Home Networking In prova Netgear Orbi RBK763S: una soluzione Wi-Fi Mesh per tutta la...

In prova Netgear Orbi RBK763S: una soluzione Wi-Fi Mesh per tutta la casa

La famiglia Orbi di Netgear comprende una serie di soluzioni dedicate alla distribuzione della connettività wireless in tutta la casa; sotto questo brand, infatti, sono raccolti kit per creare una rete Wi-Fi di tipo mesh, capace di coprire superfici particolarmente ampie o ambienti difficili a causa della conformazione delle stanze.

Entrando nello specifico, l’oggetto di questa prova è il kit RBK763S, costituito da un router e due satelliti compatibili con lo standard Wi-Fi 6. Il catalogo di Netgear propone set con uno o due satelliti, e una dotazione tecnologica che raggiunge il supporto del Wi-Fi 6E. Il catalogo è organizzato in serie: il kit che abbiamo provato appartiene alla serie 6 ma la famiglia arriva fino alla serie 9, con dotazione, velocità e prezzi crescenti. I dispositivi della famiglia Netgear Orbi hanno una lunga tradizione di supporto rapidissimo per i nuovi standard: i set sono infatti quasi sempre tra i primi device compatibili con ogni nuova tecnologia ad arrivare sul mercato.

La rapidità del supporto ai nuovi standard è uno dei motivi che hanno contribuito al successo di questi device, nonostante un prezzo tutt’altro che popolare: come vedremo, il costo dei set e dei dispositivi singoli è davvero molto elevato, tanto da collocare la famiglia Orbi tra i dispositivi di lusso.

Il kit è venduto in una confezione di cartone che ne riporta le caratteristiche principali: in particolare, Netgear evidenzia che questa soluzione è in grado di coprire oltre sette stanze, pari a fino 525 metri quadri. Si tratta, quindi, di una soluzione pensata per portare la connessione Wi-Fi in un ambiente di grandi dimensioni, come una casa molto grande oppure un ufficio, anche se (come vedremo) le funzioni e l’interfaccia di gestione sono pensate per l’utilizzo casalingo.

Aspetto e connessioni

Tutti gli elementi della rete Netgear Orbi hanno lo stesso aspetto e sono caratterizzati da dimensioni piuttosto generose: l’altezza raggiunge infatti i 21 cm, mentre la larghezza sfiora i 17 cm. Più contenuta è la profondità, che è inferiore ai 6 cm nel punto più grande. Il router e i satelliti hanno quindi uno sviluppo prevalentemente verticale, che riduce l’ingombro ma richiede una superficie su cui appoggiarli, anche perché non sono presenti fori per il montaggio a parete (che sarebbe comunque piuttosto complicato a causa delle superfici curve e della forma organica dei dispositivi). Netgear offre come opzione un kit di montaggio a parete (una staffa di plastica su cui appoggiare il device), ma l’ingombro rimane piuttosto significativo.

netgear orbi
Lungo il margine inferiore del pannello frontale è presente una linea led multicolore che segnala eventi specifici e lo stato del dispositivo; durante l’uso quotidiano, però, rimane spento per la massima discrezione.

Il design è gradevole e moderno, anche se certamente le dimensioni non favoriscono il mimetismo. Da questo punto di vista è sicuramente apprezzabile la scelta di colori molto tenui e neutri (la scocca è realizzata in due tonalità di grigio chiaro), che mascherano in parte le dimensioni dei dispositivi. Le serie più costose, che hanno forma analoga ma una livrea molto più scura, sono meno facili da integrare nell’ambiente. L’aspetto ricorda alcuni accessori per la casa di concezione recente, come purificatori d’aria o distributori di fragranze, e non sfigura neppure in un ambiente elegante.

netgear orbi retro
Un piccolo led collocato sul pannello posteriore delle unità indica la presenza dell’alimentazione e segnala lo stato del dispositivo.

