. Intesa come attività di ricerca e progettazione di percorsi prima di mettersi fisicamente in moto. Una volta di ritorno, raccontando e documentando il tutto.

Si crea così anche in questo caso una community omogenea e fedele. Grazie anche all’estrema versatilità degli strumenti, Web e app, attraverso i quali iniziare a sentire il sapore dell’avventura prima di mettersi in moto. Per i più precisi, le opzioni per personalizzare qualsiasi dettaglio di un viaggio infatti non mancano, così come le opzioni per chi invece cerca solo indicazioni per una gita domenicale senza rinunciare al piacere della scoperta.

Anche in questo caso, l’uso gratuito risente inevitabilmente di qualche limite. Non tanto nelle funzionalità, quanto nel raggio d’azione. All’atto dell’iscrizione infatti, Komoot fornisce accesso a un’area geografica limitata per le mappe, in genere la provincia. Il resto invece, è a pagamento con una quota una tantum. Aspetto interessante, proporzionato all’ampiezza dell’area in cui si desidera muoversi.

Ride with GPS, sicuri su qualsiasi terreno

Di fronte allo strapotere di Strava per quanto riguarda registrazione, condivisione e analisi dei percorso, la ricerca di spazi al sole nelle app per lo sport deve cercare strade alternative. La più battuta è la messa a punto di percorso, contando anche sulla documentazione di chi ha già sperimentato quelle strade

Ride with GPS spinge questo principio all’estremo. Senza disdegnare naturalmente le funzionalità di base immancabili, l’idea è giocarsi la sfida su strumenti totalmente affidabili al servizio di chi vuole programmare con precisione qualsiasi uscita, dalla passeggiata dei una domenica pomeriggio, al raid di più settimane dall’altra parte del pianeta.

Il cicloamatore, perché in questo caso si parla esclusivamente di bicicletta, pur se in tutte le varie interpretazioni, trova pieno supporto nell’applicazione. Aspetto particolare, anche con indicazioni vocali. Importante prima di tutto per non distrarsi guardando un display in prossimità di un bivio, ma anche solo per tenere lo smartphone al riparo dalle intemperie qualora non si utilizzi un ciclocomputer.

Per chi ama tracciare ogni dettaglio di un percorso, Ride with GPS si presta affettivamente quale soluzione da prendere certamente in considerazione. Dal piano di allenamento per affrontare una gara, alla pianificazione di un’avventura a tappe, con tutte informazioni di supporto per soste, assistenza ed eventuali trasporti, tutto è sotto controllo.

In più, una sezione completa ed esauriente come poche altre con le esperienze dirette degli utenti. Non solo racconti accompagnati da qualche immagine, ma veri e propri resoconti, quasi reportage, completi di ogni dettaglio, spesso coinvolgenti.

Il tutto, fruibile in tre modalità. Da quella base gratuita, con registrazione e caricamento attività e poco più. Per sei dollari  al mese si ottiene invece la navigazione passo-passo e qualche funzione addizionale per pianificazione dei percorsi e sicurezza, condividendo la propria posizione ai contatti indicati.

Per ottener infine massima libertà di azione nella progettazione e condivisione, Ride with GPS chiede dieci dollari al mese. Si si coltivano ambizioni di avventurarsi in sfide di una certa portata, probabilmente soldi ben spesi. Unico neo, qualche traduzione approssimativa nel sito Web localizzato, non sempre immediato da comprendere.

 

Per Naviki la libertà di viaggiare non ha valore

Per chi vuole rinunciare a qualsiasi canone di un’app per lo sport, esiste comunque qualche alternativa. Una abbastanza diffusa è Naviki. La semplicità è uno degli elementi essenziali, evidente sin dalle prime pagine del sito Web. D’altra parte, realizzato anche con una certa approssimazione nella localizzazione. In ogni caso, perfettamente in linea con la fruibilità totalmente gratuita.

In ogni caso, le funzionalità non mancano. Per chi non intende spingersi in avventure estreme ma punta solo a passare bei momenti in bicicletta o a giornate di trekking, la soluzione è certamente valida. Pianificazione, tracciamento, ispirazione e analisi dei percorso sono tutte a portata di mano, sia da app sia via Web. Naturalmente sempre sincronizzati.

