Home Alexa Come creare automazioni con Alexa: la guida completa

Come creare automazioni con Alexa: la guida completa

Alexa, l’assistente vocale di Amazon offre molte opzioni avanzate per controllare i dispositivi smart della casa e automatizzarne il funzionamento.

Gli assistenti vocali per la casa sono diventati accessori molto diffusi, e i dispositivi Echo di Amazon rappresentano la famiglia più numerosa in questo settore; secondo i dati di Statista, a livello globale Amazon sfiora il 29% del mercato, mantenendo un ampio margine nei confronti del secondo classificato (Google) che non arriva al 18%.

Alexa è arrivata nelle case di moltissimi italiani, anche grazie alle politiche commerciali molto aggressive di Amazon, che propone spesso i dispositivi Echo con offerte molto vantaggiose. La crescita nel nostro Paese è testimoniata dai dati resi pubblici da Amazon: sono state 17 miliardi le interazioni con Alexa nel nostro Paese dalla sua commercializzazione nel 2018, di cui quasi la metà (8 miliardi) è stata registrata risale all’ultimo anno.

La maggior parte di questi comandi riguarda però funzioni piuttosto basiche: impostare sveglie e timer, conoscere le previsioni del tempo, ascoltare musica e notizie ed effettuare chiamate verso altri utenti Echo. Come vedremo, però, i sistemi Echo e l’assistente Alexa offrono opportunità di automazione molto più ricche, che consentono di controllare l’intera casa o svolgere operazioni piuttosto elaborate.

L’ecosistema Alexa è compatibile con un gran numero di dispositivi di terze parti, in particolare dedicati alla domotica; come vedremo, bastano poche accortezze per rendere la propria casa molto più automatizzata, controllando elementi di produttori diversi e integrandoli in un unico ambiente.

alexa skill
Per integrare alcune famiglie di dispositivi smart home nell’ecosistema di Amazon è necessario scaricare (e, a volte, configurare) le relative skill.

La casa intelligente

Uno dei problemi nella configurazione avanzata dell’ecosistema legato ad Alexa è la carenza di informazioni e la poca integrazione tra le interfacce di controllo: spesso bisogna procedere per tentativi o cercare informazioni sul Web per ricevere suggerimenti che indirizzino nella giusta direzione.

La maggior parte delle funzioni avanzate di configurazione e gestione è accessibile attraverso l’app Alexa, disponibile sia per iOS sia per Android; un software che tutti i possessori di un Amazon Echo avranno probabilmente già installato, se non altro per semplificare la configurazione iniziale.

Non tutte le funzioni sono però accessibili da questa interfaccia: per esempio, l’analisi iniziale e l’importazione automatica di tutti i dispositivi smart presenti nella rete locale può essere avviata con un comando vocale, come “Alexa, cerca i dispositivi”.

Se l’importazione iniziale è attivabile con un comando vocale, l’aggiunta di ulteriori dispositivi può essere avviata anche tramite l’interfaccia dell’app Alexa.

In questo modo, tutti i componenti smart compatibili con Alexa saranno aggiunti all’elenco Dispositivi, naturalmente se sono alimentati e connessi alla rete locale. Alcuni modelli di Amazon Echo integrano anche un hub Zigbee; in questo caso è necessario attivare la modalità di associazione sul dispositivo (seguendo le istruzioni fornite dal produttore) prima di iniziare la ricerca tramite Alexa.

In passato una parte delle funzioni dell’app era accessibile anche tramite un’interfaccia basata sul Web che consentiva quindi la gestione da computer. L’interfaccia è ancora accessibile all’indirizzo https://alexa.amazon.it/spa, ma questa interfaccia non consente di accedere a tutte le opzioni disponibili nell’app, tanto che Amazon stessa suggerisce di utilizzare il software per smartphone.

L’interfaccia Web per il controllo di Alexa non integra tutte le funzioni delle app mobile, e Amazon ha annunciato il suo progressivo abbandono.

Una volta che i dispositivi sono stati importati nell’elenco di Alexa, possono essere controllati direttamente con comandi vocali come “Alexa, accendi lampada comodino”, oppure tramite app. Tramite l’interfaccia di configurazione si può anche modificare il nome di ogni dispositivo, una funzione preziosa se quello predefinito è troppo lungo oppure se Alexa fatica a comprendere il comando vocale.

alexa
La sezione Dispositivi dell’app Alexa elenca tutti i device gestibili attraverso l’ecosistema Amazon: quelli del produttore e anche tutti quelli compatibili.

