Home Smartlife Recensione robot Yeedi Vac Max: ottima aspirazione, lavaggio rivedibile

Recensione robot Yeedi Vac Max: ottima aspirazione, lavaggio rivedibile

\Abbiamo provato per voi il robot aspirapolvere Yeedi Vac Max: ottime performance di aspirazione, meno convincente invece il lavaggio dei pavimenti. Molto interessante il rapporto prezzo/prestazioni

Il settore dei robot per la pulizia della casa vive una fase di grande vitalità, con molti produttori che combattono implementando funzioni esclusive e proponendo prezzi sempre più bassi. La concorrenza ha portato a un calo dei prezzi che avvantaggia i potenziali utenti, specialmente nella fascia più bassa del mercato.

Oggi, infatti, si possono acquistare robot con caratteristiche di alto livello a meno di 250 euro, un livello di prezzo che rende accessibili queste tecnologie a una platea potenzialmente molto ampia e non soltanto agli appassionati di gadget tecnologici.

Un ottimo esempio di questa tendenza è il Yeedi Vac Max, che (come vedremo) vanta caratteristiche tecniche di ottimo livello, fino a non molto tempo fa esclusiva dei prodotti top di gamma. Nel momento in cui scriviamo, il robot è proposto a 239,99 euro direttamente sullo shop ufficiale del produttore e anche su Amazon, un prezzo che lo rende particolarmente appetibile per chi cerca un robot di pulizia smart, dotato di un’app di controllo completa e capace di integrarsi in un ecosistema domotico avanzato.

La confezione è piuttosto semplice ma la dotazione è ragionevolmente completa: oltre al robot vero e proprio è presente la base di ricarica, la spazzola laterale e l’accessorio per il lavaggio del pavimento, accompagnato da un set di panni in spugna (cuscinetti, nel gergo del prodotto).

Installazione semplice per il Vac Max

Completa la dotazione un semplice manuale di istruzioni che introduce gli utenti alle caratteristiche del dispositivo e alla procedura di installazione; l’”onboarding” del robot è molto semplice e richiede pochi minuti, grazie all’app di controllo (disponibile sia per iOS sia per Android). Dopo aver completato l’installazione dell’app è sufficiente avviare la prima configurazione e seguire le istruzioni a schermo. In sostanza bisogna inquadrare il codice QR presente sul dispositivo, inserire le informazioni di connessione alla rete wireless locale e passare temporaneamente alla rete esposta dal device per inviargli le informazioni di prima configurazione. I passaggi sono quelli richiesti tradizionalmente dai dispositivi di questo tipo, ma è comunque apprezzabile come la procedura si completi in modo rapido, senza costringere l’utente a individuare il modello specifico del robot in un lungo elenco di dispositivi molto simili tra loro. L’unico possibile punto critico è il supporto da parte del robot della sola banda dei 2,4 GHz, che comunque è garantito nella grandissima maggioranza dei casi.

Yeedi Vac Max interno
Sollevando il coperchio superiore si accede al contenitore della polvere e al pulsante di accensione dell’unità; il codice QR è molto utile durante la procedura di configurazione iniziale.

Fin dal primo sguardo, il Vac Max mostra alcune caratteristiche piuttosto interessanti: la più evidente è il sistema di “visione”, che è basato su una fotocamera con lente grandangolare posizionata sul pannello superiore, puntata quindi verso l’alto. Questa soluzione ha un vantaggio significativo, e alcuni piccoli difetti: sicuramente positiva è la collocazione a filo con il pannello del device, che rende il robot particolarmente sottile (meno di 80 mm, mentre il diametro è pari a 35 cm) e capace quindi di infilarsi senza troppe difficoltà sotto i mobili, i letti e le poltrone o i divani. Altre tecnologie, come per esempio i sistemi laser, richiedono invece una sorta di torretta che aggiunge qualche millimetro all’altezza da terra. L’altro lato della medaglia è una minore precisione nella rilevazione della struttura della stanza e in particolare degli ostacoli più bassi; inoltre, la capacità del robot di orientarsi nello spazio è influenzata dalla luce ambientale: chi è abituato a chiudere completamente le tapparelle quando esce di casa potrebbe rendere la vita del Vac Max piuttosto complicata.

