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In prova la terza generazione dell’Amazon Fire TV Cube

All’inizio di ottobre, Amazon ha iniziato a vendere anche in Italia il Fire TV Cube di terza generazione: è il dispositivo più completo e potente nella famiglia Fire TV, dispositivi pensati per aggiungere funzioni smart avanzate a qualsiasi televisore. Come tutte le altre Fire TV, quindi, anche il Cube può essere perfetto per svecchiare un televisore con qualche anno di vita; è il complemento ideale per i modelli privi di funzioni smart, ma funziona molto bene anche con le TV di qualche anno fa, che spesso offrono interfacce piuttosto basilari e una selezione di app e servizi ridotta al minimo.

Al contrario, tutte le Fire TV utilizzano Fire OS, un sistema operativo realizzato da Amazon basato su Android TV ma con un’interfaccia completamente personalizzata; attraverso l’app store dedicato si possono quindi scaricare app per tutti i principali servizi di streaming (da Netflix a Infinity, da Disney+ a RaiPlay) e molti altri software, come quelli nativi per YouTube e altro ancora. Degno di menzione è il supporto ufficiale per NowTV, che ancora manca invece sul Play store di Android TV.

Con un po’ di lavoro in più si possono anche installare app Android TV tramite pacchetti Apk, per aggiungere media center come Kodi, file manager avanzati e moltissimi altri strumenti.

Dal punto di vista estetico, il nuovo modello si avvicina agli speaker intelligenti Amazon Echo: la plastica lucida delle prime generazioni ha infatti lasciato il posto a superfici opache e a una copertura in tessuto grigio mélange che ricopre i lati verticali. L’aspetto è gradevole e il dispositivo è ragionevolmente compatto; peccato non ne esista anche una variante chiara, come invece accade per tutti gli altri speaker basati su Alexa. A proposito di Alexa, il device è a tutti gli effetti anche uno smart speaker: integra gli altoparlanti e l’array di microfoni ambientali per l’ascolto dei comandi, propone gli ormai consueti quattro pulsanti a croce sul lato superiore, per controllare le funzioni principali, e si integra nell’ecosistema Echo.

L’audio riesce a riempire anche ambienti di dimensioni medio grandi, ma la qualità della riproduzione non è molto convincente; non è comunque un grosso problema, perché gli speaker vengono utilizzati soltanto per la voce di Alexa e i suoni di sistema; quando si avvia la riproduzione musicale, invece, il Fire TV Cube accende il televisore o l’impianto audio a cui è connesso e invia il flusso audio agli altoparlanti collegati.

Pronto per il futuro

Il Cube è sempre stato il device più potente e completo nella famiglia Fire TV, e il nuovo Cube di terza generazione è il più potente in assoluto: al suo interno si trova un processore Arm a otto core (4 da 2,2 GHz e 4 da 2 GHz), mentre la sezione grafica è leggermente meno prestante, con un clock di 800 MHz. Il device integra 2 Gbyte di memoria Ram e 16 Gbyte di storage, per offrire un’esperienza d’uso fluida e ottime garanzie di durabilità. Il nuovo Cube supporta anche il recentissimo standard Wi-Fi 6E (oltre a Bluetooth 5 Le), che completa una dotazione pensata per restare a lungo al passo con i tempi.

 

La dotazione di ingressi e uscite del nuovo Fire TV Cube è la più completa mai offerta da un dispositivo Fire OS: l’elemento più originale è senz’altro l’ingresso Hdmi per il collegamento di un’altra sorgente.

 

Il pannello posteriore ospita tutti gli ingressi e le uscite: al contrario di tutte le altre Fire TV, il connettore di alimentazione utilizza una presa a barilotto, a cui collegare la spina proveniente dall’alimentatore. Per la connessione di rete è presente anche una presa di rete Ethernet RJ45 (a 100 Mbps) e una porta Usb, che supporta soltanto la versione 2.0 dello standard.

La porta Usb può essere utilizzata per collegare una memoria di massa al volo e riprodurre contenuti multimediali memorizzati su di essa, oppure la si può formattare come storage dedicato al device, cancellando tutti i file eventualmente presenti; la velocità limitata dello standard Usb 2.0 rende però le letture e le scritture molto più lunghe.

