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Come scegliere il TV: dimensioni e distanza di visione

Un Tv 4K da 55 pollici posizionato a 3 metri dal divano non potrà mai visualizzare tutti i dettagli di un film in Ultra HD perché la distanza di visione è eccessiva. La situazione si complica con i piccoli formati (32-43 pollici) mentre migliora con quelli più grandi (65-75 pollici). Vediamo insieme come si calcola la distanza di visione ottimale e perché cambia in base ai molteplici fattori (definizione e dimensione dello schermo, risoluzione del contenuto, acuità visiva, angolo di visione).

Quando si acquista il nuovo televisore per il salotto, la camera da letto o la taverna ci si trova spesso obbligati a scegliere un polliciaggio compatibile con lo spazio a disposizione sul mobile. Grazie alle cornici molto ridotte, ormai è possibile sostituire il vecchio 50” Full HD con un nuovo 55” 4K mantenendo gli stessi ingombri. È invece molto difficile installare un 60 o 65 pollici, soprattutto se il mobile prevede una nicchia per il Tv.

Se il mobile acquistato negli anni 90 era stato concepito per i televisori di quell’epoca (massimo 32”), sarà quasi impossibile farci stare un 43” Ultra HD di nuova generazione.

I più fortunati che possono fissare il Tv alla parete del mobile o direttamente sul muro, non devono invece sottostare a questi vincoli con grandi benefici non solo in termini di scelta (molto più ampia) ma soprattutto di qualità della visione.

Un televisore “grande” non migliora solo il coinvolgimento dello spettatore ma permette anche di cogliere più dettagli e sfumature delle immagini, ma solo a patto di rispettare la distanza di visione.

Gli errori più comuni

Molte persone ritengono che un nuovo Tv Ultra HD da 43 o 55 pollici sia più che sufficiente per le dimensioni della propria stanza e che il vecchio Tv da 42, 46 o 50 pollici era “giusto” se non addirittura “troppo grande”.

Nulla di più sbagliato visto che stiamo confrontando due prodotti e due epoche totalmente differenti: da una parte abbiamo un Tv HD o Full HD acquistato quando i contenuti venivano trasmessi solo in SD (tanti), HD e Full HD (pochi), dall’altra un Tv 4K (4 volte la risoluzione del Full HD), tantissimi contenuti in HD/Full HD e sempre più anche in Ultra HD.

Scegliere le dimensioni di un televisore solamente in base alle dimensioni della stanza è un errore comune che si paga a caro prezzo. Il rischio è quello di spendere centinaia di euro e ottenere lo stesso livello di dettaglio del vecchio Tv Full HD quando il film, la serie Tv o la partita di calcio vengono trasmessi in 4K Ultra HD. Per avere immagini perfette e godere di tutti i benefici offerti dai contenuti Ultra HD 4K come quelli trasmessi da Sky, Rai 4K, Netflix, Infinity+ o presenti sui dischi Blu-ray UHD, è fondamentale rispettare la distanza di visione ottimale tra il divano e lo schermo televisivo, tenendo conto che all’aumentare della risoluzione dello schermo e del contenuto, la distanza ottimale si riduce progressivamente. Se la distanza è un vincolo insuperabile e non si vuole cambiare la disposizione del salotto, l’unica soluzione è acquistare un televisore più grande.

Dal vecchio tubo catodico Pal agli LCD HD e Full HD

Fino a vent’anni fa, calcolare e rispettare la corretta distanza di visione era un’operazione semplice, quasi banale. Quasi tutti i Tv avevano lo schermo a tubo catodico (solo in tempi più recenti sono apparsi gli LCD ed i Plasma), potevano visualizzare al massimo segnali a definizione standard ed in formato 4:3. Idem per i programmi televisivi, per le videocassette e, più tardi, per i DVD, tutti trasmessi in formato Pal a 625 linee orizzontali. La distanza di visione ottimale si calcolava moltiplicando per 10 la diagonale dello schermo (es.: 32 pollici). Ad ogni pollice dello schermo corrispondevano quindi 10 cm di distanza. Per un 20”, ad esempio, gli esperti consigliavano di stare a circa 2 metri che diventavano 2,5 per un 25”, 3,2 per un 32” e così via. Il calcolo era utile solo per mantenere un buon comfort visivo e, soprattutto, per garantire un’adeguata protezione dalle emissioni elettromagnetiche del tubo catodico.

TV a tubo catodico
Credit: Philips

Con il debutto delle prime trasmissioni in HD e dei Tv HD Ready (pannello LCD o Plasma da 1280×720 o 1366×768 pixel), il concetto di distanza di visione ha assunto nuovi significati, legati più alla qualità dell’immagine e alla percezione dei dettagli che alla sicurezza.

