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Conservare le proprie foto nel cloud, guida alle applicazioni

Solo in casi eccezionali, le foto memorizzate su uno smartphone sono al di sotto di quota mille. Ancora troppo spesso, senza particolare accorgimento in materia di backup.

VITA DIGITALE

La vita quotidiana in digitale è popolata da tanti piccoli, grandi strumenti, fisici e virtuali. Li passiamo in rassegna analizzandoli per l’utilizzo che se ne fa abitualmente. Una guida alla scelta agli strumenti di base, più diffusi o più interessanti, che aggiorneremo periodicamente

Eppure, basta solo pensare un momento alle potenziali conseguenze di un problema con la memoria interna o con la scheda micro SD sulla quale in genere vengono archiviati i file personali.

Si tratta però proprio degli elementi tra i più vulnerabili in un dispositivo elettronico. Per quanto non sempre considerata a dovere, una soluzione però esiste ed è la possibilità di conservare foto nel cloud.

Le ragioni per sfruttare un’app di foto nel cloud sono però anche altre. Il backup è sempre una buona pratica. Tuttavia, anche la versatilità di uno spazio al quale accedere non solo dallo smartphone, ma anche da qualsiasi dispositivo connesso si farà presto apprezzare in tutta la praticità.

Non a caso, dopo un primo periodo dove l’obiettivo principale era conquistare utenti, l’offerta è passata da gratuita a pagamento, a meno di trattare un numero limitato di immagini.

L’universo Google ha spazio anche per le immagini

È il caso di Google, il cui modulo Foto, o Photos come appare in diverse occasioni, è diventato uno dei più importanti in ottica di utenti e relative entrate. Tra i vantaggi principali, naturalmente la piena integrazione con Android. Anzi, per chi non intende sfruttare la funzione di Google, a volte può apparire fin troppo insistente nel voler configurare a tutti i costi un backup automatico programmato.

A prescindere da questo, Foto resta comunque una buona soluzione. Per chi comunque punta alla sostanza e non vuole perdere tempo a configurare impostazioni, è relativamente facile mettere i propri ricordi al sicuro. Unico accorgimento, ricordare come l’operazione richieda un uso importante nel trasferimento dati. Quindi, da eseguire preferibilmente in presenza di un Wi-Fi.

Inoltre, l’interfaccia integrata con gli altri applicativi Google rende l’operazione più agevole anche ai meno esperti. Così come la possibilità di organizzare personalmente cartelle e contenuti.

Uno dei punti più delicati in un archivio di foto, è poter rintracciare quella desiderata senza perdere più tempo del necessario. Indicizzare ogni immagine è però un’operazione alla quale non tutti sono disposti a dedicare tempo. Foto effettua quindi ricerche per parole chiave analizzando il contenuto. Sistema certo non infallibile ma comunque utile.

Non mancano neppure altri strumenti di base, dal fotoritocco, alla stampa fino naturalmente alla condivisione. In più, la possibilità di comporre fotolibri o combinare immagini in una sorta di collage digitale. Un po’ limitato invece lo spazio per organizzare le foto in cartelle e sottocartelle, anche attraverso gli album.

Fino a 15 GB di spazio, Google Foto è gratuito. Se si decide di caricare le immagini nella risoluzione originale, possono rivelarsi meno di quanto ci si possa aspettare. Nel caso, con 1,99 euro al mese si può aumentare la disponibilità in misura consistente, a 100 GB.

Amazon, punto in più in favore di Prime

Un servizio simile per le foto nel cloud, è quello offerto da Amazon. In questo caso, il nome Photos resta invariato per tutti i Paesi, ma la sostanza non è molto diversa. La differenza più importante semmai, è sulle modalità di utilizzo.

Mentre in questo caso la versione gratuita mette a disposizione solo 5 GB, quella a pagamento con spazio illimitato è compresa nel pacchetto Prime. Raramente una delle ragioni principali per cui si guarda all’abbonamento, ragione per cui capita spesso sia un’opportunità trascurata o quasi.

Simile anche la modalità di accesso, con l’unica differenza in questo caso di dover espressamente scaricare e configurare l’app Amazon Photos. Compeltata l’operazione tuttavia, si parla sempre di backup automatico o manuale, funzioni di ricerca anche con sistema di riconoscimento delle immagini da parte del software.

