Flat Tv. Buono a sapersi

Dicembre 2007.
Come funziona uno schermo LCD?
Il fluido di cristalli liquidi (LCD – Liquid Crystal Display) racchiuso fra due lamine di vetro è un mezzo attivo utilizzato per produrre l’immagine sullo schermo. Applicando una carica elettrica, i cristalli liquidi all’interno del fluido assumono orientamenti variabili che lasciano passare o bloccano la luce della retroilluminazione.

Cos’è la retroilluminazione di un pannello LCD?
Affinché uno schermo appaia “bianco” è necessaria una sorgente luminosa posta dietro lo strato di cristalli liquidi.
Per la retroilluminazione vengono solitamente utilizzate lampade a fluorescenza ma si stanno affacciando i primi sistemi a Led che, grazie allo spettro colore più ampio ed alla possibilità di controllare la luminosità dei Led per “gruppi” (tecnologia Local Dimming), garantiscono immagini più naturali e brillanti, un contrasto elevatissimo e un minore consumo di corrente.

Alcuni Tv offrono lampade di retroilluminazione ad ampio spettro o sono compatibili con standard che incrementano i colori visualizzabili. Di che cosa si tratta?
Alcuni produttori adottano per i propri display LCD speciali sistemi di retroilluminazione (es. WCG-CCFL per Sony, RGB Plus Multi Wavelenght Backlight per Sharp, ecc.) che, pur essendo sempre di tipo fluorescente, permettono di migliorare la naturalezza delle immagini estendendo il “gamut”, ovvero la gamma di colori che lo schermo è in grado di riprodurre.
Il nuovo standard internazionale xvYCC (eXtended Video YCC) permette invece di raddoppiare la gamma di colori fedelmente riproducibili dagli apparecchi video.
I Tv compatibili con questo standard o con sue derivazione (come ad esempio l’x.v.Colour di Sony) riescono quindi a riprodurre in modo più autentico i colori fondamentali R (rosso), G (verde) e B (blu) e le loro sfumature.

Come funziona uno schermo al Plasma?
Il pannello al Plasma (in gergo “PDP” – Plasma Display Panel) basa il suo funzionamento sulla fluorescenza, ovvero l’emissione di luce di parte di fosfori, così come accade nel vecchio tubo catodico.
Strutturalmente, un PDP è costituito da una matrice di celle comprese fra due lastre di vetro. Ogni cella è costituita da tre sottocelle separate mediante costole perpendicolari allo schermo. Alle sottocelle corrispondono i fosfori rosso, verde e blu. Un campo elettrico viene applicato ad un gas a bassa pressione contenuto nella sottocella: quando viene applicata una tensione elevata si ha passaggio di corrente e il gas cambia stato, si ionizza e diventa Plasma. Alcuni atomi, eccitati, emettono raggi ultravioletti, colpiscono gli atomi di fosforo che a loro volta emettono energia sotto forma di luce visibile (rossa, verde e blu).

Cos’è un pixel?
Il pixel è l’elemento di base dell’immagine, vale a dire l’elemento più piccolo riproducibile sullo schermo. Ciascun pixel è costituito da tre sub-pixel, uno rosso, uno verde e uno blu. Combinando questi tre diversi sub-pixel è possibile ottenere tutte le diverse combinazioni cromatiche dello spettro.

In che cosa consiste la difettosità dei pixel?
Sia uno schermo LCD sia uno al Plasma sono composti da centinaia di migliaia di pixel (da 400mila a oltre 2 milioni, a seconda della risoluzione) che, durante il funzionamento o, ancor prima, all’uscita dalla fabbrica, possono presentare dei difetti.
Può capitare che uno o più pixel risulti spento (nero – Dark Dot) o sempre illuminato (bianco – Bright Dot). Alcuni costruttori garantiscono i propri display per una “difettosità zero”, offrendo la sostituzione del prodotto, mentre altri tollerano il difetto se riguarda un numero limitato di pixel (esempio fino a 3 punti bianchi e 5 neri, per un massimo di 8 pixel difettosi) oppure subpixel RGB.

Cosa significa il termine TFT?
TFT è l’acronimo di Thin Film Transistor (transistor a pellicola sottile). Ciascun sottopixel dello schermo viene acceso e spento da uno di questi piccoli transistor, comandato da un circuito elettronico, solitamente definito di pilotaggio. Tutti i moderni schermi LCD sono di tipo TFT.