Per parecchio tempo si è continuato ad applicare la vecchia formula del tubo catodico Pal consigliando, erroneamente, una distanza ottimale di 4 metri per un 42 pollici. Così facendo, però, non si riusciva a cogliere la differenza tra un programma in bassa ed uno in alta definizione. Altri consigliavano di moltiplicare la diagonale dello schermo per un fattore di 3 (Pal) o 2,5 (HD) ma anche in questo caso la distanza risultava eccessiva e l’occhio, pur riuscendo a coprire adeguatamente l’intera immagine visualizzata, non percepiva i particolari generati dal singolo pixel. Per affrontare la questione alla radice, gli esperti del mondo video hanno iniziato a studiare nuove formule per ricavare la distanza di visione minima-massima oppure la diagonale ottimale dello schermo televisivo partendo da una distanza prefissata.

Credit: EpsonCon il lancio sul mercato dei TV Full HD 1080p (matrice 1920×1080 pixel) e la sempre maggiore disponibilità di contenuti in alta definizione, non è stato necessario modificare le vecchie formule. Tuttavia, al crescere del numero dei pixel (un TV Full HD ha 2.073.600 pixel, quasi il doppio dei 1.049.088 di un TV HD Ready) e della loro densità (a parità di superficie dello schermo), la distanza di visione ottimale si è ulteriormente accorciata.

Confonto SD Full-HD UHD
Credit: Amazon

TV 4K sempre più vicini al divano

La quasi totalità dei televisori a partire dai 40 pollici è ormai disponibile solo in formato Ultra HD 4K. I Full HD stanno rapidamente scomparendo nonostante questo tipo di schermo abbia una risoluzione tale da visualizzare al meglio il 90% delle trasmissioni e dei contenuti televisivi in circolazione (SD, HD e Full HD) senza bisogno di troppe manipolazioni.

TV LCD Ultra HD Panasonic
Credit: Panasonic

Considerato che il numero di pixel del formato 4K è quadruplo rispetto al Full HD (8.294.400 contro 2.073.600), per cogliere pienamente i dettagli di un’immagine Ultra HD è necessario ridurre ulteriormente la distanza di visione. La maggior parte dei grafici e delle formule indica una distanza ottimale di circa 140 cm per un Tv da 49” e 160 cm per uno da 55”. In un salotto di piccole dimensioni (es.: 20-30 mq) si deve stare praticamente incollati allo schermo mentre in un salotto più grande (30-40 mq e oltre) serve un Tv da almeno 60-70 pollici.

È importante sottolineare che la distanza ottimale va calcolata non solo in base alla risoluzione massima gestibile dal display ma soprattutto a quella del contenuto. Più semplicemente, se il nuovo Tv 4K da 55” viene utilizzato per guardare programmi in Full HD (cioè con una risoluzione inferiore), la distanza ottimale rimane uguale o simile quella del vecchio televisore Full HD da 50-53 pollici.

Grafici, tabelle e strumenti di calcolo della distanza ottimale

Il grafico pubblicato sul sito Starico mostra le aree colorate con le distanze di visione ottimali per ottenere il massimo beneficio dai vari formati (Full HD, Quad HD, 4K UHD, 8K) in rapporto dalla diagonale dello schermo.

Grafico rapporto distanza di visione - dimensioni schermo
Credit: Starico

Lo stesso sito ospita anche un tool che calcola la distanza minima, massima e l’acuità visiva con alcuni breve approfondimenti.

Strumento di calcolo della distanza di visione
Credit: Starico

Se si utilizza un Tv 4K per vedere un film in Ultra HD nativo (2160p), l’area da considerare è quella di colore marrone (3840×2160 4K UHD). Se, invece, il contenuto è Full HD 1080p, bisogna guardare la “comfort zone” di colore arancio mentre se 8K UHD quella di colore viola. Per le trasmissioni in formato SD (DVD, Rai 1, Canale 5, ecc.) si può applicare la vecchia formula (pollici schermo x5…x10 = distanza in metri).

Anche il sito RTINGS.com mette a disposizione un pratico strumento di calcolo e un grafico della distanza ottimale in rapporto alla diagonale dello schermo (e viceversa).

Strumento di calcolo della distanza di visione
Credit: RTINGS

Grafico rapporto distanza di visione - dimensione schermo
Credit: RTINGS

La distanza ottimale da un TV Full HD da 55” quando si guarda un film in Blu-ray a 1080p (cioè la stessa risoluzione nativa del pannello) è di poco inferiore ai 2,5 metri. Con un Ultra HD di pari dimensioni che riproduce un contenuto 4K nativo è invece di soli 1,5 metri. I benefici del 4K si riducono fino ad annullarsi intorno ai 2 metri e mezzo: a questa distanza, secondo gli esperti, un Tv Full HD ed un Ultra HD, entrambi da 55” ed al massimo delle loro potenzialità, si vedrebbero allo stesso modo anche se il contenuto è trasmesso in 4K.