Controllo remoto

Tutte le impostazioni e le funzioni del robot si controllano dall’app: sul device si trova infatti un solo pulsante, che consente di avviare o fermare la pulizia in caso di emergenza. Sotto il coperchio, inoltre, è presente uno switch a slitta per spegnere totalmente il dispositivo.

Molte funzioni saranno disponibili soltanto dopo aver completato almeno una pulizia: durante il primo ciclo, infatti, il Vac Max esplora l’ambiente e costruisce la mappa dell’abitazione (o, per lo meno, delle zone da lui raggiungibili). È quindi particolarmente importante, come sottolineato anche dalle istruzioni, predisporre l’abitazione per consentire al robot di raggiungere tutti gli ambienti: verificare che le porte siano aperte, rimuovere eventuali ostacoli e controllare che non ci siano elementi potenzialmente “pericolosi” (come, per esempio, i cavi di ricarica e alimentazione dei dispositivi) a livello del terreno.

Qualche istante dopo aver completato la prima pulizia, l’app si mostrerà la mappa dell’abitazione (o per lo meno degli ambienti visitati dal robot); l’utente potrà poi assegnare una denominazione a ogni stanza (cucina, bagno, camera da letto e così via) per completare la configurazione, e agire sulla mappa per aggiungere muri virtuali o ­indicare zone da escludere dalla pulizia (utile, ad esempio, per chi ha in casa tappeti a pelo lungo, che hanno un rapporto difficile con i robot per la pulizia). A proposito di tappeti: il Vac Max è dotato di un sensore a ultrasuoni capace di riconoscere per esempio la moquette, aumentando la potenza di aspirazione per garantire una pulizia accurata di questa superficie. L’app non permette, invece, di dividere manualmente gli spazi, ad esempio per differenziare la zona cucina dal salotto se si trovano nello stesso ambiente.

Yeedi Vac Max app
Durante la pulizia, l’app mostra le principali statistiche sull’operazione in corso, la superficie già coperta e la posizione corrente del robot, anche se ci si trova fuori casa.

Il riconoscimento delle stanze apre le porte a molte funzioni avanzate: si possono creare routine di pulizia più precise ed efficaci, indicare al Vac Max l’ordine con cui affrontare i vari ambienti e le impostazioni di pulizia da utilizzare in ogni stanza. Il robot può infatti applicare tre potenze di aspirazione crescenti: 600, 1.500 e 3.000 pascal. Durante le nostre prove, abbiamo ottenuto risultati convincenti soltanto con i due livelli più elevati; l’aspirazione minima è adatta soltanto a mantenere privo di polvere un ambiente già pulito e utilizzato saltuariamente. Il robot è comunque dotato di una funzione di auto boost che individua le zone più sporche e incrementa la potenza in caso di necessità.

La pagina dei dettagli del Vac Max segnala, tra le altre informazioni, le percentuali di usura per tutti i consumabili, semplificando le operazioni di manutenzione programmata.

Vac Max, pulizia e lavaggio

Tra le caratteristiche del Vac Max spicca la presenza di un sistema di lavaggio, utilizzabile insieme oppure in alternativa alla tradizionale funzione di aspirazione. Lungo il margine posteriore si trova infatti una vaschetta trasparente che può essere facilmente sganciata dal corpo principale per essere caricata con un massimo di 240 ml di acqua. Bisogna poi montare l’accessorio specifico per il lavaggio, che ospita il panno di pulizia vero e proprio; una serie di passi preparatori che in parte vanifica l’automazione completa dei cicli di pulizia. Inoltre, l’app ammonisce di rimuovere immediatamente il panno e svuotare il serbatoio appena completato il lavaggio. Come nel caso dell’aspirazione, anche il lavaggio può essere regolato su più livelli, che in sostanza fanno variare la quantità di liquido distribuito sul pavimento.

