L’antenna satellitare di forma piatta ha sempre suscitato molta curiosità tra gli appassionati che, per scelta o necessità, la vorrebbero al posto del tradizionale “paraboloide”. Il profilo sottile, l’assenza di parti sporgenti e le dimensioni contenute sono solo alcune delle peculiarità che rendono queste antenne facilmente installabili e mimetizzabili su balconi e facciate. Si possono così evitare spiacevoli contenziosi con gli altri condomini e consentire la ricezione di canali satellitari in tutti quei casi dove sarebbe praticamente impossibile.
Le prime antenne piatte sono arrivare sul mercato una decina d’anni fa grazie all’innovativo progetto dell’azienda coreana “I do It”, titolare del brand Selfsat. Uno dei primi modelli, la H10D, si limitava alla ricezione mono satellite e integrava un LNB non sostituibile dotato di una sola uscita universale.
Nel corso degli anni, le antenne piatte Selfsat si sono fatte sempre più performanti e adattabili alle mutate esigenze dei progettisti di impianti di distribuzione satellitare (LNB twin, quad, quattro, attuatore monocavo ad-hoc, ecc.), hanno ricevuto l’approvazione di Sky Italia per le installazioni “critiche” e raccolto un buon successo commerciale.
Le ultime novità della gamma Selfsat sono le antenne H50 ad alto guadagno, disponibili anche nella versione M con sistema Dual Feed per la ricezione simultanea di due slot orbitali distanti tra loro 6° (es.: Hotbird 13° Est e Astra 19,2° Est), la 21IP con tecnologia DVB>IP, la H21-dCSS+ con LNB dCSS dotato di uscite aggiuntive “legacy” e la H21-dCSS con LNB dCSS a singola uscita protagonista di questo banco di prova e distribuita ufficialmente in Italia da Auriga.
Il segreto è nelle guide d’onda
La H21D dCSS adotta una tecnologia brevettata che ha reso le Selfsat le antenne “ecologiche” a basso impatto ambientale per eccellenza. Il cuore del sistema si chiama “Wave Guide Horn Array”, ovvero un reticolo di cellette e condotti che fungono da specchi e guide d’onda per catturare le microonde del segnale satellitare indirizzandole poi, separatamente per le polarità destra e sinistra, verso i due feeder dell’LNB integrato.
Le 128 cellette quadrate occupano la quasi totalità della superficie frontale dell’antenna (circa 57×30 cm) e sono organizzate in una matrice da 16×8. Il sistema originario è stato affinato nel corso degli anni per migliorarne l’efficienza e quindi il guadagno.
La ridotta profondità delle cellette ha permesso di ridurre il volume e il peso dell’antenna, facilitando l’installazione su balconi, parapetti e facciate, con l’ulteriore mimetizzazione garantita dalle pellicole adesive opzionali. Le antenne Selfsat vengono installate con eccellenti risultati anche su mezzi mobili come caravan, camper e barche.
LNB dCSS sostituibile in caso di guasto o upgrade
L’LNB integrato e accessibile sul retro dell’antenna è stato appositamente progettato per le Selfsat H21D, ovvero quei modelli che offrono la possibilità di sostituire l’LNB senza dover cambiare tutta l’antenna.
Si tratta di un convertitore dCSS con 16 user band (di cui 4 SCR) con O.L. di 10,4 GHz, guadagno di 60 dB e figura di rumore di 0,8 dB. Chi già possiede una Selfsat H21D può effettuare l’upgrade dall’attuale LNB (universale singolo, Twin, Quad oppure Quattro) in pochi minuti e spendendo meno della metà rispetto a una nuova antenna. Auriga distribuisce anche la versione SCR (solo LNB o antenna con LNB) con un risparmio di soli 10-15 euro.
A seconda degli apparecchi collegati all’impianto, l’antenna Selfsat H21D dCSS può gestire fino a un massimo di 16 Tv e decoder (solo 4 se il supporto è limitato all’SCR). In pratica, consente di realizzare un impianto di distribuzione di medie dimensioni per un mini condominio o una villetta plurifamiliare, con la massima discrezione anche se fissata a vista su parti comuni come la facciata.
Le 12 user band dCSS consentono anche il collegamento dei box Sky Q Platinum e Black, con una riserva di 4 o più user band dCSS/SCR per altri decoder come, per esempio, quelli dedicati a Tivùsat. Come anticipato, la H21D è disponibile (ma non nel catalogo ufficiale Auriga) anche nella versione “dCSS+” con due uscite supplementari (universali – legacy) che facilitano il puntamento dell’antenna, consentono il riutilizzo di sistemi di distribuzione preesistenti (es.: motore USALS) e dei decoder meno recenti che non supportano né dCSS né SCR.
