L’argomento è uno dei più dibattuti in ambito Sat, anche al di fuori della categoria Linux-embedded, perché le liste canali si prestano a soddisfare tutti gli utilizzatori, sia per la ricerca di approfondimenti tecnici sia, più semplicemente, per l’indubbia comodità offerta nell’uso del ricevitore.
Nonostante il nome altisonante ereditato dalle prime versioni di file-set contenenti al loro interno anche le impostazioni di sistema, appunto i setting, si tratta “banalmente” di una serie liste canali ordinate in modo logico. Se una volta caricate sul proprio ricevitore, queste liste sono semplici da utilizzare e semplificano notevolmente lo zapping, la loro creazione è molto laboriosa, il cui onere è tutto sulle spalle di appassionati residenti in ogni parte del mondo, dotati di conoscenze approfondite sia sulla gestione degli elenchi sia sulle strutture dati dei canali digitali. Vedremo perciò quali sono i metodi comuni per la fruizione dei settings, dando anche un’occhiata alle strutture dati indispensabili per un’approfondita conoscenza dell’argomento.
Il ricevitore grazie al quale è iniziata l’epoca dei setting, e forse della stessa passione satellitare è il Nokia Mediamaster 9500: apparecchio ormai nel cuore dei nostalgici dove non sarà mai sostituito da nessun altro. Agli albori delle trasmissioni televisive in formato digitale, oltre 20 anni fa, Nokia presentò un interessante decoder, all’avanguardia per l’epoca per la dotazione hardware e portato al successo grazie al lavoro di un appassionato, nickname Dr.Overflow, che rilasciò una versione del firmware alternativa, grazie alla quale nacque un movimento di appassionati disposti ad appoggiare il suo lavoro.
Una delle possibilità di tale release era la gestione dell’interfaccia seriale RS232 che permetteva la lettura e la scrittura delle liste canali, una possibilità ancora oggi molto diffusa e apprezzata nei ricevitori “open-source”. Dopo il successo del Mediamaster 9500, non più bissato da Nokia con i modelli successivi, un altro ricevitore, lo Humax 5400, diede impulso al movimento dei settings: per la prima volta un produttore si accorse che parte del successo del 9500 era dovuto al coinvolgimento degli appassionati e rilasciò le librerie software per la gestione dei setting, grazie alle quali ogni sviluppatore poteva interfacciarsi agevolmente con il ricevitore utilizzando il linguaggio di programmazione preferito. Con un passo enorme arriviamo ai giorni nostri e alle prestazioni dei ricevitori Enigma, diretti discendenti dei sopra menzionati modelli storici. Oggi tutti i produttori hanno tratto vantaggi da queste esperienze ed è quasi impossibile trovare un apparecchio non in grado di gestire i settings, tranne lo SkyBox ovviamente.
Concetti da chiarire
Con il termine setting identifichiamo genericamente file destinati a un ricevitore digitale e opportunamente interpretati al fine di ottenere liste di canali. Questi elenchi sono tipicamente ordinati in modo da soddisfare le esigenze dell’utilizzatore. Tutti i ricevitori in commercio gestiscono una lista principale, che rappresenta la totalità dei canali memorizzati, permettendo su questa lista, solitamente molto estesa per il numero di canali contenuti, alcune semplici operazioni di ordinamento alfabetico, per transponder e per provider e inutili ai fini di un comodo zapping. Per questo motivo, nel tempo, sono nate le liste di canali favoriti, gestibili in base alle esigenze dell’utilizzatore e costituite ad esempio dai canali della lista principale ordinati, però, per la stessa tipologia di trasmissione. L avvento dei ricevitori Linux embedded, veri e propri computer in quanto a dotazione hardware, ha enormemente potenziato le liste di canali favoriti, ora conosciute come “user-bouquet”, distinte in centinaia di sezioni divise in svariati modi. Un qualsiasi canale può apparire così in svariati user-bouquets, permettendo l’accesso ad esso da una qualunque sotto-lista. Questa gestione non spreca spazio, come potrebbe sembrare da una analisi affrettata, perché il canale non è duplicato e le varie sotto-liste sono da intendere come un normale accesso ai dati della lista principale.
Utilità e valore pratico
Per chi non fosse ancora convinto dell’utilità dei setting, possiamo ipotizzare il seguente scenario: dotati di un impianto dual-feed, di un ricevitore Enigma e di un animo spartano procediamo alla ricerca dei canali disponibili. Una scansione su due satelliti, eseguita con le procedure di routine messe a disposizione dal sistema operativo memorizzerà sul nostro ricevitore circa 2700 canali tv e 450 radio, in un’immensa lista ordinata alfabeticamente oppure in due liste, una per satellite, con possibilità di ordinamento per transponder.
Sfidiamo chiunque a utilizzare questa configurazione “grezza” senza impazzire: se il nostro carattere presenta sfumature masochiste possiamo insistere nel tentativo e creare manualmente qualche “user-bouquet” dove inserire i canali favoriti, ma nel momento in cui si avverte questa esigenza allora si accetta l’utilità di ordinare i canali e quindi i settings. Non solo, ma un esercizio come il precedente aiuta a capire il lavoro che sta dietro la creazione di liste ordinate. Il risultato finale è sotto gli occhi di tutti: si schiaccia un tasto sul telecomando e il ricevitore sintonizza il canale corrispondente permettendoci di vedere il nostro programma preferito. Quanto avviene realmente, però, è che il ricevitore, tramite il tuner, elabora i segnali provenienti dall’antenna, legge delle tabelle di dati utili per discriminare e successivamente memorizzare i canali trasmessi sulla frequenza sintonizzata.