Lo sviluppo verticale rende il dispositivo anche un po’ meno stabile: i piedini gommati lo mantengono in posizione e la distribuzione dei pesi è stata studiata con cura, ma un animale domestico che cammina sulla mensola potrebbe urtarlo e farlo cadere abbastanza facilmente.

Il frontale è caratterizzato dal logo del prodotto ma non mostra nessun genere di indicazione: in realtà, lungo il bordo di giunzione tra il pannello inferiore e quello frontale sono inseriti alcuni led multicolori che offrono indicazioni contestuali quando necessario, ma per la maggior parte del tempo le luci sono spente e non molto informative. Sul retro è comunque presente un led che segnala l’alimentazione del dispositivo e alcune altre indicazioni di massima (lampeggia, per esempio, durante la fase di inizializzazione).

netgear orbi alimentatore
Tutti gli elementi della rete mesh (router e satelliti) sono accompagnati da altrettanti alimentatori a parete di dimensioni molto generose.

Come dicevamo, le dimensioni piuttosto generose potrebbero complicare un po’ il posizionamento, anche perché (è bene ricordarlo) sono tre i dispositivi da distribuire nella casa. Nella confezione sono inclusi anche i tre alimentatori, a muro e anch’essi piuttosto voluminosi: le prese sono sostituibili, passando dalla classica bipolare italiana alla presa tripolare in standard inglese.

Il pannello posteriore mostra invece differenze più significative tra il router e i satelliti: il primo propone, infatti, quattro prese Ethernet RJ45 (di cui una, colorata in giallo, per il collegamento Wan), mentre i satelliti offrono soltanto due prese ciascuno; tutte le porte Ethernet sono in standard Gigabit. Completa la dotazione un pulsante di sincronizzazione, il connettore coassiale a barilotto per l’alimentazione e un foro per raggiungere il pulsante di reset (serve un accessorio appuntito, come una graffetta o il pin di estrazione del carrello della Sim dello smartphone).

Il pannello posteriore del router propone quattro prese Ethernet, una delle quali dev’essere utilizzata per il collegamento con il modem o l’Ont del provider Internet.

 

Collocazione e installazione del Netgear Orbi

Il kit Netgear Orbi è pensato per creare una rete mesh all’interno dell’abitazione, ossia un’infrastruttura wireless che copra l’intero spazio (o, per lo meno, l’area più vasta possibile) consentendo ai dispositivi Wi-Fi che si muovono tra una stanza e l’altra di agganciare il “ripetitore” con il segnale più forte e stabile, eventualmente passando da un’antenna all’altra senza che l’utente si accorga di nulla. I componenti della rete mesh instaurano una connessione tra di loro (detta backhaul) e la utilizzano per trasferire i pacchetti di dati al router principale, e da qui instradarli su Internet.

Il pannello posteriore dei satelliti è molto più semplice; le porte Ethernet possono essere utilizzate anche per creare una rete cablata di backhaul.

La connessione di backhaul sfrutta la banda dei 5 GHz, naturalmente utilizzando un canale diverso da quello esposto poi ai dispositivi Wi-Fi. Bisogna quindi collocare i satelliti abbastanza lontano dal router da arrivare a coprire le zone che altrimenti non sarebbero raggiunte dal segnale Wi-Fi, ma contemporaneamente rimanere anche abbastanza vicini da consentire l’instaurazione di una connessione di backhaul sufficientemente stabile e veloce. Durante i nostri test, la creazione di un backhaul di alta qualità ha ristretto notevolmente l’area raggiungibile, con valori ben al di sotto dei 500 mq reclamizzati. Quando tra il router e i satelliti si interpongono più ostacoli, come pareti o (peggio ancora) elementi di cemento armato, le distanze raggiungibili diminuiscono rapidamente.

In alternativa, si può anche utilizzare come backhaul la connessione cablata Ethernet. In questo caso i problemi di vicinanza tra router e satelliti sono automaticamente superati, però bisogna preoccuparsi di portare il cavo di rete dalla posizione del router verso le varie stanze o aree della casa da coprire, con tutte le complicazioni tecniche e i costi del caso.

