Dieci domande (e risposte) su come dividere il segnale DTT e SAT che arriva dall’antenna o dalla parabola per ricevere i canali su Tv e decoder in due o più stanze di casa. Avete qualche ulteriore dubbio? Scriveteci e i nostri esperti vi risponderanno.
Dall’antenna terrestre scende un cavo: come faccio a duplicarlo e vedere i canali Tv in un’altra stanza?
Esistono varie soluzioni per duplicare o moltiplicare un cavo coassiale che trasporta i segnali terrestri. La semplice giunta di tre o più cavi (uno in ingresso dall’antenna e due o più in uscita per le prese Tv/decoder) con morsetti mammut o attorcigliamenti fatti a mano è fortemente sconsigliata perché compromette le caratteristiche elettriche del segnale introducendo disturbi e sbilanciamenti che peggiorano la visione dei canali televisivi (squadrettamenti, black-out, ecc.).
Anche gli sdoppiatori antenna con prese e spine IEC come questo sono sconsigliati per gli stessi motivi. La soluzione migliore è usare gli appositi partitori o derivatori di segnale in metallo a seconda di come è strutturato l’impianto di distribuzione terrestre.
Com’è fatto un “partitore di segnale”?
Il partitore di segnale (chiamato anche “splitter”) è un componente comunemente utilizzato negli impianti TV (vedi qui e qui) che suddivide il segnale antenna in ingresso (presa IN) su due o più uscite (OUT1, OUT2, OUT3, ecc.).
Lo scopo principale è di trasferire il segnale che proviene dall’antenna terrestre verso due o più “linee” dell’impianto di distribuzione a cui sono collegate una, due o più prese antenna Tv.
Di norma il partitore si trova vicino al centralino Tv oppure nelle scatole di derivazione di casa per portare i segnali nelle varie zone o stanze attraverso le canaline murate.
Com’è fatto un “derivatore di segnale”?
Anche il derivatore di segnale è un componente molto comune negli impianti TV e, più o meno, svolge la stessa funzione del deviatore, ovvero suddividere il segnale in due o più linee di distribuzione.
A differenza del partitore, però, una delle sue uscite è di tipo “passante” con un’attenuazione (perdita di segnale di passaggio) molto contenuta. In tutte le altre uscite (2, 4, 6, 8, ecc.) l’attenuazione (perdita di derivazione) è molto superiore e predeterminata dal costruttore.
Perché il derivatore genera due linee separate?
Lo scopo è quello di bilanciare correttamente il livello del segnale che arriva alle prese mantenendolo nell’intervallo consigliato dalle norme CEI (52-77 dBµV) indipendentemente dalla lontananza della presa TV dal derivatore (quindi dalla lunghezza del cavo coassiale che “perde” sempre più segnale – attenuazione), dalla presenza di altri partitori/derivatori sulla stessa colonna (come nelle abitazioni multi-piano), ecc.
Partitori e derivatori sono tutti uguali?
No. Esistono centinaia di modelli con caratteristiche fisiche, tecniche e dotazioni differenti.
Il principale elemento distintivo è il numero di uscite: esistono derivatori e partitori con due, tre, quattro o più uscite per altrettanti cavi coassiali destinati alle prese Tv. La scelta tra un partitore a due o sei uscite (ad esempio) dipende da quante linee coassiali servono per raggiungere le prese Tv.
Ad esempio, se volete dividere il cavo coassiale che scende dall’antenna per aggiungere una nuova presa Tv in casa vi basta uno partitore a due uscite (es.: Tv del salotto e decoder DTT o Tv della camera da letto). Se il cavo antenna deve proseguire al piano inferiore, ad esempio in taverna, vi serve un derivatore sempre a due uscite (ingresso antenna, uscita passante per Tv taverna, uscite derivate per Tv salotto/camera).
Altro elemento distintivo è il valore di attenuazione sulle uscite di passaggio e/o derivazione (vedi sotto) che indica quanto segnale viene perso tra l’ingresso (collegato all’antenna terrestre o al centralino Tv) e le uscite.
È corretto usare un partitore/derivatore con tante uscite (per future espansioni/prese Tv) anche se al momento se ne utilizzano solo una o due?
No. Su ciascuna uscita non è mai presente lo stesso livello del segnale in ingresso perché l’operazione di “suddivisione” comporta una piccola perdita di segnale chiamata “attenuazione di passaggio” o “attenuazione di derivazione”.
La perdita aumenta al crescere del numero di uscite disponibili sul partitore/derivatore, è stabilita dal costruttore e sempre presente anche se alcune uscite non vengono utilizzate (cioè non collegate a Tv, decoder, ecc.)
