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Dazn e Tim, come vedremo la serie A in streaming

Dopo i recenti disservizi culminati nel blackout di domenica 11 aprile i tifosi si interrogano preoccupati su quale sarà il futuro del calcio di serie A in TV affidato allo streaming di Dazn e Tim per le prossime tre stagioni.

Esaminiamo le problematiche che la rete Internet deve affrontare e risolvere a fronte del più importante accordo di streaming sportivo mai realizzato in Europa.

Dazn deve più che triplicare la propria copertura

Dazn si è aggiudicata i diritti televisivi per la distribuzione in live streaming di tutte le partite di serie A per le prossime tre stagioni 2021-2024 ed ha scelto come partner strategico Tim, che sarà l’operatore di PayTv di riferimento per l’offerta dei contenuti di Dazn in Italia.

Con il nuovo accordo, con il quale Lega Serie A incasserà a stagione 840 milioni da Dazn più 340 milioni da Tim, i due partner dovranno offrire la copertura di 10 partite (di cui 3 in co-esclusiva probabilmente con Sky) per giornata contro le 3 partite che oggi offre DAZN offre per il campionato di serie A.

Dazn dovrà servire in live streaming un bacino di utenza di circa 5 milioni di famiglie, oggi per in gran parte servite via satellite, più del triplo dell’attuale bacino di utenza di Dazn, considerando che le tre attuali partite di Dazn sono servite anche attraverso satellite sui canali 209 e 211 per gli utenti Sky.

Si tratta dunque di una grossa migrazione dalla rete satellitare a una rete via Internet, che, se da un lato offre agli utenti grande flessibilità di servizio, con terminali multipiattaforma fissi e mobili, dall’altro, per le sue particolarità operative, richiede interventi adeguati soprattutto per il live streaming onde evitare disservizi.

La rete Internet ha infatti modalità di distribuzione tipo “unicast” da uno-a-uno, totalmente diversa rispetto a quella satellitare tipo “broadcast” da uno-a-molti.

Vediamo quali sono le particolarità che riguardano la rete Internet per il trasporto  (nazionale e metropolitano) e per l’accesso locale (ultimo miglio e domestico).

I CDN (Content Delivery Network) opportunamente distribuiti consentono di evitare imbottigliamenti del traffico in rete

Alle prese con il live streaming

Per inviare uno stesso video a milioni di utenti, senza sovraccaricare la capacità della rete, vengono inseriti in alcuni nodi del backbone dei server, denominati CDN (Content Delivery Network) che immagazzinano i contenuti continuamente tenuti aggiornati con velocità elevate per lo streaming live.

Ogni utente sarà indirizzato al CDN più vicino senza bisogno di arrivare fino al server di origine dei contenuti, evitando di impegnare i rami della rete più lontani, riducendo il ritardo della distribuzione.

Il posizionamento geografico dei CDN nella rete in funzione della densità di utenza, è determinante per evitare imbottigliamenti di traffico, con conseguente interruzioni tipo “re-buffering”, in occasione soprattutto di partite clou che possono avere oltre 2 milioni di utenti.

La velocità di aggiornamento dei CDN influisce poi sul ritardo con cui viene ricevuto il video, che diventa fastidioso già quando supera la decina di secondi. Nel caso di gol si può sentire l’esultanza dei radioascoltatori quando sullo schermo della TV in streaming l’azione è ancora in corso.

La partnership con Tim consentirà di ottimizzare ulteriormente le prestazioni della rete per fare fronte al più importante accordo di streaming sportivo mai realizzato in Europa

La particolarità della rete locale

Le velocità dati ufficiali previste da Dazn per la miglior fruizione del servizio: su smartphone 2 Mbs in SD, 3,5 Mbs in HD; per ricevere sulla TV 6 Mbs in HD o 8 Mbs in HD per una maggiore fluidità delle immagini.

Rete di accesso: gli operatori mettono a disposizione accessi locali con impianti in fibra ottica tipo FTTH (FO fino in casa) per 200 Mbs minimo o FTTC (FO al marciapiede, doppino fino in casa ) per 50 Mbs minimo, con velocità di download minima 200 Mbs tipo FTTH (FO fino in casa), 20 Mbs con FWA (ponte radio) o infine 5-7 Mbs in ADSL su doppino.