L’app consente anche la creazione di gruppi, una funzione molto preziosa per organizzare i dispositivi in modo più integrato e controllarli poi tutti insieme. Potrebbe essere una buona idea creare un gruppo per ciascuna stanza, oppure per tipologia di dispositivi (ad esempio tutte le luci, o tutte le tapparelle); in questo modo si potrà chiedere ad Alexa di spegnere o chiudere tutto con un solo comando.

La creazione di gruppi è preziosa per controllare più facilmente un gran numero di dispositivi: si possono per esempio raggruppare gli elementi per stanza o per tipologia.

I gruppi possono poi essere a loro volta associati tra loro, una funzione che può tornare utile in ambienti particolarmente ampi o complessi, come le case su più piani.

Oltre ai gruppi di dispositivi, l’app di Alexa consente anche di creare gruppi di altoparlanti: questa funzione consente di semplificare l’ascolto musicale in più stanze, oppure associare due altoparlanti (ed eventualmente un subwoofer) in un insieme stereo, e poi controllarli come un dispositivo unico. Alexa consente anche la creazione di un gruppo home theater, che comprende sia gli altoparlanti sia un dispositivo Fire TV, per un’esperienza d’uso più semplice.

altoparlanti alexa
I gruppi di altoparlanti consentono di impostare l’ascolto stereofonico o controllare la riproduzione musicale in più stanze della casa.

Creare automazioni

La fase di prima configurazione dell’ambiente è piuttosto noiosa e può anche richiedere qualche decina di minuti (dipende dal numero di oggetti presenti nell’elenco), ma rappresenta le fondamenta su cui poi si potranno costruire le automazioni avanzate.

La sezione Consigliate offre molti spunti interessanti per creare routine di automazione anche piuttosto evolute.

Nel gergo di Alexa, le automazioni si chiamano routine e sono accessibili nella sezione Altro dell’app. L’interfaccia elenca nella prima scheda le routine create, mentre nella seconda mostra una serie di suggerimenti per creare automazioni intelligenti e utili in molte circostanze. Vale la pena di scorrere l’elenco delle routine consigliate, perché si trovano diversi suggerimenti interessanti e non banali. Inoltre, le preimpostazioni consentono anche di prendere confidenza con il funzionamento del sistema di automazione di Amazon.

L’interfaccia di creazione e gestione delle routine è un po’ nascosta nell’interfaccia dell’app Alexa: bisogna infatti raggiungere prima la sezione Altro.

Per creare una nuova routine personalizzata bisogna partire selezionando l’icona + in alto a destra per aprire l’interfaccia di composizione, che comprende tre sezioni: il nome della routine, l’evento che la attiva e l’azione da compiere. Com’è facile intuire, gli elementi cruciali sono gli ultimi due.

alexa eventi
La sezione Quando questo accade consente di specificare l’evento o la condizione che fa scattare l’esecuzione della routine; purtroppo, non si possono creare condizioni logiche complesse.

L’elenco degli eventi prevede cinque diverse categorie: Voce (ossia un comando vocale), Programma (timer e programmazioni temporali), Casa intelligente (eventi ricevuti da dispositivi smart), Sveglia (eventi da eseguire quando si interrompe la sveglia) e Rilevamento suoni.

Molte di queste categorie propongono poi ulteriori selezioni: nel caso della voce Programma, per esempio, Alexa consente di indicare un orario preciso in cui eseguire la routine, oppure legarla al momento dell’alba o del tramonto, che vengono calcolati automaticamente in base alla data e alla posizione geografica.

Curiosi sono in particolare gli eventi legati al rilevamento dei suoni: i dispositivi Echo sfruttano infatti i loro microfoni per individuare alcune specifiche tipologie di rumori ambientali, come un cane che abbaia, un bambino che piange o una persona che russa, per svolgere poi azioni corrispondenti. Nel caso del pianto di un neonato, per esempio, si può ricevere una notifica immediata sull’Echo presente nella camera da letto dei genitori, accendere una luce oppure avviare la riproduzione di una ninna nanna. L’analisi dell’audio e il riconoscimento dei suoni viene svolto interamente in locale, rispondendo così ai timori di chi si preoccupa (giustamente) delle possibili ricadute sulla privacy.

La funzione di rilevamento dei suoni consente di attivare routine in risposta a specifiche situazioni ambientali, come il pianto di un bambino o la rilevazione del cicalino di un dispositivo elettronico.

Dopo aver selezionato un evento scatenante, l’interfaccia propone spesso ulteriori opzioni di configurazione: nel caso dei suoni ambientali, per esempio, si può impostare un intervallo durante il quale ulteriori rilevazioni verranno ignorate (per evitare esecuzioni multiple ravvicinate), mentre quando si crea una routine da associare allo spegnimento della sveglia si può specificare un intervallo di tempo e un insieme di giorni della settimana in cui l’automazione è operativa.

