Sanno muoversi in piena libertà

Marzo 2008. I decoder free-to-air, o FTA, come spesso vengono definiti, sono nati insieme alla Tv digitale satellitare permettendo a milioni di telespettatori di praticare i primi passi in questo fantastico mondo.
In questi anni, i decoder FTA hanno subìto una lenta ma progressiva evoluzione tanto da avvicinare le prestazioni espresse a quelle dei Common Interface, i set top box con interfaccia comune per la decodifica dei canali criptati, dei quali ci siamo occupati il mese scorso.
La piattaforma hardware è infatti spesso identica, così come il parco connettori, il numero dei canali ricevuti, il menu OSD, le funzioni standard e quelle avanzate.

Anche i decoder FTA, infatti, possono ormai adattarsi a qualsiasi impianto d’antenna, fisso o motorizzato, per soddisfare ogni esigenza e spaziare a 360° sull’offerta televisiva satellitare, senza i limiti dei decoder “personalizzati” offerti dalle pay-tv come SKY.
Tanto gli FTA quanto i Common Interface possono, perciò, rappresentare l’elemento chiave di un nuovo sistema di ricezione, oppure affiancarsi ad un decoder già esistente come lo Skybox e incrementare così il numero dei canali ricevuti, semplificandone l’accesso.

Nonostante le funzioni di base siano più o meno le stesse per tutti i modelli (EPG, banner canali, timer VCR, ecc.), ciascun produttore ha previsto alcuni “add-on” per differenziare le diverse proposte sul mercato.
Abbiamo selezionato perciò i dieci modelli più interessanti oggi disponibili in Italia, per offrire al lettore i necessari strumenti per la scelta del modello più adatto.

Una doppia vita cambiando il firmware
La maggior parte dei free-to-air di ultima generazione si distingue per la possibilità di ricevere, oltre naturalmente ai canali che trasmettono in chiaro, cioè gratuitamente, anche quelli a pagamento (pay-tv), grazie ad apposite CAM di tipo fisso, compatibili con uno o due sistemi di accesso condizionato, oppure programmabili tramite un semplice aggiornamento firmware disponibile via Internet.

A differenza dei Common Interface, però, la CAM è integrata nei circuiti elettronici del decoder e l’emulazione del sistema d’accesso condizionato avviene via software. Le CAM programmabili possono, inoltre, emulare diversi sistemi di codifica (Irdeto, Conax, Cryptoworks, Seca, Viaccess, ecc. anche contemporaneamente) ma la loro abilitazione tramite l’installazione di patch o firmware “alternativi” non sviluppati ufficialmente dal produttore del decoder può esporre chi ne fa uso al rischio di denunce per pirateria in quanto, come abbiamo già avuto modo di spiegare altre volte, la programmazione di un modulo CAM con un sistema di cui non si dispongono i diritti di utilizzo è considerato a tutti gli effetti un reato di pirateria informatica.

I decoder FTA con CAM programmabile integrata e senza slot per smart card, per poter accedere ai contenuti radiotelevisivi criptati rendono poi necessario l’inserimento delle chiavi di decodifica direttamente da menu, una procedura ancora più “rischiosa” e vietata dalla legge perché effettuata senza possedere un regolare abbonamento.

Ampi orizzonti in Rete
Alcuni decoder FTA di ultima generazione possono anche collegarsi alla rete locale grazie alla porta Ethernet 10/100 per uno scambio più veloce di file tra PC e decoder (firmware, settings, ecc.) come pure facilitare la condivisione delle risorse e la visione dei programmi con altri utenti “in rete”.
Tipico esempio è il “card sharing” con il quale un abbonato ad una pay-tv può consentire ad altri utenti di vedere i programmi a pagamento diffondendo in rete i codici della propria smart card. Anche questa procedura è naturalmente vietata dalla legge, alla stessa stregua della programmazione delle CAM e dell’inserimento delle chiavi di visione dei programmi nei firmware dei decoder.
Altre interfacce multimediali come la USB sono, invece, quasi del tutto assenti nei free-to-air, soprattutto per ridurre il prezzo finale rispetto ai modelli Common Interface, impedendo così una pericolosa sovrapposizione di prodotto.