È meglio l’LCD o il Plasma?
Il Plasma e l’LCD sono due tecnologie differenti applicate a pannelli di dimensioni solitamente diverse: l’LCD, al momento, presidia soprattutto il mercato dei Flat Tv da 15 a 32-40” (ma si stanno sempre più diffondendo anche i modelli da 42, 46 e 52”) mentre il Plasma parte da 42” (se si escludono i pochi modelli da 37” e 32”).
A parità di costo, gli LCD hanno una risoluzione superiore dei Plasma ma questi ultimi offrono un’immagine più brillante e naturale, simile a quella del tubo catodico tradizionale visto che sfruttano lo stesso principio di fluorescenza.

Perché, a parità di dimensioni, la risoluzione di un Tv al Plasma è inferiore a quella di un LCD?
La risoluzione dei PDP da 42” può essere di 852×480, 1024×768, 1024x1024i (1080i) o 1920×1080 mentre i modelli da 50” e oltre possono avere risoluzioni di 1366×768 o 1920×1080 (full-HD), ovvero la stessa di un LCD da 26” o superiore. Questo poiché la struttura del PDP è basata su celle di dimensioni relativamente ampie che non permettono in modo economico di creare, ad esempio, un pannello da 37” da 1366×768 o 1920×1080.

Maggiore è la risoluzione del pannello e migliore è il dettaglio e la qualità delle immagini?
Non sempre, poiché bisogna tenere presente un elemento fondamentale: la risoluzione del segnale video in ingresso.
I migliori risultati si ottengono quando la risoluzione del segnale video e quella del pannello combaciano o risultano simili. Ciò significa che, per un segnale PAL tradizionale (quello delle trasmissioni televisive terrestri o del DVD), può bastare un pannello da 852×480 oppure 1024×768 punti, mentre per un segnale HD da 720 linee “progressive” (1280×720 punti) o 1080 “interlacciate” (1920x1080i) l’ideale è una risoluzione di 1024×768 o 1366×768.
Un pannello Full HD da 1920×1080 punti (progressivi) si trova, invece, perfettamente a suo agio con segnali da 1080p (come quelli del Blu-ray o dell’HD-DVD, la nuova generazione del DVD), mentre risulta sovradimensionato con le trasmissioni PAL.

Esistono Tv LCD da 32” con pannello Full-HD?
Sì, anche se la loro presenza sul mercato è attualmente molto limitata. Si tratta di display progettati per i videogiocatori e che possono essere sfruttati anche come monitor PC.
Le ridotte dimensioni del pannello non permettono invece di ottenere significativi vantaggi con sorgenti Full HD qualora vengano utilizzati in un salotto (vedi quesito sulla distanza di visione).

Qual è la distanza di visione ottimale di un Tv?
La distanza di visione ottimale varia a seconda delle dimensioni dello schermo e della risoluzione delle immagini visualizzate, ma non della risoluzione del pannello.
Per i programmi Tv tradizionali ed i DVD (risoluzione orizzontale 576i), la distanza di visione ottimale è pari a 3,5 volte la diagonale del pannello (es. 42 pollici = 107 cm x 3,5 = 3,7 metri), per i contenuti HD Ready (720p) è 2 volte la diagonale (42” = 2 metri) mentre per i Full HD (1080p) il fattore di moltiplicazione è pari a 1 (42” = 1 metro).
Distanze superiori rispetto a quelle indicate comportano l’annullamento dei vantaggi offerti dai formati HD Ready e Full HD rispetto al tradizionale PAL.

Ho bisogno di uno schermo LCD o Plasma molto grande. Qual è la massima dimensione attualmente disponibile?
I principali produttori hanno realizzato prototipi da oltre 100 pollici, sia LCD che Plasma, che però non sono ancora stati commercializzati (eccetto il 103” di Panasonic disponibile su ordinazione). Esistono però schermi di dimensioni e prezzi più contenuti (70”-60”) acquistabili direttamente nei negozi.

