Videoproiettore LCD Full HD Mitsubishi HC6000

In sintesi
Se il proiettore Mitsubishi HC5000 ha rappresentato un’autentica rivoluzione nel settore dei proiettori LCD con risoluzione piena, il modello HC6000 è, invece, una notevole conferma. Il costruttore giapponese ha messo a punto una macchina che mantiene tutti i pregi del suo predecessore con miglioramenti effettivi e non certo di facciata.
In particolare è stato implementato in modo notevole il rapporto di contrasto, con conseguente incremento della profondità dei neri e miglior percezione dei dettagli.
Da non sottovalutare, poi, l’aggiunta di un secondo ingresso HDMI (versione 1.3), particolarmente utile per semplificare i collegamenti in un impianto Home Cinema di qualità. Immutati, invece, i punti di forza del proiettore precedente, a cominciare dagli ottimi circuiti di deinterlaccio e scaling, nonché dall’eccellente silenziosità dell’apparecchio, appena 19 dB prodotti.
Senza dimenticare lo shift orizzontale e verticale che facilita enormemente l’installazione della macchina. Per un prezzo al pubblico largamente inferiore ai 4000 euro, ce n’è davvero abbastanza.

Marzo 2008. Squadra che vince non si cambia e in Mitsubishi devono aver pensato anche a questo nel progettare e realizzare il loro nuovo proiettore Full HD top di gamma.
Il proiettore HC6000, infatti, doveva raccogliere un’eredità ingombrante, se è vero che il precedente modello 5000 ha rappresentato un autentico punto di svolta nell’evoluzione dell’Home Cinema: il primo apparecchio LCD destinato al mercato consumer, capace di offrire una risoluzione Full HD grazie alle sue tre matrici da 0,74 pollici con 1920×1080 punti.
Un proiettore che poi, alla resa dei conti, si è probabilmente rivelato come il più riuscito della prima generazione di apparecchi a cristalli liquidi con risoluzione piena.

Insomma, il compito non era facile, ma basta guardare e poi accendere il Mitsubishi HC6000 per rendersi conto che è stato svolto con buon senso ed efficacia.
Buon senso perché non era logico “azzerare” completamente il celebrato predecessore, specie in quelli che erano i suoi acclarati punti di forza, vale a dire il dettaglio, la “morbidezza” dei colori, lo scaling delle immagini e la silenziosità.
Efficacia perché si è riusciti, comunque, ad ottenere delle significative implementazioni, innalzando il rapporto di contrasto e aumentando la versatilità della macchina con un opportuno adeguamento della sua connettività.

Estetica sempre molto apprezzata
Esteticamente il proiettore Mitsubishi HC6000 ripropone gli stessi tratti stilistici del modello HC5000: ma non è una critica, perché una delle cose che avevamo a suo tempo apprezzato era proprio l’efficacia del design, con il cabinet arrotondato e la grande ed efficiente ottica disposta in posizione laterale.
Il tutto con l’ingegnosa aggiunta di un tappo stilizzato che protegge la lente ad apparecchio spento, mantenendo inalterato il look dell’apparecchio.
Le dimensioni del proiettore restano fra le più contenute della categoria Full HD, con una larghezza di 33 centimetri e una profondità di 35.

Rimangono al loro posto le ampie griglie di aerazione, disposte su entrambi i profili laterali con una soluzione progettuale che permette di non dovere eccedere nel raffreddamento interno tramite ventola, consentendo così di mantenere sotto controllo la temperatura a fronte di una silenziosità di funzionamento da primato, appena 19 dB con la lampada in low mode.

Doppia presa HDMI 1.3
L’unica differenza estetica, visivamente piccola ma di notevole importanza, sta nel pannello posteriore della macchina dove si nota l’aggiunta di una presa HDMI: una soluzione che semplifica la gestione di un impianto Home Cinema di qualità, permettendo il collegamento diretto al proiettore di una seconda sorgente con uscita HDMI.
Fra l’altro, i due ingressi digitali del proiettore Mitsubishi HC6000 sono di tipo 1.3, capaci cioè di veicolare segnali con spazio colore fino a 12 bit, per ora non disponibili ma che un domani potrebbero essere riportati sui supporti Blu-ray o HD-DVD, migliorando ulteriormente la qualità della riproduzione video.

Il pannello posteriore comprende tutto il necessario sia per
la connettività digitale sia per quella analogica.
Al centro spiccano i due ingressi HDMI in versione 1.3, capaci di veicolare i segnali con spazio colore esteso; sulla sinistra troviamo la presa VGA attraverso la quale possono transitare anche i segnali analogici di maggior pregio, vale a dire i tre colori primari con sincronismi separati (RGBHV).
Troviamo poi un set di ingressi Component nonché le due prese qualitativamente più povere, ovvero Composito ed S-Video.
A destra, è infine visibile il connettore seriale, che permette il controllo a distanza del proiettore

Il dorso del proiettore Mitsubishi HC6000, con la sua bella livrea argentata, continua ad essere spoglio, eccezion fatta per i pochi e piccoli tasti che consentono il controllo diretto dell’apparecchio senza l’ausilio del telecomando.
Quest’ultimo è davvero ben fatto ed è un’ulteriore testimonianza, con i suoi tasti retroilluminati e ben distanziati, dell’indirizzo Home Theater di questa macchina.