Compatibili con ogni tipo d’impianto
Anche i free-to-air possono gestire qualsiasi tipo di antenna parabolica: single-feed (un solo LNB per la ricezione dei canali irradiati da un satellite/polo orbitale), dual-feed (doppio LNB per due satelliti), multi-feed (diversi LNB) o motorizzata. Quest’ultima è dotata di rotore per lo spostamento Est-Ovest e assicura quindi la copertura di un gran numero di satelliti (fino a 30-40). Per fare questo i decoder sono dotati di un sistema a toni denominato “DiSEqC 1.2” con cui possono impartire al motore i necessari comandi attraverso il cavo coassiale che porta il segnale dall’LNB al decoder.

Lo spostamento del disco avviene automaticamente, a seconda del canale sintonizzato, mentre per la programmazione è necessario impostare tramite il menu OSD la posizione di ogni singolo satellite oppure, grazie alla funzione USALS (DiSEqC 1.3), solamente i dati di latitudine e longitudine del luogo d’installazione dell’impianto satellitare. In questo caso sarà, infatti, il decoder stesso a calcolare in modo automatico le posizioni di puntamento di tutti i satelliti attraverso un sofisticato sistema di calcolo.
I motori compatibili con il protocollo DiSEqC 1.2 possono essere installati su impianti esistenti oppure nuovi, si adattano a qualsiasi dimensione e tipo di antenna (piena e microforata da 80 cm a oltre 2 metri di diametro), occupano pochissimo spazio mimetizzandosi perfettamente nell’ambiente e, non ultimo, hanno costi molto contenuti.

Si stanno, inoltre, affacciando sul mercato i primi modelli dotati anche di sistema UniCable (SCR), una tecnologia di recente sviluppo per collegare alla stessa linea di discesa d’antenna (ovvero il tratto che va dall’LNB all’appartamento) fino a 4 decoder, senza aggiungere cavi o centraline multiswitch e senza alcuna limitazione di banda o numero di canali ricevibili. Per realizzare un impianto con questa tecnologia è però necessario far uso di LNB compatibili UniCable.

L’ultima frontiera
Al pari dei Common Interface, i decoder FTA garantiscono la massima libertà di sintonizzazione e gestione dei canali Tv e radio ricevibili con il proprio impianto d’antenna, superando così le limitazioni dei decoder “dedicati” come lo Skybox.

In fase di ricerca possiamo discriminare i canali a pagamento da quelli gratuiti (utile se non si dispone di alcuna CAM integrata o non desideriamo attivarla), come pure effettuare ricerche mirate su un determinato transponder oppure la sintonizzazione di un singolo canale, estendere la procedura di scansione a tutti i transponder collegati (network – come ad esempio quello di un bouquet che utilizza più frequenze su uno stesso satellite).

Addirittura, i modelli con funzione Blind Scan possono scansionare l’intera banda alla ricerca di segnali digitali senza dover inserire i tradizionali parametri di frequenza, polarità, symbol rate, PID. Questo risulta molto utile per le emissioni di servizio (feed) che cambiano spesso parametri di trasmissione, proprio per mettersi al riparo da sguardi indiscreti.

Grande flessibilità d’uso
I canali memorizzati possono poi essere spostati, eliminati, rinominati, saltati con un semplice tocco di telecomando, inseriti in apposite liste di preferiti che contengono i canali ai quali si accede più frequentemente, oppure le emittenti divise per genere di trasmissione (cinema, sport, bambini, news, documentari, musica).

Molto spesso, inoltre, possiamo effettuare un ordinamento alfabetico, per bouquet, frequenza e satellite in modo da accedere istantaneamente al canale desiderato senza dover scorrere tutta la lista, oppure sfruttare i sistemi di ordinamento automatico (es. RAPS) disponibili su alcuni modelli.

Un altro elemento da non sottovalutare è la possibilità di gestire l’elenco dei canali, dei transponder e dei satelliti tramite la porta seriale RS232 o Ethernet di un computer, utilizzando gli appositi applicativi gratuiti scaricabili da Internet (es. Settings Editor).

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