Ad esempio, un partitore con due uscite ha un’attenuazione su ciascuna uscita di circa 4 dB che salgono a 8,5 dB con 4 uscite e a 11 dB con 6 uscite (su ciascuna uscita, non in totale). Se il segnale in ingresso è pari a 80 dBµV, su ciascuna uscita avremo quindi 76 dB (partitore con 2 uscite), 71,5 dB (4 uscite) o 69 dB (6 uscite) anche se viene utilizzata una sola uscita.
Sconsigliamo, quindi, di utilizzare un partitore/derivatore a 4 uscite per utilizzarne solo 2 a meno che il segnale in ingresso sia talmente forte da supportare una maggior attenuazione.
Come scelgo il partitore/derivatore più adatto alle mie esigenze?
Se lo scopo è quello di ottenere una seconda linea con 1 o 2 prese TV aggiuntive dall’unico cavo d’antenna che scende dal tetto basta acquistare un partitore con due-tre uscite (qualsiasi modello).
Se le uscite sono almeno quattro (con due o più prese su ciascuna linea) e il cavo coassiale d’antenna prosegue al piano inferiore è meglio affidare il lavoro ad un antennista professionista.
Grazie a speciali software per PC come MS-CAD che effettuano automaticamente i calcoli di attenuazione su partitori, derivatori, cavi e prese, l’antennista può creare in pochi minuti un progetto di impianto affidabile e perfettamente funzionante con le necessarie indicazioni sulle tipologie di partitori e derivatori compatibili.
Meglio usare i partitori/deviatori a morsetto oppure con connettore F?
Ogni sistema di collegamento ha i suoi vantaggi e svantaggi: la scelta dipende dalle singole esigenze, dagli spazi e dagli utensili a disposizione, ecc.
I morsetti a vite ed altri sistemi di bloccaggio del cavo coassiale come EasyF di Televes si collegano in pochi secondi (basta spelare il cavo coassiale), non rubano spazio prezioso nelle scatole di derivazione e non richiedono l’intestazione del cavo coassiale con il connettore F (niente pinze, niente spelafili, ecc. – clicca qui per approfondimenti).
Le prese F, tuttavia, sono più affidabili nel tempo, assicurano una conduttività ottimale, soprattutto negli ambienti esterni o interni “critici”, perché sono totalmente impermeabili sia all’acqua che alla polvere. Di contro occupano più spazio rispetto al morsetto ed un lavoro di preparazione più lungo (intestazione).
Voglio vedere i canali SAT su due decoder: posso usare il partitore per dividere il segnale?
Sì ma con alcuni limiti poiché le tecniche di commutazione di banda e polarità utilizzate nella ricezione satellitare sono differenti da quelle terrestri.
Le trasmissioni satellitari in banda KU utilizzano due bande alternative (alta e bassa) e due polarità (orizzontale e verticale) gestite dinamicamente dall’LNB. Quelle terrestri lavorano su bande consequenziali (prima VHF, poi UHF – non sovrapposte) e su due polarità (H/V) ma l’antenna può riceverne solo una in base al suo orientamento (orizzontale o verticale).
A differenza dei segnali terrestri, quelli satellitari sono soggetti a commutazioni di banda o polarità in base al canale sintonizzato ed è quindi difficile gestire una sola parabola (con LNB singolo di tipo universale) con due diversi Tv/decoder collegati contemporaneamente tramite partitore.
Nonostante queste complicazioni, anche nella distribuzione del segnale SAT si utilizzano gli stessi partitori e derivatori del digitale terrestre ma con alcune accortezze.
Innanzitutto partitori e derivatori devono avere la funzione DC Pass (chiamata anche “Power Pass”) su ingressi e uscite per assicurare il passaggio di tensioni e toni necessari per alimentare l’LNB o il motore, cambiare banda e polarità satellitare. In caso contrario, il decoder e il Tv non sarebbero in grado di comandare l’LNB o il motore monocavo DiSEqC 1.2/USALS.
Oltre a questo è necessario che un decoder/Tv rimanga acceso e l’altro spento (standby, interruttore OFF o spina scollegata a seconda del modello). In caso contrario, l’LNB riceverebbe due o più comandi simultanei e, non potendoli gestire, la ricezione risulterebbe impedita o limitata (es.: solo i canali che trasmettono su una specifica banda e polarità).
Esistono impianti satellitari che usano i partitori per dividere il segnale senza limitazioni?
Sì. Se sulla parabola è montato un LNB di tipo SCR o dCSS si può utilizzare il partitore di segnale a 2, 4 o più uscite collegato fino a 8-16 Tv/decoder utilizzando un solo cavo coassiale di discesa.
Questa configurazione supera le limitazioni degli LNB universali a singola uscita perché rende ogni singolo Tv/decoder indipendente dall’altro come se avesse a disposizione un suo cavo coassiale dedicato. Per maggiori informazioni ed approfondimenti sulle tecnologie SCR e dCSS cliccate qui.