Stesso guadagno di una parabola da 60 cm
L’antenna piatta Selfsat H21D dCSS ha un guadagno dichiarato di 34,5 dBi a 12,7 GHz, praticamente lo stesso (sempre dichiarato) di una parabola classica da 60 cm ma con un ingombro fino a 16 volte inferiore.
Con queste premesse è possibile catturare, con un perfetto puntamento e un cablaggio non esagerato, i segnali irradiati dalla maggior parte dei satelliti attualmente sulla Fascia di Clarke come gli Hotbird, gli altri Eutelsat in orbita a 16° Est, 9° Est, 7° Est e 5° Ovest, gli Astra a 19,2° e 23,5° Est. In base alle nostre verifiche, l’antenna si comporta egregiamente quando la copertura al suolo del footprint (EIRP) è almeno di 50-51 dBW.
Se la lunghezza dei cavi coassiali supera i 30-40 metri e le condizioni meteo peggiorano, potrebbero sorgere problemi nella ricezione di alcuni satelliti con copertura al limite (tra questi, teoricamente, non figura Hotbird). In tal caso, per rimanere sempre nella galassia Selfsat, si potrebbe valutare il modello H50 capace di un guadagno di 36,1 dBi sempre a 12,7 GHz. Si deve però rinunciare all’LNB dCSS visto che questo modello è disponibile nelle sole varianti con LNB integrato (e non sostituibile) dotato di una, due (Twin) o quattro (Quad) uscite universali.
Pronta in pochi minuti
Come tutte le antenne piatte Selfsat, la H21D dCSS si installa facilmente in pochi minuti seguendo attentamente le istruzioni riportate nel manuale d’suo multilingue (italiano incluso). Sul web si trovano anche alcuni video, pubblicati dagli stessi utilizzatori (come www.youtube.com/watch?v=76R2Nu1FGYQ) che illustrano le fasi di assemblaggio e puntamento dei vari modelli Selfsat.
Il kit in dotazione comprende diverse staffe e un supporto tubolare per l’installazione su parapetti (superfici orizzontali), facciate (verticali) oppure a palo, completi di tutti gli accessori di montaggio come viti, rondelle e bulloni. Per il montaggio sui parapetti delle finestre è inoltre prevista una speciale stampella (identificata dalla lettera B3 nel manuale d’uso). Tale stampella impedisce la flessione del braccio di sostegno e garantisce quindi un’ottima stabilità anche in presenza di vibrazioni o vento forte.
Gli snodi presenti sulla placca posteriore (per lo skew – inclinazione oraria/antioraria), sulla staffa angolare (per l’elevazione) e sul braccio di sostegno/placca di fissaggio (per l’azimut) sono dotati di scala graduata per facilitare il puntamento. I dati di skew, elevazione e azimut si possono ricavare dalla tabella pubblicata sul manuale d’uso, che elenca le principali città italiane/europee e alcuni satelliti in orbita, oppure dai siti web come www.dishpointer.com.
Resistente alle intemperie
Le staffe e i supporti sono realizzati in acciaio verniciato mentre la ferramenta è interamente in acciaio inox per resistere alle intemperie. Considerato il peso ridotto dell’antenna e la forma a parallelepipedo che riduce considerevolmente l’effetto “vela” rispetto allo schema parabolico tradizionale, i componenti meccanici risultano, secondo noi, addirittura sovradimensionati.
Il manuale d’uso in 4 lingue, italiano compreso, illustra molto chiaramente, con l’ausilio di schemi e foto, anche l’assemblaggio dei vari componenti a seconda della modalità di installazione scelta, i trucchi per il puntamento dell’antenna, la preparazione dei cablaggi, il significato delle regolazioni, ecc.
Terminato l’assemblaggio si deve procedere al puntamento del satellite. Si può agire con l’aiuto di un misuratore di campo (basta anche un semplice satfinder) o delle barre di livello/qualità del segnale presenti nelle schermate di “setup antenna” di decoder e Tv. Una volta trovato il satellite bisogna agire millimetricamente sui tre snodi (skew, elevazione, azimut) impostati precedentemente fino a trovare la posizione ottimale. Completata anche questa operazione basta stringere tutti i bulloni e procedere con le “rifiniture” come il fissaggio del cavo coassiale sul braccio di sostegno, il suo passaggio nell’abitazione, ecc.