L’alimentatore compreso nella confezione è simile a quelli utilizzati dagli smart speaker Echo: utilizza, infatti, una spina coassiale a barilotto e non un connettore Usb.

Il pannello posteriore ospita anche due porte Hdmi: l’uscita va collegata al televisore (o a un amplificatore AV), mentre l’ingresso può essere utilizzato per la connessione e il controllo di un decoder esterno o una console. Peccato che questa connessione non supporti il protocollo eArc, che avrebbe semplificato per esempio il collegamento di una soundbar. Il nuovo Fire TV Cube raggiunge la risoluzione 4K fino a 60 Hz e supporta tutti i principali standard Hdr (10, 10+, Hlg); i codec supportati sono invece H.264, VP9, H.265 e AV1. Il dispositivo è in grado di adattare automaticamente il refresh a quello alla sorgente video, naturalmente entro i limiti delle sue caratteristiche.

L’ultima porta è dedicata alla connessione di un blaster a raggi infrarossi, utile per inviare comandi ai dispositivi più vecchi; al contrario delle generazioni precedenti, però, la confezione non comprende più il cavo con l’emettitore IR, che dev’essere acquistato a parte. Il processo di eliminazione del superfluo (e anche del necessario) ha coinvolto anche il cavo Hdmi: chi non dovesse averne uno di scorta in casa si troverà nella condizione di non poter collegare il Cube al televisore. Un’altra piccola delusione viene dal telecomando inserito nella confezione: è ben realizzato e include un microfono per il controllo tramite voce (di scarsa utilità, visto che il Cube stesso può rispondere agli input vocali), ma non si tratta del nuovo telecomando Alexa Pro, che è stato annunciato proprio insieme al Cube. Questo remote è retroilluminato, integra due tasti personalizzabili e offre la comodissima funzione per l’individuazione semplificata con il comando “Alexa, trova il mio telecomando”. Il telecomando Alexa Pro è compatibile con il nuovo Cube, ma dev’essere acquistato a parte per 40 euro. Nel complesso, considerando anche il prezzo a cui è venduto il nuovo Cube (ci torniamo nel dettaglio più avanti), sarebbe stato lecito attendersi una dotazione un po’ più generosa.

fire tv telecomando
Il telecomando compreso nella confezione offre una buona qualità e una discreta quantità di controlli; mancano, però, alcune funzioni avanzate offerte invece dal nuovo remote Alexa Pro.

L’esperienza d’uso

Una volta estratto dalla scatola e collegato al televisore, il Cube offre un’esperienza di configurazione praticamente perfetta; una procedura guidata accompagna infatti l’utente in tutti i passaggi necessari per ottenere un dispositivo pronto all’uso, collegandolo alla rete locale, associandolo all’account Amazon ed eventualmente importando la configurazione da un altro Fire TV per duplicare la stessa dotazione di applicazioni e servizi.

La procedura individua e consente di configurare anche gli altri dispositivi dell’impianto audio/video (nel nostro caso un decoder SkyQ, un amplificatore multicanale Denon e, naturalmente, il televisore), impostando gli ingressi e le uscite per visualizzare sempre i contenuti desiderati e pilotare tutti i dispositivi con un solo telecomando, almeno per le funzioni di base come il controllo del volume o il cambio dei canali.

fire tv ingressi
Commutare tra le funzioni di streaming native e l’ingresso Hdmi è molto semplice; la configurazione consente anche di controllare le funzioni del dispositivo connesso.

Basta quindi qualche minuto di pazienza, sempre ben guidati da un’interfaccia di configurazione chiara e informativa, per trasformare il Cube nel centro di controllo del sistema multimediale della casa. Una volta completato questo passaggio, il dispositivo mostra un’interfaccia a cui gli utenti Amazon sono ormai abituati da tempo, ma chiunque abbia avuto a che fare con una smart tv moderna saprà orientarsi rapidamente: in alto si trova uno slideshow di contenuti in primo piano, seguito dalla riga delle app preferite e poi da un lungo elenco di contenuti consigliati categorizzati in modo piuttosto arbitrario.