 Per facilitare la comprensione ai principianti abbiamo preparato una tabella con le misure dello schermo consigliate in base alla distanza di visione e adattate in base a prove reali nella visione di contenuti HD, FHD e UHD.

Distanza dal televisore (metri) Dimensione dello schermo consigliata in base alla risoluzione (la minore tra schermo e contenuto)
HD Ready Full HD Ultra HD
1 ÷ 1,5 19” 24”-26” 40”-49”
1,5 ÷ 2 22” 32”-42” 49”-55”
2 ÷ 2,5 24”-26” 46”-49” 55”-65”
2,5 ÷ 3 26”-32” 50”-55” 65”-85”
3 ÷ 3,5 32”-37” 55”-65” 85”-110”
3,5 ÷ 4 37”-42” 65”-75” 110”-120”

 

Queste misure e distanze sono valide anche per chi possiede un videoproiettore e deve calcolare la dimensione del telo di proiezione e dell’immagine in base alla distanza dal divano (o viceversa).

8K: vantaggi evidenti oltre i 75 pollici

Con i nuovi Tv contenuti in 8K, se si vogliono ottenere le migliori prestazioni è spesso necessario rivoluzionare l’arredamento a meno di avere a disposizione uno spazio di almeno 180×110 cm sulla parete o all’interno del mobile.

Grazie ai suoi 33 milioni di pixel (33.177.600 per la precisione), questo formato può essere apprezzato in tutto il suo splendore solo su schermi molto grandi, indicativamente dai 75-80 pollici in su, e a distanza ravvicinata (0,7-1,7 metri). Alcuni Tv 8K già in vendita sono disponibili anche nel taglio da 65” ma la distanza ottimale, con un contenuto 8K “nativo” (non upscalato), è di soli 0,6-1,3 metri (vedi area di colore viola nel grafico STARICO sopra).

Mai troppo vicino allo schermo

Un altro errore comune è quello di stare molto vicino allo schermo per cogliere meglio i dettagli delle immagini. In realtà esiste anche una distanza minima da rispettare per garantire una qualità visiva ottimale, ovvero quella in cui l’occhio non è più in grado di percepire il reticolo dei pixel mantenendo nel contempo una corretta sensazione di coinvolgimento nella visione delle immagini. A tal proposito vengono in aiuto gli angoli di visione verticale e orizzontale. L’angolo di visione verticale utilizza i minuti d’arco, ovvero il più piccolo dettaglio percepibile da una persona con acuità visiva di 10/10, per determinare il minimo numero di pixel necessari a visualizzare un’immagine che garantisce la miglior esperienza visiva.

Se il numero totale di pixel presenti nel display è uguale o maggiore del numero di minuti di arco all’interno del campo di visione corrente, si ottiene il massimo dettaglio visualizzabile.

Viceversa, se lo spettatore percepisce un dettaglio maggiore rispetto ai pixel presenti, l’esperienza di visione non sarà ottimale.

Questo significa che per una visione ottimale, il numero di linee verticali di risoluzione del display (720 per l’HD, 1080 per il Full HD e 2160 per l’Ultra HD) deve essere uguale al numero di minuti d’arco presenti nell’angolo di visione verticale.

Considerando un Tv Full HD e uno spettatore con acuità visiva di 10/10, l’angolo di visione ottimale è pari a 18° (1080/60) mentre per un Tv Ultra HD è di 36° (2160/60).

Angoli di visione ottimali (verticale/orizzontale)

Se lo spettatore si trova troppo vicino al Tv, il suo angolo di visione sarà maggiore di 18° (Full HD) o 36° (Ultra HD) e avvertirà il cosiddetto effetto zanzariera (screen door effect) che evidenzia i singoli pixel dell’immagine.

L’angolo di visione orizzontale è invece importante per garantire una sensazione di coinvolgimento ottimale visto che gli occhi riescono a coprire un intervallo orizzontale compreso tra 30° e 35°.

Tabella rapporto angolo di visione - dimensione schermo
Credit: RTINGS

Attenzione alle bufale

Sui siti web e nei cataloghi dei produttori di Tv vengono spesso pubblicate immagini come questa che mettono a confronto i formati Full HD, 4K e 8K in modo del tutto fuorviante.

Comparazione formati ingannevole

Una risoluzione più elevata non significa una inquadratura più ampia della scena ma una maggiore densità di pixel (a parità di dimensioni dello schermo) che permettono di visualizzare più dettagli ed elementi che altrimenti andrebbero perduti.

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