Le opzioni di impostazione dei cicli di pulizia consentono di regolare l’attività del Vac Max con ottima precisione; la potenza di aspirazione e il flusso dell’acqua sono regolabili su più livelli.

La batteria da 5.200 mAh garantisce un’autonomia nominale di 200 minuti, che però varia sensibilmente in base al programma impostato e alla potenza di aspirazione selezionata. Durante i nostri test, il robot ha impiegato da 1,6 a 1,8 minuti per metro quadro, completando tutte le sessioni di pulizia in un singolo ciclo; se l’autonomia non fosse sufficiente per raggiungere tutti gli ambienti (ad esempio nel caso delle abitazioni più grandi), il robot può tornare alla base di ricarica per ripristinare il livello delle batterie e poi riprendere la pulizia da dove l’aveva interrotta. Anche nel caso delle abitazioni più piccole, questa funzione può essere utile perché l’app consente di creare un ciclo di pulizia doppio, che visita due volte ciascun ambiente.

L’app consente di impostare un doppio passaggio per la pulizia profonda della casa; questa opzione potrebbe però mettere a dura prova l’autonomia del robot.

A proposito di cicli multipli: il robot è in grado di aspirare e lavare il pavimento in un’unica passata, ma il risultato non è perfetto, poiché la spazzola rotante laterale passa sul pavimento bagnato dopo una virata verso destra, lasciando dei segni che possono rimanere visibili anche una volta asciutto.

L’aspirazione funziona in maniera convincente e raccoglie efficacemente non soltanto la polvere, ma anche capelli, peli di animali e altri oggetti di piccole dimensioni (come, per esempio, i mattoncini Lego). Il vano che raccoglie la polvere ha una capacità di 450 ml, che durante le nostre prove ha garantito un’autonomia di circa una settimana: naturalmente, questo dato varia in base alla superficie da pulire e alla quantità di sporco raccolto durante ogni ciclo.

Yeedi Vac Max pulizia
La funzione di aspirazione della polvere e della sporcizia è molto efficace, anche quando viene testata in situazioni davvero difficili.

Il lavaggio, invece, non ha mostrato sempre risultati altrettanto efficaci, per diversi motivi. Innanzi tutto, il serbatoio da 240 ml è piuttosto piccolo, a meno di non limitare l’afflusso d’acqua al livello minimo (che però inumidisce appena il pavimento). Inoltre, il panno raccoglie lo sporco ma non lo elimina automaticamente, trascinandolo invece in giro per la casa. Infine, probabilmente anche a causa dei difetti appena sottolineati, la pulizia lascia spesso aloni e strisciate che possono rimanere visibili anche a pavimento asciutto.

Il panno in spugna per il lavaggio dei pavimenti cattura la sporcizia dal pavimento, come dimostrano le fotografie scattate prima e dopo il ciclo di pulizia.

Nei casi peggiori, quando la finitura del pavimento e la luce che entra dalle finestre si combinano, le tracce lasciate dalla funzione di lavaggio sono chiaramente visibili.

La gravità del problema dipende dalla tipologia e dalla finitura del pavimento, ma nei casi peggiori compromette in parte l’efficacia della funzione di lavaggio. In ogni caso, si può creare un ciclo di lavaggio separato rispetto alla pulizia quotidiana, magari limitandolo ad alcune stanze (per esempio la cucina o i bagni).

Se si imposta al minimo il rilascio del liquido, il contenuto del serbatoio copre l’intera superficie dell’abitazione, ma il panno non riesce a bagnare il pavimento in maniera uniforme.

Al lavoro

Come abbiamo già accennato, il Vac Max offre una funzione di aspirazione molto efficace: durante le nostre prove ha saputo affrontare anche situazioni difficili raccogliendo tutto lo sporco in maniera accurata, a patto di utilizzare almeno la potenza di aspirazione media. Il robot si muove nell’ambiente in maniera sufficientemente accurata, ma è piuttosto esuberante nel contatto con i mobili e gli altri ostacoli, specialmente quelli bassi. L’impatto non è mai violento, ma potrebbe avere conseguenze su eventuali oggetti molto leggeri o collocati in equilibrio precario. Un altro effetto di questa irruenza nel contatto con gli ostacoli è il rischio che il robot chiuda le porte dietro di sé, per poi rimanere intrappolato in una stanza senza più riuscire a ritornare alla base di ricarica. Per ovviare al problema si possono utilizzare semplici fermaporte da pochi euro, ma bisogna comunque ricordarsi di posizionarli prima di avviare la pulizia.