La funzione di diretta Tv permette di “sintonizzare” uno dei canali supportati esattamente come se il Cube integrasse anche un tuner tradizionale.

Se non si apprezza l’organizzazione dei contenuti (che in generale tende a privilegiare un po’ troppo le proposte di Amazon), le possibilità di personalizzazione sono piuttosto scarse: l’interfaccia consente di selezionare e riordinare le app preferite, ma tutte le categorie sottostanti sono generate e visualizzate in modo automatico, senza alcun margine di intervento. Il contenuto cambia in base all’app selezionata, ma non si può modificare l’ordine delle righe o eliminare qualche categoria a cui non si è interessati. Inoltre, l’interfaccia mostra banner pubblicitari piuttosto fastidiosi, che rimangono in vista nella homepage e rendono meno fluida l’esperienza d’uso.

Il controllo vocale funziona bene e consente di individuare rapidamente contenuti che altrimenti avrebbero richiesto una navigazione laboriosa tra menu e strumenti di ricerca; non è invece particolarmente efficace per consultare elenchi lunghi, poiché mostra soltanto sei risultati per pagina. L’efficacia dipende comunque dalla precisione nella trascrizione dell’input vocale: funziona quindi perfettamente con ricerche semplici e parole facili da pronunciare, mentre mostra qualche limite quando si tenta l’individuazione di titoli stranieri o nomi complessi.

L’interfaccia con i risultati delle ricerche vocali consente una selezione piuttosto semplice, però mostra soltanto sei risultati per ciascuna pagina.

In teoria si può utilizzare la voce anche per controllare i menu e i dispositivi connessi; una volta esaurito l’entusiasmo delle prime ore, però, il tradizionale telecomando rimane molto più efficace in quasi tutti i frangenti. Nulla vieta, comunque, di abbinare entrambe le modalità di controllo e utilizzare la voce o le dita a seconda del contesto.

Tv in diretta

Una caratteristica che differenzia Fire OS dagli altri ambienti smart tv è un interessantissimo supporto per i canali tv in diretta: grazie all’apposita sezione (richiamabile anche con un pulsante dedicato sul telecomando), infatti, si può ottenere un elenco di canali trasmessi in diretta e sintonizzarli come in un tuner tv tradizionale. Dal punto di vista tecnico, questa funzione si integra con le app dei provider di servizi in streaming: basta per esempio installare l’app di RaiPlay per poi ritrovare in questa sezione tutte le trasmissioni in diretta dell’azienda radiotelevisiva pubblica italiana. Questa sezione integra anche un’efficace guida tv, completa di griglia dei palinsesti.

fire tv guida tv
La visualizzazione dei canali Tv mostra anche un’utilissima griglia con tutti i palinsesti dei canali supportati; manca soltanto la funzione di registrazione per trasformare il device in un Pvr completo.

Per trasformare questa funzione da utile a imprescindibile servirebbe però un maggiore supporto da parte delle app di terze parti: oltre a RaiPlay, infatti, i canali in diretta sono offerti soltanto dalle app di Pluto TV e Red Bull TV. Nello store di Fire OS ci sono anche molte altre app che potrebbero integrarsi efficacemente con questa funzione (Mediaset Infinity, La7, Discovery+ e Now TV di Sky), ma almeno per ora nessuna di queste la supporta; per visualizzare le relative trasmissioni bisogna entrare nell’interfaccia di ciascuna app e raggiungere la sezione dedicata alla diretta, tramite interfacce e percorsi sempre diversi. I canali televisivi possono comunque essere visualizzati collegando l’ingresso Hdmi a un decoder, e poi controllarne le funzioni tramite il telecomando del Cube.

Questa pagina di configurazione consente di aggiungere nuovi canali di trasmissioni in diretta; è un peccato che questa funzione sia supportata soltanto da RaiPlay, Pluto TV e Red Bull TV.