Come configurare i decoder
Dal momento che la nostra Selfsat H21D è dotata di un LNB dCSS (retrocompatibile SCR), è necessario variare la configurazione standard di decoder e TV con tuner DVB-S/S2, solitamente pre-impostati per gli LNB universali. La stessa operazione deve essere effettuata anche da chi possedeva già una H21D e ha sostituito il solo LNB (da singolo/twin/quad/quattro a dCSS/SCR). Innanzitutto bisogna accedere al menu di configurazione del decoder/Tv (antenna/tuner sat), scegliere il satellite verso il quale è puntata l’antenna e, alla voce LNB/Frequenza O.L., selezionare la tipologia SCR/Unicable o SCR2/dCSS/Unicable2.
I decoder che supportano il sistema dCSS devono essere associati a una singola user band tra le 12 a disposizione. Se i decoder dCSS collegati all’impianto superano le 12 unità, è possibile utilizzare anche le quattro user band dell’SCR. Non è necessario utilizzare una specifica user band ma è indispensabile che la stessa sia differente per ogni decoder/Tv. Per esempio, il decoder 1 potrà essere impostato sulla U.B. 985 MHz, il n.2 sulla 1115 MHz, il n.3 sulla 1875 MHz e così via. I decoder e i TV che supportano solo il sistema SCR, possono scegliere una delle quattro U.B. a disposizione, ovvero 1.210, 1.420, 1.680 e 2.040 MHz.
Dopo aver impostato la U.B. e verificati il livello e la qualità del segnale tramite le barre grafiche nel menu, è possibile procedere con la ricerca dei canali, meglio se con la modalità Blind Scan.
In conclusione
La Selfsat H21 dCSS non vuole sfidare i dischi parabolici di dimensioni simili o superiori, che offrono prestazioni migliori a prezzi inferiori. Ha tuttavia il grande vantaggio di consentire la ricezione dei canali satellitari (Sky, tivùsat e altri) nei centri storici e negli immobili di pregio dove la parabola tradizionale è vietata dai regolamenti comunali o condominiali per ragioni estetiche.
Lo spessore ridotto, la forma compatta, il design lineare e la mimetizzazione offerta dagli sticker (o da semplici pitture ad acqua) la rendono perfetta su balconi e facciate limitando al massimo la visibilità e gli ingombri. Il plus di questo modello è senza dubbio l’LNB integrato compatibile dCSS. Questo, attraverso la singola uscita, può “alimentare” fino a 16 decoder e Tv con tuner DVB-S/S2 sullo stesso cavo oppure un solo Sky Q Platinum. Non a caso viene utilizzata anche dai tecnici di Sky per le installazioni personalizzate multituner a basso impatto visivo.
Le prestazioni, paragonabili a quelle di un tradizionale disco parabolico da 60-65 cm, la rendono perfetta per Hotbird, Astra 19,2° Est e altri satelliti. Le staffe in dotazione permettono di installarla in pochi minuti praticamente ovunque, all’interno o all’esterno di un balcone, su muri, ringhiere, pali e davanzali.
Dati tecnici dichiarati
Modello: | H21D dCSS (H21DCSS) |
Prezzo | 305 euro + IVA |
Tecnologia di ricezione: | Wave Guide Horn Array |
LNB: | dCSS 16 user band (12 dCSS+4 SCR – compatibile con le specifiche Sky Italia), removibile e sostituibile |
Uscita: | Singola |
Frequenza O.L.: | 10,4 GHz |
Guadagno: | 60 dB |
Figura di rumore: | 0,8 dB |
G/T: | 11,8 dB/K a 12,7 GHz |
Alimentazione: | 12÷14 Vcc (polarizzazione verticale), 16÷19 Vcc (polarizzazione orizzontale) |
Consumo: | n.c. |
Dimensioni (L×A×P): | 566×300×80 mm |
Peso: | 6,3 kg (solo antenna con LNB) |
Temperatura di esercizio: | -30°÷+60° C |
Composizione del kit: | · Antenna;
· Staffa di regolazione dello skew; · Staffa angolare con regolazione dell’elevazione; · Supporto principale a tubo ottagonale; · Staffe antivibrazione/fissaggio per finestra; · Staffa fissaggio per superfici orizzontali; · Staffa fissaggio per superfici verticali/palo; · Chiave esagonale; · Bussola; · Ferramenta varia (viti, dadi, collari, ecc.); · Manuale d’istruzioni in 4 lingue (italiano incluso) |
Accessori opzionali: | Supporto da tavolo H10DP, Stickers |