LCD e Plasma hanno gli stessi consumi energetici?
No. Un Tv Plasma, secondo i dati tecnici forniti dai costruttori, consuma mediamente il 20-40% in più rispetto ad un LCD di eguali dimensioni. Il divario si riduce man mano che lo schermo aumenta di dimensioni ed è del 30-40% per il formato 37” e del 15-20% per il 42”.
Tuttavia bisogna considerare che, mentre nel pannello LCD l’assorbimento di corrente è abbastanza costante, in quanto determinato in grandissima parte dall’accensione della lampada di retroilluminazione, nel Plasma varia notevolmente a seconda della luminosità delle immagini visualizzate. Una schermata nera richiederà pochissima corrente, mentre una totalmente bianca farà impennare il consumo (oltre che ridurre la vita utile del pannello).

Si dice che lo schermo al Plasma può rovinarsi se viene visualizzata per molto tempo un’immagine fissa. È vero?
Una forte e prolungata emissione di luce da parte di alcuni fosfori (ovvero quelli che compongono le parti luminose di un’immagine “fissa”) può causare il fenomeno della “bruciatura” (burning) dei fosfori che si manifesta con immagini “fantasma” visibili anche a Tv spento.
Tuttavia, tutti i modelli di recente produzione dispongono di particolari funzioni e tecnologie che prevengono questo problema (screen-saver, sistemi di spostamento automatico delle immagini in senso verticale e orizzontale, visualizzazione di una schermata totalmente bianca per un lungo periodo oppure di sequenze di segnale ripetute – rolling screen, ecc.).
Anche molti lettori DVD possiedono meccanismi di protezione (screen-saver) che interrompono la visualizzazione del menu principale dopo alcuni minuti.

I pannelli LCD e Plasma sono delicati?
Nel caso di un LCD, lo strato di vetro esterno che contiene i cristalli liquidi è piuttosto flessibile e resistente ma un’azione meccanica violenta (punta di una penna o un cacciavite, ad esempio) può danneggiarlo irrimediabilmente. In alcuni apparecchi televisivi viene installato un ulteriore pannello di vetro esterno a protezione dell’LCD.
Il Plasma, invece, è molto robusto sia per la sua caratteristica intrinseca sia perché viene protetto da una lastra di vetro aggiuntiva con funzioni di filtro cromatico (per migliorare la riproduzione dei colori ed il contrasto) e di schermatura elettromagnetica.

Gli schermi LCD e Plasma emettono radiazioni?
No. Il pannello LCD e quello di un Tv a retroproiezione non emettono alcuna radiazione elettromagnetica al contrario del Plasma.
Tuttavia, il pannello di vetro aggiuntivo presente in tutti i modelli PDP è dotato di una trama metallica invisibile che impedisce il passaggio delle radiazioni elettromagnetiche all’esterno del Tv.

Cosa si intende per “tempo di risposta” di un LCD?
è la velocità con la quale il singolo pixel del pannello LCD “reagisce” ad una richiesta di cambiamento di stato. Solitamente è la somma del “tempo in salita” (intervallo necessario per passare dal nero al bianco) e del “tempo in discesa” (intervallo necessario per passare dal bianco al nero). Minore è questo valore, più dinamica sarà l’immagine televisiva ed inferiore l’effetto “scia” tipico della tecnologia LCD.

Qual è la vita media di un LCD?
La vita media di un display LCD è di circa 50 mila ore. Questo dato, tuttavia, viene calcolato sottoponendo il pannello ad un ciclo di funzionamento ininterrotto ed in condizioni particolarmente gravose che raramente si ripetono durante il normale uso domestico. Questo significa che la vita media può addirittura raddoppiare e superare tranquillamente i 10-15 anni. A quel punto, però, il televisore sarà tecnologicamente obsoleto e si renderà necessaria la sostituzione con apparecchi di nuova concezione e tecnologia.

… e quella di uno schermo al Plasma?
La vita media di un PDP, definita come il periodo in cui la luminanza decresce al 50% del valore iniziale, è superiore alle 60 mila ore. Ciò significa che, se si tiene acceso il televisore per 5 ore al giorno, il pannello si “esaurirà” dopo 33 anni.

Per vedere bene le immagini bisogna stare perfettamente di fronte allo schermo?
No. I moderni pannelli LCD e Plasma offrono un angolo di visione particolarmente ampio (da 170° a 178° sia in verticale che in orizzontale) che permette di ottenere immagini luminose e contrastate anche se, per assurdo, ci si posiziona ai lati del Tv.