A proposito di implementazioni incomplete: Fire OS permette di creare più profili, per mantenere separate le preferenze e le visioni o gli ascolti di ciascun membro della famiglia. È una funzione potenzialmente molto utile, ma l’implementazione rimane circoscritta all’ecosistema Amazon: le app installate sono le stesse per tutti gli utenti e quelle che supportano profili multipli (per esempio Netflix o Disney+) propongono un’ulteriore funzione di selezione, indipendente e separata rispetto a quella integrata nel sistema operativo.

Le alternative

Non c’è dubbio che il nuovo Cube sia il più potente e completo tra i dispositivi della famiglia Fire TV, ma questo non significa che sia necessariamente il più adatto a ogni contesto: l’hardware più performante garantisce una maggiore fluidità nella navigazione e attese più brevi durante l’avvio del sistema o all’apertura delle app, ma non modifica in modo sostanziale le potenzialità di questo dispositivo; anche il supporto al nuovo Wi-Fi 6E richiede una rete locale compatibile, che è ancora tutt’altro che comune.

La maggiore potenza viene sfruttata da Amazon per la funzione di upscaling avanzato chiamata Super risoluzione; è un algoritmo di tipo tradizionale, che offre un miglioramento della nitidezza ma non si avvicina alle funzioni basate sull’intelligenza artificiale proposte per esempio da Nvidia.

Altre caratteristiche hardware sono meno entusiasmanti: le limitazioni della connessione Ethernet e della porta Usb sono piuttosto fastidiose, e anacronistiche per un prodotto lanciato a fine 2022. Queste considerazioni valgono a maggior ragione se si inserisce nell’equazione anche il prezzo, che è cresciuto sensibilmente rispetto al passato: il nuovo Cube è infatti in vendita a 159,99 euro, con un sovrapprezzo di ben 40 euro se confrontato con la generazione precedente.

Chi non ha bisogno delle caratteristiche uniche del nuovo Cube potrà ottenere un’esperienza d’uso altrettanto soddisfacente dirottando l’attenzione sulla Fire TV Stick 4K Max, che ha un prezzo di listino di 64,99 euro ma spesso viene proposta in offerta a meno di 40 euro (all’ultimo Black Friday è scesa addirittura a 36,99 euro).

Se invece si vuole investire una cifra paragonabile a quelle necessaria per il Fire TV Cube, il mercato propone un paio di alternative da tenere in debita considerazione: il rivale naturale del nuovo Cube è lo Shield TV di Nvidia, che propone un ambiente Android TV almeno altrettanto funzionale, molto più personalizzabile e ricco di applicazioni; inoltre, l’hardware di questo device è superiore nella sezione grafica e offre quindi un supporto interessante per i videogiochi, specialmente in streaming. Anche l’upscaling è molto più evoluto, però il dispositivo di Nvidia non offre un ingresso Hdmi per pilotare un device in cascata. Il prezzo di listino dello Shield è esattamente lo stesso del nuovo Cube, ma Amazon stessa lo vende a 10 euro in meno. Nvidia propone anche un modello più potente e completo, chiamato Shield Pro, ma in questo caso il prezzo sfiora i 220 euro.

Con un prezzo analogo a quello del Cube si può acquistare anche la nuova versione 2022 dell’Apple TV 4K: la versione con 64 Gbyte di storage e connessione wireless costa infatti solo 10 euro in più, mentre per 189,99 euro è disponibile la versione con presa Ethernet e 128 Gbyte di spazio. Il sistema operativo e l’esperienza d’uso sono piuttosto diversi rispetto al Cube, ma lo scopo di entrambi i device è molto simile e le funzioni offerte sono in gran parte analoghe.

In conclusione, il nuovo Fire TV Cube di terza generazione è il dispositivo Fire OS più potente e completo sul mercato, offre un’esperienza d’uso molto amichevole e lineare ed è ricco di funzioni originali. Il suo prezzo di vendita però lo colloca in competizione diretta con dispositivi almeno altrettanto interessanti, mentre sull’altro fronte soffre la concorrenza interna degli altri membri della famiglia Fire TV, meno completi e potenti ma anche molto più convenienti.

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