Tra gli aspetti originali di Naviki, anche la possibilità di disegnare percorsi anche per le biciclette elettriche. Vale a dire itinerari percorribili in prevalenza sfruttando la velocità massima di 30 Kmh e con l’eventuale indicazione dei punti di ricarica.

Dove si può accusare qualche limite è nella ricerca di ispirazione. Se la libertà e la precisione nel dare forma alle proprie idee non mancano, non è possibile trovare percorsi già pronti da seguire o modificare. Inoltre, per chi ha bisogno di una programmazione dettagliata, troppe pagine online lasciate in inglese potrebbero diventare un limite.

Da valutare infine un’ultima opzione non scontata. Di solito, l’alternativa ad affidarsi allo smartphone montato sul manubrio o al polso per seguire la traccia è un costoso ciclocomputer o smartwatch. Per chi si muove in bicicletta, Naviki propone anche coachsmart. In pratica una sorta di piccolo dispositivo da manubrio, monocromatico e con solo le indicazioni essenziali alla navigazione. Qualcosa di molto simile ai primi computer per bicicletta. Questo naturalmente, in vendita a 79,90 euro.

TrainerRoad, l’allenatore sempre al proprio fianco

Un punto in comune tra tutte le app per lo sport più diffuse è cercare di abbracciare più utenti possibile pur restando in un contesto ben definito. Così, se Strava negli anni ha allargato il raggio d’azione a svariate discipline tenendo come fattore comune l’attività fisica, altri preferiscono spaziare tra i diversi livelli della stessa pratica sportiva.

Per chi cerca di più a livello agonistico però, il cerchio si restringe drasticamente. Restando in tema di ciclismo, se si vuole subito puntare in alto, un buon aiuto può essere TrainerRoad. Un vero e proprio sistema di allenamento in vista di gare o anche solo per ottenere il meglio di sé.

Quindi, più dei percorsi e dei tracciati, l’attenzione è rivolta all’analisi dei dati approfondita. L’obiettivo in questo caso si sposta dal benessere fisico generale alla preparazione di alto livello. Prima di tutto, scelta e messa a punto dei materiali. Quindi, esame delle prestazioni finalizzato a migliorarle. Infine, tabelle utili a raggiungere l’obiettivo. In genere, lo stato di forma ideale per affrontare una competizione.

In più TrainerRoad sviluppa un concetto di community più professionale. Confrontarsi cioè tra chi vive la stessa situazione in modo da perfezionare la preparazione. Ma anche accesso a una banca dati con video utili a spiegare tecniche, strategie e perfino errori, Ancora, tavole rotonde virtuali dove poter sottoporre i propri dubbi agli esperti di turno.

Chi si rivolge ad app di questo livello, è già nell’ordine di spesa maggiore solo per quanto riguarda l’attrezzatura. Facile quindi immaginare costi di abbonamento superiori alla media, con un canone di circa 20 dollari al mese.

TerraMap, per l’avventura a ogni quota

Anche per gli appassionati di trekking le alternative dedicate non mancano. Tra le varie scelte, merita una citazione TerraMap. Disponibile anche nella versione per naviganti AcquaMap, condivide con questa lo spirito di avventura, trasformando lo smartphone in uno strumento di supporto evoluto durante le escursioni.

Con le mappe scaricate sul dispositivo, superando quindi i limiti di una connessione dati carente e relativo consumo, permette anche di scegliere itinerari sul posto, semplicemente indicando un punto sulla mappa e cercando quindi la strada migliore per arrivarci seguendo sentieri.

Naturalmente con tutto il corredo del caso in termini di condivisioni, confronto di opinioni e un archivio di immagini costruito grazie al contributo degli utenti.

L’idea sembra funzionare e la precisione dello strumento è confermata dal numero di utenti soddisfatti. Dietro la pagina principale del sito Web, emerge tuttavia una grafica eccessivamente semplice e neppure troppo ordinata. Si fa invece apprezzare Sentieri d’Italia, la mappa interattiva alla ricerca di idee per un’escursione nella zona desiderata.

La versione gratuita di TerraMap fissa limiti precisi. È infatti possibile memorizzare contemporaneamente solo tre punti lungo un itinerario e altrettante Rotte e Tracce. Per avere libertà d’azione completa, il prezzo richiesto è di 19,99 euro.

 

 

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