Come abbiamo già accennato, il router Orbi è dotato di una porta RJ45 di colore giallo: qui arriva la connessione Wan, ossia quella proveniente da Internet. Il router Netgear Orbi non è un modem e richiede quindi la presenza di un dispositivo a monte: questo può essere il modem/router offerto dal provider di connettività, oppure un Ont (Optical Network Terminal), una piccola scatoletta che riceve il cavo della fibra ottica e offre in output una normale presa di rete RJ45.

Nel primo caso, è opportuno configurare il dispositivo del provider come un semplice modem, disattivando le funzioni di routing, il supporto Wi-Fi ed eventuali altre funzioni avanzate che potrebbero interferire con quelle offerte dal sistema Netgear Orbi. Nel secondo, invece, si può configurare la connessione di rete direttamente dall’ONT, sfruttando le ottime guide proposte direttamente da Netgear a questo indirizzo.

netgear orbi account
Durante la procedura di prima configurazione, il sistema richiede la creazione di un account Netgear (o l’autenticazione, nel caso in cui si disponga già di un utente).

Una volta approntati tutti i collegamenti necessari (nella confezione è presente anche un cavo ethernet per il collegamento della porta Wan) non resta che connettere anche l’alimentazione e avviare la procedura di prima configurazione, che richiede qualche minuto di pazienza. Netgear offre un’ottima interfaccia guidata per i dispositivi mobile, tramite l’app ufficiale Orbi che è disponibile sia per iOS sia per Android attraverso i rispettivi app store.

netgear orbi
Netgear continua a lavorare sul sistema Netgear Orbi: è molto probabile che durante la procedura di configurazione venga rilevato e installato un aggiornamento per il firmware.

La procedura di configurazione è piuttosto elaborata e prevede molti passaggi, però è illustrata in maniera molto chiara e accompagna l’utente in tutti i passaggi necessari, che potrebbero comprendere anche l’aggiornamento del firmware dei dispositivi. L’app richiede la creazione di un account Netgear, un passaggio che potrebbe infastidire gli utenti più attenti alla privacy; è però utile per alcune funzioni avanzate, come l’accesso remoto all’interfaccia di gestione. Un altro aspetto curioso che emerge durante la procedura di prima configurazione è la presenza di alcune funzioni e servizi avanzati disponibili opzionalmente in abbonamento, che vengono reclamizzati nei tempi morti durante l’installazione.

 

Gestione della rete con Netgear Orbi

Una volta completata la configurazione, la rete sarà pronta e l’app proporrà l’interfaccia di gestione principale: una griglia di elementi che consente un accesso rapido a tutte le funzioni principali. Device manager, per esempio, elenca tutti i dispositivi collegati alla rete locale, indicandone anche la modalità di connessione (cablata, Wi-Fi a 2,4 GHz, Wi-Fi a 5 GHz); entrando nei dettagli si possono visualizzare ulteriori informazioni, come la velocità teorica di connessione, l’indirizzo IP assegnato oppure il MAC Address del device. Il sistema svolge un ottimo lavoro nell’individuazione dei dispositivi, assegnando agli elementi connessi una denominazione amichevole che semplifica la lettura dell’elenco.

Il servizio di sicurezza opzionale Armor, basato su tecnologia Bitdefender, offre diverse funzioni di protezione interessanti ma ha un prezzo piuttosto elevato.

La sezione Mappa di rete mostra lo stato attuale dell’infrastruttura, ossia la rete Mesh instaurata tra i dispositivi della famiglia Orbi; anche in questo caso, selezionando i vari elementi si possono ottenere informazioni aggiuntive, come per esempio i dispositivi connessi a ciascun componente, l’indirizzo IP o la versione del firmware.