Cosa indica la risoluzione di un pannello LCD o al Plasma?
Indica il numero dei pixel, ovvero i punti che compongono l’immagine, presenti in orizzontale (righe – es. 1366) e in verticale (colonne – es. 768).

Perché si parla a volte di risoluzione in termini di numero di pixel e a volte in termini di linee orizzontali?
Un’immagine digitale può essere scomposta in singoli punti (orizzontali e verticali), quindi la sua risoluzione si misura in pixel. In un segnale video, invece, ciascuna riga è continua e non suddivisibile in pixel: pertanto la risoluzione viene indicata in linee orizzontali (linee Tv).

Cosa significano le lettere “i” e “p” abbinate al numero di linee Tv (es. 1080i, 1080p)?
La “i” sta per segnale “interlacciato”, composto cioè da linee pari e dispari, visualizzate alternativamente sullo schermo. In realtà, la risoluzione reale di un segnale “interlacciato” è la metà di quanto indicato (540 linee per un 1080i).
La “p”, invece, sta per segnale “progressivo”, ossia riprodotto sullo schermo in una sola passata.

Un segnale progressivo è migliore rispetto ad uno interlacciato?
Non sempre. Se le informazioni contenute nel segnale “progressivo” sono originali, fornite dalla sorgente senza alcuna manipolazione, la qualità è sicuramente migliore. Se, invece, il segnale “progressivo” è il risultato di una conversione e di una successiva elaborazione di un segnale originariamente “interlacciato”, il miglioramento è relativo e dipende molto dalla qualità del deinterlacciatore. In ogni caso, un segnale “interlacciato” viene sempre convertito in progressivo da un display LCD o Plasma.

Come si interpretano i valori di luminosità e contrasto indicati nelle schede tecniche?
La luminosità e il contrasto sono due parametri collegati tra loro che influiscono sulla brillantezza delle immagini e sul modo in cui vengono percepite dall’occhio umano.
La luminosità si misura in “candele per metro quadrato” (cd/m2) e quantifica il livello luminoso raggiungibile dal pannello, mentre il contrasto è la differenza tra la parte più luminosa e quella più scura dell’immagine (per questo motivo non è un valore assoluto ma relativo – rapporto 1:x).
Più è ampia la gamma di contrasto tra nero e bianco, più è facile vedere i livelli intermedi (scala dei grigi) e migliore è la qualità dello schermo. Per questo motivo il valore della luminosità non è un parametro molto indicativo della qualità di un Tv, al contrario del rapporto di contrasto. Gli LCD possono arrivare ad un rapporto di contrasto di 5000:1 o superiore, i Plasma superano in molti casi i 10000:1, a conferma della capacità di visualizzare bianchi molto più brillanti e neri più profondi rispetto ad un LCD.
Il rapporto di contrasto viene spesso riportato nelle caratteristiche tecniche dei prodotti come valore “tipico” e/o “dinamico”. Il valore dinamico supera di parecchie volte quello tipico e non deve quindi trarre in inganno durante la comparazione tra prodotti che utilizzano scale di misura differenti.

Quali sono i vantaggi dell’HDMI?
L’ingresso HDMI, così come quello DVI-D, supporta il segnale video digitale e non richiede quindi alcun processo di conversione digitale-analogico e analogico-digitale da parte dell’apparecchio “sorgente” (es.: decoder satellitare HD, DVD, Blu-ray, HD-DVD, console) e del Tv.
Inoltre l’HDMI, a differenza della DVI, può trasportare anche il segnale audio digitale senza dover ricorrere a collegamenti supplementari (coassiali o ottici).

Che differenza c’è tra le due versioni HDMI 1.1 e 1.3?
La HDMI 1.3 comporta diversi miglioramenti rispetto alla versione 1.1 che assicurano immagini più reali, un numero più elevato di colori e la possibilità di trasportare anche i segnali audio multicanale ad altissima risoluzione.
Tecnicamente, la HDMI 1.3 offre una larghezza di banda per il trasporto dei dati di 340 MHz (10 gigabit/secondo) contro i 165 MHz (4,95 Gb/s) della 1.1, una profondità colore di 30, 36 o 48 bit (deep-color – miliardi di colori visualizzabili contemporaneamente sullo schermo) contro i 24 bit della 1.1 ed il supporto ai nuovi formati multicanale Dolby TrueHD e DTS-HD Master Audio, di tipo lossless (cioè senza compressione dei dati) che operano a 18 Megabit al secondo per restituire un segnale audio identico al master di registrazione originale a 8.1 canali.