Rete domestica WiFi: poiché il valore della velocità dati non è ugualmente distribuito nell’abitazione occorre verificarlo con app di speed test in corrispondenza al punto in cui è posto il dispositivo di ricezione. Va tenuto conto del numero totale di dispositivi utilizzati contemporaneamente (max 6).

Dispositivi: con apposite App smart stick (Amazon Fire Stick, Google Chromecast), smart TV, playstation, iPhone, iPad. PC con web browser (sconsigliati Chrome e Firefox). In caso di utilizzo contemporaneo la ricezione avviene con 1-3 sec di differenza fra dispositivi per differenze fra i loro buffer.

Il blackout verificatosi in occasione della partita Cagliari Inter di Domenica 11 Aprile causato immagine in occasione dell’episodio di blackout nella rete Dazn durante la partita Gagliari-Inter di Domenica 11 Aprile, con messaggi di indisponibilità del servizio e l’immagine di Lukaku

I recenti disservizi

Dazn ha cominciato il servizio di trasmissione in streaming delle partite di serie A e B nel 2018, portandolo avanti con grande impegno per fare fronte a ritardi e interruzioni delle immagini.

Per ottimizzare la distribuzione dei CDN, Dazn ha fatto accordi con specialisti come Akamai e Limelight che controllano strutture adeguate nei nodi della rete nazionale e con operatori locali che operano CDN in posizione periferica (edge server).

Dopo alcuni seri problemi alla partenza DAZN oggi dichiara di avere ridotto considerevolmente situazioni di disservizio, pur se si sono avuti problemi in aree locali o addirittura di blackout totale.

Disservizi locali: Il Derby di Milano di domenica 21 febbraio 2021 rappresenta finora il record di audience di 2,2 milioni (il precedente era dello stesso derby del 21 Settembre 2019) di cui oltre il 50% su Dazn OTT e il resto sul ch 209 di Sky.

Nel corso di tutta la partita è stata rilevata un’ottima performance della piattaforma con indice di re-buffering inferiore alle media abituale, pur se alcune zone con centinaia di utenti non hanno fruito di un segnale degno da parte dell’applicazione, che però smentisce disservizi. Stessi problemi in Parma-Udinese, nella stessa giornata prima del derby, in cui verso il finale di gara il segnale è stato completamente oscurato.

Blackout totale: verificatosi Domenica 11 Aprile che ha oscurato le due partite Inter-Cagliari e Verona-Lazio. A macchia di leopardo in varie parti d’Italia tantissimi abbonati a DAZN non sono riusciti a connettersi sin dall’inizio, ritrovandosi a guardare messaggi di indisponibilità del servizio affiancati da un fermo immagine di Lukaku.

In questo caso il problema è stato dovuto alla gestione di Dazn dei DRM (Digital Rights Management) che abilitano alla visione di contenuti criptati. Problema che non dipende dunque dallo streaming propriamente detto ma dalla gestione degli utenti.

Dazn ha dichiarato “il problema è stato originato dal nostro partner Comcast Technology Solutions (CTS) ed ha avuto impatto su DAZN e su altri broadcaster europei”. “Si tratta di un malfunzionamento tecnico che ha causato un’interruzione temporanea del servizio per quattro network clienti di CTS in Europa” ha dichiarato una fonte di Comcast che dal 2018 controlla Sky, spiegando che” in precedenza non si era mai verificato un malfunzionamento simile”.

Dazn Tim
L’ipotesi di abbonamento mensile per il prossimo triennio è di circa 30 euro, disponibile anche su TimVision

La collaborazione con Tim e prossimo backup terrestre

La necessità di migliorare la qualità del servizio, soprattutto a fronte del prossimo consistente impegno triennale, ha spinto Dazn a cercare soluzioni adeguate.

Anzitutto la partnership con Tim consentirà di ottimizzare ulteriormente le prestazioni della rete, grazie alla copertura UltraBroadBand (UBB) di Tim attraverso la rete fissa (oltre il 90% delle linee fisse attive è già pronto a fornire l’accesso UBB), a cui si aggiunge la rete mobile, WFA e il WiFi satellitare, dando la possibilità di offrire a tutti i clienti la migliore user experience.

Come dichiarato in precedenza da Veronica Diquattro, DAZN sta procedendo ad utlizzare il digitale terrestre nelle aree con problemi di rete. Allo scopo DAZN ha definito un accordo per l’utilizzo della banda sul multiplex DTT della Cairo Commnications (La7) per la creazione di due canali digitali di backup all’offerta della piattaforma.