L’app consente anche di visualizzare semplici statistiche sul traffico generato nella rete, che però non comprendono i dettagli sui singoli dispositivi, e offre alcuni strumenti di gestione della rete wireless: si può modificare il nome e la password della rete, visualizzare un codice QR (o inviare un messaggio) per condividere le credenziali con altri dispositivi e selezionare lo standard di protezione (fino al più recente Wpa3). Una sezione separata è invece dedicata alla creazione di una rete Guest, con credenziali dedicate.

La dashboard principale del servizio Armor (integrata nell’app Orbi) tiene sotto controllo i dispositivi connessi alla rete locale e segnala eventuali problemi di sicurezza.

La sezione Sicurezza è potenzialmente una delle più interessanti, perché Netgear ha integrato nel suo router alcune interessanti funzioni di sicurezza basate su tecnologia Bitdefender, tra cui strumenti di protezione dagli attacchi remoti e un’analisi delle vulnerabilità che verifica ogni nuovo dispositivo connesso alla rete segnalandone i potenziali problemi. Queste funzioni sono però offerte all’interno di un pacchetto proposto in abbonamento: Netgear Armor costa infatti 99,99 dollari Usa all’anno, anche se durante i nostri test era sempre proposto in offerta a metà prezzo (50 dollari Usa).

Come abbiamo già accennato, l’interfaccia di gestione del router è accessibile in locale o anche dall’esterno, grazie alla funzione Accedi ovunque, che si appoggia sull’infrastruttura del produttore. Questa opzione può comunque essere disattivata per precauzione.

La pagina principale dell’app di gestione Orbi è organizzata in maniera razionale e consente un accesso veloce a tutte le opzioni e funzioni del sistema mesh.

Nel complesso, la dotazione di strumenti e funzioni offerti dall’app copre tutti i casi d’uso più comuni e consente una gestione quotidiana completa della rete. Esiste però un’altra interfaccia, che è invece accessibile via browser digitando l’indirizzo orbilogin.com.

L’interfaccia Web propone due modalità d’uso: quella base è sostanzialmente analoga (per impostazione e dotazione di funzioni) all’app per dispositivi mobile, mentre invece passando alla scheda Avanzate si raggiungono diverse funzioni altrimenti inaccessibili.

La pagina dei dettagli sui dispositivi connessi offre una vista di insieme chiara ma informativa, e consente di bloccare l’accesso a specifici device in pochi istanti.

In questa interfaccia si possono modificare le opzioni di configurazione dell’accesso Wan, cambiare i server Dns, impostare i canali della rete wireless, attivare un server Dmz, configurare il comportamento del server Dhcp e molto altro ancora.

La versione Base dell’interfaccia di gestione basata sul Web è analoga, per dotazione e impostazione, all’app nativa per i dispositivi mobile.

Il router integra anche una sezione piuttosto ricca di strumenti di filtraggio dei contenuti, che consente di controllare i dispositivi autorizzati all’accesso alla rete locale, bloccare siti specifici (per indirizzo o keyword), disattivare servizi o programmare la disponibilità dell’accesso alla rete per giorno della settimana e intervallo di tempo.

Tra le funzioni avanzate proposte dal sistema Orbi non manca neppure il supporto a servizi di Dns dinamico: l’interfaccia consente di utilizzare un servizio nativo di Netgear o due alternative di terze parti.

Non mancano neppure funzioni davvero ricercate, come il supporto per i servizi di Dns dinamico, la creazione di Vpn, le impostazioni di Vlan e altro ancora. Nel complesso, la dotazione è molto ricca e consente di configurare la rete locale secondo le proprie specifiche necessità, con qualche piccola ma significativa omissione: in particolare, non è possibile separare le reti a 2,4 e 5 GHz, assegnando loro due Ssid diversi, una funzione ormai piuttosto comune.

Gli strumenti dedicati alla creazione di una rete Vpn sono semplici da utilizzare e molto efficaci; la pagina consente di scaricare direttamente i pacchetti di configurazione per i dispositivi mobile.