Cos’è l’HDCP?
È uno standard di protezione dei dati digitali (paragonabile al Macrovision dell’analogico) che impedisce la copia o la semplice riproduzione di programmi protetti attraverso gli ingressi DVI e HDMI. Tutti i Tv “HD Ready” devono integrare questo tipo di protezione.

Si possono collegare questi apparecchi ad un computer?
Tutti i televisori e i videoproiettori dotati di un ingresso VGA (presa D-Sub 15), HDMI o DVI possono essere collegati ad un PC (desktop, notebook, palmare, ecc.) oppure ad un HTPC (Home Theater PC) ed essere utilizzati come monitor.
La risoluzione massima utilizzabile dipende dal pannello e dal circuito di scaling interno (che adatta la risoluzione dei segnali in ingresso a quella del pannello).

Cosa significa “24p”?
I contenuti cinematografici presenti nei dischi Blu-ray o HD-DVD sono registrati a 24 fotogrammi al secondo (24p) proprio come nella pellicola originale. Per poter visualizzare correttamente i filmati senza scatti è indispensabile che sia il lettore BD/HD-DVD sia il Tv supportino questo formato e non effettuino invece un adattamento di frame rate che comporta una “scattosità” più o meno evidente, soprattutto durante il panning orizzontale (spostamento della scena da destra o sinistra e viceversa).

Cosa significa HD Ready?
Si tratta di una certificazione stabilita dalla EICTA (l’associazione europea di produttori di elettronica di consumo) che identifica i televisori, videoproiettori e retroproiettori già predisposti per l’Alta Definizione. Un display può fregiarsi del logo HD Ready solamente se dispone di questi requisiti minimi:
– capacità di visualizzare almeno 720 linee (720p),
– presenza di ingressi video Component in
grado di accettare segnali HD da 720p/1080i,
– presenza di ingressi video digitali HDMI o DVI compatibili HD (sempre 720p e 1080i) e dotati di protezione HDCP.
Trattandosi di una “autocertificazione” fatta dai produttori di display, potrebbe accadere che alcuni apparecchi non rispettino fedelmente le regole stabilite dalla EICTA, soprattutto per quanto riguarda la protezione HDCP.

Ho visto su alcuni Tv il bollino SKY Tested. Cosa significa?
Il bollino certifica che l’apparecchio è perfettamente compatibile con il decoder e le trasmissioni in Alta Definizione trasmesse via satellite da Sky.

Come va impostato il formato dello schermo quando l’immagine televisiva è 4:3?
I Tv LCD e al Plasma hanno schermi in formato 16:9 per adattarsi perfettamente alle immagini cinematografiche e a quelle in Alta Definizione.
I segnali televisivi tradizionali in formato 4:3 non permettono, quindi, di sfruttare al meglio il panello, perché lasciano inutilizzate due strisce verticali ai lati dell’immagine (nel caso del Plasma queste strisce possono essere di colore grigio invece che nero per evitare il fenomeno della bruciatura dei fosfori – vedi domanda dedicata).
Per ovviare a questo disturbo si possono scegliere altri formati come il 16:9 (che riempie lo schermo ma introduce una distorsione nella geometria delle immagini), il 14:9 (leggero zoom che riduce le strisce ma fa perdere alcune parti superiori e inferiori dell’immagine), Zoom (ingrandimento ancora più accentuato del 14:9, utile solo nel caso in cui il canale televisivo trasmetta un film con le barre nere orizzontali).
Numerosi modelli dispongono di un ulteriore formato, chiamato Panorama, che effettua una stiratura orizzontale progressiva solo delle parti laterali dell’immagine: in questo modo l’immagine 4:3 può riempire totalmente lo schermo limitando nel contempo la distorsione della geometria.