Nel flusso in arrivo dal satellite su di una determinata frequenza viaggiano tutte le informazioni necessarie al ricevitore per la sintonizzazione dei canali e i pacchetti audio/video veri e propri: dopo la sintonizzazione (lock della frequenza in termini più tecnici) il ricevitore legge la PAT (Program Allocation Table), e da questa ricava le informazioni relative al numero di canali (siano essi tv/radio/dati) trasmessi , il relativo program number, utile per identificare il programma all’interno della SDT (Service Description Table) e il PMT-PID, grazie al quale si viene a conoscenza del PID su cui è trasmessa ciascuna PMT (Program Map Table). Con la lettura della SDT, vengono, quindi, reperite le informazioni relative al nome del canale, alla sua tipologia, al nome del provider e altre informazioni tipo quelle per la codifica in atto.
Grazie alla scansione delle PMT, una per canale, vengono invece reperite le informazioni relative aiPID PCR/audio/video/teletext e altri necessari per la visione del canale. Oltre alle tabelle prese in considerazione ne troviamo molte altre, tipo la BAT (Bouquet Allocation Table), la EIT (Event Information Table) e la CAT (Conditional Access Table) contenente i dati relativi alle codifiche utilizzate sul transponder). Per chi volesse saperne di più, consigliamo la lettura delle specifiche ETSI e precisamente il documento EN300 468: Specification for service information (SI) on DVB Systems, da cui abbiamo estratto le informazioni. Ultimi, ma non per ordine d’importanza, i canali IPTV che non possono essere memorizzati con una ricerca, ma devono essere continuamente aggiornati con un lavoro che manualmente sarebbe impossibile da fare.
Troppi dati da gestire a mano
Dovrebbe essere lampante a tutti, quindi, come sia necessario un aiuto esterno per gestire la mole di dati derivante da una ricerca canali sul proprio ricevitore: esistono svariati modi con cui beneficiare dei settings, alcuni dei quali approfonditi nei box a lato e che vanno dall’invio al ricevitore di liste preconfezionate, facilmente reperibili in rete, alla preparazione di un proprio file-set, utilizzando un settings editor e modificando le liste canali o generandole ex-novo da una scansione del proprio ricevitore. Sono anche disponibili svariati plugin con i quali possiamo aggiornare automaticamente le liste personali senza dover mai intervenire manualmente sul processo, se non in fase di prima parametrizzazione del plugin. La comodità d’uso di un ricevitore sul quale siano stati caricate liste canali personalizzati, non ha uguali, specialmente per il numero di canali ricevibili e se aggiungiamo i canali del Digitale terrestre e quelli IPTV, ultima frontiera per gli appassionati, non è difficile concludere come sia illogico non usufruire di tali comodità.
Plugin & Addons
Il modo più comodo per avere sempre la propria lista canali ordinata e coerente con le persoanli preferenze è l’impiego dei plugin, indispensabili per il download dei settings da Internet direttamente al ricevitore, senza necessità di un personal computer. Questa possibilità non va confusa con il download dei files di settings, disponibili nella specifica sezione dei plugin: in questo caso si tratta di liste canali non sempre aggiornate, presenti sul repository del Gruppo di sviluppo non gestito dai settings-man. Tra i plugin disponibili dedicati allo scopo ne esistono di generici con cui impostare le proprie preferenze sul settings-man preferito tra quelli gestiti, come Isettings e SvDownloader, ma anche taluni dedicati a un singolo settings-man, quale Autosettings di VHannibal. Sono molte le funzioni offerte da questi plugin, tali da renderli assolutamente indispensabili anche solo per un test sul campo. Va anche segnalata la possibilità di schedulare l’aggiornamento delle liste canali, selezionando il tipo d’impianto utilizzato.
Setting Editor e setting-man
I setting editor, esistono solamente in ambito Enigma: si tratta di programmi per computer utili per un’agevole gestione delle liste canali del ricevitore a cui sono dedicati, consentendo il veloce controllo dell’enorme mole di dati rappresentata dai canali disponibili: spostamento, modifica, cancellazione e tutte le altre operazioni di editing diventano molto semplici e veloci. Nonostante i setting dei ricevitori Enigma-based siano i più performanti nell’universo del Sat non va commesso l’errore di pensare che lo sforzo degli sviluppatori sia tutto rivolto a questa categoria: qualsiasi ricevitore in commercio guadagna in flessibilità e comodità d’uso da una buona gestione dei setting. Molti appassionati non hanno mai utilizzato un setting-editor, perché abituati a utilizzare file-set preconfezionati, infatti il boom dei setting è dovuto in special modo a Internet, dove appassionati del settore, dotati di passione e di conoscenze superiori alla media, hanno spontaneamente messo a disposizione di tutti gli appassionati il loro lavoro. I setting-editor disponibili in ambito Enigma sono molti, tutti potenti e performanti e la differenza va ricercata solamente nella frequenza degli aggiornamenti. DVBedit è il programma più utilizzato e anche il più supportato, mentre DreamSet è il più spartano ma ugualmente performante. Purtroppo, gli italiani EnigmEdit e DogSettings sembrano non essere più supportati e ciò implica che le ultime novità di settore, ad esempio la gestione dei canali IPTV, non siano gestite. Da segnalare la nascita, come spin-off di DogSettings, del progetto Esettings+, dotato di una veste grafica completamente nuova e con funzionalità avanzate, per la gestione di Enigma2, Neutrino HD, Spark, A3 Spark2 e dei ricevitori basati su chip ALi3612.
[…] ed evitare possibili blocchi o malfunzionamenti. A tal riguardo, suggeriamo di salvare i setting (liste canali personalizzate) e le impostazioni (posizioni DiSEqC, tipo LNB, settaggi audio/video, […]