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Parabola motorizzata o toroidale, ecco come gestirla con il decoder

L’installazione di un impianto di ricezione satellitare è sempre riconducibile al puntamento di una parabola con un LNB verso una determinata posizione della fascia di Clarke. E anche impianti che potrebbero sembrare complicati sono riconducibili a operazioni semplici e ripetitive. Per fare un esempio pratico, un impianto con parabola motorizzata pilotata da un rotore si riduce essenzialmente al puntamento di una posizione satellitare. Il corretto posizionamento iniziale assicura che il movimento obbligato del rotore allinei perfettamente l’LNB alla fascia di Clarke.

Dopo l’installazione si deve procedere alla configurazione. Quindi, muniti d’informazioni dettagliate sul nostro impianto di antenna vediamo in dettaglio come procedere in modo che il nostro ricevitore lo possa gestire senza problemi. Prima chiariamo però alcuni concetti importanti, ovvero in cosa consistono i protocolli di gestione DiSEqc e Usals e come avviene la distribuzione del segnale in un impianto con SCR e dCSS.

I protocolli di gestione DiSEqc e Usals

Per poter comprendere a fondo i meccanismi di gestione di un impianto è necessario avere le idee chiare sui protocolli di gestione.

DiSEqC

Sviluppato dal provider satellitare Eutelsat, DiSEqC (acronimo di Digital Satellite Equipment Control) è un protocollo di comunicazione tra un ricevitore satellitare e un apparato quale un LNB, uno switch o un rotore di piccole dimensioni tramite il cavo coassiale.

Esistono alcune versioni, che si distinguono tra di loro per il numero di pilotaggi che sono in grado di eseguire e per la bidirezionalità della trasmissione, introdotta solo dalla versione 2.0 e mai utilizzata in ambito home

  • DiSEqC 1.0 permette di switchare tra 4 satellite
  • DiSEqC 1.1 permette di switchare tra 16 satellite
  • DiSEqC 1.2 permette il pilotaggio di motori
  • DiSEqC 2.0 DiSEqC 1.0 bidirezionale
  • DiSEqC 2.1 DiSEqC 1.1 bidirezionale
  • DiSEqC 2.2, DiSEqC 1.2 bidirezionale

Da notare che nelle versioni 1.X non c’è un vero e proprio colloquio con gli apparati collegati ma semplicemente viene inviato il comando senza avere la possibilità di conoscere l’esito della comunicazione: questa monodirezionalità non impedisce comunque il funzionamento del sistema.

Introdotto per permettere a un ricevitore di funzionare con più antenne collegate a un unico cavo ha riscontrato un enorme successo tanto che praticamente tutti i ricevitori in commercio possono vantare la compatibilità DiSEqC.

L’ applicazione più comune del DiSEqC è il pilotaggio in dual feed, ovvero 2 LNB montati su di una sola antenna per ricevere 2 satelliti. L’esempio più comune è il dual feed Hotbird/Astra e per un corretto funzionamento sul ricevitore ogni satellite andrà associato a un diverso segnale. In questo modo quando il ricevitore è su Hotbird comanda l’LNB in modo che passino i segnali proveniente da Hotbird e viceversa.

Usals

Il sistema Usals (Universal Satellite Automatic Location System) elaborato e messo a punto da STAB, ditta italiana che produce e distribuisce rotori per antenne di piccole dimensioni, permette al ricevitore di calcolare la posizione dei satelliti in orbita con una precisione inferiore a 0,1° rispetto al luogo di installazione.

Definito in collaborazione con Eutelsat, non è un protocollo di comunicazione ma un programma che sfrutta il DiSEqC 1.2 ampliandone le potenzialità. L’innovazione dello USALS sta nel fatto che, una volta inserite le coordinate geografiche del luogo dove si installa il rotore, e puntato il rotore su di un satellite dell’arco polare, tutti i successivi posizionamenti saranno automatici.

Distribuzione del segnale con SCR e dCSS

SCR, anche conosciuto come Unicable, è un sistema nato per distribuire il segnale satellitare in maniera indipendente su più utenze con un unico cavo: le 4 bande (VH, HH, VL, HL), vengono ricevute attraverso lo stesso circuito di amplificazione a basso rumore e i segnali di sono in banda-L con i 2 oscillatori locali per le bande alta e bassa.