A cosa servono i circuiti di elaborazione video proprietari, presenti in svariati Tv LCD e Plasma?
La loro funzione è di ottimizzare il percorso del segnale dall’ingresso alla matrice, riducendo il rumore e mantenendo tutte le informazioni necessarie per ricostruire un’immagine di alta qualità.
Questi sistemi operano sulle componenti di luminosità, contrasto e colore, sul movimento e la risoluzione delle immagini, grazie a circuiti molto sofisticati dotati di una elevata potenza di calcolo. In molti casi possono apportare miglioramenti significativi ma il rischio di rendere innaturali le immagini è sempre in agguato.

Cos’è il DNR?
DNR (Digital Noise Reduction) è un filtro elettronico presente in molti Tv per ridurre il rumore presente nel segnale televisivo. A volte viene inserito direttamente nei circuiti di scaling e deinterlacing. Può essere attivato o disattivato direttamente dal menu ma, in rari casi, risulta sempre attivato.

Cos’è uno scaler/deinterlacer e quale funzione svolge?
Si tratta di un circuito di elaborazione video dotato di una doppia funzione: adattare la risoluzione del segnale video in ingresso a quella del pannello (Scaler) e trasformarlo da “interlacciato” a “progressivo” (Deinterlacer).
Grazie a questo circuito un segnale DVD o uno televisivo, entrambi di tipo interlacciato e con risoluzione di 720×576 punti, può essere correttamente visualizzato da uno schermo LCD o Plasma da 1366×768, cioè con diversa risoluzione. La conversione interlacciato-progressivo è indispensabile per gli schermi LCD e Plasma in grado di elaborare solo segnali in formato progressivo.

Il sintonizzatore digitale integrato nei Tv ha le stesse funzioni di un decoder indipendente di tipo “zapper” o di un box interattivo?
Il tuner digitale terrestre (standard DVB-T) integrato nel Tv offre le stesse identiche funzioni di base dei decoder “zapper”, ovvero la sintonizzazione dei canali gratuiti e servizi come la guida elettronica ai programmi, il teletext, i sottotitoli, ecc. In più, i Tv digitali dispongono di uno slot per moduli Common Interface in grado di decodificare i canali criptati attraverso una tessera smart card.
I box interattivi, invece, offrono anche i sistemi di decodifica integrati per le pay-tv italiane (senza bisogno di acquistare moduli Common Interface) e la piattaforma interattivi MHP necessaria per i servizi di informazione, svago, giochi, sondaggi, pubblica utilità, ecc. e per la gestione delle tessere prepagate di Mediaset Premium.
Alcuni modelli di Tv prodotti da Humax e Hantarex integrano invece un vero e proprio box interattivo MHP con le stesse funzioni dei decoder separati.

Esistono incentivi economici per l’acquisto di TV digitali?
Sì. La legge Finanziaria 2007 ha stabilito che i televisori con sintonizzatore digitale terrestre integrato (zapper oppure interattivo) possono usufruire della detrazione dell’imposta lorda del 20% fino ad un massimo di 200 euro.
Per maggiori informazioni: www.comunicazioni.it.

Esiste nei Tv la possibilità di organizzare le memorie canali con un PC come avviene con i decoder digitali?
No. Tutte le operazioni di gestione delle liste canali (spostamento, cambio nome, cancellazione, creazione elenchi preferiti, ecc.) devono essere effettuate con il telecomando.

Cosa significa “OSD”?
OSD è l’acronimo di “On Screen Display”, il menu grafico che appare sullo schermo e che permette la configurazione delle funzioni, la regolazione dei parametri video e audio, la ricerca dei canali in modo semplice e intuitivo.

Cosa sono la guida EPG e il banner canale?
La guida EPG (Electronic Program Guide) è una funzione disponibile nelle trasmissioni televisive digitali che permette, attraverso il telecomando del Tv con sintonizzatore digitale, di conoscere gli eventi in programmazione di uno o più canali radiotelevisivi (titolo, trama, attori, argomenti trattati, ecc.).
Il banner canale è invece quella finestra che appare sullo schermo (sempre nei Tv con tuner digitale durante la visione dei programmi digitali) e che contiene alcune informazioni sul canale ed il programma in onda/successivo come il suo titolo, l’orario di inizio/fine, la lingua audio disponibile, la presenza di teletext/sottotitoli, ecc.

