Impianto SAT-DTT – Consigli per un impianto SAT-DTT

Ho bisogno di un vostro aiuto per progettare il nuovo impianto SAT-DTT in sostituzione di quello vecchio (solo terrestre). Pensavo di acquistare un’antenna UHF, due antenne VHF, una parabola da 100 cm, tre LNB con doppia uscita e utilizzare due discese. La prima discesa sarà dedicata a due decoder SAT e due DTT (2 stanze) mentre l’altra a un decoder Sat e un DTT. I decoder DTT sono già presenti, due esterni e un integrato nel TV. Secondo voi va bene?
Nella zona in cui abito, Roma Tuscolano S. Giovanni, sono presenti problemi di ricezione visto che attualmente il Tv segnala sempre di controllare l’antenna? Per le antenne DTT esistono delle direzioni da rispettare?

Carlo B.

La progettazione di un impianto “misto” SAT+DTT deve essere fatta tenendo conto dei segnali disponibili nella zona in cui l’impianto sarà installato, delle esigenze dell’utilizzatore e della struttura dell’abitazione. Se, ad esempio, i segnali terrestri sono irradiati solo in banda UHF, è superfluo installare le antenne VHF, mentre se i broadcaster utilizzano anche la banda VHF trasmettendo tutti dalla stessa località, un’antenna può bastare. Se non abbiamo capito male, i tre LNB saranno utilizzati per un sistema a 3 feed (es. 23,5° Est, 19,2° Est e 13° Est) da distribuire su due discese utilizzando altrettanti commutatori DiSEqC a 4 ingressi (di cui uno inutilizzato e “chiuso” da un tappo con resistenza da 75 ohm). Queste due discese satellitari saranno poi mixate con quelle terrestri ottenute con centraline a più ingressi (VHF, UHF IV, UHF V, UHF, ecc.) e una o due uscite. Se questa centralina dispone di una sola uscita, bisogna prevedere anche un partitore con un ingresso e due uscite.
In questo modo, sulle due discese si potrà distribuire sia i segnali terrestri sia quelli satellitari, provvedendo però alla loro demiscelazione per separarli una volta giunti nell’abitazione. Ciascuna discesa, poi, potrà gestire autonomamente un solo decoder satellitare e non due come lei desidera. Se vuole comunque collegare due decoder, dovrà farlo “in cascata” (il cavo entra nel primo decoder – LNB In, esce – LNB Out ed entra nel secondo decoder – LNB In). In questo caso, deve però considerare che il decoder secondario potrebbe non riuscire a ricevere tutti i segnali perché quello primario li bloccherà anche trovandosi in stand-by. Per i decoder DTT non esistono invece limitazioni e può, quindi, sempre con l’ausilio di un partitore, dividere il segnale secondo le necessità, tenendo comunque presente che questa “divisione” comporta perdite di segnale.
Ritornando all’impianto terrestre, nella sua zona la banda VHF è utilizzata dai mux RAI (1) ed Europa 7 DVB-T2 che trasmettono contemporaneamente da due diverse località, Roma e Rocca di Papa. Potrà, quindi, utilizzare una sola antenna orientandola verso il trasmettitore che garantisce le migliori prestazioni nella zona in cui abita.
Come avrà notato, le variabili in gioco nella progettazione e realizzazione di un impianto di questo genere sono molte. Qualora non avesse le competenze e le esperienze necessarie, le consigliamo di rivolgersi a un antennista professionista che, dopo un attento sopralluogo, le proporrà le soluzioni più idonee.

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