Prestazioni e conclusioni

Una della caratteristiche più reclamizzate del kit di Netgear, e della famiglia Orbi più in generale, è il livello di prestazioni; durante i nostri test, i dispositivi hanno in gran parte tenuto fede alle promesse, ma è necessario chiarire alcuni dettagli.

La copertura garantita da questo kit, che propone due satelliti oltre al router principale, è ottima e riesce a soddisfare le esigenze della grande maggioranza degli utenti; in caso di necessità si possono aggiungere ulteriori satelliti alla rete mesh per coprire eventuali zone particolarmente problematiche (questo vale, in particolare, per le abitazioni che si sviluppano su più piani o che offrono ampi spazi esterni). Rimane però il problema di garantire una connessione stabile e veloce tra il router e i satelliti: un dettaglio di non poco conto, che costringe a mantenere i dispositivi un po’ troppo vicini tra loro, oppure a utilizzare una rete di backhaul cablata con le conseguenti difficoltà logistiche (ed economiche).

netgear orbi rete
Lo Stato backhaul è il parametro più importante da verificare quando si posizionano i satelliti: è infatti necessaria una connessione stabile e veloce per garantire un’esperienza d’uso ottimale.

A questo proposito, la copertura offerta dai singoli dispositivi della rete mesh non ci è sembrata eccezionale: a parità di posizione, altri router hanno garantito un segnale di migliore qualità quando ci si allontana molto dal dispositivo. È molto difficile quantificare questa sensazione, perché i fattori in gioco sono moltissimi e non tutti controllabili, però la differenza rispetto ad altri device, magari dotati di antenne più grandi, ci è parsa sensibile.

Una volta organizzata opportunamente la rete, le velocità misurate sono state davvero notevoli: abbiamo misurato velocità di download effettive superiori agli 800 Mbps verso smartphone moderni (come l’iPhone 14) e computer dotati di sezioni wireless recenti, mentre l’upload è risultato in genere leggermente inferiore ma comunque più che sufficiente per tutte le applicazioni pratiche (poco sotto i 700 Mbps). Ottimi si sono dimostrati anche i valori del ping (tra 3 e 5 ms), che consentono di sfruttare la connessione wireless anche per i compiti più impegnativi, come le comunicazioni in tempo reale o i videogiochi.

netgear orbi prestazioni
Se la rete è ben organizzata, le prestazioni ottenibili sono davvero notevoli anche quando si è collegati tramite un satellite della rete mesh.

Le prestazioni rimangono analoghe quando si è collegati al router o a uno dei satelliti, anche se muovendosi da un ambiente all’altro potrebbe essere necessario qualche secondo perché Il dispositivo agganci l’antenna più vicina. Durante i nostri test è comunque rimasta sempre abbastanza banda da garantire la stabilità del servizio, per esempio quando ci si muove da una parte all’altra dell’abitazione mentre si effettua una videochiamata. Naturalmente, questo dipende dalla cura con cui è stata realizzata la rete: se i dispositivi sono troppo distanziati tra loro e rimangono zone morte all’interno dell’abitazione, potrebbero verificarsi perdite di segnale e interruzione dei servizi attivi.

Nel complesso, il kit proposto da Netgear si colloca all’estremo superiore dell’offerta di soluzioni Wi-Fi per l’abitazione; il sistema Netgear Orbi è semplice da configurare e da gestire, e propone un bilanciamento convincente tra dotazione di funzioni e usabilità, che mantiene nascoste le funzioni più evolute salvo poi renderle disponibili nel caso in cui servano davvero.

L’unica grave controindicazione è rappresentata dal prezzo di vendita: il kit è infatti acquistabile a poco meno di 700 euro, un prezzo anche doppio rispetto a soluzioni di altre aziende che forse non offriranno la stessa dotazione e le stesse prestazioni, ma che comunque riescono a garantire un’esperienza d’uso quotidiana praticamente identica.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome

Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato sulle novità tecnologiche

css.php