Segnali di controllo

Agosto 2008. Quando un ricevitore Sat viene collegato ad una antenna individuale o a un impianto centralizzato multicavo, deve poter fornire una serie di comandi fondamentali.
Questi riguardano il controllo della polarizzazione (verticale o orizzontale) e della commutazione della banda di ricezione (alta o bassa).
Inoltre, il ricevitore deve disporre anche di un ulteriore dispositivo che permetta la commutazione tra due o più LNB (per antenne multifeed).

Tensione 13/18 volt. Questo è un controllo presente indistintamente in tutti i ricevitori satellite.
Il suo scopo è di permettere la commutazione tra i canali trasmessi in polarizzazione orizzontale (18 volt) e quelli in verticale (13 volt).
Negli impianti individuali queste tensioni raggiungono direttamente l’LNB, mentre negli impianti collettivi che richiedano questa commutazione si fermano al centralino che provvederà a commutare la polarità richiesta.
Nei sistemi motorizzati per la selezione della polarità viene solitamente impiegato un polarizzatore magnetico o meccanico, mentre tensione 13/18 volt è dedicata per la commutazione di banda.

Tono a 22 kHz. Questo comando è costituito da un segnale sinusoidale o rettangolare che ha una ampiezza di 0,6 Vpp e una frequenza di 22 kHz. La sua introduzione in dispositivi commerciali deriva dalla necessità di controllo degli LNB universali le cui specifiche richiedono il tono a 22 kHz per la commutazione tra banda bassa e alta.
Infatti tali LNB “sentono” se nel cavo che li collega è presente il tono. In caso affermativo viene attivato il circuito interno dell’LNB preposto alla conversione della banda di frequenze comprese tra 11,7 e 12,75 GHz (banda alta).
In assenza di tono viene, invece, attivata la banda di frequenze comprese tra 10,7 e 11,7 GHz (banda bassa).
Tutti gli attuali ricevitori da satellite dispongono del tono a 22kHz. Quindi, tale tono è diventato di fatto un comando standard, presente in qualunque impianto satellite per il controllo diretto di LNB o di centralini a commutazione.

Tono a 60 Hz. Introdotto in Italia e proveniente dal mercato francese, il tono a 60 Hz è oggi inserito in alcuni ricevitori predisposti per il collegamento ad antenne dual feed.
Si tratta di un comando principalmente impiegato negli impianti individuali e destinato a controllare un commutatore di antenna solitamente installato in prossimità della parabola.
Non essendo un segnale standardizzato il tono a 60 Hz ha creato in passato problemi di compatibilità con alcuni dispositivi dell’impianto tra i quali alcuni modelli di LNB universali.
Oggi tutti i dispositivi d’antenna sono adatti a essere controllati dal tono a 60 Hz.
Si trovano sul mercato sia commutatori di antenna che generatori utilizzabili per adattare i ricevitori che fossero sprovvisti di questo genere di commutazione.
Tali generatori funzionano tramite il comando impartito dalla tensione 0/12 volt presente sulla maggioranza dei ricevitori.

Tensione 0/12 volt. Tra le dotazioni di serie di un moderno ricevitore non manca l’uscita 0/12 volt. Tale uscita fornisce appunto una tensione variabile tra due valori 0 volt e 12 volt. I due valori si possono assegnare ai singoli canali memorizzati nel ricevitore (l’impostazione si può effettuare all’interno di un’apposita pagina del menu di gestione di ogni singolo canale) al fine di eseguire la commutazione automatica semplicemente cambiando programma.
In questo modo si possono per esempio assegnare tutti i canali di un satellite alla tensione 0 volt, e quelli di un secondo satellite alla tensione 12 volt. Così facendo si ottiene un semplice impianto dual-feed. Basta infatti inserire un idoneo commutatore di antenna e collegarlo con un filo all’uscita 0/12 volt del ricevitore.
Negli impianti collettivi multicavo l’uscita 0/12 volt non viene utilizzata in quanto le centraline vengono normalmente controllate dal tono a 22 kHz oppure dal DiSEqC.
Tuttavia la presenza dell’uscita 0/12 volt sui ricevitori collegati all’impianto può sopperire alla mancanza al loro interno del tono a 22 kHz oppure del DiSEqC.
Infatti all’uscita 0/12 volt si può collegare un apposito generatore che potrà fornire, quando viene raggiunto dalla tensione, o il tono 22 kHz oppure un impulso DiSEqC a seconda del tipo di generatore utilizzato.

DiSEqC. Ultimo nato tra i sistemi di commutazione è il DiSEqC la cui sigla rappresenta l’abbreviazione di Digital Satellite Equipment Control.
Questo sistema è stato ideato da Eutelsat e messo a punto da Philips per fornire una valida soluzione di commutazione utilizzabile su unico cavo coassiale, per far fronte alla crescente richiesta di impianti riceventi complessi sia multifeed sia centralizzati. Il DiSEqC è un vero e proprio protocollo di comunicazione che ha due modalità operative o “livelli”: il livello 1 (unidirezionale) e il livello 2 bidirezionale.
Nelle prime applicazioni del DiSEqC troviamo sistemi individuali per il controllo di antenne dual-feed e multifeed fino a 4 LNB.
Negli impianti centralizzati il DiSEqC è stato applicato fino ad ora nei sistemi multicavo per il controllo della commutazione di due satelliti.
Concettualmente il sistema può supportare applicazioni anche complesse come ad esempio eseguire un alto numero di commutazioni che globalmente possono essere fino a 256.
Ma la validità del sistema la si può apprezzare nelle applicazioni più sofisticate del DiSEqC, nelle quali in un contesto di pluriutenza si ha la possibilità di controllare la sintonia di un centralino SMATV (vedi box) tramite un unico cavo coassiale.

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