Tutte le funzioni evolute possono essere attivate o disattivate singolarmente tramite l’interfaccia dell’app di controllo; nella grande maggioranza dei casi, comunque, è più saggio mantenerle inserite.

Una volta risolti gli eventuali problemi di ambientamento, il robot può essere “dimenticato” per un’intera settimana, dopo averlo programmato per lavorare quando in casa non c’è nessuno. L’app invierà aggiornamenti periodici sullo stato delle operazioni di pulizia e avviserà tempestivamente in caso di problemi. Si può anche integrare il robot nell’ecosistema smart di Amazon Alexa, per poi controllarlo tramite comandi vocali. Non è certamente una funzione essenziale, ma può essere utile aggiungere l’avvio della pulizia a una routine da avviare quando si esce di casa.

yedi vac max errori
In caso di problemi, l’app di controllo di Yeedi invia notifiche tempestive e mostra pagine informative con i passaggi da compiere per ripristinare il funzionamento del robot.

L’app di controllo è realizzata molto bene ed è tradotta in italiano (nella nostra lingua sono anche i messaggi vocali emessi dal robot, per avvisare dell’avvio o della conclusione del ciclo di pulizia o per segnalare eventuali problemi); l’interfaccia è gradevole e strutturata in modo intuitivo, mentre la dotazione di funzioni è piuttosto ricca. L’app mostra una pianta dell’ambiente calcolata in modo preciso e consente di attivare facilmente cicli di pulizia personalizzati; questa opzione è utile, ad esempio, per recuperare una stanza rimasta chiusa durante la pulizia quotidiana, oppure per rimediare a problemi specifici.

Una serie di notifiche e avvisi mantiene l’utente sempre aggiornato sullo stato del robot, sulle operazioni di pulizia svolte e sulle eventuali necessità di manutenzione.

Il contenitore per la polvere garantisce un’autonomia di circa una settimana, ma chi volesse dimenticarsi del robot per un intervallo di tempo molto più lungo può acquistare la base di ricarica avanzata che supporta lo svuotamento automatico del robot. Questo accessorio ha una capienza di 2,5 litri e permette di limitare le operazioni di manutenzione a uno svuotamento mensile; il suo prezzo non è però trascurabile (180 euro in promozione, 200 euro il prezzo di listino) e richiede sacchetti dedicati per ospitare polvere e sporco (17 euro il pacco da tre). A proposito di ricambi, tutti i consumabili sono disponibili direttamente sul sito del produttore ma si possono trovare anche sulle principali piattaforme di commercio elettronico.

Dopo circa una settimana, il contenitore che raccoglie la polvere è pieno e dev’essere svuotato. Rimuoverlo dal robot è piuttosto agevole, grazie anche alla maniglia integrata.

Nel complesso, il Vac Max si è dimostrato un prodotto ricco di funzioni ed efficace, specialmente per quanto riguarda l’aspirazione. L’autonomia è buona e la potenza di aspirazione è convincente, mentre la batteria consente di coprire un’abitazione fino a 120-150 mq. L’app di controllo è intuitiva, completa e ben strutturata; ottima è la procedura di prima configurazione, semplice nei passaggi e guidata dall’interfaccia dell’app proprietaria. Meno convincente è risultata la funzione di lavaggio, che richiede una maggiore interazione con l’utente e non garantisce sempre risultati perfetti; la velocità di pulizia non fa segnare alcun nuovo record ma è accettabile, specialmente se rapportata al costo del dispositivo. L’esuberanza con cui il robot si scontra con gli ostacoli, infine, richiede qualche adattamento, ma bastano pochi giorni per abituarsi alle sue caratteristiche ed evitare i potenziali problemi.

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