LNB DCSS
Un LNB con due uscite dCSS e un ingresso terrestre

I segnali vengono inviati attraverso una matrice al processore SCR che prende il canale richiesto da uno dei decoder collegati e, attraverso il microcontrollore UniCable, effettua una seconda conversione su una delle frequenze IF prestabilite, ciascuna con il proprio filtro e il proprio guadagno sul singolo cavo.

Facendo un paragone con il mondo informatico, un LNB Unicable altro non è che un mini router di canale che assegna a ciascun utente una frequenza IF fissa e tutti i canali ricevibili vengono convertiti su quella frequenza. Per questo è possibile avere più utenti indipendenti su un solo cavo. L’utilizzo dell’Unicable prevede la sostituzione di eventuali partitori unidirezionali con partitori con passaggio di corrente bidirezionale e obbliga, naturalmente, a impiegare decoder che possano gestire la configurazione SCR.

Un ulteriore passo in avanti è stato ottenuto con l’introduzione della tecnologia digitale dCSS, che permette di moltiplicare le bande veicolate su un singolo cavo coassiale fino a un massimo di 32, assicurando la retrocompatibilità con SCR. 

Configurazione

Per i nostri scopi useremo un decoder con sistema operativo Enigma perché è il tipo di decoder più impegnativo in termini di configurazione.

In un decoder Enigma il menu di configurazione di antenna solitamente è accessibile con Menu-Impostazioni-Tuner e ricerca canali-Configurazione tuner. Tutti i ricevitori Enigma-based, indipendentemente dall’immagine installata, effettuano una macrodistinzione sulla tipologia dell’impianto, Semplice e Avanzato, ovvero semplice e avanzato. All’interno di queste categorie ricadono tutte le tipologie di impianto configurabili che vedremo in dettaglio.

Parabola Toroidale
La parabola toroidale permette la ricezione di svariati satelliti con una installazione fissa. Semplice da installare anche per un utente poco esperto, presenta come unica limitazione la distanza tra i satelliti estremi che non può superare i 40°

Impianto Semplice

Intervenendo sul parametro Mode possiamo gestire i seguenti casi: Singolo, Toneburst A/B, DiSEqC A/B, DiSEqC A/B/C/D e Posizionatore.

Singolo: è il caso più semplice di un solo LNB collegato al ricevitore ed è quindi sufficiente associare il satellite verso il quale l’LNB è puntato.

Toneburst A/B: mini-DiSEqC utilizzato per la commutazione tra due soli satelliti. A differenza del DiSEqC, può essere gestito da un circuito analogico che rileva differenze di tensione e commuta di conseguenza lo switch: i parametri da impostare in questo caso sono i due satelliti che il nostro impianto gestisce, avendo cura di associare la porta corretta a entrambi.

DiSEqC A/B: i satelliti presenti nell’impianto sono sempre due, ma sono gestiti con uno switch DiSEqC e quindi valgono le considerazioni del caso precedente

DiSEqC A/B/C/D: l’unica differenza dal caso precedente è il numero di LNB gestiti dallo switch, quattro in questo caso, che andranno associati ai satelliti puntati dal nostro impianto.

Posizionatore: nonostante questa modalità gestisca il caso di un impianto motorizzato, viene considerata una configurazione semplice perché fa riferimento al sistema di calcolo USALS, che prevede l’inserimento della posizione geografica dell’impianto affinché il rotore possa posizionare qualsiasi satellite nella fascia di Clarke.

Impianto Avanzato

In questa modalità, il modus operandi è leggermente diverso: a ogni satellite viene associato un LNB che ha proprie peculiarità sia come tipologia (universale o altro) sia come caratteristiche, tono e voltaggio. Questa modalità permette di configurare gli impianti gestiti dal DiSEqC 1.1 oppure 1.2 semplicemente associando il corretto DiSEqC mode all’LNB che si sta configurando.