Meno scontata invece, la particolare modalità di condivisione, dove si può definire una sorta di spazio familiare al servizio di tutti i componenti, con account individuali.

Le differenze, comunque minime, sono da cercare nella mancata possibilità nel caricare immagini in risoluzione ridotta (da interpretare potenzialmente come spinta verso l’abbonamento a Prime), qualche opzione in meno nella ricerca e strumenti più semplici per il fotoritocco.

Per chi non è interessato ai 36 euro di canone per Amazone Prime, ma ha comunque bisogno di pi spazio, sono disponibili pacchetti di espansione a partire da 1,99 euro al mese per 100 GB.

Microsoft, OneDrive apre le porte alle foto

Anche se non espressamente dedicato alle foto e ai video, anche OneDrive, la versione di backup per le foto del cloud di Microsoft, è da prendere in considerazione. Anche solo perché si presenta come alternativa utile in particolare soprattutto per chi lavora da desktop. Al contrario delle proposte come Amazon e Google in particolare, concepite soprattutto per lavorare da un’app.

La differenza sostanziale di OneDrive è lavorare non tanto sulle singole immagini quanto su cartelle e file più in generale. Se questo all’inizio comporta un po’ più di tempo da dedicare a organizzarsi, nel tempo si trasforma in flessibilità.

In pratica, dall’account della funzionalità Microsoft vanno indicate le cartelle per le quali si vuole attivare la sincronizzazione. A quel punto, tutto il contenuto viene copiato nel cloud. L’operazione può essere effettuata anche direttamente sullo spazio remoto.

Lo stesso ragionamento si applica per le operazioni comuni sui file. Copia, spostamento, cambio di nome o cancellazione si effettuano allo stesso modo del desktop Windows. Discorso esteso anche alla ricerca, dove in questo caso si paga però la mancata possibilità di procedere per riconoscimento delle immagini.

Nella versione su app però, di recente è stata aggiunta proprio la funzione dedicata alle foto, per eseguire in automatico il backup del prezioso contenuto su smartphone. L’ultimo passo è stato inserire anche il supporto per le modifiche di base sulle immagini.

Anche nel caso di OneDrive, l’utilizzo è gratuito per uno spazio fino a 5 GB. Nel caso sia necessario andare oltre, per i privati l’espansione a 100 GB costa due euro al mese.

Foto nel cloud

Dropbox, backup in cloud per vocazione

Anche se per forza di cose quando si parla di backup delle foto nel cloud non è facile competere con in grandi nomi del Web, c’è chi non rinuncia a un’offerta dedicata. Tra queste, si può prendere in considerazione Dropbox.

Anche in questo caso, generalmente l’offerta è racchiusa all’interno di una gestione più completa del backup online.  Nato infatti per sincronizzare il lavoro su desktop o notebook, anche Dropbox nel tempo si è evoluto, arrivando tra l’altro a gestire immagini da dispositivi mobile.

Di conseguenza, la relativa app permette di caricare in automatico secondo tempi e modalità a scelta il contenuto multimediale di memory card o dispositivi mobili. Serve però, averli collegati al computer.

Più in generale, l’operazione rientra tra quelle di sincronizzazione del proprio PC. Il principio Dropbox è infatti una sincronizzazione praticamente istantanea a ogni modifica di un file. Semplicemente, funzione estendibile anche a unità di memoria non solo interne ma collegate via USB.

Alla quale però si aggiungono alcune funzioni particolari. Come per esempio, il backup degli screenshot per spostare automaticamente le schermate acquisite, oppure la scansione dei documenti utilizzando la fotocamera del telefono. Utile per esempio nel caso di note spese o simili.

La gestione di cartelle e sottocartelle segue la logica utilizzata sul PC. Per le modifiche alle immagini è necessario poter contare su un software esterno, al termine del quale sarà comunque garantita la sincronizzazione.

Nella versione per smartphone invece, è inserita una scheda dedicata, proprio per scorrere solo le immagini visualizzando miniature. Sono più di trenta i tipi  file riconosciuti  come immagine. Infine, per la condivisione, basta inviare al destinatario un link.

Inferiore rispetto a tutti gli altri lo spazio di archiviazione gratuito, limitato a 2 GB, complessivi. Viceversa, il canone di 9,99 al mese per 2 TB è più alto rispetto a tutti gli altri.

 

 

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