Menu OSD ottimamente strutturato
L’On Screen Display del proiettore Mitsubishi HC6000 viene incontro ad ogni esigenza di regolazione, ma ha ereditato il punto debole della versione 5000, ovvero l’interfaccia e le scritte un po’ troppo piccole, con possibili difficoltà di lettura per chi non può vantare una vista infallibile.
Per il resto, le possibilità operative a disposizione sono molteplici. L’OSD è diviso in 5 sezioni: Immagine, Installazione, Opzioni, Impostazioni e Informazioni.

Nella finestra Immagine è possibile intervenire sui parametri base della stessa, compreso un utile controllo del gamma.
Dalla sezione Installazione si può procedere all’indicazione del modo di funzionamento della lampada ed usufruire di una serie di segnali test per la calibrazione del proiettore.
La finestra Opzioni si segnala soprattutto per il controllo del formato d’immagine, mentre nel menu Impostazioni possiamo scegliere l’ingresso video (peraltro selezionabile direttamente con gli appositi tasti del telecomando).
Molto utile la regolazione dell’overscan, in quanto il proiettore funziona di default con il valore del 97%: per eliminarlo sarà sufficiente spostare il valore al 100%. Infine, nella pagina Informazioni sono presenti tutti i dettagli relativi allo streaming video in riproduzione

Rapporto di contrasto più elevato
La disposizione interna degli elementi vede la grande scheda madre collocata nella parte superiore del cabinet a coprire tutto il percorso ottico dell’apparecchio.
Al riguardo c’è da dire che alcuni piccoli ma efficaci cambiamenti costruttivi, uniti all’adozione di un obiettivo più “performante” rispetto a quello a bordo del modello HC5000, hanno portato al citato innalzamento del rapporto di contrasto con tangibili effetti, come vedremo, nella riproduzione video.

La lampada non è molto potente, 160 Watt, ma la luminosità dell’apparecchio non ne risente affatto, con immagini perfettamente visibili pure in ambienti illuminati.
Utilizzandola in low mode (la modalità da preferire nell’utilizzo Home Cinema), la durata dichiarata arriva alle 5000 ore, l’equivalente di molti anni di proiezione nel caso di un normale utilizzo.

Doppio shift dell’ottica
Posizionando il proiettore HC6000 per la prova abbiamo constatato ancora una volta la notevole facilità d’installazione dei proiettori Mitsubishi.
Il costruttore giapponese è stato, infatti, uno dei primi ad implementare il doppio shift dell’ottica, sia in senso verticale sia orizzontale.
Il risultato è che, una volta posizionato l’apparecchio di fronte allo schermo, basta accenderlo e regolare il fuoco e lo zoom, come si farebbe con un comune proiettore di diapositive. Nessun problema, invece, se in prima battuta l’immagine non è centrata sullo schermo: agendo sul doppio shift da telecomando si può spostare agevolmente l’immagine in tutte le direzioni, fino a raggiungere il risultato ottimale.

Una volta acceso, il nuovo HC6000 ha ribadito la posizione di vertice occupata da Mitsubishi nella tecnologia di proiezione a cristalli liquidi per uso consumer.
Il citato miglioramento del rapporto di contrasto si traduce effettivamente in neri più profondi e in un’accresciuta percezione dei dettagli nelle scene meno illuminate: elementi assolutamente rilevanti per gli amanti dell’Home Cinema. Consegnando alla macchina le immagini di uno dei migliori dischi Blu-ray in circolazione, il fantascientifico e spettacolare Sunshine, il risultato è davvero notevole, per l’ampiezza della gamma cromatica e per la definizione e la profondità di campo delle immagini.

Accurati processi di deinterlaccio e scaling
Riproducendo un tradizionale DVD il risultato è altrettanto soddisfacente, anche perché i benefici derivanti dal maggior contrasto si aggiungono a quelli già riscontrati nell’impiego del modello HC5000.
In particolare, svolge un ottimo lavoro il chip interno Silicon Optix della famiglia HQV, il Reon VX, a cui è affidato il delicato lavoro di deinterlaccio e scaling delle immagini.
Un processamento davvero efficace, che rende il proiettore Mitsubishi uno dei pochi proiettori Full HD capaci di restituire in modo adeguato le immagini native in Standard Definition, anche senza l’ausilio di uno scaler esterno.

DATI TECNICI DICHIARATI
Proiettore: LCD (3 matrici da 0,74”)
Risoluzione: 1920×1080 pixels
Compatibilità segnali: fino a 1920x1080p, comprese 480i/p, 576i/p, 720p, 1080i
Sistemi TV: PAL, NTSC, SECAM
Luminosità: 1000 ANSI lumen
Contrasto: 13000:1
Lens Shift: orizzontale e verticale
Lampada: UHP, 160 W
Durata lampada: 5000 ore (modalità eco)
Rumorosità: 19 dB
Consumo di corrente: 250 W
Connessioni: 2 HDMI, VGA, Component, S-Video, Composito, RS232
Dimensioni (LxAxP): 334mm x 135mm x 352mm
Peso: 5,6 kg
Prezzo: Euro 3.290,00

DA SEGNALARE
+ Full HD
+ Ingombro ridotto
+ Contrasto
+ Doppia HDMI
+ Shift e zoom
+ Silenziosità

PER INFORMAZIONI
Mitsubishi Italia
www.mitsubishielectric.it/vis

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