Ricordiamo che il DiSEqC 1.1, oltre ai 4 comandi 1.0, dispone di altri 4 comandi svincolati, denominati “uncommitted commands”, per un totale di 256 segnali, sufficienti al pilotaggio di 64 LNB. Molti parametri correlati al protocollo di pilotaggio sono presenti in questa schermata, quali l’ordine con cui vengono inviati i comandi, le ripetizioni dei comandi e altri che sono per una gestione esperta.

Parabola motorizzata impostazione motore
Schermata di configurazione di un rotore di antenna in modalità USALS: i campi da inserire sono molto intuitivi e comprendono, oltre alla posizione geografica, le velocità di rotazione del rotore stesso. Tuttavia, consigliamo caldamente di non intervenire su questo parametro

Per fare un esempio, nello switch DiSEqC utilizzato per la commutazione di 8 LNB su una parabola toroidale configurato come 1.1, i comandi Uncommitted da 1 sino a 8 corrispondono con le entrate da 1 a 8 dello switch stesso. Ancora più semplice il caso di un impianto motorizzato con un rotore che segua il protocollo 1.2 senza tuttavia utilizzare USALS: la voce Stored position per un determinato satellite va valorizzata con il numero di posizione che si è assegnato sul rotore d’antenna per lo stesso satellite.

Anche per il digitale terrestre

Nonostante il focus dei prodotti Enigma sia principalmente sulle trasmissioni satellitari, non possiamo non descrivere le modalità di settaggio di una antenna relativa al digitale terrestre sui ricevitori dotati di un tuner DVB-T/T2.

Nel solito menu di configurazione tuner apparirà anche il tuner terrestre, selezionato il quale sarà possibile procedere alle poche parametrizzazioni richieste: il campo Tipologia del tuner va impostato in DVB-T/T2 e il tuner stesso va abilitato nel campo Modalità di configurazione. A questo punto è necessario selezionare il provider terrestre, selezionando la nazione, oppure, su alcune immagini, l’area geografica di appartenenza.

La voce relativa all’attivazione dei 5 V va presa con le pinze in quanto non sempre l’attivazione stessa comporta l’effettiva emissione della tensione sull’uscita di antenna. Questo settaggio serve quando è utilizzato un piccolo amplificatore di segnale che viene alimentato direttamente sul cavo segnale dal ricevitore. Prima di perdere tempo prezioso, in caso di necessità consigliamo di verificare con un tester se i 5 V sono effettivamente presenti sulla connessione quando il parametro è settato come attivo. 

Satellites.xml, un file fondamentale

Dopo aver settato i parametri relativi il proprio impianto begli ambienti Enigma-based non è necessario perdere tempo con una scansione dei satelliti ricevibili ma è molto più produttivo utilizzare un file-set di canali tra le centinaia disponibili in rete e sul repository della propria immagine.

Tra tutti i file disponibili ce n’è uno al quale va prestata una particolare attenzione perché è indispensabile ai fini della gestione del nostro impianto: il file Satellites.XML, del quale esistono anche gli analoghi Terrestrial.xml e Cable.xml che intervengono per i segnali del digitale terrestre e per i canali via cavo.

Questo file definisce i satelliti e i transponder gestiti dai setting caricati sul sistema. Però, purtroppo, momento del caricamento dei setting questo file viene ricoperto da quello presente all’interno del file-set. Immaginiamo di caricare un file-set per un dual feed che contiene il suo XML relativo a 2 satelliti e di voler poi caricare dei setting motorizzati che, per un errore o dimenticanza, non hanno al loro interno il relativo satellites.xml.

All’atto di una ricerca canali, il sistema non avrà alcun transponder da proporre per la ricerca stessa. La cosa auspicabile è che il suddetto file appaia obbligatoriamente nel file-set che compone i setting, ma non è regola seguita da tutti i setting-men. Per fortuna, esistono parecchi siti internet che consentono il download del file XML costantemente aggiornato con gli ultimi arrivi sui vari satelliti.

Siccome però Satellites.XML è essenzialmente un file di testo in cui sono chiaramente identificabili i transponder e i relativi parametri, si può provare a ottimizzare tale file per necessità specifiche necessità costruendosi i propri setting.

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