Cosa significano i termini PiP, PoP, PaP, Dual-Screen?
PiP, PoP e PaP sono gli acronimi di Picture in Picture, Picture out Picture e Picture and Picture e si riferiscono a quelle funzioni presenti in molti Tv che consentono di visualizzare due immagini contemporaneamente sullo schermo provenienti dallo stesso sintonizzatore analogico e/o digitale oppure da altri ingressi video (Scart, Component, DVI, HDMI, VGA, ecc.).
Nel caso del PiP e del PoP, le due finestre sono di dimensioni diverse (una a tutto schermo e un’altra in formato ridotto) mentre nel PaP e nel Dual-Screen (chiamato anche Split Screen) le due finestre hanno dimensioni uguali e sono affiancate.
È possibile anche visualizzare, sempre affiancate, le immagini Tv e quelle del teletext, oppure scegliere l’audio associato alle singole immagini (principale o secondario).

Cos’è un telecomando universale?
Solitamente viene definito “universale”, oppure “multifunzione”, un telecomando capace di gestire da solo le funzioni di più apparecchi (Tv, VCR, DVD, decoder digitale, impianto audio, ecc.).
Esistono tre categorie di telecomandi universali: i primi due dispongono di una banca dati interna nella quale sono stati memorizzati i codici di altre apparecchiature (della stessa casa oppure di altre marche) mentre il terzo, oltre ad attingere i codici dalla memoria preprogrammata, può acquisirne di nuovi dal telecomando originale, grazie alla funzione di “clonazione” (il telecomando originale trasmette il codice e quello universale lo riceve e memorizza).

Cos’è un telecomando retroilluminato?
È un’unità di controllo remoto dotata di un sistema d’illuminazione della tastiera, così da individuare i tasti e le loro funzioni anche al buio.
La retroilluminazione può essere di svariati colori (verde, ambra, rosso, ecc.) e si disattiva dopo pochi secondi dalla pressione del tasto per risparmiare le batterie.

Perché molti Flat Tv dispongono di un audio scadente?
La maggior parte dei televisori LCD e al Plasma riproducono una qualità audio mediocre a causa delle ridotte dimensioni degli altoparlanti e della loro collocazione. Questo avviene anche nei modelli dotati di diffusori posizionati ai lati dello schermo e asportabili.
La risposta sonora è adeguata per i dialoghi e per le normali trasmissioni televisive ma, spesso, inaccettabile nella riproduzione delle colonne sonore multicanale, per le quali è consigliabile ricorrere ad un impianto audio surround esterno, complemento ideale di un sistema audio/video di qualità.

Cosa sono il Virtual Dolby Surround e l’SRS Wow/TruSurround?
Si tratta di due sistemi proprietari che hanno lo scopo di incrementare la spazialità del suono, elaborando il segnale originario per simulare un effetto “ambiente” con due soli canali (destro e sinistro).
La resa non è paragonabile a quella di un impianto a 5.1 canali separati, ma permette comunque di migliorare la riproduzione delle colonne sonore rispetto al normale audio stereofonico.

Si può collegare il Tv ad un impianto Hi-Fi o Home Theater?
Sì, tramite collegamento analogico (uscite Cinch RCA audio destro/sinistro o Scart Tv) oppure digitale (coassiale o ottico – solo apparecchi con tuner digitale terrestre e/o satellite).
In molti casi esiste addirittura la possibilità di impostare l’uscita audio per riservarla ad un sintoamplificatore HT ed escludere in tal modo gli altoparlanti interni del Tv.

Perché alcuni TV non hanno il tasto di spegnimento “generale” ma solo quello di stand-by?
Per garantire il funzionamento di alcune caratteristiche, come l’aggiornamento del firmware e la ricerca automatica dei canali anche durante la modalità di attesa (Stand-by), alcuni costruttori consigliano di evitare di spegnere completamente il televisore e per questo buona parte dei Tv sono sprovvisti di un interruttore On/Off. Il basso consumo in stand-by (in molti casi inferiore ad 1 watt) non incide assolutamente sulla bolletta elettrica.
Tuttavia, in caso di prolungato inutilizzo oppure durante i temporali, è possibile scollegare direttamente la spina dalla linea elettrica.

Se voglio installare un LCD o un Plasma a parete è possibile togliere il piedistallo?
Sì. Basta seguire le istruzioni riportate sul manuale d’uso ed acquistare l’apposito supporto a parete fornito dalla casa (standard VESA) o qualsiasi altro modello compatibile.

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