Che cosa cambia per il tifoso

Rispetto all’attuale abbonamento mensile a Dazn di 9,99 euro, l’ipotesi, all’interno del business plan per il prossimo triennio presentato ai club durante l’ultima assemblea, sarebbe che l’abbonamento mensile possa costare intorno ai 30 euro (in un range tra 27 e 33 euro indicativamente), in linea sostanzialmente con quello che è il costo oggi di competitor come NowTv, la piattaforma streaming di proprietà di Sky.

L’abbonamento, che comprenderà anche la Serie B, Liga, Ligue 1, NFL, rugby e pugilato, sarà valido per sei dispositivi differenti, e massimo due collegati contemporaneamente sullo stesso evento.

Esempio: una persona guarda la partita in tv in salotto, allo stesso tempo, con le medesime credenziali d’accesso, un’altra potrà seguire l’evento sul telefonino. Non saranno possibili acquisti di partite singole.

Ci si abbona tramite app o sul sito di Dazn creando un account e poi scegliere il metodo di pagamento desiderato. Inoltre dall’inizio della prossima stagione Dazn dovrebbe essere anche sulla piattaforma TimVision insieme probabilmente a Amazon e Mediaset.

Invece Dazn 1, ora presente sul canale 209 di Sky verrà spento al termine di questa stagione, salvo nuovi accordi.

Riassumendo: elementi di base dello streaming video

Riassumiamo i termini utili da conoscere per capire il funzionamento di una rete Internet in streaming.

IP (Internet Protocol) indirizzo di destinazione dei pacchetti, inviati sparpagliati fra le maglie e nodi della rete.

TCP (Transmission Control Protocol) si preoccupa che i pacchetti arrivino tutti a destinazione, se qualcuno si perde lo fa ritrasmettere.

Router: in ogni nodo della rete instrada i pacchetti nel ramo libero più vicino alla destinazione

CDN (Conten Delivery Network): server dislocati in alcuni nodi della rete, più facilmente accessibili dall’utilizzatore, nei quali il mittente immagazzina data base e li mantiene aggiornati

Download: per potere leggere un messaggio l’utilizzatore deve aspettare che sia  scaricato completamente, come avviene ad esempio per gli allegati di una email.

Streaming: modalità di trasmissione di un file (ad es. video o audio) senza necessità di aspettare che sia completato il download del file. Con lo streaming a bit rate adattativo il flusso video viene suddiviso in molti singoli blocchi video della stessa durata, ma codificato a diversi livelli di qualità video o velocità in bit in modo che lo streaming possa adattarsi alla larghezza di banda disponibile dello spettatore

Buffer: parte della memoria del computer dove viene scaricato temporaneamente il contenuto in streaming prima della riproduzione. Il buffer video deve scaricare un numero preimpostato di blocchi video prima di poter iniziare a riprodurre lo streaming. Ad es. i lettori video dei dispositivi fissi e mobili eseguono il buffering di tre segmenti video prima di avviare la riproduzione.

Buffering, re-buffering: interruzione del servizio allorchè il buffer video non viene caricato dal segnale.

Streaming on-demand: i contenuti codificati vengono inviati al buffer, ma la loro riproduzione parte con un ritardo per consentire alla memoria di buffer di riempirsi e rimediare a eventuali ritardi della rete. Questo è il caso dello streaming on-demand di YouTube, Netflix. RaiPlay, ecc. nei quali il ritardo della riproduzione, anche di alcuni secondi, non crea problemi all’utente.

Live streaming: in tal caso (es. DAZN, RaiPlay) il ritardo nella riproduzione del contenuto deve essere il più breve possibile per evitare ritardi eccessivi. Il limite minimo è costituito dalla lunghezza del blocco video trasmesso: ad esempio se il segmento è lungo sei secondi, la riproduzione potrà cominciare solo dopo 6 sec.

Latenza (Lag=Latency gap): il ritardo complessivo della trasmissione in live streaming ha diversi contributi: lunghezza del segmento video trasmesso, propagazione nella rete, lunghezza del buffer dei CDN. La latenza di una trasmissione video difficilmente è inferiore a 10 msec, ma può arrivare anche a 30 sec in certe aree della rete. Per confronto il ritardo della trasmissione TV via satellite è di circa 3-4 sec, mentre quella della tv digitale terrestre, senza ripetitori satellitari, è inferiore a 1 sec.

 

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