Nell’impostazione degli eventi non si possono però creare condizioni multiple o catene logiche (se accade questo e/o questo allora fai questo) ma, come vedremo nel prossimo paragrafo, con un po’ di lavoro si può ovviare almeno in parte a questa limitazione.

 

Scegliere le azioni

Se l’insieme di eventi che può scatenare l’esecuzione di una routine è abbastanza contenuto, il numero di azioni è invece molto più ampio: nel momento in cui scriviamo le categorie tra cui scegliere sono 18, e alcune di esse offrono una flessibilità amplissima.

Per esempio, selezionando Personalizzato si può poi digitare un comando da “passare” ad Alexa esattamente come se lo si pronunciasse a voce; questa funzione consente quindi di richiamare tutte le funzioni dell’assistente vocale.

alexa azioni
L’elenco delle azioni disponibili è molto ricco, anche se non tutte le opzioni offrono lo stesso livello di profondità e personalizzazione.

Un’altra categoria potenzialmente molto versatile è quella che consente di richiamare le skill configurate nell’ecosistema Alexa; in molti casi però l’interazione è limitata alla semplice apertura della skill, poiché le funzioni effettivamente disponibili dipendono dagli sviluppatori di ogni integrazione.

Al contrario degli eventi, l’interfaccia di costruzione delle routine consente di indicare più di un’azione da svolgere. Quindi, per esempio, si può creare una routine che spenga tutte le luci, abbassi le tapparelle, accenda la televisione e l’impianto home theater, o che richiami un gioco di luci Rgb e avvii la riproduzione di una specifica playlist musicale.

Le opzioni specifiche disponibili per ogni azione dipendono dal contesto; nel caso di una lampada Rgb, per esempio, si possono controllare parametri come l’accensione, il colore e l’intensità luminosa.

Si possono anche far pronunciare ad Alexa frasi personalizzate (utili ad esempio per confermare l’esecuzione di un’automazione particolarmente complessa), avviare musica, podcast, ascoltare le ultime notizie o informazioni utili come il meteo o il traffico.

Una delle azioni disponibili è l’attivazione o disattivazione di un’altra routine: sfruttando opportunamente queste opzioni si possono creare condizioni logiche complesse. Ad esempio, per creare una routine capace di verificare la presenza contemporanea di due condizioni (A AND B) è necessario creare almeno tre routine diverse: Le prime due rispondono alla presenza e all’assenza della prima condizione, attivando o disattivando la terza routine che verifica la condizione B ed esegue le azioni desiderate.

Un’opzione molto interessante è il supporto di IFTTT, un noto servizio Web che consente di integrare tramite una semplice logica una moltitudine di strumenti e funzioni diverse. Purtroppo, IFTTT è supportato soltanto “in uscita”, come azione da richiamare tramite le routine di Alexa (a meno di introdurre ulteriori elementi nell’equazione, come il servizio VoiceMonkey). L’integrazione diretta consente comunque diverse automazioni interessanti: per esempio, si può fare in modo che IFTTT aggiunga un nuovo evento al calendario di Google quando si chiede ad Alexa l’orario della prossima partita della squadra del cuore, ma soprattutto si può sfruttare l’integrazione per estendere il controllo a dispositivi che non sono direttamente compatibili con l’ecosistema Alexa (e che invece sono supportati da IFTTT).

alexa ifttt
L’integrazione con il servizio IFTTT apre ad Alexa le porte di un gran numero di integrazioni avanzate, anche con servizi e dispositivi non direttamente compatibili.

Una volta che la routine è stata configurata e poi salvata, è memorizzata nell’ecosistema Amazon ed è accessibile su tutti i dispositivi associati allo stesso account. Può però essere utile condividere alcune automazioni con altri utenti: basta aprire i dettagli della routine selezionandola nell’elenco, fare tap sull’icona hamburger (i tre puntini verticali) in alto a destra e selezionare la voce Condividi Routine nel menu. L’interfaccia guidata sottolinea come la condivisione consentirà ai destinatari di visualizzare tutti i dettagli e utilizzare l’automazione sul loro account, e consiglia quindi di verificare la presenza di eventuali informazioni private e personali.

La funzione di condivisione consente di rendere disponibile una o più routine anche a un altro account; la procedura avvisa dei potenziali pericoli per la privacy.lexa

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome

Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato sulle novità tecnologiche

css.php